domenica 22 maggio 2022

Elisabetta Frezza - C'era una volta la scuola - 1° Congresso Nazionale ContiamoCi!

Negli ultimi TRE decenni abbiamo assistito a continue e ripetute riforme della scuola, spesso in contrasto tra loro. Con una serie di riforme hanno trasformato la scuola in un laboratorio sperimentale sulla psiche dei giovani per averne un controllo completo. Siamo passati dalla scuola azienda già distruttiva di ogni umanità ad una scuola totalizzante ove è messo da parte ogni pensiero critico.

Con la digitalizzazione del sapere e della conoscenza si elimina ogni divergenza e ricerca scientifica e si crea un pensiero unico telecomandato dalle multinazionali. Lo Stato ha rinunciato al suo compito di creare le nuove classi dirigenti ed ha scelto di delegare la formazione e l’educazione dei giovani attraverso strumenti informatici e a facilitatori che ne impoveriscono il linguaggio infatti come ci avverte Heidegger «riusciamo a pensare limitatamente alle parole di cui disponiamo, perché non riusciamo ad avere pensieri a cui non corrisponde una parola. Le parole non sono strumenti per esprimere il pensiero, al contrario sono condizioni per poter pensare». Abbiamo avuto dal 1990 al 2022 circa trenta anni di distruzione della scuola: siamo passati dalla scuola concepita come un’azienda alla “Buona Scuola” di renziana memoria.  

Il sistema scolastico odierno tende a “robotizzare” le persone. L’istituzione, che dovrebbe essere il fiore all’occhiello di qualsiasi civiltà, è diventata la zavorra che ne frena invece il progresso: ogni bambino è convinto di poter trovare nella scuola un luogo di confronto di insegnamento e apprendimento reciproco tra insegnanti e compagni; al contrario é posto dinnanzi alla triste realtà che dialogo e confronto invece di aumentare di anno in anno, diminuiscono in modo esponenziale. Il colpo di grazia è arrivato come la ciliegina sulla torta con la pandemia volutamente trasformata in psico-pandemia attraverso l’educazione a distanza(on line), l’obbligo delle mascherine in presenza, il distanziamento sociale in classe.Tutto ciò ha creato in queste giovani anime disturbi della personalità, paura dell’altro, incomunicabilità, traumi che si porteranno dietro per lungo tempo.

 Abbiamo avuto una schiera di docenti addomesticati che non hanno avuto la forza di reagire al grande raggiro messo in atto e un'opposizione politica assente e consenziente alla punturazione di massa. Ciò che è più frustrante è che proprio la scuola, che dovrebbe dare gli strumenti cognitivi e formativi per cambiare ciò che nella vita di tutti i giorni non funziona, costituisce il problema e non la soluzione ma tutto ciò è stato strutturato in questi ultimi trenta anni così da essere funzionale solo per creare un consenso al potere. La peggiore conseguenza del sistema educativo dei nostri giorni è probabilmente la perdita del coraggio di vivere la propria vita e dire NO a chi vuole imporre il pensiero unico. Ma lo spirito umano è libero e qualcosa si sta muovendo contro lo stato di cose presente.

 LINK PRIMO POPOLO di FLORENTIA facebook:

https://www.facebook.com/groups/1134883659983063

 

venerdì 29 aprile 2022

Ucraina l'altra verità

PREMESSO che l’Ucraina è una pedina fondamentale nel piano Usa di espansione a est, cominciato con l’inglobamento nella Nato di paesi dell’ex patto di Varsavia, dell’ex URSS e dell’ex Jugoslavia e corredato più di recente dal l’installazione di basi e forze militari a ridosso della Russia, la guerra per il controllo del l’Ucraina è iniziata con una possente operazione di guerra psicologica, in cui vengono usate le sperimentate armi di distrazione di massa. Trasmettendoci  immagini con cui la televisione bombarda le nostre menti ci mostrano militari russi che occupano la Crimea e l’Ucraina. Nessun dubbio, quindi, su chi sia l’aggressore.

Al contrario la storia è molto diversa: vi è una sequenza ben precisa e determinata dell’espansione ad Est della Nato, che in dieci anni (1999-2009) ha inglobato tutti i paesi dell’ex Patto di Varsavia prima alleati dell’Urss, tre dell’ex Urss e due della ex Jugoslavia; che ha spostato le sue basi e forze militari, comprese quelle a capacità nucleare, sempre più a ridosso della Russia, armandole di uno “scudo” anti-missili (strumento non di difesa ma di offesa). Ciò, nonostante i ripetuti avvertimenti di Mosca, ignorati o derisi come “sorpassati stereotipi della guerra fredda”. La Russia è intervenuta nella regione russofona del Donbass (che si era resa autonoma con un referendum) dopo otto anni di guerra e bombardamenti da parte di KIEV il cui governo ha inviato formazioni armate naziste per terrorizzare e punire etnicamente la popolazione russofona.

