domenica 26 febbraio 2017

L' URBANISTICA CONTRATTATA DI ROMA E' NATA A FIRENZE

ROMA: QUALI NOVITA’! SIAMO ALLA SOLITA URBANISTICA CONTRATTATA



Nel giugno 1989, 60 fra i maggiori urbanisti  italiani,  scrissero un accorato appello ad Achille Occhetto perché intervenisse a bloccare quella che consideravano una sciagura, per Firenze e per il Paese, cioè che una  contrattazione, fra la giunta PCI-PSI-PSDI- PLI e gli interessi di Fiat e Fondiaria, portasse un vulnus alle leggi vigenti in fatto di urbanistica, e aprisse la porta ad operazioni simili ovunque.
Il progetto di Fondiaria collideva con il disposto del PRG vigente e contrastava con tutti gli indirizzi del nuovo PRG in fase di faticosissima ed ostacolata elaborazione, quindi non poteva che essere respinto, ma stava per essere approvato.
Questa è la premessa storica al nuovo stadio di Roma e alla rinuncia di un principio: chi ha il dovere ed ha il potere di amministrare, ha il dovere  di progettare l’urbanistica della città; se sceglie invece di contrattare con progetti privati non garantisce assolutamente il rispetto del pubblico interesse. Diceva il Prof. Campos Venuti ( non un pericoloso estremista) a proposito di quello che era avvenuto a Firenze:
  "Assieme ad Astengo avevo sempre detto che con i privati si può certo lavorare,  ma non li si può servire dallo stesso piatto se non si serve la collettività”, cioè prima viene il progetto urbanistico al servizio della collettività, poi vediamo.

 LAVORI IN CORSO PER TRAMVIE A FIRENZE.


Con quali mezzi e con quali strumenti? Con quelli di una pianificazione dello sviluppo urbano fatta dalla mano pubblica , senza guardare in faccia gli interessi di chi si è accaparrato terreni, di chi ha sfacciati interessi da promuovere,  ed ha in mente solo la rendita, quella dei propri investimenti. Invece, con il grimaldello delle Varianti al Piano, la garanzia che le Amministrazioni preposte al governo delle città  devono tutelare salta, viene annullata. Ma come? Semplicemente  accogliendo un progetto di urbanizzazione ed edificazione privato e dandogli dignità di Piano, inserendolo come norma di legge nel Piano stesso. E’ chiaro che in questo modo tutto si ribalta.


Tor di Valle non è un francobollo, è un’area vasta su cui le norme di Piano sono state contrattate, non è vero che l’ambiente è stato salvaguardato diminuendo l’impatto del costruito, non si fa così, doveva essere fatto diversamente. A parere di chi scrive e di “qualche” urbanista l’ambiente viene salvaguardato a prescindere dall’esame e dalla contrattazione di fronte ad  un progetto privato bell’e fatto e scodellato ancorché deliberato dalla giunta precedente: si prende la delibera e la si annulla. Hanno la maggioranza, potevano farlo, potevano e dovevano ripristinare le regole cardine che sono la base del buon governo.


La tutela dell’ambiente appare in tutta la sua vacuità, parole vuote come tutti  i cosiddetti “temi ambientali”; al contrario se in questo povero paese venisse ripristinata la regola del Pubblico interesse, con  scrupolosa osservanza del suo senso, non ci sarebbe bisogno di caterve di leggi e leggine e norme che vengono invariabilmente eluse. Se questo principio si stabilisse nelle teste dei pubblici amministratori, prima ancora che nelle carte, e che il territorio  è nel suo insieme indisponibile per la rendita ma serve a far vivere, bene, gli esseri  umani, non ci sarebbe bisogno d’altro.  Non ci sarebbe affatto bisogno di invocare città a misura di anziani, donne, bambini, cagnolini e altre categorie di utenti, di città che vogliamo, di progetti “partecipati”, inutili beffe alla credulità dei semplici.
Il M5S e la giunta romana hanno ampiamente dimostrato di non disporre ne’ del tipo di competenze  ne’ del tipo di maturità di pensiero  necessaria;  se voleva, il Prof. Berdini doveva dimettersi su questi punti.  


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GDB


                                                                                           


sabato 4 febbraio 2017

La faccia della Raggi e chi se la imbelletta.

