LO STADIO ARTEMIO FRANCHI OPERA DELL’ARCHITETTO
PIER LUIGI NERVI
In merito al dibattito di queste settimane,
riguardo al restyling dello Stadio Artemio Franchi, io grande amante dell'arte,
e in particolare dell'architettura, (anche moderna di qualità), mi permetto di
scrivere questo post, spiegando, a chi non ne è a conoscenza, del grande
valore architettonico dello stadio Artemio Franchi di Firenze, e del suo grande
architetto e ingegnere che lo progettò e lo costruì in quell' ormai lontani
primi anni '30.
Lo stadio comunale di Firenze voluto dall'allora presidente, nonchè fondatore dell' A.C. FIORENTINA, il marchese Luigi Ridolfi Vay Da Verrazzano e voluto dall'allora giunta comunale di Firenze, per dotare la nostra città di Firenze e l'allora appena nata società di calcio FIORENTINA , di uno stadio adeguato ai tempi e alla grande tradizione architettonica della città. Cosi fu incaricato, l'architetto e ingegnere civile Pier Luigi Nervi, che era in quegli anni, poi passato alla storia, come il più innovativo e geniale architetto strutturalista moderno del cemento armato, riconosciuto poi anche a livello internazionale.
Lo stadio comunale di Firenze voluto dall'allora presidente, nonchè fondatore dell' A.C. FIORENTINA, il marchese Luigi Ridolfi Vay Da Verrazzano e voluto dall'allora giunta comunale di Firenze, per dotare la nostra città di Firenze e l'allora appena nata società di calcio FIORENTINA , di uno stadio adeguato ai tempi e alla grande tradizione architettonica della città. Cosi fu incaricato, l'architetto e ingegnere civile Pier Luigi Nervi, che era in quegli anni, poi passato alla storia, come il più innovativo e geniale architetto strutturalista moderno del cemento armato, riconosciuto poi anche a livello internazionale.
L'architetto Pier Luigi Nervi, definito poi, il Michelangelo del cemento
armato, con la costruzione dello stadio di Firenze perchè per la prima volta
nella storia e al mondo, il suddetto architetto, usando tecniche assolutamente innovative, ha creato
delle strutture avveniristiche col cemento armato, quali, le rampe elicoidali,e
la grande pensilina a sbalzo, che sono poi divenute, le più difficili e più
importanti tecniche del cemento armato, ha potuto dare cosi, col suo grande
coraggio e genialità, una svolta assolutamente nuova ed esemplare
all'architettura, creando delle strutture, che avrebbero fatto scuola e che
prima di allora erano irrealizzabili. Si può dire cosi, che lo stadio di
Firenze, non solo è stato il primo stadio moderno della storia, ma è e rimarrà,
il più grande capolavoro con il quale l'architettura moderna è nata.
Dalla
pagina dello stadio fiorentino su Wikipedia riporto quanto dice sulla struttura
delle rampe elicoidali: " Le tre scale elicoidali esterne che permettono
tuttora l'accesso del pubblico, si trovano alle estremità del rettifilo della
gradinate scoperte. La loro rampa sporge come una mensola da una trave avvolta
a spirale, che si incrocia in mezzeria con una trave simmetrica; questa
soluzione oltre a rendere bilanciata l'opera, riduce l'azione torcente che la
rampa genera sulla rampa elicoidale. Su una delle due travi elicoidali è
incastrata, a sbalzo, la rampa vera e propria delle scale, che sono larghe 3
metri, rampa che porta gli spettatori, alla sommità delle gradinata, da cui cui
si ridiscende grazie alle scalinate di distribuzione; il deflusso invece
avviene dal basso, tramite dei camminatoi, che conducono all'esterno dello
stadio. Una delle loro caratteristiche è l'eleganza, che si affida a una
struttura intelaiata spaziale ottenuta con l'incrocio di due travi elicoidali,
incastrate entrambe alle estremità, della strutture."
