venerdì 22 maggio 2015

PRIVATI DEL PATRIMONIO COMUNE

Riscontriamo che  l’opposizione al malgoverno  condotta partendo da  basi  ideologiche non
solo è  inefficace e divisiva ma è molto dura a morire;  parallelamente la percezione di cosa è 
veramente la difesa del Patrimonio Comune resta difficile da comprendere e praticare ed è altra 
cosa dall’interesse della nostra parte( la Ditta?) “contro gli altri”; poi non è ancora chiaro ai più 
che il malgoverno si combatte efficacemente solo partendo dai Principi fondanti del Bene 
Comune e Collettivo, da cui discende il Buon Governo che tutela, fra l’altro, il Patrimonio della Collettività.
Firenze, e non sola ma l’intero Paese, vengono deprivati anzitutto del proprio Patrimonio di coscienza civile, della propria memoria storica  ( sostituita da vuote formule retoriche), privati di  riferimenti 
virtuosi ( sostituiti da brandelli e simulacri ), in altre parole della propria identità e non da oggi, ma 
soprattutto negli ultimi  decenni. In seguito a ciò si è aperta la strada per il depauperamento degli altri patrimoni, di consistenza materiale ma anche culturale.
Firenze sta subendo una profondissima trasformazione urbanistica a cui manca del tutto un Principio fondante, una base etica ovvero la tutela del pubblico interesse; se gli amministratori degli ultimi 
decenni se ne fossero fatti portatori avremmo assistito ad un processo veramente virtuoso ad esempio in un 
 rapporto forte fra Amministrazione ed Ente ferroviario, le cui esistenti infrastrutture 
( ancora di matrice ottocentesca) hanno condizionato in maniera determinante e condizionano tuttora
 pesantemente l’urbanistica della città.

In sintesi si sarebbe potuto avviare e portare a compimento:
dismissione dei parchi e fabbricati ferroviari inattivi e  parallela pianificazione  e progettazione delle nuove
 destinazioni in rapporto coerente con il disegno urbano esistente ed uno sviluppo stradale utile alla soluzione dei nodi fin’ora isoluti.Utilizzazione dei tracciati ferroviari esistenti ( e abbandonati o sottoutilizzati) per un sistema integrato di comunicazioni a scala metropolitana.

Abbandono  del progetto di  un tracciato AV in sottoattraversamento urbano, in ragione dei rischi a carico del suolo, del sottosuolo e degli edifici dell’intera città ( contrariamente a quanto è stato fatto, valutando il 
fattore di rischio e la irreversibilità delle opere in progetto ed i costi sociali dei danni previsti
 da modelli peraltro già dichiaratamente insufficienti); eventuale potenziamento delle linee esistenti
 per il traffico AV che di fatto è già in esercizio in superficie.

Ma elenchiamo gli errori, o meglio, gli orrori che si stanno verificando:

   IL PRIMO PROGETTO BLOCCATO DAI CITTADINI

un progetto di tramvie a schema radiale che accentra attorno alla Stazione di Santa Maria Novella un groviglio di rotaie, e non prevede rapporti di passaggio fra una linea e l’altra, quindi un progetto a dir poco sbagliato
 che comporta un anello di tunnel viari che circonderanno la Fortezza da Basso,
 rendendola simile ad una rotatoria, assediata in superficie dall’anello dei binari della tramvia;
effetti devastanti della Linea 1 della Tramvia sullo storico Parco della Cascine che sta diventando sede permanente di mercati e fiere, banchi e ombrelloni, luna park, parcheggio, sede di capannoni
 “espositivi”, ormai separato fisicamente dalla città e in tutti i sensi degradato;
alterazione permanente ed irreversibile del suolo, del sottosuolo, dei prospetti, delle vedute  e di tutte le
 alberature presenti in tutto il tessuto urbano storicizzato transitato dalle tramvie, segnatamente ed in particolare il Quartiere Statuto Vittoria col suo sistema di Piazze, a tutti gli effetti definito “Centro Storico” nel PRG
nel suo rapporto con i Viali e la Città antica; una insopportabile sciatteria, se non volgarità, 
di tutto l’arredo urbano.
 
