venerdì 28 agosto 2015

NUOVE NOMINE DI DIRETTORI STRANIERI A CAPO DEI NOSTRI MUSEI



Risultato immagine per galleria degli uffizi



"Salone dei 500? Dei 200? Ponte Vecchio? Corridoio Vasariano?" "Mah, intanto andiamo, tanto non sono ancora arrivate le Escorts...le Museine...senza loro un' pagano!" 


  
Come leggiamo e interpretiamo la vicenda delle nomine dei 20 nuovi direttori di Musei italiani?
Il neo direttore della Galleria dell’Accademia di Brera, l’anglo canadese James Bradburne, in una intervista rilasciata a caldo
D’altra parte fra i suoi titoli ( che non paiono eccelsi) egli accampa quello di aver diretto le attività della Fondazione Palazzo Strozzi, palazzo che come tutti sanno è uno spazio espositivo, non un Museo; quindi quello che sa fare è allestire mostre d’arte senza occuparsi d’altro, cioè dell’altro importantissimo compito, quello
E che dire dell’argomento “studio”? A chi risulta che qualche volta il Restauro di un’opera d’arte in Italia non sia stato accompagnato da studi e non sia stato una operazione di studio? A chi risulta che detti studi non siano mai stati pubblicati? A chi risulta che le opere, anche quelle dei depositi non siano accessibili agli studiosi ( senza escludere le opere delle collezioni)?
I Musei sono nati da raccolte e collezioni ( anche spoliando il patrimonio ecclesiastico) e le nostre leggi hanno configurato,
Poi il Codice dei Beni Culturali ha sciaguratamente introdotto
La valorizzazione dei Musei ha comportato l’apertura di caffetterie, di book shop, e di attività commerciali al loro interno.
Ma in cosa sarebbe consistito l’aumento di valore del Patrimonio Artistico Culturale del Popolo italiano che è il proprietario?
Le greggi di visitatori che vengono portati in coda dentro alle sale dei Musei ( ma sì, pensiamo agli Uffizi, tanto per far prima, al Museo dell’Accademia…) cosa vedono, cosa imparano e cosa capiscono !?
Questo tipo di presenza ha manifestato interesse
Ma quando mai…………
Quindi cosa faranno i prelodati neo Direttori? Seguiranno i disegni ed i programmi di chi li ha nominati: questo è facile supporlo; dunque il Direttore si occuperà di esporre (
Freschissima la notizia (*) che il neodirettore degli Uffizi Eike Schmidt pensa già di affittare alcune sale del Museo per “eventi dei privati”, “cosa che del resto si faceva anche nel ‘700 e nell’800”, dice, e questo per lui sarebbe il nuovo?
La Valorizzazione? Risottino e spaghettini davanti a Filippo Lippi? Sfilate di sculettanti e ignude ragazze davanti alle Madonne in Maestà? Per quattro soldi in più?
Ci permettiamo ancora un’ ipotesi:
Ci ricordiamo anche che a qualcuno era venuto in mente di
Passo passo si va alla privatizzazione del nostro Patrimonio,
Ma a chi ci legge vogliamo far rilevare che il Patrimonio Culturale Pubblico fa parte del Demanio Culturale come definito dal Codice Civile e soggetto a particolari disposizioni e tutele, anche se il famoso Decreto “sblocca Italia” sta cercando di alterarne natura e contenuti, cominciando ad alienare immobili fino a ieri inalienabili.
Quindi, cari dodici lettori, temiamo che questo sia il progetto, che purtroppo di questi tempi va in parallelo con operazioni meno eleganti come la spoliazione del Patrimonio pubblico e del Demanio greco (isole, aeroporti, porti…..)
Qui non si sta molto meglio e la “ripresa” è solo nelle visioni di qualcuno: che si stia andando a raschiare il fondo del barile cominciando da quello che è
Ad un Direttore non italiano, che gliene importa della roba nostra? Però come ha scritto Umberto Cecchi, ad Hermann Goering in un “certo senso” gliene importava, tanto, ma tanto, che
D’altro canto anche Napoleone e i Lanzichenecchi, di ritorno a casa, per mesi hanno portato via la roba nostra; e
D’altra parte sempre i Greci ne sanno qualcosa di Tedeschi e Inglesi amanti dell’ Arte, Fidia sta sempre in Inghilterra.
E questa, cari dodici lettori, è storia.
 

