mercoledì 2 novembre 2022

LA BISTECCA FRANKENSTEIN


 

La signora della Commissione Europea ci attacca proprio sull'agroalimentare alla faccia del nostro Ministero dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare: Le multinazionali del cibo sintetico, quello in provetta, stanno cercando di imporre al mercato la carne prodotta in laboratorio, il latte “senza mucche” fino ad arrivare al pesce senza mari, laghi e fiumi. La Von der Leyen dal palco di Bill Gates annuncia la stretta su carne e formaggi. Il capo della Commissione, senza condividere in sede Ue, lancia una strategia contro i prodotti italiani perché «cancerogeni» e permette un cibo sintetico veramente cancerogeno che potrebbe presto inondare il mercato europeo poiché già ad inizio 2023 potrebbero essere introdotte nell’Ue le prime richieste di autorizzazione all’immissione in commercio.

Sono cinque le principali bugie della carne sintetica che sono state smascherate e spiegate dalla Coldiretti  al Forum Internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione a Villa Miani a Roma ove ha presentato il primo Dossier che dice la verità sulla bistecca fatta in laboratorio, alzando il velo sugli inganni di un prodotto artificiale presentato da abili strategie di marketing come soluzione per produrre in modo sostenibile cibo in abbondanza e sfamare una popolazione che cresce, nascondendo i colossali interessi commerciali e speculativi ad esso legati.

La prima bugia: non salva gli animali perché viene fabbricata sfruttando i feti delle mucche.

La seconda: non salva l’ambiente perché consuma più acqua ed energia di molti allevamenti tradizionali.

La terza: non aiuta la salute perché non c’è garanzia che i prodotti chimici usati siano sicuri per il consumo alimentare. Non è possibile per la salute nutrirsi di alimenti creati sinteticamente.

La quarta: non è accessibile a tutti poiché per farla serve un bioreattore.Il cui costo e dispendio energetico è molto elevato.(Si tratta in genere di un recipiente all'interno del quale viene portata a termine una reazione chimica svolta da microorganismi o da sostanze da essi derivate, attive dal punto di vista biochimico per costruire in questo caso molecole sintetiche).

La quinta: è un prodotto sintetico ingegnerizzato e pertanto pericoloso per la salute.

Ma chi muove questo cambiamento alimentare? Non occorre pensarci tanto sono sempre i soliti cioè quelli che fanno parte del “nuovo” capitale finanziario: i nomi più impegnati sono soprattutto noti per essere protagonisti del settore hitech e della nuova finanza mondiale, da Bill Gates (fondatore di Microsoft) ad Eric Schmidt (cofondatore di Google), da Peter Thiel (co-fondatore di PayPal) a Marc Andreessen (fondatore di Netscape), da Jerry Yang (co-fondatore di Yahoo!) a Vinod Khosla (Sun Microsystems). Solo nel 2020 sono stati raccolti 366 milioni di dollari investiti nel settore della carne artificiale. Negli ultimi 5 anni (2016-2020) gli investimenti sono cresciuti di circa il 6000%.

In questo nuovo sistema alimentare occorre considerare che l’elitès finanziarie mondiali hanno accumulato un Pil che vale circa 20 volte quello di tutti gli stati del mondo sommati insieme per cui hanno trovato nella biotecnologia una nuova fonte per cercare d’incrementare i profitti dei loro capitali e nello stesso tempo vogliono avere il controllo anche dell’alimentazione per avere un potere totale sugli stati e sugli esseri umani. Per meglio comprendere l’elitès finanziarie è necessario spiegare che giocano la carta alimentare nell’UE perché gli stati europei e soprattutto l'Italia rappresentano una forza politico-culturale che può contrapporsi ai loro progetti che vogliono espandere nel resto del mondo.

 

 

Coldiretti: le 5 bugie della carne sintetica - Agrigiornale


Bistecche sintetiche : quale sostenibilità energetica e ambientale? - Accademia dei Georgofili

giovedì 27 ottobre 2022

Oggi 27 ottobre di 60 anni fa fu ucciso, in un attentato aereo , il più grande italiano!

 

 

Grazie a lui l'Italia rialzò la testa! Per ricordarlo: Mattei, nel 1953, era stato messo alla presidenza dell’Agip per scioglierla. E invece di sciogliere l’AGIP lui fondò l’ENI, grazie anche a un decreto di De Gasperi. E dopo aver fondato l’ENI, Mattei cominciò ad attuare una propria politica in campo energetico per sviluppare l'industria italiana.

Non era accettata l’Italia di Mattei, dell’ENI, al tavolo delle grandi compagnie internazionali, in modo particolare di quelle britanniche, con pari dignità. Era ammessa a sedersi, tutt’al più, su uno strapuntino, ma Mattei e l’Italia di quegli anni non volevano assolutamente dipendere dal punto di vista energetico dalla Gran Bretagna. Per cui cercarono autonomamente le fonti di approvvigionamento, offrendo ai paesi produttori di petrolio, che all'epoca erano quasi tutti controllati dalle compagnie britanniche, condizioni più favorevoli. Si trovò contro tutte le compagnie petrolifere gestite dalla Francia, Gran Bretagna, Olanda, Stati Uniti ma non si scoraggiò e portò avanti il suo progetto riuscendo a far diventare l'Italia una potenza industriale.

C’era la famosa regola del fifty-fifty: 50% ai produttori, 50% alle compagnie petrolifere straniere. Questa era una regola imposta dalle sette sorelle. Mattei cambiò le regole dello scambio, proponendo il 25% alle compagnie e il 75% ai produttori: i paesi produttori trovarono più conveniente fare affari con l’Italia che non con la Gran Bretagna. Questa sua politica violava le regole imposte dalle sette sorelle multinazionali del petrolio e misero in gioco la sua vita. Probabilmente lo aveva messo in conto in quanto minacciato più volte ma il suo dovere e il suo coraggio era più forte e affrontò il rischio. NOI LO RICORDIAMO CON ONORE e AFFETTO.