domenica 27 gennaio 2019

Il Patto di Aquisgrana instaura il neo regno carolingio : tutti gli altri paesi europei, solo vassalli.

GERMANIA ET GALLIA PARANT OECONOMICAM PRAEDATIONEM IN ITALIAM.


Perché questo trattato mette Francia e Germania a capo dell’UE? Il senso è che vogliono comandare solo loro. L’asse politico-economico Parigi-Berlino prefigura addirittura l‘integrazione territoriale franco-tedesca. Si presenta come un doppio potere a senso unico sul continente che esclude gli altri stati membri dell’UE. Infatti i due Paesi puntano ad una politica estera comune, alla convergenza di norme fiscali, economiche e sociali, al coordinamento tra i ministeri, rendendo così inutili gli organi comunitari.


A questo punto si prefigura lo smantellamento della Nato e, in previsione del fallimento del progetto europeo, si cerca di porre la basi per una nuova alleanza. Sempre nella linea dell’egemonia franco-tedesca, la Francia si impegnerà perché la Germania possa ottenere un seggio nel consiglio di sicurezza  permanente dell’ONU (posto riservato solo agli stati vincitori della seconda guerra mondiale). Si badi bene, alla Germania e non all’Unione europea ; quindi il resto dell’UE a questo punto è al servizio di questi nuovi signori del vapore.Inoltre i due paesi poi si accorderanno per lo sviluppo del bilinguismo franco tedesco e la diffusione dello stesso, con università bilingue nei territori di frontiera che diventeranno distretti industriali comuni.
Questo trattato cambia il grande gioco geopolitico tra le potenze atomiche: Macron, in difficoltà smascherato in Africa (vedi le denunce sul FCA), cerca l’intervento tedesco anche a costo di cedere persino il posto della Francia nel consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.


Siamo oggi di fronte ad un colpo di mano contro i popoli europei. Un trattato che abbandona letteralmente a se stessi gli altri paesi dell’Unione europea. Sicuramente Berlino non farà sconti a nessuno, imporrà le sue scelte e difenderà i suoi interessi come ha sempre fatto.
Il trattato, infine, dedica ampio spazio ai rapporti dei settori della difesa di Francia e Germania ( comprese le armi atomiche francesi) e “contribuirà alla creazione di un esercito europeo(??)”,così ha spiegato la Merkel. I due Paesi si impegnano a “prestare aiuto e assistenza reciproca con tutti i mezzi a loro disposizione, comprese le forze armate, in caso di aggressione contro il loro territorio”, anche in caso di terrorismo. Sebbene questa solidarietà sia già prevista nel quadro della Nato, l’obiettivo di Francia e Germania è anche quello di “rafforzare ulteriormente la cooperazione tra le loro forze armate” e “di procedere solo a schieramenti congiunti”. Parigi e Berlino. A questo scopo, “istituiscono il Consiglio di difesa e sicurezza franco-tedesco come organo politico adibito a gestire questi reciproci impegni” tutto al di fuori dei trattati UE.

Silenziosamente la Germania sta costruendo il potenziale nucleo di una futura forza armata dell’Unione Europea, ovviamente sotto il suo comando.

Con la firma del Patto di Aquisgrana è avvenuto un salto di qualità. L'asse si consolida, diviene un vero e proprio sodalizio strategico. L'élite europeista italiana, messa davanti al fatto compiuto, è in forte imbarazzo, e come sempre  tenta di sminuire la portata del patto sottovalutando la sua pericolosità. Ciò può essere inteso anche come gesto tattico di contrasto in vista delle elezioni europee ai rinascenti nazionalismi e populismi ed infine come consacrazione della "Unione a due velocità".  Ma non è così. 


Al netto degli aspetti tecnici, economici e militari, comunque rilevanti, del nuovo trattato, esso rivela la visione e le determinazioni delle fazioni capitalistico-finanziarie dominanti nei due paesi, da soli fanno il 50% del Pil dell' Eurozona e nei decenni hanno accresciuto senza soste la loro interrelazione economica.  
 Il Patto di Aquisgrana contiene due cose : da una parte il messaggio alle tre grandi potenze mondiali (USA, Cina e Russia) che Germania e Francia rafforzano la loro intesa e saranno protagoniste della contesa imperialista mondiale perché hanno un proprio autonomo armamento atomico; dall'altra lanciano un vero e proprio ultimatum agli attuali recalcitranti partner dell'Unione: ” dovete aggregare i vostri scassati vagoni alla nostra locomotiva  (rinunciando alle vostre vacue pretese sovrane), oppure, d'ora in avanti, vi considereremo zone ostili da colonizzare “. Un ultimatum rivolto non solo ai paesi dell'Est Europa (che tra l'incudine tedesca ed il martello russo invocano come vassalli la protezione americana). Anche l'élite italiana, è posta davanti al dilemma: essere la piattaforma mediterranea del blocco carolingio o continuare a fungere da longa manus degli americani?
L'élite italiota pare divisa: una gran parte, quella di dogmatica fede europeista (non solo piddina) tifa per l'asse carolingia, un'altra, più tradizionalista, pende per restare sotto tutela americana. E il "governo populista"? E' in stato confusionale, balbetta, parla d'altro. Più che navigare a vista si fa portare dalle correnti. Ma le correnti spingono in direzioni opposte, direzioni che potrebbero accentuare il dissidio tra Cinque Stelle e Lega portando alla fine il "governo populista".


