martedì 31 dicembre 2024

AUGURI DI BUON 2025

 

BUON 2025, RICORDIAMOCI CHE IL 2024 è stato
un anno di "guerre", divisioni e disuguaglianze e chi è ancora al comando non ha alcuna intenzione di cambiare programma.

In campo economico prosegue sempre la transizione energetica nonostante i fallimenti di molte aziende siano sotto gli occhi di tutti. Non aggiungo altro: AUGURI A TUTTI E AVANTI TUTTA!

 

martedì 24 dicembre 2024

BUON NATALE 2024

La Stella di Natale è la pianta simbolo delle festività natalizie. Queste foglie rosso vivo sono il motivo per cui la Stella di Natale è divenuta rappresentativa della Natività. 

AUGURI di BUON NATALE


IL DIPINTO CHE APPARE è del pittore olandese Gerrit van Honthorst è conosciuto in lingua italiana come Gherardo delle notti, il dipinto Adorazione del bambino, che qui proponiamo  è conservato oggi agli Uffizi di Firenze.


 

lunedì 9 dicembre 2024

LA STRATEGIA USA SPIEGATA ALLA LUCE DEL CROLLO DELLA SYRIA


 L'ex generale dell'esercito americano Wesley Clark spiega la strategia di Washington nel 2007:

"Elimineremo sette paesi in cinque anni: Iraq, Siria, Libano, Libia, Somalia, Sudan – e finiremo con l'Iran". #Syria #US (Ci hanno messo più tempo ma sono arrivati all'obiettivo Syria poi sarà la volta dell'Iran)

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DA:  



Guerra in Medio Oriente, si avverano le dichiarazioni del generale Wesley Clark dopo 11 Settembre: “Ci prenderemo 7 Paesi”
In una conversazione avvenuta nei corridoi del Pentagono, Clark apprese di un piano segreto per “eliminare sette paesi in cinque anni”. Questa rivelazione, avvenuta nel 2007, sollevò molte domande sulle reali motivazioni della “Guerra al Terrore” e sulla competenza dei funzionari coinvolti.


A vent’anni dagli "attentati dell’11 settembre", le parole di Clark risuonano ancora come un monito. Ricordare questi eventi è fondamentale per comprendere le dinamiche geopolitiche attuali e le conseguenze delle decisioni prese allora. La guerra in Iraq, iniziata nel 2003, è stata solo il primo passo di una serie di interventi militari che hanno avuto ripercussioni significative in tutto il Medio Oriente e oltre.


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Le milizie jihadiste con a capo Mohammad al-Jolani  occupano la Syria


Per la Syria hanno usato i soliti ribelli e corruzione per finire di gettare nel disordine il paese che è un importante snodo geopolitico per il passaggio di #merci, #materieprime e #idrocarburi ed è anche la via per attaccare l'Iran. La Russia non ha potuto farci niente: l'esercito siriano non ha opposto resistenza per la lunga guerra diffusa nel territorio a macchia di leopardo e per la massiccia entrata in campo di ingenti forze jihadiste armate di tutto l'armamentario necessario per bloccare ogni possibile resistenza.  Putin cercherà di trattare col nuovo governo per mantenere le basi navali.

 I jihadisti hanno avuto gioco facile ad abbattere le milizie fedeli ad Assad infatti se consideriamo i tempi fra la tregua in Libano e l’offensiva dei mercenari contro la Syria si nota un tempismo sospetto, quasi una comunione d’intenti. Considerando i fatti a bombardare la Siria di Assad e a indebolirne la capacità di resistenza è stata, nell’ultimo anno, proprio Israele a cui non fa una piega avere un legame con un regime islamista alle porte di casa nella logica di un rafforzamento della “fortezza assediata” cara a Benjamin Netanyahu. 