mercoledì 5 agosto 2015

ITALIA TERRA DI CONQUISTA

Un altro caso a supporto della teoria che la Germania deve comprarsi il substrato industriale dei paesi suoi competitors prima che l’euro crolli: la vendita del franchising di Snaidero

Ecco un altro esempio: Snaidero vende ai tedeschi il proprio franchising, la proprietà italiana probabilmente stufa di combattere con la burocrazia italiana fatta di tassatori, di enorme farraginosità che rischia di derivare in vera e propria ingiustizia e di amministrazione fine a se stessa lascia e vende al tedesco di turno, vedasi nota di stampa tratta da
A parte la tristezza personale quando un ‘azienda nazionale – per di più storica come Snaidero – vende anche solo una parte (importante) allo straniero, posso solo soffermarmi sulle conseguenze, pur sempre rispettando le scelte dell’imprenditore a cui va tutta la mia stima e rispetto per quanto fatto negli anni e comunque anche per la
Faccio presente che i tedeschi, come nel caso di Italcementi* [vedasi l'illuminante articolo proposto, in nota], devono comprare prima che l’euro crolli al fine di impossessarsi del substrato produttivo del proprio concorrente (l’Italia è il principale concorrente manifatturiero della Germania, superiore per molti versi alla stessa Germania, vedasi grafico)
Il sistema tedesco per altro brinda, gli utili verranno spostati all’estero ossia le tasse pagate a Berlino finanzieranno le spese tedesche, le pensioni tedesche ed in Italia resteranno solo i costi! E le pensioni da pagare….Complimenti! Io almeno mi espongo e chiarisco il mio pensiero ed il rischio che si corre, non venite poi a piangere in futuro quando vi sarete resi conto di essere diventati poco più di moderni schiavi
In ogni caso va chiarito che il problema prospettico della Germania è rappresentato dall’esempio di quando l’Italia era nella lira e poteva svalutare e dunque competere, il prof. M. Fortis della Cattolica ce lo spiega bene in un suo intervento a Mantova da dove sono tratte le due slides proposte
FireShot Screen Capture #143 - 'LE LEVE DI FORZA DELL’ITALIA Intervento di Marco Fortis (Fondazione Edison e Università Cattolica) - Fortis-COME-USCIRE-DALLA-CRISI-Mantova-3-giugno-2014_2-64585_pdf' -
Ed in relazione al caso Snaidero, ad indagare, scopriremmo magari che i debiti del venditore dovevano essere riequilibrati, certamente la crisi del consumo in Italia ha pesato anche sui conti del gruppo friulano, ricordando che la debacle dei consumi nazionali è indubitabilmente legata all’austerity inagurata da M. Monti ossia ai dettami dell’Europa che l’ha imposta e persevera nella forzatura a vantaggio tedesco, come spiegato in precedenti interventi*** (…).
Per intanto, tornando all’oggetto, ecco un altro segno dei tempi, una proprietà italiana rinomatissima che vende e lascia il passo allo straniero. Così facendo diventeremo solo una massa di operai non risparmianti, solo consumanti: la ciccia, gli utili, la competenza e fin anche i prodotti andranno in Germania.
Italia moderno terreno di conquista, come sempre.
Spero che il Governo, Renzi in particolare che si ritiene così lungimirante e scaltro, capisca cosa sta succedendo( Le politiche e le riforme attuate dal governo sono funzionali al compimento di questo disegno di destrutturazione:vedi come vengono collocati  gli amici leopoldini nei posti chiave.Inoltre non si ravvisa alcuna intenzione di chiamare a raccolta le forze sane del paese per iniziare una contro-offensiva di riappropriazione dei settori strategico- economici per ricreare una super struttura industrial-manifatturiera che funzioni all’occorrenza come banca.Commento del  curatore del blog), gli servirà per difendersi dagli inevitabili attacchi futuri, sono certissimo che le colpe saranno tutte e solo sue, troppo indifeso, troppo giovane (in tutti i sensi), troppo poco inserito, insomma una perfetta vittima sacrificale rispetto ai suoi predecessori che, in forza delle enormi relazioni accumulate potrebbero fare male nelle proprie postreazioni nei confronti di chi vuole la fine dell’Italia come paese benestante (e dell’Europa come soggetto equo e solidale). Chiaro che tale proterva e scorretta entità ha un nome, e non faccio fatica a pronunciarlo: si chiama Germania.
Vedremo a settembre che succederà.

