PUBBLICHIAMO LETTERA INVIATA AL SOTTOSEGRETARIO ALL’ ISTRUZIONE
ON.TOCCAFONDI SUI PROBABILI O IMPROBABILI ATTERRAGGI AEROPORTO DI FIRENZE-PERETOLA
Illustrissimo
Sottosegretario Toccafondi,
Letta la sua
lamentazione sui disagi che coinvolgono chi vorrebbe atterrare a Peretola ma
viene dirottato a Pisa, e leggendo che l'atterraggio, a suo dire, non è stato
possibile per forte vento da nord, trasecolo perché a Firenze nessuno si è
accorto del grave fenomeno metereologico. Pare strano che un esperto pilota
Vueling non se la sia sentita a causa di quel vento perché di solito si atterra
col vento di prua forte, medio e leggero. Il problema di Peretola
attualmente semmai è rappresentato dal vento da sud ovest, libeccio per
intendersi, perché è un vento al traverso, e questo lo sanno tutti coloro che
capiscono un po' di vento.
AEREI IN VOLO VICINO A PERETOLA SOPRA AUTOSTRADE
Il
sospetto, scusi, è che si sia trattato di un dirottamento cascato a fagiolo ( a
pensar male ci si azzecca il più delle volte) così si può dire
ancora ancora una volta che manca la nuova pista. Non si lamenti, via!
Si immagini
dunque se un vento forte di tramontana o grecale dovesse traversare un
atterraggio sulla tanto desiderata pista parallela all'autostrada, vento
traverso da dritta: aereo sull'autostrada; vento da sud ovest, sempre traverso,
non c'è scampo : aereo negli stagni del Parco della Piana o sul Polo
Scientifico. A meno che per far posto si spostino Polo, laghi, stagni, canali
su Monte Morello, Carabinieri a Fiesole, lo stadio sulla Calvana, il Tribunale
in una buca profonda così finalmente non lo si vedrà più.
Veda Sottosegretario, il problema è che a Firenze , e lei lo sa bene come tutti, non c'e' proprio posto per fare un aeroporto degno di questo nome. A ridosso della città,in quel poco di terra che resta in mezzo a tutto l'edificato che c'è, è una malsana mania , un protervo desiderio di grandeur voler fare un aeroporto in uno spazio di risulta tanto risicato, oltretutto radente una autostrada, a ridosso di quartieri densamente abitati e pieni di traffico.
Sia gentile e rifletta un attimo, se lei proveniente da Catania o da Londra, fosse atterrato a Pisa, in tutta tranquillità, senza lo stress di passare fra le antenne e la biancheria stesa sui tetti di Scandicci per due volte, e uscito dall'aeroporto Galilei fosse salito, valigie alla mano, sul treno in partenza da Pisa Aeroporto ( come una volta, tempi beati...) e in poco più di una mezz'ora fosse sceso a Santa Maria Novella, non si sarebbe sentito come un qualsiasi cittadino europeo che putacaso atterra a Bruxelles e prende il suo bravo treno per il centro città ? Come chi atterra a Gatwich? Ad Atene?
Veda Sottosegretario, il problema è che a Firenze , e lei lo sa bene come tutti, non c'e' proprio posto per fare un aeroporto degno di questo nome. A ridosso della città,in quel poco di terra che resta in mezzo a tutto l'edificato che c'è, è una malsana mania , un protervo desiderio di grandeur voler fare un aeroporto in uno spazio di risulta tanto risicato, oltretutto radente una autostrada, a ridosso di quartieri densamente abitati e pieni di traffico.
Sia gentile e rifletta un attimo, se lei proveniente da Catania o da Londra, fosse atterrato a Pisa, in tutta tranquillità, senza lo stress di passare fra le antenne e la biancheria stesa sui tetti di Scandicci per due volte, e uscito dall'aeroporto Galilei fosse salito, valigie alla mano, sul treno in partenza da Pisa Aeroporto ( come una volta, tempi beati...) e in poco più di una mezz'ora fosse sceso a Santa Maria Novella, non si sarebbe sentito come un qualsiasi cittadino europeo che putacaso atterra a Bruxelles e prende il suo bravo treno per il centro città ? Come chi atterra a Gatwich? Ad Atene?
PISTA con LAGO PROTETTO.
Non so lei, ma io mi sarei sentita benissimo, niente di strano. Servita e
riverita.
E naturalmente
viceversa: check-in a Santa Maria Novella e imbarco al Galilei.
A Firenze qualsiasi vento risulta essere pericoloso perché lo spazio semplicemente non c'è , esattamente come per la tramvia , che è stata infilata come il piede di uno Hobbit in una scarpa 37 tacco 12.
È' pericoloso ora, sarà più pericoloso in futuro, e la responsabilità ricadrà sulle vostre teste, mentre su Firenze e dintorni ricadrà solo tanto kerosene. Bene, bravi, bis, diceva Petrolini, ma non ci sarà da ridere per nessuno e tanto meno per chi ne morirà.
Con tanti saluti a chi ha una ferrea vocazione al giornalismo deferente, mentre a Lei l'invito a meditare sulle onerose responsabilità connesse al suo ruolo.
A Firenze qualsiasi vento risulta essere pericoloso perché lo spazio semplicemente non c'è , esattamente come per la tramvia , che è stata infilata come il piede di uno Hobbit in una scarpa 37 tacco 12.
È' pericoloso ora, sarà più pericoloso in futuro, e la responsabilità ricadrà sulle vostre teste, mentre su Firenze e dintorni ricadrà solo tanto kerosene. Bene, bravi, bis, diceva Petrolini, ma non ci sarà da ridere per nessuno e tanto meno per chi ne morirà.
Con tanti saluti a chi ha una ferrea vocazione al giornalismo deferente, mentre a Lei l'invito a meditare sulle onerose responsabilità connesse al suo ruolo.
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