Non bastavano gli ogm ora ci provano con la frutta, visto che hanno capito di non aver convinto tutti col microchip sottocutaneo e con varie in oculazioni.
Loro la raccontano così: Chip al niobato di litio potrebbero rilevare in remoto la maturazione della frutta, il microchip per il cibo del futuro, l’elettronica al servizio del potere applicata anche nell'alimentazione, un progetto sviluppato dagli scienziati dell’Istituto Italiano di Tecnologia.
Continuano a raccontarci che lo fanno per il nostro bene infatti dopo il Parmigiano Reggiano grazie alla blockchain e a un micro-transponder digitale in silicio aggiunto alla placca di caseina utilizzata come indicatore di autenticità così diventa tracciabile e identificabile digitalmente, ecco che arrivano i microchip nella frutta.
In questo progetto c'è di mezzo anche quella che viene definita economia circolare al fine di attivare una tecnologia sostenibile e biocompatibile, a rifiuti zero. Inoltre i ricercatori sono stati in grado di realizzare dispositivi elettronici come condensatori, biosensori ed elettrodi per il monitoraggio degli alimenti e dopo essere stati ingeriti sono utilizzati per la misurazione della frequenza cardiaca e dell’attività respiratoria delle persone.
Come si è giunti a questa tecnica:
Un team di ricercatori dell’Iit sta cambiando il modo in cui consumatori e aziende si rapporteranno agli alimenti. Hanno ottenuto 2 milioni di euro di finanziamenti dall’UE. A Milano, in un laboratorio del Center for Nano Science and Technology dell’Istituto italiano di Tecnologia, stanno studiando le applicazioni pratiche di quello che si potrebbe definire “cibo elettronico”, cioè la possibilità di applicare circuiti elettrici a quello che mangiamo.
Non è la prima volta che il tg1 trasmette notizie di questo tipo senza alcuna critica:
La sera di Santo Stefano del 2018 il Tg1 delle 20 aveva mandato in onda un servizio sui microchip sottocutanei. Sono piccoli chip RFID, simili a quelli delle carte di credito contactless che vengono impiantati sotto pelle, generalmente nello spazio tra pollice e indice. Cosa permettono di fare? Aprire le porte, pagare ai distributori automatici (cosa che è già possibile fare con gli smartwatch), accedere ai servizi aziendali. Insomma, niente di più eccitante di quello che si può fare con un badge aziendale.
https://www.nextquotidiano.it/tg1-microchip-sottocutaneo/
Perché impiantare microchip sottopelle e stravolgere la natura umana? Il movimento che punta al transumanesimo è strettamente legato ai poteri che promuovono il nuovo ordine mondiale. Ci vogliono tutti dotati di microchip RFID, non lo fanno per migliorare la nostra vita rendendo tutto, secondo loro, più facile. Il loro vero obiettivo è un altro: il controllo della mente e del corpo così da condizionare la salute delle persone. Ma anche questo progetto non ha avuto il consenso numerico voluto da costoro ed ora provano a farci ingerire frutta microchippata senza il nostro consenso e a nostra insaputa, sempre per il nostro bene naturalmente.
Criminali assassini.. dobbiamo scendere tutti in piazza..per chiedere giustizia per la nostra salute ..
RispondiEliminaInerente a questa pubblicazione posso aggiungere che : dal marocco arrivano tonnellate di alimenti x i residenti in Italia poiche sconsigliati di rifornirsi in supermercati e grandi distribuzione vedi pure pakistani e altre etnie hanno in mano la distribuzione loro prodotti .
RispondiEliminaDa mandare tutti in galera. Beppe Sala per primo. Una persona senza morale.
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