 Cantiere tramvia linea 2


Quel che sta accadendo nel citato Quartiere  significa in pratica che tutte le amministrazioni preposte hanno calpestato non solo le tutele istituite dai Vincoli Paesaggistici del 25/5/1955, ma  l’immagine 
stessa della Città ampliata da Giuseppe Poggi fra il 1864/71, primo PRG dell’Unità Italiana, Patrimonio
 non già e non solo Paesaggistico, bensì Patrimonio Culturale e Storico, opera ingegneristica e urbanistica
 coerente che si sviluppava con continuità attorno all’intera Città fino alle colline, determinandone l’aspetto
 e consegnava ai posteri l’immagine, i caratteri e il  concetto di città civile e colta.
Purtroppo quest’operazione scellerata troverà continuità futura in altri quartieri e coinvolgerà anche
 il sottosuolo del Centro Storico per le linee del “Sistema di metro tramvia in sotterraneo”.





 
 G.Poggi:  Piano per l'ingrandimento di Firenze


 Se i Tunnel AV costituiranno una diga sotterranea che interferirà  con le falde acquifere poste a nord del
 Centro Storico inaridendo le falde su cui poggiano le fondamenta di tutto ciò che si estende fino all’Arno,
 i Tunnel del cosiddetto Metrotram, costituiranno il vulnus più temibile per il Centro antico 
ed i suoi monumenti; al momento si prospettano due soluzioni in rapporto ai livelli a cui saranno
 escavati i tunnel:
un’ipotesi prevede  scavi a quota circa 20 metri dal piano stradale, il che significa 
attraversare le quote archeologiche, condotti entro il  principale acquifero della città, interferendo con 
le acque delle falde nord e l’apporto della falda dell’Arno.
 Una seconda ipotesi è che i tunnel siano scavati a quota molto inferiore nelle rocce sedimentarie sottostanti: in questo caso lo scavo sarà praticato con una fresa e non è difficile immaginare gli effetti che saranno prodotti in superficie sul Patrimonio architettonico e artistico.
A ciò si aggiunga la progettata serie di 12 (13? 14?) parcheggi sotterranei da scavare nel Centro Storico
 a dotazione di importantissimi immobili oggetto di avviate compravendite e trasformazioni 
con cambi di destinazioni d’uso.






L’ex Sindaco, oggi Presidente del Consiglio, in una occasione ebbe a dire che il futuro di Firenze
 è nel sottosuolo; pensava evidentemente a tunnel, stazioni sotterranee dell’AV ( che ha comportato
 il delitto della demolizione degli ex Macelli e del relativo Parco secolare, un complesso architettonico 
della seconda metà ‘800 progettato dall’Arch. Felice Francolini su progetto urbanistico di Giuseppe Poggi). 
Ma sicuramente si riferiva anche alla percezione che lui ed altri hanno del fatto che solo scavando
 nel sottosuolo si può trovare lo spazio che in superficie non c’è più, e che in sotterraneo è possibile 
ancora costruire quel che fuori non ci sta più.












