domenica 25 giugno 2023

TENTATIVO DI COLPO DI STATO IN RUSSIA ?

 UN VERO E PROPRIO REGOLAMENTO DI CONTI ALL'INTERNO DEI POTERI RUSSI

 COME HANNO FILTRATO LE NOTIZIE IN ITALIA LE AGENZIE STAMPA :

 IL 23 giugno sul Cremlino è aleggiato lo spettro del colpo di stato. O, addirittura, quello di una guerra civile. Il capo della Wagner, Yevgeny Prigozhin, ha infatti dato il via a una rivolta nei confronti dei vertici militari di Mosca. Un'azione immediatamente bollata come «tradimento» da parte del presidente Vladimir Putin, che in un discorso alla nazione ha annunciato di essere «pronto a tutto per difendere la Russia». Gli uomini di Prigozhin, intanto, hanno preso il controllo della città di Rostov sul Don e minacciano di marciare su Mosca. Sorprende che questa inaspettata ribellione sia arrivata nel momento in cui la controffensiva ucraina si stava dimostrando un fallimento conclamato anche agli occhi degli Stati Uniti. Non è quindi da escludere che il capo del gruppo Wagner possa aver cambiato improvvisamente casacca a seguito di accordi sottobanco con i principali avversari di Putin.

CRONACA DEI FATTI COME CE LI HANNO NARRATI

Nella notte del 23 la Wagner passa i confini sono in 25mila, passano indisturbati tutti i checkpoint, la chiamano la "marcia per la giustizia" puntano su Rostov-sul-Don e la occupano senza essere fermati. Una città di più di un milione di abitanti, il maggior centro logistico per i russi che combattono in Ucraina ed è la sede di uno dei comandi militari della Federazione, quello sud. Da lì poi una colonna di mezzi della Wagner comincia a muoversi verso nord. Verso Voronez, a circa 500 km lungo l'autostrada M4, la lunga arteria che arriva fino a Mosca; a circa 200 km da Mosca la colonna si ferma. Il discorso di condanna di Putin non si fa attendere: dice che il paese ha ricevuto una pugnalata alla schiena. Come nel 1917, nella prima guerra mondiale, subito dopo la rivoluzione. "Le ambizioni di qualcuno hanno portato al tradimento". Insomma, nessun dialogo, anzi la minaccia dell'"inevitabile punizione". Ma nello stesso tempo lascia uno spiraglio aperto alla trattativa, la TASS, l'agenzia ufficiale, promette l'amnistia a chi si arrenderà. Successivamente la mediazione di Aleksandr Lukashenko gioca un ruolo fondamentale per sbloccare la situazione di stallo: i cinquemila mercenari che incolonnati si dirigevano verso Mosca si fermano e non proseguono. il capo della Wagner ha accettato di fermarsi, il Cremlino ha offerto l'amnistia.

 Così si arriva a concludere la crisi:

Il fondatore della compagnia paramilitare Wagner, Evgeny Prigozhin, andrà in esilio in Bielorussia e l’accusa di incitamento all’insurrezione armata contro di lui verrà fatta cadere. Lo ha riferito il portavoce del Cremlino, Dmitrij Peskov, dopo la mediazione esercitata dal leader bielorusso, Aleksandr Lukashenko, per risolvere la crisi. Peskov ha spiegato che Lukashenko ha intrapreso lo sforzo di mediazione alla luce della sua conoscenza ventennale con Prigozhin. L’accordo raggiunto prevede il ritorno dei mercenari del gruppo Wagner ai loro campi. Coloro che lo vorranno, potranno firmare contratti con il ministero della Difesa russo, a patto che non abbiamo preso parte al tentativo di insurrezione. Quelli che invece lo hanno fatto non saranno comunque perseguiti penalmente, alla luce dei loro meriti guadagnati sul fronte. Quello che è accaduto “in nessun caso” avrà un impatto sul corso dell’operazione militare speciale in Ucraina, la quale “continua”, ha specificato Peskov. Il capo della PMC Wagner Prigozhin ha confermato di aver riportato le sue truppe alle basi dopo aver avuto colloqui con Lukashenko accettando di fermare l'avanzata verso Mosca.

https://lnkd.in/dkFQjZvv

In realtà è stato un vero e proprio regolamento di conti all'interno dei poteri che sorreggono la Russia: soprattutto è coinvolto nella disputa con Prigozhin il Ministero della DifesaCiò non significa che il tentativo di Prigozhin di creare caos non ci sia stato infatti le forze speciali "Akhmat" e il 78 ° reggimento motorizzato per scopi speciali "North-AKHMAT" intitolato all'eroe della Russia AA Kadyrov, che hanno partecipato alle ostilità nella direzione Maryinsky dell'SMO, sabato mattina, 24 giugno, sono stati temporaneamente trasferiti nella città di Rostov per condurre un'operazione antiterrorismo. Operazione pienamente riuscita per evitare eventuali colpi di testa di Prigozhin. Il tentativo di sobillazione della popolazione che Prigozhin sperava di creare con la sua azione di ribellione aveva come obiettivo realistico costringere Putin a prendere decisioni contro il ministro della difesa Gen. Sergej Kužugetovič Šojgu (accusato a più riprese da Prigozhin di essere contrario all'Operazione Speciale) e del Capo di Stato Maggiore delle Forze Armate russe, Gen. Valery Vasil'evič Gerasimov”

