venerdì 24 marzo 2023

IL POPOLO FRANCESE IN LOTTA CONTRO LE OLIGARCHIE

 

Francia, 457 fermi e 441 agenti feriti durante le proteste per la riforma delle pensioni: rinviata la visita di re Carlo III

 In Francia lo scontro in atto sulle pensioni è strategico perché su di esso si gioca  la distribuzione del reddito, che nelle società dell’Occidente capitalistico è sempre più iniqua. È l’altra faccia della perdita del potere d’acquisto dei salari e della liquidazione dell’intervento pubblico, ormai prevalentemente finalizzato alla spesa militare e alla preparazione della guerra. Portare l’età pensionabile a 65 anni significa prolungare lo sfruttamento di persone che avrebbero finalmente il diritto al riposo e a occupazioni più piacevoli dopo un’esistenza spesa, il più delle volte, in attività faticose, alienanti e ripetitive. Soprattutto significa che con il blocco del turnover si impedisce l’accesso al lavoro delle giovani generazioni le quali saranno condannate al precariato a vita e con la prospettiva di non ottenere mai una pensione degna di questo nome. La fluidità del mercato del lavoro è necessaria al capitale per sopravvivere alla crisi attraverso la quale può modellare una società fluida senza radici storiche e culturali per creare un mondo nuovo a sua immagine e somiglianza. A sua immagine e somiglianza perché per le generazioni future non ci devono essere alternative ai loro progetti impostati sul profitto, questo è per loro è l’unico sistema di vita per le popolazioni usate come merce di scambio.

il popolo francese, in lotta per i propri diritti, non ha intenzione di fermarsi, anche se il parlamento ha già approvato per pochi voti la riforma delle pensioni, questo significa che la crisi che investe il paese è strutturale e riguarda tutto il sistema economico e finanziario. La Francia sta perdendo pezzi di paesi in Africa che erano sottoposti al suo controllo finanziario per mezzo del franco africano pertanto la crisi che attraversa presto andrà fuori controllo e questo i cittadini francesi lo hanno capito per questo non si fermano, sanno benissimo che altri settori verranno colpiti. Per questo motivo si muovono contro il presidente Macron con modi forti nonostante la dura repressione messa in atto; questa riforma mette in gioco il loro futuro questa lotta intende bloccare anche altre riforme strutturali che possono mettere in ginocchio definitivamente i rapporti di forza in campo a vantaggio dell'oligarchia governativa.

Proprio qui in Francia il capitale internazionale vuole giocare la sua carta definitiva per sconfiggere le ultime resistenze al diritto a poter lavorare con dignità, può sembrare una contraddizione in termini del liberismo economico ma non lo è perché l’economia liberista è soprattutto una ideologia che investe tutti i settori della società è la sua unica legge è quella che sul piano economico, si trasforma nell’idea del ‘lassez-faire’ la quale sostiene che il mercato deve essere ‘lasciato stare’ in quanto capace, attraverso le azioni concordate liberamente tra gli uomini, di garantire il benessere degli attori che in esso operano. Ma sappiamo benissimo che questa è una chimera da loro inventata e che il non intervento dello Stato presuppone il fatto che i punti strategici del potere politico siano in stretta correlazione con i grandi gruppi finanziari ed economici. Questi sono i reali motivi che hanno mosso il popolo francese, vista l’esperienza negativa del sindacalismo italiano, ad opporsi fermamente a questo ulteriore colpo ai loro diritti e alla loro vita.

Riforma pensioni, in Francia come in Italia la democrazia del capitalismo è un’enorme balla

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