TANTO PER ESSERE CHIARI

 Il Patto di Aquisgrana rafforza di molto gli istituti comuni tra i due paesi, tra cui il Consiglio dei ministri franco-tedesco e quello per la Difesa e la sicurezza. Quindi una maggiore cooperazione militare ed una più stringente cooperazione economica. I due paesi si sono garantiti assistenza militare e poliziesca in caso di aggressione armata (!), quindi la cooperazione delle forze armate e delle industrie attive nel settore della difesa sarà più stretta. Sul piano squisitamente economico, il Patto sancisce la creazione di una "zona economica franco-tedesca dotata di regole comuni" per "favorire la convergenza tra i due paesi e accrescere la competitività"  verso gli altri paesi europei e soprattutto a sfavore dell'Italia. Viene creato un Consiglio comune di esperti economici e stabilito un coordinamento per politiche neo-colonialiste comuni verso l'Africa. Infine (di qui la protesta dei Gilet Gialli) la trasformazione delle zone transfrontaliere (Alsazia e Lorena) in zone "speciali" come laboratori per sperimentare e avviare quella che a noi pare una vera e propria fusione federale futura tra i due stati.
 

La Germania è il primo partner commerciale della Francia e il secondo più grande investitore estero nel Paese, oltre 4mila imprese tedesche operano in Francia con una forza lavoro di oltre le 310mila unità ed un giro d'affari di 140miliardi di euro. Da parte sua la Francia è un partner decisivo per la Germania: il secondo dopo gli Stati Uniti per esportazioni (106miliardi di euro nel 2017 e il terzo per importazioni dopo Cina e Olanda, 64miliardi). Secondo l'INSEE (l'istituto francese di statistica) 2.700 imprese francesi sono presenti in Germania dando lavoro a 363mila addetti.




sabato 26 gennaio 2019

Sea Watch


NAVI BATTENTI BANDIERE DI ALTRI PAESI


La nave Sea Watch che batte bandiera olandese è a tutti gli effetti territorio olandese. I passeggeri a qualunque titolo sono sotto la responsabilità, la giurisdizione e la tutela del Governo Olandese. Se ad esempio due passeggeri della nave vogliono coniugarsi, il comandante della nave li sposa e il matrimonio viene trascritto in Olanda. La bandiera olandese che sventola sulla nave non è un qualsiasi pezzo di stoffa ma è,al contrario, la dichiarazione dell'appartenenza territoriale nazionale e giurisdizionale. 



Quindi l'Olanda ha concesso la propria bandiera alla nave e si è assunta ogni responsabilità sulla nave,equipaggio, merci e passeggeri, ed è tenuta a      giudicare eventuali reati che si sono svolti sulla nave o da equipaggio o da passeggeri, o qualsiasi altro fatto o evenienza. Tutto ciò non compete allo Stato italiano che è del tutto incompetente per territorio.




mercoledì 23 gennaio 2019

Lino Banfi va all’Unesco!


Applausi a scena aperta

Non è affatto chiaro quale ruolo avrà Lino Banfi, al secolo Pasquale Zagaria, anni 82, nella Commissione Italiana Unesco, se svolgerà il ruolo primario di Ambasciatore a Parigi e quindi abiterà nella lussuosa residenza di competenza, o se svolgerà le funzioni assegnate in altro ufficio parigino, o se presterà il suo contributo a Roma, sede Italiana dell’istituzione culturale. Certo è un fatto: la nomina fornisce una opportuna rappresentazione della benemerita Istituzione culturale che costa ai cittadini italiani 11 milioni di euro ogni anno, per il mantenimento di migliaia di funzionari, ambasciatori, residenze, e benefit vari. Sicuramente provocherà il disappunto di chi non ha mai avuto a che fare con detta istituzione e ne coltiva una immagine ideale e compita. Ma non il nostro.
Siamo sinceramente felici che un grande  Attore di  Farsa e Avanspettacolo entri su quel palcoscenico: una scelta più felice di questa non avrebbe potuto esserci.
Quando si renderà conto di quanto siano sprecati 11 milioni di euro  per mettere in scena farse e spettacoli  come quelli,  di sicuro indosserà il costume e improvviserà la parte che più gli riesce!




venerdì 11 gennaio 2019

ALCUNI FATTI


 Accordo bilaterale per  la cessione di acque nazionali marittime, Fincantieri, Ponti infartuati, Lione Torino in Alta Velocità.