https://t.me/mondomultipolare/11182

Tutto questo movimento di truppe è stato abilmente riconvertito con abile  manovra messa in atto da l'intelligence russa per poter spostare la milizia Wagner in Bielorussia per rafforzarla  e creare una posizione di forza nei confronti della POLONIA e nello stesso tempo posizionarsi a nord con la parte confinante dell'Ucraina, in modo tale che la Bielorussia diventi una forza da contrapporre alle mire espansionistiche delle forze NATO.

Da questa crisi interna Putin ne è uscito vincitore, ha agito con mente lucida da vero capo di Stato e non ha attaccato con l'esercito "i ribelli" capitanati da Prigozhin come speravano i suoi nemici ma da eccellente giocatore di scacchi ha spiazzato tutti uscendone più rafforzato.

Alla luce di nuove informazioni potrebbe essere per Putin l'occasione e la manovra per sbarazzarsi in modo soft dei rematori contrari all'interno del Ministero della Difesa russo e altro ancora sul piano strategico militare in Ucraina e in Bielorussia ove verranno inviate le truppe della Wagner probabilmente passate sotto il controllo delle forze militari russe Staremo a vedere.


mercoledì 17 maggio 2023

IL PENSIERO UNICO AL SERVIZIO DELLA GLOBALIZZAZIONE

 

E' indispensabile rigettare il pensiero unico, per migliorare la nuove generazioni e adottare un modello educativo del tutto diverso e ben più maturo, che stimoli il pensiero autonomo e formi individui consapevoli. 

La gente non è stupida come molti ritengono. Il problema è che nessuno vuol pensare con la propria testa. Ed il motivo è che far ciò significa e comporta assumersi la responsabilità delle proprie azioni e decisioni. Ritengo importante se vogliamo migliorare la nuove generazioni, adottare un modello educativo del tutto diverso e ben più maturo, che stimoli il pensiero autonomo e formi individui consapevoli. 

 Inoltre è necessario specificare che Il “pensiero unico” si configura con sempre maggiore evidenza come una nuova forma di dittatura culturale. Infatti il pensiero unico ha preso campo con una progressione che si è andata accentuando negli anni attraverso l’uso di un linguaggio artefatto e astratto dalla realtà che ormai è penetrato nella società grazie all’appoggio di mass-media, istituzioni nazionali e organizzazioni internazionali. In tal modo sono stati di fatto imposti nuovi modelli concettuali e sociali che adottano nuovi criteri atti a modificare il nostro pensiero e comportamento

Il pensiero unico si esprime nel linguaggio del “politicamente corretto” modificando il significato di molti termini e ne ha coniati di nuovi, finendo per cambiare il senso della comunicazione e, quindi, dell’interazione fra gli uomini. Gli ambiti socio-culturali nei quali quest’azione di manipolazione ha impresso il cambiamento più profondo sono quelli che attengono più da vicino all’identità umana, nella sua dimensione individuale e nella sua dimensione relazionale. 

il pensiero unico corrisponde alla sovrastruttura ideologica priva di antagonisti politici e culturali della struttura  economico-finanziario globale che si è delineata dopo il crollo dell’UNIONE SOVIETICA che diede modo ad alcune generazioni di nascere, vivere e morire senza sperimentare il capitale nella sua espansione ideologica liberista come forma di vita, come regime di storicità e come ordine del discorso. In quel periodo storico era lo Stato sovietico che gestiva il capitale.

Dopo il crollo sovietico e la stabilizzazione del liberismo economico Il pensiero unico ha preso campo in ogni settore della società ed è divenuto l’ordine simbolico coerente con il liberismo economico inteso come sovrastruttura ideologica del capitale del mercato unico globale. L’omologazione economica della globalizzazione in ambito culturale e sovrastrutturale si presenta nella forma dell’ordine simbolico dominante del pensiero unico, politicamente corretto, divenuto sistema per interdire sanzionare, neutralizzare idee, pensieri divergenti, orientamenti, prospettive, non allineate con la struttura capitalista dell’élite dominante. La bioplitica è diventata un arma micidiale per sorvegliare e punire i dissenzienti, lo abbiamo vissuto in questi ultimi anni. Lo scontro in atto avviene verso le idee dominanti, quelle dell'élite dominante contro cui ci scontriamo per far emergere le nostre idee, prospettive da realizzare. Il primo scontro è di ordine simbolico sull’uso di parole e concetti che hanno un riscontro reale e una messa in forma materiale e spirituale nella realizzazione di un nuovo sistema di vita ove l'economia e la politica sono al servizio della comunità.
il pensiero cristiano: Gabbia o liberazione ? (Interventi 90)il pensiero cristiano: Gabbia o liberazione ? (Interventi 90)