venerdì 28 ottobre 2016

COSA ACCADE A FIRENZE,SOLO SCEMENZE? NO,FURBATE !

Sentite un po’ cosa accade:  oltre ai Comitati di cittadini  che  si indignano e si organizzano per protestare e cercare di fermare la pericolosa valanga  di vendite del patrimonio immobiliare pubblico di Firenze e la pericolosa china speculativa  che  conduce alle irreversibili  cementificazioni del sottosuolo, stanno emergendo altre formazioni di tipo molto “furbo”. Si mascherano alla moda, e cioè copiano lo stile dei comitati, ne mutuano i temi, insomma attuano un travestimento e si insinuano fra i cittadini.















A che scopo? Ad un duplice scopo:
primo:  farsi pubblicità e  INDIRIZZARE IL DISSENSO.......
secondo:  uno scopo scopertamente politico  appropriandosi di temi e parole d’ordine diventate “di moda”  per deviarle e  renderle inoffensive, prestando un  servigio proprio a coloro che vendono il Patrimonio Pubblico e bramano parcheggi e tunnel nel sottosuolo.
Ci si domanda: ma chi ci crede? Chi ci casca? …..TANTI, pare impossibile ma è così, basta che il travestimento sia ben confezionato, e  tanti sono pronti a cascarci.
Basta  che il titolo sia trendy, che usino termini accattivanti come  partecipazione, riuso, recupero di spazi pubblici,  valore politico della proposta, che tanti  corrono subito dietro al pifferaio di turno, anche se con internet a disposizione oggi non ci sarebbe bisogno di essere  volpi per informarsi. In fondo basterebbe poco:  diffidare di “ workshop & performances,  barchette di carta, lana cotta e uncinetti,  libriccini e lirichette”  dietro a cui si intravvede la sinistra  promozione del beneamato Comune di Firenze e della stampa di regime.












Mentre la Città e l’Italia intera sprofondano che cosa c’è di meglio da fare? Col bicchiere in mano  ci può intrattenere su giardini immaginati, per non ricordare i giardini già perduti e i giardini venduti, ascoltare evanescenti sproloqui, pur di non imparare ad esprimere  un  sacrosanto e urgente pensiero politico.
Tutti insieme nella melassa del  trendy politicamente corretto e autoreferenziale. Di conseguenza ognuno si assuma le proprie responsabilità davanti alle inevitabili e future conseguenze , e  capisca chi vuole e può.


  

                                           PASSEGGIO REGALE  



EDITORIALE PRIMO POPOLO DI FLORENTIA


venerdì 21 ottobre 2016

COSE GRAVI ACCADONO IN FRANCIA

FRANCIA. E’ GUERRA CIVILE, MA LA STAMPA CENSURA: POLIZIOTTI IN RIVOLTA, IMMIGRATI SCATENATI, HOLLANDE BARRICATO ALL’ELISEO
 Maurizio Blondet  20 ottobre 2016  
da  un post di Facebook
Poliziotti in rivolta, immigrati scatenati, professori e medici nel mirino dei fanatici. Paese nel caos e Hollande chiuso a palazzo come Ceaușescu
Voi non lo sapete perché la stampa renziana censura tutto, ma la Francia è sull’orlo del caos. Tra martedì 18 e mercoledì 19 ottobre, per la seconda notte consecutiva centinaia di poliziotti, esasperati dagli ordini suicidi e genocidi della sinistra di governo, sono scesi in strada in varie città a cominciare da Parigi dove hanno bloccato il traffico della zona dei Campi Elisi e accanto alle loro auto coi lampeggianti accesi hanno cantato quell’inno nazionale che la “gauche” vorrebbe cambiare perché “troppo di destra”.

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Il governo e il direttore della Polizia Nazionale avevano minacciato gli agenti e spiegato nel pomeriggio di martedì che tali azioni dimostrative erano “inaccettabili” e comportavano gravissime punizioni, ma i poliziotti hanno risposto che INACCETTABILE è FARE DA PASSIVI TESTIMONI ALL’ ELIMINAZIONE DEL PROPRIO POPOLO. “A questo punto – scrive Le Figaro – al Ministero dell’Interno si è diffuso il panico e si è dato ordine di rafforzare la guardia alle entrate del palazzo presidenziale”. Agenti “fedeli” al presidente schierati contro la massa “ribelle”. Scene che sembrano uscire dalla Bucarest assediata del tiranno comunista Ceaușescu (peraltro compagno di merende della sinistra-champagne europea che poi lo ha rinnegato).
Ma cosa sta succedendo?
Si avvicinano le elezioni e la sinistra ha bisogno di vincere ancora grazie al voto dei “migranti” e così non solo si impennano le naturalizzazioni d’ufficio con cui si regala la cittadinanza (soprattutto – secondo i dati – a magrebini e subsahariani) ma si alza la soglia delle “marachelle” tollerate.
Le bande di “nuovi francesi” che ormai da anni controllano tutte le periferie francesi e che dieci anni fa scatenarono quella che Le Pen definì la “prova generale della guerra civile”, negli ultimi mesi hanno fatto una escalation incredibile.


