I ministri sono 24, di cui 9 senza
portafoglio (cioè che non guidano una struttura ministeriale vera e propria ma
che hanno particolare deleghe nell’esercizio delle funzioni esecutive). A loro
si aggiunge il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano.
19 sono uomini, 6 sono donne. Diversi ministeri hanno cambiato denominazione: a
quello dell’Agricoltura per esempio è stata aggiunta la dicitura “e alla
Sovranità alimentare”.
elenco dei ministri del nuovo governo
Meloni:
Ministro
degli Esteri: Antonio Tajani (Fi), nominato anche
vicepremier (Antonio Tajani ha un passato recente di spiccate posizioni
europeiste e atlantiste, ribadite anche nei giorni scorsi).
Ministro
dell’Interno: Matteo Piantedosi
Ministro
della Giustizia: Carlo Nordio (Fdi) voleva inserire il certificato del vaccino nelle carte d'identità.
Ministro
della Difesa: Guido Crosetto (Fdi)
Ministro
dell’Economia e delle Finanze: Giancarlo Giorgetti
(Lega) Ricordiamo che Giorgetti è un
personaggio molto gradito al Colle, che quindi sembra aver influenzato in
maniera decisiva la scelta per un dicastero ritenuto chiave.
Ministro
delle Imprese e del Made in Italy (che sostituisce il Ministero dello Sviluppo
economico): Adolfo Urso (Fdi) proveniente dal COPASIR
Ministro
dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare: Francesco
Lollobrigida (Fdi)
Ministro dell’Ambiente e della
Sicurezza energetica (che sostituisce il Ministero dei Trasporti):
Gilberto Pichetto Fratin (Fi)
Ministro delle Infrastrutture e
Mobilità sostenibile: Matteo Salvini (Lega), nominato
anche vicepremier
Ministro
del Lavoro e delle Politiche sociali: Marina
Calderone
Ministro della Salute: Orazio Schillaci( rettore
dell’università Tor Vergata , nel 2020 ha fatto parte del comitato scientifico
dell’Istituto Superiore di Sanità, contribuendo alla strategia sanitaria come MEMBRO DEL CTS NOMINATO DA SPERANZA, È
STATO TRA GLI ARTEFICI DELLA GESTIONE COVID.(https://www.facebook.com/100081251260766/videos/798790758117269)
Ministro
del Turismo: Daniela Santanchè (Fdi)
Ministro
dell’Istruzione e del Merito: Giuseppe Valditara
(era stato uno dei redattori della riforma Gelmini)
Ministro
dell’Università: Anna Maria Bernini (Fi)
Ministro
della Cultura: Gennaro Sangiuliano
ministri senza portafoglio:
Rapporti
con il Parlamento: Luca Ciriani (Fdi) ai
Pubblica
amministrazione: Paolo Zangrillo (Fi)
Affari
regionali e autonomie: Roberto Calderoli (Lega)
Politiche
del Mare e del Sud: Nello Musumeci (Fdi)
Affari
Ue, Pnrr e Coesione: Raffaele Fitto (Fdi)
Sport
e Giovani: Andrea Abodi
Famiglia,
Natalità e Pari Opportunità: Eugenia Rocella (Fdi) alla
Famiglia
Disabilità:
Alessandra Locatelli (Lega)
Riforme
istituzionali: Elisabetta Casellati (Fi).
DUE PAROLE SULL’ALLEANZA ATLANTICA E ALTRO
Dal Dopoguerra in poi gli americani
hanno trovato sempre una sponda in chiave anti-comunista negli ambienti conservatori. È
stato così in tutta Europa. È stato così in Italia. Qui il conservatorismo,
infiltrato anche da ex fascisti, si è reso forte dell’appoggio americano. Anche
l’MSI non è stato estraneo a questa tendenza. Per cui è chiaro che il nuovo
governo proseguirà su quella linea tracciata da tempo e dalla storia.
il cambiamento di nome di alcuni ministeri
segnala un’ansia di “appropriazione” che è tipica dei piccoli borghesi
reazionari che entrano nel Palazzo, o in una città conquistata, e si mettono a
cambiare i nomi delle sale o delle strade come se volessero far credere ai loro
elettori che chi comanda ora sono loro.
Cinque anni fa, Sergio Mattarella sbarrò la strada
a Paolo Savona (ex direttore di Confindustria, non un portaborse qualsiasi),
“reo” di guardare con sospetto alla logica macroeconomica di molti
trattati europei, ora invece tutto va bene le scelte sono giuste e conformi (a
chi ?). Un senso a tutto ciò si può trovare: I ministeri-chiave (economia,
difesa, interni, esteri) sono in mani “fidate” (Giorgetti, Crosetto, Piantedosi, Tajani). Lì sta la continuità con il governo Draghi e con
l’obbedienza a Nato e UE. Sicuramente è proprio questo che ha tranquillizzato
Mattarella e il grumo di potere autentico che rappresenta. Un governo così, coinvolto
nel bel mezzo di una guerra voluta da altri garantisce continuità alle
politiche economiche restrittive interne e sanzionatorie verso la Russia.
ALTRE INFORMAZIONI IN QUESTO VIDEO LINK:
https://www.youtube.com/watch?v=7N3mLu202kk