Gli ultimi giorni di
Costantinopoli
Narrano le storie che i dotti teologi bizantini
amassero discettare del sesso degli angeli. Tale attitudine non cessò, sembra,
neppure durante l’assedio di Costantinopoli da parte di Maometto II, che pose
fine al millenario impero romano d’Oriente nel 1453. Poi entrò il nemico,
celebrò il suo trionfo, consumò le sue vendette e la superba Bisanzio cambiò
pelle, ed è ora Istanbul, culla del mondo turco e antica capitale ottomana.
assedio di costantinopoli: i cannoni turchi provenivano dalla germania
Nulla di insolito, dopotutto: già Tito Livio commentò così la fine e la distruzione di Sagunto, storica alleata dei Romani accerchiata da Annibale: dum Romae consulitur, Saguntum expugnatur, mentre a Roma si discute, Sagunto è espugnata. Sono gli ultimi giorni di Costantinopoli, la situazione è grave, ma non seria, come direbbe Ennio Flaiano.
L’Italia sta per esalare gli ultimi respiri, già
rantola, ma tutto prosegue come prima: il governo regala 17 miliardi al sistema
bancario, Renzi fa il finto gradasso con le istituzioni europee, Minniti e
Gentiloni non sanno che fare dinanzi all’invasione africana. Con acuta
intelligenza, anzi, un professorone liberal come Luca Ricolfi
nega che si tratti di invasione: siamo noi stessi che li portiamo a riva e li
accogliamo sul territorio nazionale, di che cosa stiamo parlando?
Frattanto, Renzi, dopo aver probabilmente accollato
all’Italia l’ondata migratoria dalla quale siamo travolti in cambio di qualche
indulgenza dei gerarchi europoidi sulle questioni di bilancio, deve per forza
dire o fare “qualcosa di sinistra”.
A che servono, altrimenti, i film di Nanni Moretti? Ha
scelto lo ius soli, ovvero l’offerta della cittadinanza a chiunque
nasca in Italia. La nazionalità, come l’abbiamo conosciuta e vissuta da secoli,
forse millenni, è finita. Caracalla insegna, la concessione generalizzata della
cittadinanza romana determinò la fine dell’Impero Romano, una istituzione ben
più seria, potente e strutturata del fragile Stato italiano, figlio gracile
dell’Ottocento massonico e liberale.
Costantinopoli cede all’invasione, in tanti si affannano ad aprire le porte, agevolare
gli assedianti. Lo ha detto Matteo Renzi: lo ius soli è un
gesto di civiltà. Tutte le peggiori porcherie alle quali abbiamo assistito e
che- ammettiamolo- non siamo riusciti a contrastare, vengono definite
“civiltà”. Una magnifica inversione di significati, degna dei chierici
bizantini impegnati a determinare il gender dell’epoca, ovvero
il sesso di cherubini e serafini. Diritti e civiltà: paroline magiche credute
per coazione a ripetere e svuotamento progressivo dei cervelli. Anche l’aborto
fu “civiltà”. Può essere una triste necessità, un male da opporre a situazioni
limite, ma uccidere non è mai un gesto di civiltà.
si discuteva e si discute ancora sul sesso degli angeli
Probabilmente, quest’affermazione verrà contestata da
almeno un esponente della Pontificia Accademia per la Vita (sì, per la vita)
fresco di nomina, per il quale l’aborto è lecito sino al quarto mese. Tuttavia,
comunque la si pensi, gettare via la vita come un rifiuto da smaltire è segno
di degrado, non di civiltà. La medesima civiltà da settembre, porterà nelle
scuole la sessualità deviata che chiamiamo teoria del gender, un nuovo
traguardo che fa impallidire l’egiziana Semiramide, colei che secondo Dante, un
italiano del passato remoto, “libito fé lìcito in sua legge”. Nuova confusione,
una bomba in più nel cuore di una tardo modernità giunta ai tempi
supplementari. La ruota gira, basta sesso degli angeli, ora trattiamo quello
dei bambini, e non osiamo immaginare chi salirà in cattedra. Qualcuno ha già
istruito i ragazzini delle medie inferiori su come indossare, o calzare (i
verbi sono certo imperfetti) un profilattico, con l’aiuto di una carota.
Tombola.