Jetlag
_________________________
***
– http://scenarieconomici.it/neocolonialismo-tedesco-gli-squilibri-bilancio-europei-se-renzi-fallisce-nel-convincere-germania-rinnegare-lausterity-leuropa-destinata-baratro/
– http://scenarieconomici.it/come-la-grecia-e-arrivata-al-default-un-piccola-crono-sintesi-per-capire-cosa-ci-sta-dietro-ed-evidenziare-gli-interessi-esteri-finalizzati-a


sabato 1 agosto 2015

”TRA DIECI ANNI, L’ITALIA NON ESISTERA’ PIU’


Redazione | 31-07-2015 Categoria: Società Stampa

LONDON SCHOOL OF ECONOMICS: ”TRA DIECI ANNI, L’ITALIA NON ESISTERA’ PIU’, TOTALMENTE DISTRUTTA DALL’EURO E DALLA UE”

“Gli storici del futuro probabilmente guarderanno all’Italia come un caso perfetto di un Paese che è riuscito a passare da una condizione di nazione prospera e leader industriale in soli vent’anni in una condizione di desertificazione economica, di incapacità di gestione demografica, di rampate terzomondializzazione, di caduta verticale della produzione culturale e di un completo caos politico istituzionale. Lo scenario di un serio crollo delle finanze dello Stato italiano sta crescendo, con i ricavi dalla tassazione diretta diminuiti del 7% in luglio, un rapporto deficit/Pil maggiore del 3% e un debito pubblico ben al di sopra del 130%. E peggiorerà”.
Così Roberto Orsi, professore italiano emigrato a Londra per lavorare presso la London School of Economics, prevede il prossimo futuro del Belpaese.

Il termometro più indicativo della crisi italiana, secondo Orsi, è lo smantellamento del sistema manufatturiero, vera peculiarità del made in Italy a tutti i livelli: “Il 15% del settore manifatturiero in Italia, prima della crisi il più grande in Europa dopo la Germania, è stato distrutto e circa 32.000 aziende sono scomparse. Questo dato da solo dimostra l’immensa quantità di danni irreparabili che il Paese subisce. Questa situazione ha le sue radici nella cultura politica enormemente degradata dell’élite del Paese, che, negli ultimi decenni, ha negoziato e firmato numerosi accordi e trattati internazionali, senza mai considerare il reale interesse economico del Paese e senza alcuna pianificazione significativa del futuro della nazione”.
“L’Italia – prosegue lo studioso della prestigiosa London School of Economics – non avrebbe potuto affrontare l’ultima ondata di globalizzazione in condizioni peggiori. La leadership del Paese non ha mai riconosciuto che l’apertura indiscriminata di prodotti industriali a basso costo dell’Asia avrebbe distrutto industrie una volta leader in Italia negli stessi settori. Ha firmato i trattati sull’Euro promettendo ai partner europei riforme mai attuate, ma impegnandosi in politiche di austerità. Ha firmato il regolamento di Dublino sui confini dell’UE sapendo perfettamente che l’Italia non è neanche lontanamente in grado (come dimostra il continuo afflusso di immigrati clandestini a Lampedusa e gli inevitabili incidenti mortali) di pattugliare e proteggere i suoi confini. Di conseguenza, l’Italia si è rinchiusa in una rete di strutture giuridiche che rendono la scomparsa completa della nazione un fatto certo”.
Degrado di Roma
Quando si tratta di individuare le responsabilità, Orsi non ha dubbi nel puntare il dito contro la politica: “L’Italia è entrata in un periodo di anomalia costituzionale. Perché i politici di partito hanno portato il Paese ad un quasi collasso nel 2011, un evento che avrebbe avuto gravi conseguenze a livello globale.
Il Paese è stato essenzialmente governato da tecnocrati provenienti dall’ufficio dell’ex Presidente Repubblica, i burocrati di diversi ministeri chiave e la Banca d’Italia. Il loro compito è quello di garantire la stabilità in Italia nei confronti dell’UE e dei mercati finanziari a qualsiasi costo. Questo è stato finora raggiunto emarginando sia i partiti politici sia il Parlamento a livelli senza precedenti, e con un interventismo onnipresente e costituzionalmente discutibile del Presidente della Repubblica , che ha esteso i suoi poteri ben oltre i confini dell’ordine repubblicano”.
piazzale-partigiani-Degrado
“L’interventismo dell’ex Presidente è stato particolarmente evidente – prosegue il professor Orsi – nella creazione del governo Monti e dei due successivi esecutivi, che sono entrambi espressione diretta del Quirinale. L’illusione ormai diffusa, che molti italiani coltivano, è credere che il Presidente, la Banca d’Italia e la burocrazia sappiano come salvare il Paese. Saranno amaramente delusi. L’attuale leadership non ha la capacità, e forse neppure l’intenzione, di salvare il Paese dalla rovina. Sarebbe facile sostenere che solo Monti ha aggravato la già grave recessione. Chi lo ha sostituito ha seguito esattamente lo stesso percorso: tutto deve essere sacrificato in nome della stabilità. I tecnocrati condividono le stesse origini culturali dei partiti politici e, in simbiosi con loro, sono riusciti ad elevarsi alle loro posizioni attuali: è quindi inutile pensare che otterranno risultati migliori, dal momento che non sono neppure in grado di avere una visione a lungo termine per il Paese. Sono in realtà i garanti della scomparsa dell’Italia”.
Micidiale.
Fonte: www.quifinanza.it – che ringraziamo.
Tratto da Il Nord