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Non passa giorno senza che nelle scuole e negli ospedali professori e medici vengano aggrediti da gruppi di fanatici che li accusano di razzismo o scarso rispetto delle loro leggi che sono diverse da quella “infedele” francese.
L’elenco delle botte ai “formaggini bianchi” lo si trova su alcuni giornali ed è infinito ma l’ultimo episodio di “colore” riguarda un professore massacrato di botte per aver ricordato agli alunni di essere lui il maestro: offesa intollerabile visto che, come gli è stato ricordato, l’unico maestro è Allah, e non parliamo poi della “offesa” rappresentata dalla presenza di insegnanti donne e dalla “intollerabile offesa” degli “Asterix bianchi” che vorrebbero insegnare a scuola la storia e la cultura “degenerata” francese.
Dalle sberle però si è passati in questi giorni alle molotov contro le scuole e persino la ministra dell’Istruzione, di origine magrebina, ha dovuto ammettere che i funzionari pubblici sono ormai nel mirino e che la situazione è grave.
Se ne erano accorti per primi i poliziotti che da un lato sono in prima linea sul fronte del terrorismo vero e proprio e dall’altro fronteggiano quotidianamente le periferie che sono zone dove spesso i fanatici si formano e si nascondono trovando collusioni e simpatie.
Stati nello Stato, territori perduti della Repubblica dove dalle sassate alle poche auto di pattuglia si è passati alle bottiglie incendiarie di tre settimane fa che hanno ferito gravemente due agenti e hanno fatto traboccare il vaso.
Da lì in avanti poliziotti e uomini delle squadre speciali hanno raccontato ai giornali che la sicurezza di Stato era una farsa costruita su pochi agenti mandati allo sbando di fronte a gruppi di delinquenti, con l’ordine di non infastidirli.
“Evitiamo di intervenire, evitiamo di raccogliere le denunce, evitiamo di scendere dall’auto per non scatenare reazioni-raccontavano- in pratica facciamo finta di agire, ma così si va al massacro della gente onesta e poi nostra”.
Esagerazioni le ha definite la sinistra al governo, ma persino la comunità cinese che non si fa mai sentire, nell’ultimo mese ha portato in piazza due volte migliaia di persone con le bandiere francesi per denunciare la violenza incontrollata delle bande magrebine nei quartieri e per chiedere al governo di far lavorare gli agenti per riportare la legge e frenare gli episodi di impunito razzismo contro i bianchi e gli asiatici.
Naturalmente non hanno ottenuto nulla se non la solidarietà del Fronte Nazionale e del centrodestra di Sarkozy che però poi, nelle urne, fa comunella con la sinistra contro le Le Pen.
Una situazione di disastro anche morale con una classe media bianca – cristiana impoverita e abbandonata e casi incredibili come quelli delle vittime dell’attentato di Nizza private dei sussidi sociali e messe alla fame mentre gli stessi assegni vengono distribuiti con generosità alle persone schedate per terrorismo.
Nel 2006 il generale Pierre Marie Gallois, autorità assoluta nel mondo militare, ci disse (vedi “la Padania” di allora) che nel 2016 ci sarebbe stato l’inizio di una guerra civile francese che gli islamisti con la complicità della sinistra avrebbero rischiato di vincere.
Beh, pare che ormai ci siamo se persino seri giornali inglesi scrivono che fonti qualificate avvertono che da “quartieri fuori controllo” potrebbero essere sparati missili terra-aria sui velivoli in atterraggio a Parigi.
Tutto questo però non smuove la cattosinistra italiana che verso il “modello francese”, verso il caos francese corre alla velocità della luce e sui suoi mass-media censura ogni cattiva notizia dalla Francia ma si inquieta per le cupole della cattedrale ortodossa russa che “rovinano” il profilo di Parigi mentre le decine di moschee paiono abbellirlo vieppiù.
E la chiesa di Francia? Risponde il filosofo francese di origine ebraica Alain Finkielkraut che ha detto: “Apprendiamo con sgomento che per la Chiesa francese è sempre l’aggredito ad essere colpevole dell’aggressione di cui è vittima, e che quello che viene definito dialogo con gli islamici non è altro che totale sottomissione con il plauso della chiesa mediatica”. Il KO è davvero vicino.
SI SALVI CHI PUO OPPURE SI REAGISCA, L ‘ UNIONE FA LA FORZA
Carmen del Pilar Plus

 https://www.youtube.com/watch?v=SwLi1X0Ukog PARIS : LA POLICE INSTALLE SON NUIT DEBOUT SUR LES CHAMPS ÉLYSÉES