L’obiettivo, da lungo tempo avviato per destabilizzare quell'area, perseguito principalmente dallo stato di Israele, dagli Usa e dalla Turchia, è stato raggiunto. Cadendo Assad, al suo posto arriveranno i terroristi, gli estremisti islamici, i cosiddetti “tagliagole”. Adesso ci sarà il caos più totale che è quello che serve alle forze economiche "occidentali" che fanno leva sul terrorismo per far avanzare nel mondo i propri interessi.  Il loro modo di agire non cambia è una costante storica del capitalismo e della finanza internazionale.


Adesso a capo delle milizie jihadiste c'è Abu Mohammad al-Jolani  un terrorista sulla cui testa dal 2013 pendeva un taglia da 10 milioni di dollari per ripetuti crimini di guerra commessi tra Siria e Iraq. Ora invece è considerato un liberatore da chi lo ha finanziato e come i leader dei Talebani, propugna un islamismo nazionale e di governo. Intanto Netanyahu approfitta del caos in Siria per occupare la zona smilitarizzata adiacente alle alture del Golan, affermando che l’accordo di disimpegno del 1974 con la Siria “è crollato”. Le Forze di Difesa Israeliane (IDF) hanno preso il controllo della zona cuscinetto del Golan. Questa operazione è giustificata da Israele come misura preventiva "per garantire la sicurezza"; l'occupazione dell'area del Golan è avvenuta mentre la Siria affronta il vuoto di potere seguito alla caduta di Bashar al-Assad e alla presa di Damasco da parte delle forze jihadiste.

Resta solo l'Iran...Intanto in Syria vanno al potere i jihadisti, ora abbiamo un nuovo Stato islamista qualcosa di simile è accaduto in Afghanistan, gli Stati UNITI, dopo aver armato i Talebani contro i militari dell'ex Unione Sovietica presenti nel paese afghano, si sono dovuti scontrare contro gli stessi talebani che prima aveva armato contro il governo sostenuto dai sovietici. Alla fine la missione originaria di George W. Bush di #esportare la #democrazia in Afghanistan ha mostrato tutta la sua fallacia molto presto, fino ad abbandonare il paese al suo destino. Così i talebani hanno dato vita al nuovo Emirato islamico dell'Afghanistan.


La democrazia è servita in un piatto d'argento fuso!

per approfondire:

Netanyahu approfitta del caos in Siria per occupare la zona smilitarizzata adiacente alle alture del Golan

Guerra in Medio Oriente, si avverano le dichiarazioni del generale Wesley Clark dopo 11 Settembre: "Ci prenderemo 7 Paesi"

Damasco come Kabul. La fuga di Assad è il “capolavoro” di Hakan Fidan   – Analisi Difesa




mercoledì 20 novembre 2024

⚡️Urgente❗️La NATO ha bombardato la Russia con i missili statunitensi.

 

L'Ucraina ha usato per la prima volta i missili a lungo raggio americani per colpire la Russia

 Volodymyr Zelensky ha tenuto fede a quanto ha detto durante una conferenza stampa con il primo ministro danese Mette Frederiksen. Il giorno dopo il via libera di Joe Biden all'uso dei missili a lungo raggio per colpire gli obiettivi nei territori russi di Kursk, le forze di difesa ucraine hanno colpito per la prima volta il territorio russo con i missili balistici ATACMS, colpendo il bersaglio con successo nella regione di Bryansk. 

La notizia è stata riportata dall’agenzia di stampa ucraina RBC-Ucraina, che ha citato una fonte delle forze di difesa di Kiev: «In effetti, questa è la prima volta che gli ATACMS vengono utilizzati per colpire il territorio russo. L’attacco ha riguardato una struttura strategica nella regione di Bryansk, distrutta con successo».

L’attacco con missili ATACMS segna una nuova fase del conflitto, portando le capacità offensive ucraine all’interno del territorio russo con precisione e impatto mai visti prima. La decisione americana di autorizzare l’uso di armi a lungo raggio potrebbe rappresentare un punto di svolta, inasprendo ulteriormente le tensioni tra Mosca e Kiev e ampliando le implicazioni geopolitiche del conflitto.