martedì 28 luglio 2015

Nuovo Esposto alla Procura per il BANDO FANTASMA del sottoattraversamento tramviario del Centro Storico di Firenze

Al Procuratore Generale della Repubblica Palazzo di Giustizia Viale Guidoni Firenze ------------------------------------------------------- Oggetto: Bando di evidenza pubblica per la progettazione dell’attraversamento del Centro Storico di Firenze tramite sistema tranviario sotterraneo. Le sottoscritte Giovanna Nicoletta Delbuono e Lucia Lepore espongono alla S.V. quanto segue: - il primo maggio u. s. venivano informate a mezzo stampa delle dichiarazioni rilasciate dall’assessore ai LL. PP. Stefano Giorgetti e dal Sindaco Dario Nardella relativamente all’avvenuta pubblicazione del bando di cui all’oggetto (v. allegato 1); - nella seduta consiliare del 18 maggio u s si accennava a tale bando con l’impegno di arricchirlo di nuove soluzioni (v. allegato 2); - nelle ricerche effettuate sui siti web del Comune di Firenze e sull’Albo Pretorio non risulta pubblicato alcun bando riconducibile al tema in oggetto; alle richieste rivolte personalmente all’Assessore Giorgetti e formalmente al Direttore Generale del Comune di Firenze, ing. Giacomo Parenti, sono state date risposte evasive o ad oggi alcuna risposta (v. allegato 3); L’irreperibilità dell’atto e la ridda di notizie incerte e contrastanti getta ombre sulla regolarità dell’espletamento della gara in oggetto, sussistendo fondati dubbi circa l’affidamento diretto dell’incarico da parte dell’Amministrazione Comunale di Firenze a Ditta o Società di fiducia, da tempo interessata e coinvolta. Infatti come riporta “la Repubblica” ( articolo allegato, dal rigo 9) si legge: “Cinquecentomila euro per un incarico esterno di realizzazione di uno studio preliminare dell’opera, impatto, analisi geologica, tempi, sostenibilità. Dovrebbe essere pronto entro agosto”. D’altra parte lo “STUDIO DI FATTIBILITA' AVENTE PER OGGETTO L’ESTENSIONE DELLA RETE TRAMVIARIA NEI COMUNI DI BAGNO A RIPOLI, CAMPI BISENZIO, FIRENZE E SESTO FIORENTINO” risalente al maggio 2015 e reperibile on-line (v. in estratto allegato 4), fornisce nuovi dati sul percorso sotterraneo della tramvia fra Piazza dell’Unità e Piazza S. Croce, e fa emergere le seguenti considerazioni: - tale percorso si svilupperebbe nel sottosuolo del centro monumentale della Città a soli 20 metri dal piano stradale - stando alle risposte rese a chi espone, ed a due testimoni, dall’Assessore ai LL.PP. il 13 luglio u.s. in occasione della conferenza a cui ha partecipato il Sen. Nencini alla S.M.S. di Rifredi, lo scavo del tunnel potrebbe essere operato a mezzo di una fresa attualmente in uso a Karlsruhe (D) e con simili modalità ( v. allegato 5 ); - tale tecnologia ha procurato danni, in atto, per cedimenti e sprofondamenti del suolo soprastante come documentato dalla stampa tedesca ( V. allegato 5); - gli eventuali danni e le perdite del patrimonio storico, artistico e culturale di Firenze non sarebbero paragonabili ai danni in atto nella città tedesca, non solo per cedimenti delle fondazioni ma anche solo per le vibrazioni del mezzo meccanico; le problematiche del suolo di Firenze non sono state minimamente considerate nel citato Studio di Fattibilità (sebbene siano contenute nella Relazione Geologica , Geotecnica e Idrogeologica allegata alla Relazione di V.I.A. del Tunnel AV redatto dai Proff. Poli e Pranzini, e in particolare nella stessa Relazione per la Linea 3.1 della