IL DIRETTORE DI OMS NON DICE CHE È FALLITO MA DÀ LA COLPA ALLA “DISINFORMAZIONE”. IN PRATICA ABBIAMO FATTO SALTARE I SUOI PIANI. E CHIEDE AGLI STATI DI FERMARE LA “DISINFORMAZIONE”.
CIOÈ DI STRINGERE LE MAGLIE DELLA CENSURA.
Regolamento (UE) 2022/2371 del Parlamento europeo e del Consiglio del 23 novembre 2022 relativo alle gravi minacce per la salute a carattere transfrontaliero e che abroga la decisione n. 1082/2013/UE. (eurokomonline.eu)
link Gazzetta Ufficiale:https://www.gazzettaufficiale.it/eli/gu/2024/03/02/52/sg/pdf art. 43 pag 52
Art. 43.
Interoperabilità delle certificazioni sanitarie digitali
1. Per far fronte a eventuali emergenze sanitarie, nonché
per agevolare il rilascio e la verifica di certificazioni sani-
tarie digitali utilizzabili in tutti gli Stati aderenti alla rete
globale di certificazione sanitaria digitale dell’Organizza-
zione mondiale della sanità (OMS), dalla data di entrata
in vigore del presente decreto, la Piattaforma nazionale
digital green certificate (Piattaforma nazionale – DGC)
di cui all’articolo 9, comma 1, lettera e), del decreto-legge
22 aprile 2021, n. 52, convertito, con modificazioni, dalla
legge 17 giugno 2021, n. 87, emette, rilascia e verifica le
certificazioni di cui al medesimo articolo 9 del decreto-legge n. 52 del 2021 e le ulteriori certificazioni sanitarie
digitali individuate e disciplinate con uno o più decreti
del Ministro della salute, adottati di concerto con il Mi-
nistro dell’economia e delle finanze e previo parere del
Garante per la protezione dei dati personali.
2. Le certificazioni di cui al comma 1 sono rilasciate in
formato digitale, compatibile con le specifiche tecniche
di cui alla decisione di esecuzione (UE) 2021/1073 della
Commissione, del 28 giugno 2021.
3. Al fine di assicurare l’evoluzione della Piattaforma
nazionale – DGC per il collegamento della stessa alla rete
globale di certificazione sanitaria digitale dell’OMS, non-
ché di assicurare la conduzione e manutenzione ordinaria
della stessa, è autorizzata la spesa di euro 3.850.000 per
l’anno 2024, da gestire nell’ambito della vigente con-
venzione tra il Ministero dell’economia e delle finanze
– Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato e la
società SOGEI S.p.A. A decorrere dall’anno 2025, per la
conduzione e manutenzione ordinaria della Piattaforma
nazionale – DGC è autorizzata la spesa di euro 1.850.000
annui, da gestire nell’ambito della convenzione di cui
al primo periodo. A tal fine le risorse di cui al presente
comma sono iscritte sull’apposito capitolo dello stato di
previsione del Ministero dell’economia e delle finanze e
costituiscono incremento del limite di spesa annuo della
predetta vigente convenzione
4. All’onere derivante dai commi 2 e 3, si provvede
mediante corrispondente riduzione dell’autorizzazione di
spesa di cui all’articolo 20, comma 1-bis, del decreto-leg-
ge 27 gennaio 2022, n. 4, convertito, con modificazioni,
dalla legge 28 marzo 2022, n. 25. (FINE)
PIATTAFORMA GREENPASS FINANZIATA SENZA SOLUZIONE DI CONTINUITA
La piattaforma , DigitalGreenCertificate attraverso l'art. 43 del DL 2 marzo 2024, n. 19, è stata finanziata ILLIMITATAMENTE per 1,85 milioni di Euro annui (salvo il 2024 dove l'onere è di 3,85 milioni). La norma cristallizza la piattaforma che emette, rilascia e verifica le certificazioni sanitarie nell'ordinamento e idoneo finanziamento a carico dello Stato(vale a dire a carico dei cittadini italiani) per il suo funzionamento. Il decreto-legge sarà ora esaminato dal Parlamento per l'eventuale conversione.
altro link esplicativo:
https://lnkd.in/dKWj-_8W
COSA DICE IL MINISTRO
La marcia indietro da parte di Schillaci: il Governo non ha alcuna intenzione di aderire al cosiddetto ‘green pass globale’ dell’Oms. In sede di conversione del decreto-legge verrà presentato un emendamento per riformulare il testo e ricondurre la norma agli obiettivi Pnrr in tema di salute, a partire dalla piena operatività del fascicolo sanitario elettronico.
In questa ritirata niente ancora è certo dicono che non firmeranno il Trattato Pandemico ma stanno finanziando la piattaforma del Green Pass. Non c'è niente di coerente e di sicuro in questa storia, se non che le lobby stanno lavorando sodo per dare all'Oms il potere di decidere le politiche sanitarie, compresi gli obblighi, sottraendo l'incombenza ai governi nazionali.
La cosa più semplice quella di ritirare il decreto non lo fanno e questo getta oscuri dubbi.
Il grimaldello è l'It-Wallet, ossia l'app nazionale per
l'identità digitale, che avrà una versione pubblica (un
wallet sviluppato dallo Stato) e una privata (app fornite
da aziende accreditate dall'Agenzia per l'Italia digitale,
Agid), sulle quali potranno essere caricate, in una fase
iniziale, la tessera sanitaria, la patente e la carta europea
della disabilità. Il decreto ha visto la luce molto più tardi
delle previsioni del sottosegretario all'Innovazione digitale,
Alessio Butti, in quota Fratelli d'Italia, che ha fatto dell'identità
digitale uno dei suoi cavalli di battaglia: l'intenzione iniziale era
di emanare questo decreto a luglio 2023.
Con l'app It Wallet l'Italia intende bruciare sul tempo il progetto di una app europea.
Tuttavia sono le regole e gli standard comunitari a dettare legge.
Sono già partiti i test di un progetto comune, ma l'Italia non guida
nessuna delle quattro sperimentazioni. Una di queste,
Potential, a trazione franco-tedesca, testerà alcuni casi
d'uso in Trentino nel 2024.
Da come si legge il controllo digitale avanza, per ora la
maggioranza delle azioni è prevista in mano allo Stato in
seguito l'esecutivo ha inserito un'opzione che consente
alle due società di acquistare l'intera partecipazione
azionaria dello Stato in PagoPA. Così le banche dati
pubbliche possono scambiarsi informazioni
direttamente, senza doverle chiedere ai cittadini.
Inoltre l'Italia non guida nessuna delle quattro
sperimentazioni in corso a livello europeo. Tutto poi sarà
gestito da agenzie
dell'UE con l’IA.
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