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In quel volto stirato e ora anche scavato sta tutto il fallimento di un' impresa tentata da sprovveduti, avventati, ingenui, facilitata da chi sapeva che se pure avessero vinto la mano, avrebbero perso la seconda e decisiva manche : facciamoli vincere a questo giro, intanto li aspettiamo al prossimo.
Se poi il prossimo sarebbe stato quello delle Olimpiadi negate, davanti a cui il branco predatorio ha sicuramente giurato vendette e stretto patti di sangue, o il giro sarebbe consistito in quell'attacco giornaliero a cui sicuramente era stato assegnato un pool di sicari e specialisti in trame e veleni , o sarebbe stata la quantità di scemenze che da apprendisti stregoni i neo amministratori di Roma avrebbero fatto o detto, non si sa e poco importa; comunque tutte le eventualità possibili si sono verificate insieme.
La plateale dimostrazione che di partiti se ne può forse  fare a meno, di quelli esistenti certamente si, MA NON  SI  PUÒ  FARE  A  MENO  DELLA POLITICA,  DI  CHI  SA  FARLA,  GESTIRLA,  DI  CHI  NE  CAPISCE QUALCOSA è davanti agli occhi di tutti, è nella faccia scavata del Sindaco di Roma, di una che non dorme e non mangia da un po'.
Lo slogan di Grillo secondo cui chiunque può farlo, chiunque è capace, basta studiare un po’,  sono ragazzi meravigliosi, studiano, imparano, si dimostra un feroce inganno.

Un tempo ci si riferiva alla politica come ad un'Arte, a una Scienza, a cui dedicare  un corso di studi universitari, una laurea che per carità non basta neppure a farsi un’idea del problema, come ogni laurea, ma chi si candidava ad amministrare Roma non poteva pensare che fosse un po’come amministrare un condominio, e non lo si può pensare neppure per il più piccolo paese d’Italia . Non hanno, non avevano affatto chiaro  che non è solo questione del passo dopo passo, di buona amministrazione, di attività e passività, di correttezza e rispetto delle leggi, non lo hanno chiaro a Roma, non lo hanno chiaro altrove. Tutto ciò è necessario, ma non è sufficiente.
  


PERO’ ALMENO UNA COSA DOVEVA ESSERE CHIARA.
In una amministrazione al centro della corruzione, infiltrata in tutti i suoi gangli, assenteista e lassista,  adusa ad ogni compromesso, NON CI SI PUÒ FIDARE NEPPURE DEGLI AUTISTI.  Va svuotata, epurata, messa in condizione di non nuocere.
E invece la Raggi si fida , si è fidata e anche di se stessa. Misericordia………
Non si fa così, non si prendono in giro i cittadini che ti hanno votata! Quelli che ti hanno votata e non quei quattro  grulli della rete.
Non  avevi la preparazione, neppure la vocazione, la grinta, non hai mai avuto il coraggio di esporre uno straccio di linea politica per la tua città, se non il solito banale rosario di ovvietà. Ma si sa perché, perché non sai, tu e i tuoi amici e colleghi non sapete che cosa sia una linea politica, come si elabori, in cosa si concretizzi e come si esprima.
Ti sei giocata subito i due pezzi migliori (i migliori! preziosi e competenti! gli unici due!)  per tenerti dentro i loschi figuri e le mele marce, ma si può essere così stolidi? Così incapaci di giudicare!  
Ma almeno, visto che sei alle corde, abbi un sussulto di dignità e tira fuori un pezzo magistrale di denuncia, pubblica  tutto quello che sai, che hai visto! Vai all’attacco dei tuoi nemici se hai un minimo di capacità!
Ma sicuro! non hai visto niente, tutta compresa nel ruolo di maestrina al primo incarico, senza accorgerti che non ti trovavi  nella scuoletta di Heidi, come pensavi ma eri entrata  a Mordor.
Si è fidata di se stessa e si sono fidati di lei, ma per affrontare i compiti in maniera degna, non basta certo la selezione fra i quattro bischeri della rete per laurearsi in politica e saper fare il sindaco, non basta neppure essere onesti, questo è necessario ma non  sufficiente. Ci vuole ben altro, ci vuole la vecchia  scuola di partito, ci vuole ad esempio una serie di lezioni molto ben fatte e molto ben digerite di storia della politica urbanistica romana e italiana, tanto per cominciare a sapere di cosa si sarà responsabili. E ci vuole la selezione che nella vecchia scuola di partito si faceva, ma non solo sull’affidabilità, ma sulla dimostrazione delle capacità, selezione in base a riscontri e risultati. Se non porti risultati sei buono e volenteroso ma resti ad attaccare manifesti.
Non c’è niente da inventare, è stata già sperimentato e si sa come funziona, soprattutto il “partito” va a mettere radici fra la gente, nella società civile e dalla società civile trae i militanti. 