 Con questo attacco missilistico gli Stati Uniti hanno di fatto dichiarato guerra alla Russia, afferma l'esperto militare russo e storico delle forze di difesa aerea Yuri Knutov.

 Secondo Knutov, questo è esattamente il motivo per cui l'amministrazione Biden e il Pentagono si sono astenuti dal confermare ufficialmente il permesso di Kiev di usare quei missili contro la Russia, per evitare così di fare una dichiarazione di guerra ufficiale. Sostiene che questo fa parte di un piano di tre paesi (Stati Uniti, Francia e Gran Bretagna) per dichiarare di fatto guerra alla Russia, sottolineando che anche Parigi e Londra si sono mosse per consentire all'Ucraina di utilizzare i missili francesi Scalp e britannici Storm Shadow contro il territorio russo.

 Per quanto riguarda il recente attacco ATACMS sul suolo russo, Knutov avverte che questi missili rappresentano un bersaglio difficile per le difese aeree russe, in gran parte a causa del fatto che molti di questi missili forniti all'Ucraina dagli Stati Uniti sono dotati di testate a grappolo. Pertanto, anche se un missile del genere venisse intercettato, sussisterebbe sempre il rischio che la sua testata esploda nel processo, colpendo il bersaglio designato e/o danneggiando qualsiasi cosa si trovi nel raggio d'azione con le submunizioni a grappolo.

Menziona inoltre che i produttori di sistemi di difesa russi migliorano costantemente i sistemi di difesa aerea per renderli più efficaci nel contrastare minacce come i missili ATACMS. Man mano che gli specialisti della difesa aerea accumulano i dati di telemetria provenienti dai voli missilistici, questi vengono utilizzati per migliorare il software dei sistemi di difesa aerea, migliorando così la capacità di queste armi di intercettare le minacce in arrivo.

     da:     https://t.me/mondomultipolare/23753

 PUTIN aggiorna la risposta nucleare:

 Il documento, firmato dal presidente Vladimir Putin, prevede che le armi atomiche vengano usate "come misura estrema e ultima risorsa" a scopo di difesa. Ma ne amplia la possibilità di impiego per rispondere a una possibile "minaccia critica alla sovranità e all'integrità territoriale" della Russia o della Bielorussia, sua stretta alleata. Inoltre, un'aggressione "da parte di uno Stato non nucleare con il coinvolgimento o il sostegno di uno Stato nucleare, sarà considerata come un attacco congiunto". Alla domanda se ciò significhi che la Russia potrebbe dare una risposta nucleare anche ad attacchi non nucleari da parte dell'Ucraina con l'uso di missili occidentali, il portavoce del Cremlino ha risposto affermativamente. 

Putin aggiorna la dottrina nucleare. Abbattuti 6 missili Atacms sul Bryansk. - Europa - Ansa.it 

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La Nato tramite l'UCRAINA corre all'attacco con missili a lungo raggio contro la Russia prima dell'insediamento di Trump alla Casa Bianca per fargli trovare una situazione di fatto che può sfociare in un conflitto nucleare. Possiamo per ora solo sperare che Putin tenga i nervi saldi.

 