Tramvia redatta da Studio Ecosphera di Palazzolo sull’Oglio allegata al Progetto Definitivo di detta opera); la quota a cui si scaverebbe e costruirebbe il tunnel è in parte archeologica, e in parte formata da un substrato di ghiaie acquifere su cui insistono le fondazioni della Città e dei principali monumenti della Città ( Duomo, Battistero, Chiese, Palazzi….) delle vie e delle piazze; tale substrato in tutte le Relazioni Idrogeologiche è definito come “orizzonte 2” e PRINCIPALE ACQUIFERO della Città e giace fino a circa 25 metri dal piano stradale; in tale substrato la costruzione del tunnel altererebbe irreversibilmente l’equilibrio idrogeologico poiché costituirebbe una diga permanente, con andamento pressoché parallelo al corso dell’Arno, provocando movimenti distruttivi nelle fondazioni degli edifici; - dette opere inoltre si congiungerebbero, sempre in sotterraneo, tramite il cosiddetto “Snodo B” da Piazza della Repubblica ( sfiorando le fondazioni di S.Maria del Fiore, del Battistero, della Basilica di S. Lorenzo) fino a Piazza della Libertà a Piazza delle Cure, sottopassando lo stesso Tunnel AV, andando ad intercettare insieme ad esso, la falda costituita dal paleoalveo del torrente Mugnone che costituisce apporto alle falde attive fino al sottosuolo del Centro Storico (V. Relazione Idrogeologica Studio Ecosphera. Linea 3.1 sopracitata); - per il tracciato sotterraneo della tramvia sussisterebbero le identiche criticità emerse e registrate per la realizzazione della Stazione Foster e relativo tunnel, anche per la parte inerente alla gestione delle TERRE DI SCAVO, di per se stesse inquinate da agenti chimici come trielina, idrocarburi, metalli, scarichi fognari etc, come si legge nella succitata Relazione dei Proff. Poli e Pranzini, per cui l’immissione di bentonite costituirebbe solo un ulteriore apporto di fattore inquinante; - relativamente al complessivo sistema di opere progettate e/o previste a Firenze (tunnel e parcheggi sotterranei) non è storicamente mai stato osservato né applicato il prescritto “principio di precauzione”; Trattandosi di un’opera che, ad avviso delle scriventi ma anche alla luce di specifici studi scientifici, contiene altissimi rischi per la città di Firenze, riteniamo sia dovere e diritto dei cittadini vigilare e controllare fin dalle prime battute il rispetto di ogni legge a garanzia e la regolarità delle procedure; perciò si chiede alla S.V. Ill.ma: - di accertare l’effettiva esistenza ed operatività del Bando di Gara Pubblica per l’affidamento del progetto al fine di renderne pubblico il merito e la regolarità; - di consentire ai Cittadini di conoscere IL MERITO di quanto l’Amministrazione sta proponendosi di realizzare, poiché allo stato si rilevano condizioni di reale carenza informativa; - di accertare se l’Amministrazione avesse di già proceduto a commettere il Progetto tramite affidamento diretto rilevandone la regolarità; - di rilevare infine l’esistenza di possibili fattispecie di reato. C h i e d o n o inoltre d i v o l e r c o m u n i c a r e l’ e s i t o d e l l e i n d a g i n i ad uno degli indirizzi forniti dagli estensori della presente. Giovanna Nicoletta Delbuono Architetto Lucia Lepore, Archeologa (già docente di Archeologia della Magna Grecia e di Metodologie della ricerca archeologica presso l’Università di Firenze) Firenze, li 28 luglio 2015

mercoledì 15 luglio 2015

IL MODELLO KARLSRUHE VALE ANCHE PER IL CENTRO DI FIRENZE?