 La “rete”, gli attivisti, i portavoce, tutto questo frasario inventato inutilmente è UN CLAMOROSO FALLIMENTO.LA RETE, I GARANTI, I QUADRUMVIRI, I RESPONSABILI, E’ ROBA MENO DEMOCRATICA DEL POLITBURO e  senza dubbio meno funzionale e più ipocrita.  BASTA
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Risultati immagini per FIRENZE LAVORI TRAMVIA E DELLA TAVPerò SE QUALCUNO DI QUEI GIORNALI E GIORNALISTI CHE SI ESERCITANO SULL'ARGOMENTO Roma/Raggi volesse dar prova di coraggio e onestà, potrebbe venire a Firenze e, senza neppure alzare il proverbiale tappeto, trovare all’aria aperta e alla vista di tutti altrettanti monumenti all'incapacità, all'arroganza, allo sperpero del pubblico denaro, sfregi alla città e alla volontà a dei cittadini, oltraggi alla storia, al paesaggio, inchieste molto  faticose in Procura,  strade impercorribili, altro che le famose buche di Roma, ingorghi pazzeschi,  clamorosi errori urbanistici, razzìa di beni pubblici, ma soprattutto che il Sindaco  un giorno proclama che il Comune ha collaborato allo  spreco di  un miliardo e mezzo di euro in un progetto folle e irrealizzabile, l’ha detto lui, Nardella. Forse aveva mangiato troppo aglio e pepe con la fettunta alla Festa dell’Unità e si era sgorgogliato un mezzo fiasco, fatto sta che l’ha detto e l’ha fatto pubblicare, e poi quasi ogni giorno sugli stessi giornali gli stessi giornalisti hanno scritto ogni sorta di retromarcia, giravolta, avantindrè, i termini disponibili sono esauriti.
 Chi non si da pena è il Sindaco, per lui va bene tutto e il contrario di tutto, non impallidisce mai, tende naturalmente al bronzo, gli assessori hanno il beauty con i belletti.
Va tutto bene a Firenze? 


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Se qualcuno vuole ancora scrivere di Roma e del suo Sindaco PRIMA venga a Firenze e abbia il coraggio di scrivere con inchiostro nero su carta, rendere conto  in cronaca nazionale   quali progetti infimi  siano stati approvati e gestiti da generazioni di sindaci di “ grande scuola e provate capacità”. Tutti di specchiata  onestà’!! Tutti formati a Cambridge, a Berkeley!!    Non si sa, ma  di sicuro devono essere stati tutti fans, tutti lettori appassionati di Tolkien, il loro mito;  il loro inconfessato proposito era  cancellare Firenze e  fare una copia di Gran Burrone, ecco non sarà più Firenze! sarà il mitico Gran Burrone!  Al lavoro! MA  i Nani hanno scavato tanto, troppo,  hanno scavato buche enormi in cui ora non si sa bene cosa infilare, treni o autobus o maledizioni, poi hanno  fatto un gran casino portando rotaie nei boschi sacri,  al che i vecchi alberi si sono, incazzatissimi,  allontanati, spariti uno dopo l'altro. Gli Assessori  dicono che presto Gran Burrone sarà realtà,  Viva Primicerio, Domenici, Renzi, Nardella, le conferenze di servizi, le Ferrovie, le tramvie,  i loro Architeknici, i loro Arkistar, i loro super consulenti,  i loro i Protocolli di Intesa,  viva le Valutazioni di Impatto Ambientale fatte alla rovescia, gli appalti dei subsubappalti del consorzio dei subappaltatori appaltanti, viva le gallerie nei monumenti , viva i  sostenitori della stampa e della TV. Grazie!
 Evviva Gran Burrone, finalmente lo avremo, fra poco, a gratis NO,   . .... però saremo:
 tutti dentro, al sicuro con elfi, lotti, nani, e ballerine. Fuori arriva l’Euro a due velocità e noi, solo per un progetto ferroviario in cui si sono impicciati osti, trattori, locandieri, vinattieri e lanaioli, mercatori e usurai, muratori e carrettieri, tutta gente che doveva essere tenuta ben fuori e ben lontana perché analfabeta in materia, abbiamo già sprecato un miliardo e mezzo  di pubblico denaro. L’ha detto Nardella che forse si era sgorgogliato un mezzo fiasco e per una volta è stato sincero. 


Risultati immagini per  FIRENZE  SCAVO DELLA FOSTERAlla faccia di chi piange su un mucchio di macerie e muore di freddo, perché non avremo speranze di tirare su un muro per quei fratelli nostri terremotati e abbandonati  se non col contagocce tedesco, col permesso tedesco, se a loro sta bene.  Questo è il risultato del cumulo di menzogne che ci hanno propinato in tanti anni, di tutti gli sprechi di denaro fatto da chi è sempre impunito;  ma da questo disastro  non ne usciamo col sistema/non sistema M5S.  Del mostro di Pontassieve per favore non diamo notizie, almeno quello stia lontano, segua gli affari del babbo, che di affari ne ha tanti, tanti, e tanti ancora.
 E PER CORTESIA  NON EVOCHIAMO SPETTRI.


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GDB.