Valorizzare: un termine che ormai ha assunto un mero significato affaristico, temibile.
Ma è assodato che le terre  del sottosuolo a Firenze sono molto inquinate dagli scarichi industriali, 
per cui possono essere smaltite solo dopo costosissimi trattamenti: ma poco importa, o si gabellano 
per terre pulite ( v. vicende giudiziarie in atto) o cresceranno i costi, tanto l’opera è a carico 
del Pubblico. 
Per finire non resta che l’ingrandimento dell’Aeroporto e l’inceneritore.
Entrambe le opere ai margini della città sui residui lembi di terra non edificata accanto al mostruoso complesso di Ligresti, accanto all’intrico di una nuova viabilità a dir poco vergognosa per qualsiasi 
periferia da quarto mondo.
 L’inceneritore collide e contraddice le linee guida proclamate dal Ministro dell’Ambiente
 proprio qui a Firenze, così sintetizzate: “ l’economia lineare è finita! D’ora in poi tutto cambia! Inizia
 l’economia circolare”; ovvero inizia l’era del riuso, nulla si distrugge, tutto si ricrea a partire dai rifiuti.
Ma se i rifiuti si bruciano, Ministro, cosa circolerà? L’aria con le ceneri incombuste?
C’è una rilevante contraddizione, non le pare? 


 BINARI ATTRAVERSANO I QUARTIERI 

Veniamo all’ingrandimento dell’Aeroporto che comporterà una nuova pista parallela
 all’Autostrada, asse est - ovest.
Per poter portare a compimento questo disegno si inciderà ancora più profondamente sulla rete dei 
canali di bonifica, sugli Stagni ( super vincolati dalla UE), sul Fosso Reale, principale scolmatore 
della Piana fiorentina che dovrà aggirare ad U la nuova pista; ma con la “tecnologia oggi si fa tutto”,
 ipse dixit, ovviamente il Presidente.




 STORMI DI GRU NELLA PIANA DI SESTO-PERETOLA       

Tutto ciò per far decollare e atterrare aerei che attualmente decollano e atterrano senza alcun
 problema a Pisa, a meno di un’ora di treno; ricordiamo che una volta si andava in Stazione, si faceva il chek inn e poco dopo si arrivava direttamente in aeroporto a Pisa.
Ma ora si vuole che arrivino “clienti” direttamente a Firenze, nonostante l’Anac abbia prodotto una relazione negativa, nonostante le quote delle linee di atterraggio saranno a soli 280 metri dal suolo del
 centro di Firenze, nonostante proprio la zona dell’aeroporto si trovi sugli stagni dei principali 
migratori e le rotte degli aeromobili intersechino pericolosamente  quelle dei volatili ( gru, aironi, oche, 
Cavalieri d’Italia,germani, garzette etc).Quando gli intellettuali di Firenze, la Cultura fiorentina, i Cittadini
 riprenderanno coscienza del proprio ruolo e saranno meno proni, accondiscendenti, arrendevoli? 
Quando ci saranno architetti e urbanisti, storici, giornalisti, ingegneri, 
POLITICI in grado di alzarsi in piedi e dire NO? 


  

STAGNI NELLA PIANA DI SESTO-PERETOLA           

Abbiamo anche un Patrimonio civile da difendere e tramandare,
 un Patrimonio di dignità. Per ora tutti zitti e allineati. 










martedì 5 maggio 2015

Che cosa è l'economia circolare?



Il due maggio scorso a Firenze durante una conferenza stampa tenuta a Palazzo Medici Riccardi sul tema “Ecologia, biodiversità e ambiente”, il Ministro dell'Ambiente del Governo italiano Gianluca Galletti, ha lanciato la sua frase storica come un proclama, dicendo che d'ora in avanti tutto cambierà: “ l'economia lineare è finita, comincia l'era dell'economia circolare”.
Ha preannunciato a tutti noi sciuponi, che abbiamo sperperato le nostre risorse, la fine del modello di sviluppo lineare che trasformando le materie prime produce beni e merci, li usa, e dopo li getta in discarica.
Questo modello cambierà, ne occorre uno nuovo, circolare, ovvero uno in cui i materiali usati vengono riciclati e recuperati.

