mercoledì 19 febbraio 2020

HANNO VOLUTO CANCELLARE LA STORIA DI PIAZZA DELLA VITTORIA


PER DARE FORMA AL MONDO DI DOMANI E' NECESSARIO RIPENSARE ALLE NOSTRE RADICI.COSA CHE IL POTERE NON VUOLE.

PINI SEGATI

Articolo 733 Codice penale: Piazza della Vittoria.

(R.D. 19 ottobre 1930, n. 1398 Aggiornato al 27/11/2019]
Danneggiamento al patrimonio archeologico, storico o artistico nazionale
Fonti → Codice penale → LIBRO TERZO - Delle contravvenzioni in particolare → Titolo II - Delle contravvenzioni concernenti l'attività sociale della pubblica amministrazione

Chiunque distrugge, deteriora o comunque danneggia un monumento o un'altra cosa propria di cui gli sia noto il rilevante pregio, è punito, se dal fatto deriva un nocumento al patrimonio archeologico, storico, o artistico nazionale, con l'arresto fino a un anno o con l'ammenda non inferiore a 2065 euro. Può essere ordinata la confisca della cosa deteriorata o comunque danneggiata.
I cittadini hanno titolo ad esercitare il controllo sulle attività della Pubblica Amministrazione e la tutela del patrimonio storico culturale pubblico (ma anche privato) proprio per l’interesse pubblico del bene in oggetto, perché residenti e perché soggetti ad esazione fiscale; però devono avere un minimo di cultura giuridica altrimenti possono manifestare in mille modi del tutto inefficaci ed andare incontro alla sconfitta. E’ purtroppo il caso di Piazza della Vittoria.
Duole leggere sulle cronache odierne che, mentre viene distrutto un pezzo di storia cittadina e italiana, e cancellato per sempre poiché sarà sostituito con uno sgorbio senza identità, ancora e ancora viene ripetuto che il Giardino di Piazza della Vittoria è sottoposto a tutela Paesaggistica! Questa è la mezza verità che fa comodo a chi taglia i Pini, a chi li sostituirà con alberelli e arbusti vari, insensati e del tutto arbitrari

                       
Progetto base 25 giugno 1924 (ASCF. 103/68)   



Rilievo planimetrico del 1997

Duole che proprio coloro che con merito e sacrificio personale hanno difeso strenuamente lo storico Giardino non sappiano capire le leggi a tutela e si concentrino su argomenti del tutto inefficaci.
La convinzione di chi scrive è che gli argomenti ambientali e salutistici, come quelli climatici oggi di moda, siano stati introdotti per sviare l’attenzione, la giusta critica e le azioni conseguenti, dall’esistenza di buone ed efficaci leggi già operanti che, se applicate con rigore, renderebbero inutili ore di chiacchiere e tonnellate di carte aggiuntive. L’Art. 733 del Codice Penale sanziona chi distrugge o danneggia il Patrimonio Culturale: appartiene al Corpus Giuridico italiano dal 1930, e riguarda il Titolo II - Delle contravvenzioni concernenti l'attività sociale della pubblica amministrazione, ovvero il caso nostro, perché è stato distrutto uno storico Giardino, attività congiunta di Comune di Firenze e di Soprintendenza, con l’aggravante della perdita totale del Bene.
E’ pur vero che la Piazza e il Giardino sono parte del Paesaggio urbano e quindi tutelati anche dalla Parte III del Codice dei Beni Culturali (ex 1497/1939), ma è ancor più vero che il Comune di Firenze ha riconosciuto nelle Norme Urbanistiche vigenti (Zona A) il valore storico del tessuto urbano nato dall’Ingrandimento di Firenze, o come dicono loro, del tessuto compatto di formazione otto-novecentesca. Il Giardino comunque è stato impiantato a Pineta circa cento anni fa e quindi ha valenza storica di per sé stesso.



La piazza prima del recente taglio dei pini

Detto ciò, dal 2004  (entrata in vigore del Codice B.C.) vige un combinato disposto  fra dette norme e la parte II (Articolo 10) del Codice B.C. per cui i Beni Pubblici di Valore storico ( lo dice il Comune) assumono importanza Culturale ( lo dice la Legge dello Stato): per questa semplice ragione la Soprintendenza non poteva accettare un progetto di Riqualificazione del Giardino già qualificato culturalmente, poiché i Beni Culturali si restaurano o se ne ripristina lo stato storico. Vale la pena segnalare che le Riqualificazioni riguardano Beni Naturalistici degradati o progetti su aree prive di qualificazione; quindi dato che ad oggi la Parte II del Codice B.C. non è abolita e non è possibile ritenere valida solo la Parte III <Beni Paesaggistici>,  qualcuno dovrà rispondere del degrado del Giardino scomparso, applicando integralmente la Legge e di conseguenza la sanzione prevista dall’Art. 733 del Codice Penale,  il ripristino dell’assetto storico del Giardino, comminando sanzioni per la perdita totale del Bene e per il danno erariale.
Molte volte chi scrive, e non da sola, ha segnalato alla competente Soprintendenza quanto sopra, oltre ad aver collaborato a segnalazioni inviate alla Magistratura in merito al deprecato progetto improvvidamente approvato ed in via di attuazione, ma senza esisto alcuno.
Concludendo si vuole descrivere brevemente i motivi del valore culturale dei Pini di Piazza della Vittoria: “perché rappresentativi della cultura italiana del primo novecento che attribuiva a quella particolare specie arborea i valori identitari tipici del paesaggio urbano e naturalistico italiano, riconosciuti dai maggiori pittori, musicisti, architetti, paesaggisti e scrittori europei ed italiani dal XVII secolo in poi”.
Certamente parole come “identità” oggi danno molto fastidio, come può dare fastidio che si ricordi nel Codice Penale e nel Codice di Procedura Penale l’impianto di Arturo e Alfredo Rocco: fate di meglio, se ne siete capaci, e sostituite <identità> con un’altra parola che sia più gradita, politicamente corretta, riformate anche il vocabolario della lingua italiana.




LA FINE DELL'ULTIMO PINO



Dott. Architetto Giovanna Nicoletta Delbuono Firenze

1 commento:

  1. Mi unisco ai contestatori contro lo scempio di piazza della Vittoria, che era una delle piazze del primo novecento più belle di Firenze, fatta come piazza Indipendenza o piazza Savonarola che sono piazze ottocentesche, realizzate sempre sullo stile delle piazze europee di fine ottocento e primi novecento e per questo motivo devono rientrare nella tutela del patrimonio urbano della città da parte della soprintendenza che deve tutelare che venga mantenuto nei lavori di riqualificazione della piazza, il disegno originale degli anni '20 nella fattispecie di piazza della Vittoria. Mi auguro che la soprintendenza ai beni artistici e paesaggistici del comune di Firenze abbia tenuto conto di questo vincolo, nell' approvazione del progetto di rifacimento, sia di piazza della Vittoria che di piazza Indipendenza che ho notato anche quella è in fase di lavori, che ho notato al momento molto discutibili. Giovanni Setti.

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