Riforma costituzionale in materia di
riduzione del numero dei parlamentari
Entrando nel merito della riforma “Modifiche
agli articoli 56, 57 e 59 della Costituzione in materia di riduzione del numero
dei parlamentari”, in caso di vittoria referendaria si assisterebbe ad una
riduzione del 36,5% degli attuali componenti elettivi:
il numero dei deputati passerebbe da 630 a 400, quindi per eleggere un deputato occorrono più elettori ; il numero dei
senatori verrebbe abbassato da 315 a 200 anche per il senato si presenta lo stesso problema:occorrono più elettori per eleggere un senatore.L'aumento del numero degli elettori per eleggere i loro rappresentanti comporta in maniera indiretta la diminuzione dei parlamentari.TUTTO CIO' IMPEDISCE UN VERO RINNOVAMENTO DEL PARLAMENTO E AL CONTRARIO DIMINUISCE LA DEMOCRAZIA IMMOBILIZZANDO IN MANIERA NEGATIVA LE DINAMICHE POLITICHE INNESTANDO UNA METASTASI IRREVERSIBILE. La riduzione del numero dei parlamentari non è sufficiente a
rendere l’ordinamento più efficiente nella sua struttura e nell’assunzione
delle decisioni (infatti con la riduzione avranno bisogno di assumere personale tecnico per espletare funzioni che prima espletavano i parlamentari nelle commissioni;avviando in tal modo un procedimento privatistico decisamente più costoso). Questa riforma comporta che altri art. Costituzionali OLTRE A QUELLI DI
MODIFICA REFERENDARIA DI FATTO VENGONO MODIFICATI SENZA CHE VOI VE NE RENDIATE
CONTO.

Con la riduzione dei seggi di entrambe le assemblee parlamentari
bisognerà riscrivere anche la composizione del collegio dei “Grandi elettori”
per l’elezione del Presidente della Repubblica. Riguarda l’articolo 83 della
Cost.che prevede un numero di votanti pari a 1.003 elettori (630 deputati, 315
senatori, i senatori a vita e ex-Presidenti della Repubblica, cui si aggiungono
i tre delegati eletti da ciascun Consiglio regionale ad eccezione della Valle
d’Aosta che ne esprime solo uno) ma con la composizione del nuovo collegio (658
grandi elettori) sia i delegati regionali sia i senatori a vita di nomina
presidenziale che gli ex-Presidenti della Repubblica avranno un peso elettorale
maggiore.

COME BEN SI CAPISCE QUESTA RIFORMA
COSTITUZIONALE PRESENTA SORPRESE CHE VANNO A TOCCARE IL CUORE DEL PROBLEMA E
OLTRE A RIDURRE IL PARLAMENTO AD UNA SEMPLICE ESPRESSIONE NUMERICA SENZA UN
EFFICIENTE RAPPORTO DI RAPPRESENTATIVITA’ CON L’ELETTORATO,VIENE A MODIFICARE QUELLO DELL’ELEZIONE
DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA. Inoltre viene inficiato anche l’art 49 della
COST infatti per rivitalizzare il Parlamento occorrono interventi organici capaci
di innescare un circolo virtuoso nel sistema politico e non riduzioni di
parlamentari, favorendo la rinascita di una forma partito, ovvero di una
organizzazione collettiva che ne eserciti le funzioni, che sappia veicolare le
istanze dalla società alle istituzioni, esercitando, «con metodo democratico»,
quel ruolo di intermediazione che consente ai cittadini di «concorrere… a
determinare la politica nazionale» (art. 49 Cost.).
in sostanza questa riforma
costituzionale è un grande inganno: il sì serve per accentrare il potere
istituzionale politico nelle mani di pochi e dare così via libera a vere e
proprie mutazioni della COSTITUZIONE secondo il progetto dichiarato apertamente
dalle oligarchie mondialiste:eliminazione degli STATI e delle loro COSTITUZIONI
IN QUANTO INTRALCIANO IL MODELLO NEOLIBERISTA CENTRATO SULLO STRAPOTERE DELLE
MULTINAZIONALI CHE IMPORRANNO LE LORO LEGGI FATTE DAI CONSIGLI DI
AMMINISTRAZIONE E da DELEGATI GESTITI DA LORO
PER QUESTI MOTIVI
DIVENTA VITALE VOTARE NO
precedente post sulla riforma
Cost.link: https://primopopolodiflorentia.blogspot.com/2020/09/votare-no-significa-dire-no-al.html

