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venerdì 3 luglio 2015

L’UE NON VUOLE IL LIBERO MERCATO DELLA QUALITA’ ITALIANA

 Bruxelles, 29 giugno.Il governo italiano dovrà subire l’ennesimo diktat dalla Commissione Europea: 
revocare il divieto sulla produzione di formaggi senza latte per adeguarsi alle norme dei Paesi comunitari,
la diffida obbligherà le nostre aziende a produrre formaggi di scarsa qualità.
Secondo la Commissione europea l’attuale normativa italiana che disciplina
 la produzione di prodotti caseari è troppo restrittiva. Bruxelles ci rimprovera
 di ostacolare “la libera circolazione delle merci”, a causa del divieto
 di utilizzo di latte in polvere, concentrato e ricostituito, nella lavorazione di formaggi e yogurt.
 La prima reazione  è giunta da Coldiretti, attraverso una nota diramata nella giornata di ieri:
“Siamo di fronte all’ultimo diktat di un’Europa che tentenna su emergenze storiche
 come l’emigrazione, ma che è pronta ad assecondare le lobby che vogliono
 costringerci ad abbassare gli standard qualitativi dei nostri prodotti alimentari
 ha dichiarato Roberto Moncalvo, presidente della Coldiretti. 
Secondo il numero uno dell’associazione: 
“l’autenticità e la qualità delle materie prime adoperate” ha garantito alla filiera
 dell’industria casearia italiana primati internazionali, confermati 
dalla crescita del 9% delle esportazioni di formaggi e latticini
 nel primo trimestre del 2015.

I NOSTRI PRODOTTI SONO IMBATTIBILI SUL MERCATO PER QUALITA’ E PREZZO, 
la commissione ha pensato di eliminare i produttori italiani fregandosene di tutti i dogmi del libero
 mercato e dell’economia liberista (principi attualmente adottati ed imposti fra i Paesi dell’UE) ,
primo fra tutti il divieto da parte di organi statali (in questo caso del sovra-stato europeo)
di interferire nella libera concorrenza fra imprese.Inoltre questo intervento impedisce al mercato
 di autoregolarsi nel rapporto fra domanda e offerta creando scompensi a vantaggio della scarsa
 qualità dei beni di produttori alimentari di altri Paesi che di fatto sono protetti da simili ingiunzioni .
Il tutto a danno dei cittadini così detti consumatori.Mantenere la qualità dei prodotti
significa proteggere la salute anche attraverso severi controlli.
Queste pressioni da parte degli organi decisionali europei sono paragonabili ad una forma nuova di
EMBARGO DEI BENI E DELLE MERCI PRODOTTE IN ITALIA.Ciò comporterà
 la permanenza della disposizione in quanto i produttori italiani saranno costretti ad osservarvarla
 ed avrà come conseguenza la perdita nel tempo delle conoscenze specifiche di produzione.
Inoltre i nuovi formaggi lavorati con latte in polvere perderanno il sapore di una volta
 ( ricordo che il gusto è uno dei cinque sensi e agisce sulla materia cerebrale )e non avranno 
più quegli elementi organolettici tanto necessari per la salute degli esseri umani.
I prodotti agroalimentari italiani sono molto variegati per storia e territorio
 ed hanno una lavorazione artigianale di alto livello che può anche trasformarsi
 sul piano industriale mantenendo la qualità :questa è la nostra forza e
 peculiarità.Il cibo come ha rilevato LEVI-STRAUSS è parte integrante della cultura di un popolo .
Intanto L’EXPO AGROALIMENTARE IN ITALIA PROSEGUE
 e mette in mostra la qualità dei prodotti italiani. Nessuna protesta ufficiale,all’interno dei padiglioni
 e tanto meno dal governo, si è levata; tutto fila come se il provvedimento di diffida 
non riguardasse la popolazione italiana.