La strategia di Washington ha un duplice scopo: da un lato, mettere l’Ucraina nelle mani del Fmi (fondo monetario internazionale), dominato dagli Usa, e annetterla alla Nato sotto leadership statunitense, ridimensionando così la Russia, che ha rilanciato la sua politica estera (v. il ruolo svolto in Siria) e si è riavvicinata temporaneamente alla Cina, creando una potenziale alleanza in grado di contrapporsi alla superpotenza statunitense. Dall’altro, sfruttare la crisi ucraina, che Washington ha contribuito a provocare, per rafforzare l’influenza statunitense sugli alleati europei, alimentando in Europa uno stato di tensione che permetta agli Usa di mantenere tramite la Nato la loro leadership sugli alleati, considerati in base a una differente scala di valori: con il governo tedesco Washington tratta per la spartizione di aree di influenza, con quello italiano (considerato“tra i loro amici più cari al mondo”) si limita a pacche sulle spalle sapendo di poter ottenere ciò che vuole.

COME LE TALASSOCRAZIE FANNO CADERE I GOVERNI E GLI STATI CHE NON SI SOTTOMETTONO ALLA LORO POTENZA IMPERALISTA e CAPITALISTA

Un tempo, quando gli Stati Uniti volevano sbarazzarsi di un governo sgradito, organizzavano un colpo di stato tradizionale. I militari si impadronivano del potere a suon di carri armati nelle strade, squadroni della morte e carcere duro per gli oppositori, mettendo poi al governo del paese una giunta militare a loro fedele. Ma tutto questo aveva un prezzo politico internazionale che spesso gli si ritorceva contro. Era necessario ottenere gli stessi risultati senza subire degli spiacevoli contraccolpi mediatici. Si è così trovata la soluzione. Si sono inventate le “rivoluzioni colorate”.

Le fasi in cui si articola una rivoluzione controllata sono, più o meno, le seguenti:

1) Si vuole abbattere un governo. Se ne demonizza il leader attraverso una campagna denigratoria, presentandolo come un feroce dittatore e mettendone in luce i vizi ed i crimini attraverso la propaganda d'informazione internazionale.

2) Si sostiene in tutti i modi l’opposizione interna finanziando fortemente gruppi eversivi e l'informazione di appoggio.

3) Si fomentano manifestazioni di piazza e si accentuano le ragioni di malcontento di una parte della popolazione, si armano i gruppi più estremi (gli agenti inviati sul posto sono persone pragmatiche, non fanno differenza se tali gruppi di dissenso sono di destra o di sinistra).

4) Ai primi incidenti, spesso provocati da infiltrati, si denuncia la repressione del regime e si invocano sanzioni economiche. Se il legittimo governo lascia fare, come è avvenuto in Ucraina nel 2014, si attua un cambio di regime relativamente pacifico (e anche se non è tale, si minimizzano o si nascondono eventi sgradevoli come la strage di Odessa, l’aggressione e i bombardamenti alle regioni russofone, lo scioglimento di partiti politici di opposizione, l’uccisione di giornalisti indipendenti).

5) Se invece il governo cerca di reprimere la sedizione, come è avvenuto in Libia nel 2011, si dà il via ad una operazione militare, che in tal modo perde il carattere di aggressione per assumere quello di liberatori in difesa degli oppressi per esportare la democrazia e avviare la così detta normalizzazione.

Questo schema ha molte varianti, la più interessante delle quali è la rivoluzione colorata che viene messa in atto in diversi paesi. Una variante molto più raffinata è stata messa in atto nei paesi occidentali soprattutto in Italia: la biopolitica sanitaria inserita in modo subdolo con una psicopandemia per controllare la popolazione e mantenere al potere governi non corrispondenti alla vera volontà del paese.

Il nostro STATO ha una Costituzione violata, modificata e fatto ancor più grave dimenticata e non più applicata:

 L'articolo 11 non prescrive solo il ripudio della guerra offensiva ma indica le organizzazioni internazionali come soggetti richiesti e necessari a perseguire con ogni mezzo la pace; la nostra Costituzione fornisce precise indicazioni. Non tanto nelle disposizioni che prevedono il «sacro dovere di difesa della Patria» (art. 52) e dunque la legittimità della guerra difensiva (secondo quanto specificato negli articoli 78, 60 e 87) ma soprattutto nell'importanza dell'articolo 11 della Costituzione. A quanto pare la COSTITUZIONE è stata rimossa in quanto il «ripudio della guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali» non viene più preso in considerazione.

 LINK: PRIMO POPOLO di FLORENTIA

https://www.facebook.com/groups/1134883659983063