Rapporto costi benefici: pochi benefici e a noi i costi. Sveglia!

 
Dopo che  Renzi fu costretto per la vergogna a non firmare e accantonare  la cessione di acque nazionali liguri e sarde alla Francia, con l’avvento al potere di Macron, è iniziata per noi una  via crucis, interminabile. I governi di prima pensavano che l’acquisizione dei Cantieri dell’Atlantico di Saint Nazaire da parte di Fincantieri fosse andata a buon fine:  gara vinta e indiscutibile, ma Macron la  blocca e nazionalizza i cantieri per imporre una trattativa, come se l’esito di una gara potesse essere discusso. Fra mille ostacoli nasce il Governo Conte ma al di là delle Alpi nessuno depone le armi, anzi, ovunque e tutti a blaterare di “populismi, sovranismi, fascismi, identitarismi, razzismi”, “ vomitevoli, pietosi accattoni, pizza, donne, mandolini,  scialacquatori, e LO SPREAD, avanti tutta! La gara vinta da Fincantieri era stata subito impugnata, perché non ci stanno ad avere un piede italiano in casa: poteva, doveva essere una significativa avvisaglia.
Poi un fatto catastrofico: si sbriciola il ponte sul Polcevera.
Per carità: non diciamo sciocchezze anche se la maggior parte degli ingegneri italiani sta ancora domandandosi come il fatto sia stato possibile. Certo, il Procuratore di Genova sta esaminando tutto, e per carità non parliamo di complotti, di tritolo, di attentato, ogni riferimento è del tutto casuale, ci dissociamo fermamente: non è successo niente di anomalo, forse si è sentito male, eh! I collassi! Sarà un infarto, di sicuro era vecchio, malandato, concause, pioveva, lampi e tuoni, il cemento precompresso, gli stralli, oh gli stralli che bestie! Tutti abbiamo imparato un nome: gli stralli, nessuno sa bene cosa siano ma tutti lì a dire: gli stralli, il cedimento di uno, di due, la mancata manutenzione, e tutti con il dito puntato a denunciare una impresa italiana, leader mondiale nel suo campo, PRIMA ancora che si sia capito e PRIMA che sia resa pubblica LA CINEMATICA DEL CROLLO.
Prima che qualcuno abbia dimostrato  scientificamente qualcosa.
Poi: si sapeva che nel nuovo governo  c’erano nuovi ministri a cui la TAV Lione-Torino proprio non va  giù, come a tanti cittadini pensanti e riflessivi, e non va giù per alcuni motivi, anzitutto il rapporto costi benefici. A chi serve? A cosa serve? Ma è semplice: serve ai cugini d’oltralpe per collegarsi con l’est. Noi con l’est confiniamo, loro no,  loro devono passare da qui, dalla valle Padana.  A loro serve, per loro è strategica, per noi no, che ci importa di andare a Lione? Però dobbiamo sborsare miliardi  per loro e più di loro. Sintomatico il fatto che Macron chieda e ottenga l’appoggio della Germania in fatti che non la riguardano (TAV) e che chieda ed ottenga che la UE, con spinta tedesca,  blocchi l’acquisizione dei cantieri francesi “ perché nuoce alla concorrenza europea e mondiale”! Ma tutto si tiene, tutto è collegato.
Teoria keynesiana: qualcuno, anche in Italia, la ripropone e dice che bisogna far girare i soldi: opere pubbliche utili e anche opere inutili, fate e  fate, purché i soldi girino, così l’economia si riprende.
Questo può funzionare laddove lo Stato può stampare carta moneta, avere sovranità monetaria, qui ed ora non funziona perché noi non stampiamo carta moneta, la dobbiamo comprare, pagare. Per di più abbiamo mille coltelli alla gola, lo SPREAD, i MERCATI, il debito pubblico, il Pil, ci vuole RIGORE NELLA SPESA!!  Tirare la cinghia, tirare la cinghia, TUTTAVIA  dobbiamo fare opere che fanno comodo ad altri e accollarci la maggior parte delle spese, alla faccia del rigore.
Che logica c’è in tutto questo? Nessuna.
Le imprese si erano impegnate, bisogna rispettare i contratti, si perdono i posti di lavoro!!  Sì, ma tutto questo andrebbe benissimo nella logica dello “ stampo soldi e vado avanti, li faccio girare e rimetto in moto qualcosa ”, ma ora non è più così.
Un presentimento: e se SALTASSE la TAV?    Si sentirebbe male un altro ponte? Un altro svenimento? Forse allora capiremo, finalmente,  che tutto si tiene,  chi comanda e cosa vuole. O continueremo a leggere i giornali e a prendere  per oro colato tutto quello che esce dalla bocca dell’informazione a comando televisiva?

G.D.B.