Badische Zeitung

Mittwoch, 15. Juli 2015

Karlsruhe: Tunnel boring machine è bloccato nella sabbia
Nel mese di novembre, la fresa di 80 metri di lunghezza del tunnel è stato avviata: l'obiettivo era quello di completare due chilometri del tunnel sotto il centro di Karlsruhe. Ora la fresa è bloccata . 

                                                                1. Cantiere a Karlsruhe. Foto: Jehle

Mentre per i primi 900 metri si è proceduto velocemente, da febbraio la fresa si è 
letteralmente arenata nella sabbia sul bordo est della piazza del mercato. Nessuno al momento si esprime su quando sarà in grado di ripartire.

La sosta obbligata di "Giulia" – così è stata battezzata la macchina di 1300 tonnellate di peso – "potrebbe trascinarsi ancora un po' ",spiega un portavoce della Società di Costruzioni Urbane (Kasig). Dopo 904 metri esatti la fresa, dal diametro di nove metri, è incappata in terra sabbiosa presso la Porta Durlacher. SI parla di una "piccola frana" della grandezza di circa dieci metri cubi. Per lo spazio stradale, quattro metri sopra, con binari per il traffico tramviario urbano “non ci sarebbe alcun pericolo”, secondo un portavoce della Kasig.
La fresa si trova a circa 15 metri di profondità su terreno solido, con sopra una “rigida copertura di calcestruzzo”. Continuare in sotterranea verso ovest comporterebbe grossi rischi, perché si potrebbero aprire crateri in superficie.
(traduzione in sintesi e commento successivo)


I LORO ESPERTI CI RACCONTANO QUESTA BELLA “FAVOLA”:

Per la fresa verrà generata una sovrapressione, poi verrà pressata una massa di bentonite, che stabilizzerà la miscela di ghiaia e sabbia, finché le pareti interne del tunnel svuotato potranno essere rivestite da anelli di cemento. Al momento pero', non può essere approntata la necessaria sovrapressione, poiché l'inaspettata consistenza del sottosuolo la farebbe riemergere in superficie. Una possibilità tecnica potrebbe essere quello di consolidare e mettere in sicurezza il rivestimento del tunnel dall'alto. L'amministratore della Kasig Uwe Konrath prevede che si dovranno superare solamente circa 80 Metri a nord della piazza del mercato,il resto potrebbe essere compiuto con la fresa.

Simili frane sono avvenute nel viale a Berlino "Unter den Linden" (sotto i tigli) durante la costruzione della metropolitana U5 – la cosidetta "metro del Cancelliere" – che collegherà il distretto governativo con l'AlexanderPlatz.

Chiunque può rendersi conto, anche se non è un ingegnere, a quale impatto intendono sottoporre Firenze, a cui Karlsruhe non può certo essere paragonata.

Stando a dichiarazioni di Nardella e Giorgetti, risp. Sindaco e Assessore LL.PP. apparse su La Nazione, Repubblica, Dire giovani, Firenze Today ( 30 aprile- 1 maggio) il tunnel sotto al Centro storico,  un'opera pericolosa quanto inutile,  sarà condotta con le stesse splendide tecniche e tecnologie tedesche, CHE STANNO DEVASTANDO LA CITTADINA.



ARTICOLO-INTERVISTA DEL NOSTRO QUOTIDIANO PIU' VENDUTO
LA REPUBBLICA .IT  FIRENZE    04 settembre 2014  
Tram sotto il centro c’è l’ipotesi Karlsruhe: “Decideremo il tragitto in base a costi e tempi”
L'intervista al sindaco Nardella: niente ausiliari del traffico ma più vigili in strada. Avanti le donne: Biagiotti all’Anci, Barnini vice metropolitana
di ERNESTO FERRARA e MASSIMO VANNI


Sindaco Dario Nardella, sono appena scaduti i suoi primi 100 giorni di governo e il regalo del premier Matteo Renzi è stata una fregatura.

"Come sarebbe una fregatura?"

La tramvia sotto il centro storico e i 100 milioni di euro. Con la clausola di aprire i cantieri entro il 2015. Come pensa di cavarsela?
"Non mi pare una fregatura, è un vero regalo perché lo Sblocca-Italia parla di sistema tramviario. Con dentro anche l'ampliamento metropolitano e i nuovi bracci per Sesto e Campi. C'è anche il sottoattraversamento del centro. Ma per questo secondo ci sono due ipotesi percorribili".