lunedì 11 novembre 2024

ADDIO al Dr. STEFANO SCOGLIO

 
La morte inaspettata del Dott. Stefano Scoglio.
In questi anni il Dott. Stefano Scoglio ci ha accompagnato con le sue analisi sempre molto acute della follia pandemica.
Non certo un accademico chiuso in una torre d’avorio ma un combattente per la libertà come tanti che lo hanno seguito nelle piazze e sui social hanno potuto constatare apprezzandone la grande preparazione scientifica e il modo semplice e chiaro di spiegare questioni assai complesse.
Stefano era un libertario come noi. Ci mancheranno la sua ironia e la sua profonda conoscenza.
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URBINO: All’età di 67 anni, venerdì scorso, è venuto a mancare Stefano Scoglio, uno dei personaggi accademici di Urbino più conosciuti in ambito umanistico (aveva un ph.d. in filosofia) e soprattutto scientifico, con titoli come un bachelor of science, un master in microbiologia medica e un diploma di medicina omeopatica presso università inglesi.
  Con lo studio delle alghe Klamath nel 1992 le introduce come elementi essenziali per diverse cure, dal 2000 si dedica alla ricerca delle proprietà e delle molecole di questo straordinaria alga del lago Klamath in Canada.
Ha pubblicato numerosi studi scientifici e clinici e detiene 6 brevetti associati all'uso delle Klamath e dei suoi estratti.
 Aveva all’attivo numerose pubblicazioni su ricerche scientifiche, che l'hanno portato nel 2018 a essere inserito nella rosa dei candidati al Premio Nobel per la medicina su proposta dell’epidemiologo americano Roscoe M.
 
Il dottor Stefano Scoglio è da anni impegnato nella ricerca delle attività biologiche e curative di alcuni costituenti di questa alga unicellulare, l’Aphanizomenon flos-aquae, in virtù dei risultati conseguiti in questo campo della ricerca scientifica il dottor Scoglio è rientrato nella rosa dei candidati al Premio Nobel 2018 per la medicina e la fisiologia; l’accettazione delle candidature ai Nobel da parte dell’Accademia di Svezia è di per sé un riconoscimento di raro prestigio». Scoglio è ritenuto il più grande esperto mondiale di microalghe Afa e dei suoi estratti.
 
Critico sulla pandemia
Stefano Scoglio assurse a notorietà mediatica anche durante la pandemia di Covid quando espresse la seguente affermazione: «Se lei mangia il kiwi o la banana prima di fare il tampone potrebbe venire positivo. Tutti i test positivi sono falsi! Questa pandemia non c'è». In particolare, imbastì una polemica con il virologo Roberto Burioni, accusandolo di avere «un conflitto di interesse sui vaccini».
 
Addio Stefano, che la terra ti sia lieve.
 
per approfondire: ARTICOLO IMPORTANTE DA LEGGERE E VIDEO CONFERENZA
 
 
  RIPORTIAMO LE PAROLE DEL FIGLIO GABRIEL DYLAN SCOGLIO:
  
Amministratore
Esperto del gruppo
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E' con grande dolore che annuncio e confermo che mio padre, Stefano Scoglio, é venuto a mancare ieri sera. Anche se é venuto meno, é difficile accettare e comprendere che non ci sia piú - era un uomo pieno di vita, con un energia infinita e una creativitá vulcanica. Ogni volta che entrava in una stanza, si diffondeva un senso di entusiasmo. Aveva un acume e intelligenza rara, era fatto di cultura e non aveva certamente paura di dire la sua. Questo, e la sua forza, voglia di vita e determinazione imparagonabile lo hanno reso un uomo di successo ed un'inspirazione per cosí tante persone... incluso me. Ma oltre tutto, voglio ricordare il suo sorriso, totalmente contagioso. Abbiamo vissuto tante esperienze insieme, ma quello che rimane e rimarrá per sempre con me sono i momenti gioiosi, piene di risate. Era difficile non sorridere con un senso dell'umorismo come il suo, spiritoso e perspicace. Ci mancherai, profondamente, e ti ringraziamo per tutto ció che ci hai dato. Ti promettiamo di portare avanti tutto ció che hai costruito. Riposa in pace e salutami l'Eva.
Gabriel
                            
                                                                 
 
 
                                                              

lunedì 28 ottobre 2024

I BRICS sfidano il sistema finanziario globale dell’anglosfera

Il 22-24 ottobre 2024, a Kazan in Russia, si è svolto il 16° vertice dei BRICS, un evento che rappresenta una sfida all’ordine mondiale occidentale dominato dagli Stati Uniti. Il vertice ha visto la partecipazione di 36 paesi, tra cui 5 membri fondatori (Brasile, Cina, India, Russia e Sud Africa) e 4 nuovi membri (Egitto, Emirati Arabi Uniti, Etiopia e Iran).