Il Nervi nelle sue costruzioni, realizza con le nuove tecniche del cemento
armato, strutture che siano esteticamente belle, e funzionali, riprendendo
l'estetica dei modelli classici e realizzandola con le nuove tecniche
costruttive. Infatti, la grande pensilina a sbalzo, lunga 110 metri e larga
22,5, sorretta da 24 mensole portanti è stata la prima tettoia al mondo, senza
colonne di sostegno che il Nervi d'accordo con il presidente di allora Luigi
Ridolfi, realizzò per evitare che le colonne di sostegno, che fino ad allora,
in architettura, dovevano essere usate per qualsiasi tettoia, non ostruissero la
visuale degli spettatori. A riguardo riporto quanto scritto da Piero Bargellini
nel 4° volume della sua bellissima opera " La splendida storia di
Firenze":
" A Firenze il progetto dello stadio, venne affidato, dall'
amministrazione, presieduta dal conte Giuseppe della Gherardesca, al più
geniale strutturalista di cemento armato; l' ingegnere Pier Luigi Nervi, che
costruì, sul vasto prato del Campo di Marte, il più moderno, il più razionale e
il più ardito stadio che mai si fosse veduto; tutto in cemento armato, con
scale aeree di largo movimento e con una pensilina che sembrava sorretta dal
vento. Forse soltanto la cosidetta torre di Maratona appariva troppo esile e
cava nel largo giro del panorama collinare. Le strutture ideate più che
calcolate dall' Ingegnere Nervi, sembravano talmente spericolate da infondere
il timore che non avrebbero resistito. Specialmente la pensilina destava, non
all' autore, ma a certi critici, il sospetto che non reggesse il suo librato
volo nello spazio.
Accadde cosi che nel giorno in cui doveva essere disarmata,
le maestranze disertarono il cantiere, lasciando il Nervi solo, con i suoi
assistenti. E fu lui, fiducioso della propria opera, a far saltare coi mazzuoli
i cunei dell'armatura, disposto a morire sotto la soletta di cemento. Parve ed
era realmente, un miracolo di staticità e di eleganza" Era cosi nata, l'architettura
moderna. Per questo motivo, io Giovanni Setti, sono favorevole ad un Restyling
del Franchi ,"non invasivo" dove nessuna struttura esistente venga
demolita, ma solo, come dal progetto dell' architetto Camilla Ammannati, venga
coperta la struttura con materiali e strutture non invasive. Altrimenti, come
detto dal pregiato professor Gurrieri vengano ristrutturate le bellissime
strutture del Nervi .Ricordo alle autorità competenti, a proposito dell' idea
che circola sulla demolizione delle curve, che lo stadio di Firenze come all'
epoca altri stadi, era nato con le curve leggermente ovali e un pò più distanti
dal campo, perchè era uno stadio, come tanti altri, nato con la pista di
atletica, e quindi è naturale che avesse quella forma, come tutti gli stadi che
avevano la pista di atletica leggera. Quindi mi sembra assolutamente assurdo
che si vogliano demolire le due curve per avvicinarle, di 10 o 15 metri,
snaturando l'opera e deturpando per sempre un monumento nazionale. Ricordo
inoltre agli architetti che ad ogni curva, la Fiesole e la Ferrovia, dal lato
Maratona, esternamente si trovano le due rampe elicoidali, che sono appunto due
di quegli elementi architettonici di grande rilievo. Volete demolire anche
quelle? Del nostro secolo passato cosi non lasceremo niente che testimoni
l'architettura contemporanea. Infine ricordo che se non ci fosse stato
l'architetto Nervi che con lo stadio di Firenze ha inventato queste eccezionali
tecniche col cemento armato, ora non ci potrebbero essere nemmeno gli altri
stadi moderni, che comunque sono il frutto e l'evoluzione degli esperimenti e
dell'architettura del '900 come il suddetto stadio. Voglio inoltre aggiungere,
a mio modesto parere, che per i motivi sopra citati, lo stadio di Firenze per
la sua architettura moderna è un capolavoro che si potrebbe paragonare ad un
opera dell'architettura classica, come la cupola del Brunelleschi che è un capolavoro
dell'architettura rinascimentale, perchè tutti e due le opere sono state
ugualmente innovative.
Giovanni
Setti