Farlo o non farlo?
"No. Si può fare il tunnel sotto il centro, interrando la tramvia alla stazione Foster e facendola riemergere al lungarno della Zecca. Ma poi c'è anche il modello della città tedesca Karlsruhe: passare sotto i viali con un meccanismo di scavo molto meno impattante, senza chiudere al traffico".

La tramvia in tunnel sotto i viali?

"Basterebbe scavare a 7-10 metri sotto, partendo da piazza della Libertà e finendo comunque alla Zecca. Cantierando piccoli lotti alla volta senza mai bloccare i viali perché il passaggio delle auto sarebbe sempre garantito. Ma si tratta di due ipotesi che devono ancora essere studiate ed esaminate".

A fine 2015 però scade il bonus dei 100 milioni.
"Non mi pare un problema: possiamo far partire il braccio per Bagno o per Campi. Oppure si dirottano i soldi sulle linee 2 e 3, dicendo che sono l'anticipo dei due nuovi bracci. Su una cosa però il tempo è già scaduto".

Quale?
"Finché c'è Nardella piazza Duomo non si riapre al traffico".

Bene. Ma un tunnel sotto i viali salterebbe il centro e avrebbe meno viaggiatori.

"Risolverebbe però il problema di passare da un lato all'altro della città. E il modello Karlsruhe consentirebbe di evitare un'area delicata e di avere un impatto morbido. Abbasserebbe anche molto i costi perché non ci sarebbe bisogno di una talpa, gli scavi sarebbero a cielo aperto".

E' questa dunque la soluzione?"Alt. Stiamo parlando di ipotesi, che dovremo approfondire con verifiche più analitiche. Tenendo conto anche del rapporto costi-benefici. Per ora i 100 milioni di euro non li utilizziamo".

Si sente tremare i polsi all'idea di passare sotto il centro monumentale?
"Non ho timori di sorta dal punto di vista tecnico, si passa pure sotto il Colosseo. La mia unica preoccupazione sono i costi, i tempi e la complessità tecnica".

Quindi non si sente vincolato alla scelta di Renzi?
"No perché anche con Renzi ne abbiamo sempre parlato in termini di ipotesi. E, da sindaco, dico che voglio capire, prima di affezionarmi
all'una o all'altra. Anche se adesso la mia prima preoccupazione sono i cantieri delle linee 2 e 3".

Che sono già in ritardo.
"Solo una parte. E non certo per colpa nostra".

LEGGI L'INTERVISTA COMPLETA SUL QUOTIDIANO IN EDICOLA


SE A FIRENZE VOGLIONO FARE ATTRAVERSARE ILCENTRO STORICO CON UN TUNNEL, A QUOTA MENO 20 METRI, DALLA TRAMVIA PER APPLICARE IL MODELLO
 Karlsruhe ,SARA' NECESSARIA LA PROTEZIONE DEL PATRONO ......... 
E' INUTILE CHE CI VENGA FATTO CREDERE CHE CON LA TECNOLOGIA SI POSSA FARE TUTTO. CON IL SUO USO INDISCRIMINATO E' POSSIBILE ANCHE CREARE DANNI IRREVERSIBILI .IL CENTRO DI FIRENZE SI PUO' BENISSIMO GIRARLO A PIEDI OLTRE TUTTO E' PIU' VIVO E PIU' BELLO.
LA SPESA DI QUESTA OPERA INUTILE PESERA'PER LUNGO TEMPO SUI CITTADINI. 


2 GIULIA:LA FRESA








domenica 5 luglio 2015

LA LIBERTA’ E IL DIO EURO

TUTTA LA GRECIA OGGI SI TROVA NUOVAMENTE SOLA AL PASSO DELLE TERMOPILI AD AFFRONTARE UNA MINACCIA CHE
 NON SI PRESENTA CON UN ESERCITO SCHIERATO A BATTAGLIA
 E CHE NON VIENE PIU’ DA ORIENTE MA DALL’ EUROPA (LEGGI UE).
 IL POPOLO GRECO OGGI DEVE AFFRONTARE UN’ENTITA’ GIURIDICA
 SOVRA-NAZIONALE CHE VUOLE IMPORRE UNA NUOVA DIVINITA’:
 L’EURO.QUESTA MONETA-DIO HA NELLE SUE MANI
 LA VITA DI MILIONI DI PERSONE, 
IL SACRIFICIO E’ LA SUA LEGGE FINO ALLA “SOLUZIONE FINALE”.
LEONIDA SALVO’ L’EUROPA E LA LIBERTA' PER SECOLI,
CHI SALVERA’ LA LIBERTA’ OGGI?
IL POPOLO GRECO ANCORA UNA VOLTA CI METTE DI FRONTE
 ALLA REALTA’ DEI FATTI: SCEGLIERE LA LIBERTA’
 O LA DIPENDENZA DAL DIO-EURO DIVORATORE DI POPOLI.