Il vertice dei BRICS+ ha intenzione di creare un ordine mondiale multipolare, in cui gli Stati Uniti non siano più l’unica potenza egemone. La Cina, in particolare, si è mossa per guidare l’espansione del gruppo e della sua influenza a livello globale. La Russia, da parte sua, ha sottolineato l’importanza di un ordine mondiale multipolare, in cui i paesi del Sud globale siano rappresentati in modo più equo.


Il vertice dei BRICS ha anche lanciato una sfida al sistema monetario internazionale dominato dal dollaro statunitense e dall’euro:
Il lancio di Brics Pay, il nuovo sistema di pagamento dei Paesi Brics, segna un ulteriore passo avanti verso il consolidamento dell’alleanza dei Paesi Brics+. Brics Pay è stato ideato come alternativa ai circuiti dominati dal dollaro e mira a garantire maggiore sovranità economica ai membri del gruppo.

Questa iniziativa si inserisce in una più ampia strategia per eliminare il potere della finanza occidentale con l’obiettivo di ridurre la dipendenza globale dal dollaro nelle transazioni internazionali, offrendo una rete di pagamento in grado di bypassare il sistema SWIFT.

Brics Pay rappresenta molto più di un’alternativa ai circuiti finanziari esistenti: si configura come una potenziale rivoluzione nell’ordine finanziario globale.
La Cina vede in Brics Pay un modo per rafforzare la propria posizione finanziaria internazionale. Durante il vertice di Kazan, Xi Jinping ha insistito sulla necessità di una “connettività” tra le infrastrutture dei Paesi Brics e sull’importanza della Nuova Banca per lo Sviluppo come alternativa alle istituzioni occidentali.


Per l’Europa, che dipende dallo Swift per le transazioni internazionali, Brics Pay rappresenta una sfida nuova. Via via che i Paesi emergenti sviluppano circuiti autonomi per le transazioni in valute locali, l’euro potrebbe trovarsi a competere in un mercato sempre più frammentato. 

 L’influenza crescente dei Brics e il loro progetto di una valuta internazionale supportata da asset come l’oro potrebbero contribuire a rafforzare l’indipendenza economica del blocco e a ridurre l’uso di dollaro ed euro come valute di riferimento. I BRICS vogliono essere un’alternativa alla governance occidentale, dominata dalle istituzioni internazionali come l’ONU e il Fondo Monetario Internazionale (FMI). I paesi del Sud globale vogliono un sistema di governance che li rappresenti effettivamente.

PER CONCLUDERE:

I principali punti del Summit BRICS di Kazan
I Paesi BRICS rappresentano quasi la metà della popolazione mondiale e il 35% del PIL globale, rivestendo anche una notevole importanza dal punto di vista della produzione di petrolio e altri minerali come rame, litio, acciaio, uranio e alluminio. Il loro peso nel panorama internazionale è infatti in aumento. Il summit di Kazan si è sviluppato in particolare intorno a tre assi principali, sviluppati e inclusi nella Dichiarazione di Kazan del 23 ottobre scorso:


1-Risoluzione dei conflitti in corso in particolare riguardo la delicata situazione in Medio Oriente, chiedendo il cessate il fuoco in Palestina ed in Libano e cercando di trovare un accordo per la stabilità e la pace a livello globale.

2-Rafforzamento della cooperazione internazionale tra i Paesi membri BRICS ed i Paesi associati, con un continuo allargamento dei BRICS.

3-Creazione di un’alternativa dal punto di vista dei pagamenti e scambi internazionali con alternative a sistemi di pagamento occidental
i.

IN SINTESI:

I punti da valutare riguardano la creazione di una Nuova Banca Mondiale, una nuova moneta di riferimento supportata dall'oro e il sistema Brics Pay. La sfida è lanciata.

Fonte:

https://quifinanza.it/economia/economia-internazionale/cos-e-sistema-brics-pay/859968/