Il Ministro pare abbia trovato la soluzione ad un annoso problema già sondato e analizzato nei rapporti del Club di Roma “Terzo Rapporto: Progetto R.I.O. – per la rifondazione dell' Ordine Internazionale 1977” e “ Quarto rapporto: Oltre l'età dello spreco. 1976”
Nessuno di questi rapporti e tanto meno il Ministro ci dicono però come stanno realmente le cose; infatti siamo passati da un'economia produttiva durata fino agli inizi degli anni '60 ove i beni prodotti erano nel tempo durevoli e di buona qualità, quindi riparabili, ad una economia in cui i beni prodotti NON DEVONO durare nel tempo, la loro riparazione DEVE essere antieconomica e successivamente proprio IMPOSSIBILE.
In seguito col boom economico inizia l'era del consumo e si creano i consumatori perché in gran parte vengono indotte fittizie necessità dal mercato, dalla pubblicità, dagli studi approntati da sociologi, da psicologi che inventano il “marketing”; questo nuovo sistema così congegnato ha fatto sorgere il problema del consumismo che prima non c'era, ha creato i rifiuti e la necessità di disporre di discariche con tutto il malaffare che ne è venuto.

Gli stessi che hanno prodotto il consumismo con un'offerta folle di prodotti e beni di consumo di qualsiasi tipo, detengono anche i fili invisibili del mercato ed hanno ora anche la soluzione da proporre: decrescita e recupero e riciclo di materiali da reimmettere nel ciclo produttivo.
Sembrerebbe una cosa buona, in realtà non va minimamente a toccare il nocciolo del problema e cioè il consumismo, il cumulo di rifiuti e la scadente qualità dei prodotti dei beni e delle merci.

Perché le case produttrici (multinazionali….) non vogliono creare beni durevoli, di qualità e soprattutto riparabili, permettendo a tecnici ed artigiani autonomi di riformarsi e tornare a dar vita ad attività in proprio e autonome? In questo modo gran parte dei rifiuti sarebbe eliminata, non ci sarebbe proprio, ma tornerebbe ad esserci un diffuso benessere.
Non vogliono farci uscire da questo circolo vizioso per continuare il giochino del consumismo, utilizzando questa volta materiali di scarto riutilizzati e rigenerati, la cui qualità sarebbe ancora più scadente ma ci verrebbe gabellata come ottima, ma non solo: le merci così prodotte sarebbero la soluzione per diminuire e riutilizzare i rifiuti, per risparmiare le materie prime, e costituirebbero titolo di merito “civile” per il sensibile acquirente.
Per questi motivi si può dire che l'economia circolare serve ad aumentare il riciclaggio dei materiali di scarto al fine di mantenere alto il consumismo con una enorme, folle offerta di beni e merci prodotte e di bassa qualità.
L'immondizia, come già aveva intuito Pierpaolo Pasolini, viene ad assumere un valore essenziale come materia prima, e tende ad acquisire una valenza superiore al lavoratore che, per contro, è sempre più precario, rifiutabile, marginabile, variabile dipendente dalla MONNEZZA.
Essa è diventata il nuovo oro che il Re Mida del Nuovo Ordine ha avuto l'idea di toccare mentre era scoria da eliminare, nello stesso tempo l'essere umano è divenuto il nuovo rifiuto del ciclo produttivo.


MENTRE SCRIVEVAMO DI MONNEZZA ABBIAMO SENTITO IN STRADA UN RUMORE DI CINGOLI: DEVE ESSERE PASSATO L'ITALICUM……...




domenica 3 maggio 2015

PRIMO POPOLO DI FLORENTIA CONSEGNA APPELLO A SEGOLENE ROYAL




Ieri 2 maggio, prima della Conferenza sul tema dell'ambiente e della biodiversità,a palazzo Medici- Riccardi alle ore 11 abbiamo consegnato nelle mani del Ministro Francese dell'Ecologia e Ambiente 
Ségolène Royal IL NOSTRO APPELLO PER FIRENZE IN PERICOLO, già inviato sotto forma di esposto all'Unesco e pubblicato sul presente blog.Il Ministro ha mostrato particolare sensiblità e ci ha assicurato  attenzione e interessamento.