venerdì 3 luglio 2015

L’UE NON VUOLE IL LIBERO MERCATO DELLA QUALITA’ ITALIANA

 Bruxelles, 29 giugno.Il governo italiano dovrà subire l’ennesimo diktat dalla Commissione Europea: 
revocare il divieto sulla produzione di formaggi senza latte per adeguarsi alle norme dei Paesi comunitari,
la diffida obbligherà le nostre aziende a produrre formaggi di scarsa qualità.
Secondo la Commissione europea l’attuale normativa italiana che disciplina
 la produzione di prodotti caseari è troppo restrittiva. Bruxelles ci rimprovera
 di ostacolare “la libera circolazione delle merci”, a causa del divieto
 di utilizzo di latte in polvere, concentrato e ricostituito, nella lavorazione di formaggi e yogurt.
 La prima reazione  è giunta da Coldiretti, attraverso una nota diramata nella giornata di ieri:
“Siamo di fronte all’ultimo diktat di un’Europa che tentenna su emergenze storiche
 come l’emigrazione, ma che è pronta ad assecondare le lobby che vogliono
 costringerci ad abbassare gli standard qualitativi dei nostri prodotti alimentari
 ha dichiarato Roberto Moncalvo, presidente della Coldiretti. 
Secondo il numero uno dell’associazione: 
“l’autenticità e la qualità delle materie prime adoperate” ha garantito alla filiera
 dell’industria casearia italiana primati internazionali, confermati 
dalla crescita del 9% delle esportazioni di formaggi e latticini
 nel primo trimestre del 2015.

I NOSTRI PRODOTTI SONO IMBATTIBILI SUL MERCATO PER QUALITA’ E PREZZO, 
la commissione ha pensato di eliminare i produttori italiani fregandosene di tutti i dogmi del libero
 mercato e dell’economia liberista (principi attualmente adottati ed imposti fra i Paesi dell’UE) ,
primo fra tutti il divieto da parte di organi statali (in questo caso del sovra-stato europeo)
di interferire nella libera concorrenza fra imprese.Inoltre questo intervento impedisce al mercato
 di autoregolarsi nel rapporto fra domanda e offerta creando scompensi a vantaggio della scarsa
 qualità dei beni di produttori alimentari di altri Paesi che di fatto sono protetti da simili ingiunzioni .
Il tutto a danno dei cittadini così detti consumatori.Mantenere la qualità dei prodotti
significa proteggere la salute anche attraverso severi controlli.
Queste pressioni da parte degli organi decisionali europei sono paragonabili ad una forma nuova di
EMBARGO DEI BENI E DELLE MERCI PRODOTTE IN ITALIA.Ciò comporterà
 la permanenza della disposizione in quanto i produttori italiani saranno costretti ad osservarvarla
 ed avrà come conseguenza la perdita nel tempo delle conoscenze specifiche di produzione.
Inoltre i nuovi formaggi lavorati con latte in polvere perderanno il sapore di una volta
 ( ricordo che il gusto è uno dei cinque sensi e agisce sulla materia cerebrale )e non avranno 
più quegli elementi organolettici tanto necessari per la salute degli esseri umani.
I prodotti agroalimentari italiani sono molto variegati per storia e territorio
 ed hanno una lavorazione artigianale di alto livello che può anche trasformarsi
 sul piano industriale mantenendo la qualità :questa è la nostra forza e
 peculiarità.Il cibo come ha rilevato LEVI-STRAUSS è parte integrante della cultura di un popolo .
Intanto L’EXPO AGROALIMENTARE IN ITALIA PROSEGUE
 e mette in mostra la qualità dei prodotti italiani. Nessuna protesta ufficiale,all’interno dei padiglioni
 e tanto meno dal governo, si è levata; tutto fila come se il provvedimento di diffida 
non riguardasse la popolazione italiana.