Comunque, amiamo tanto i bambini che non mettiamo al mondo da imporre
vaccinazioni a iosa, ben più di nazioni notoriamente arretrate ed insensibili
all’infanzia come Germania ed Inghilterra. Un aiutino a Big Pharma insieme con l’attacco
sempre più duro alla patria potestà, anzi alla potestà genitoriale, che è il
nuovo sintagma politicamente corretto.
E Matteo Renzi, assediato da più parti, deve dire e
fare compulsivamente qualcosa di sinistra. Per questo, mentre Costantinopoli soccombe
sotto mille colpi, ecco pronta una legge che inasprirà le pene per la
“propaganda fascista”. Sarà reato possedere gadget del deprecato ventennio,
forse dovremo autodenunciarci e fare pubblica autocritica se possediamo un
busto del Duce in salotto, e guai se, salutando un amico, alzeremo troppo il
braccio destro. E’ in agguato la psicopolizia guidata dalla signora Boldrini.
Anzi, per lei dovrebbero essere abbattuti monumenti e manufatti attribuiti al
fosco regime del trapassato remoto. Addio camionale Genova Serravalle, ruspa
sull’ altare della patria, su ponti, edifici pubblici ed intere città.
Distruggiamo Fertilia e Torviscosa, Sabaudia e l’Eur. Aboliamo,
incidentalmente, anche l’INPS ed espungiamo dai codici ogni legge promulgata
dal 1922 al 1945. Ci salveranno, a differenza delle vecchie zie democristiane
di Longanesi, i bagnini di Chioggia, nei cui stabilimenti verranno organizzate
sacche di resistenza (ohibò!) alla legge in nome dell’ordine, della disciplina
e dei produttori di zippi e portachiavi con l’effigie del defunto dittatore.
I BAGNINI
Magnifica e quasi commovente è stata una coraggiosa dichiarazione di uno dei
fautori della nuova legge: il fascismo non è un’idea, è un crimine!Oplà,
neppure Norberto Bobbio aveva osato tanto, ed è comunque tragico che le idee-
anche le peggiori – vengano giudicate con tali criteri. Va da sé che
l’islamismo più radicale ha diritto a valutazioni più serene e riflessive.
Colpire chi è debole o non esiste è sempre più facile che opporsi a chi è forte
ed arrogante. Una bella battaglia contro il fascismo che non c’è non è diversa
dalle infinite discussioni del Senato romano su Sagunto. Intanto, Annibale
avanzava e distruggeva la città sull’Ebro.
INTANTO L'ITALIA BRUCIA
Divisione più diversione, il tutto approfittando della
calura estiva e della propensione di quel che resta del nostro popolo alla vita
di spiaggia. Del tutto casualmente – il Fato è un visitatore molto frequente
dello Stivale- gli incendi estivi che flagellano varie zone d’Italia potrebbero
essere opera della criminalità organizzata, la quale, evidentemente,
dell’educazione alla legalità e delle dispute romane se ne stropiccia. Per di
più, a Palermo vengono sfregiate e distrutte statue ed immagini di uno degli
ultimi eroi civili italiani, Giovanni Falcone. Non importa, le urgenze italiane
sono due: lo ius soli e nuove leggi contro i simpatizzanti
postumi, veri o presunti, di un governo caduto irrimediabilmente 72 anni fa.
Madama Boldrini dice che i partigiani sono infastiditi dai monumenti di
quell’epoca. Strano davvero che non se ne siano accorti quando erano giovani,
vigorosi e numerosi: adesso i più giovani tra loro hanno almeno 90 anni e non
crediamo che la loro priorità sia Piazza della Vittoria a Genova o la Stazione
Centrale di Milano.
Ogni tanto, fastidiosi segnali richiamerebbero alla realtà: la disoccupazione
non scende, anzi c’è chi dice che sia ben più grave delle statistiche, le
banche italiane sono quello che sappiamo, gli ergastolani evadono non dal
carcere, ma dai permessi premio loro attribuiti, e tanto altro ancora. In questi
giorni ad un conoscente, pensionato di 66 anni, ex impiegato di una banca il manager di turno gli
ha sottratto il fondo di previdenza Per la propria salute il pensionato ha poi effettuato la prenotazione per una colonscopia, che gli verrà praticata nel
maggio 2018. La stessa persona, il cui reddito è di 1.500 euro mensili, è
preoccupata per l’affitto di casa, pagare il quale lo rende praticamente
povero, e sa che è del tutto vano fare domanda per un alloggio popolare. Non è
straniero, non è abbastanza povero, non è neppure un ex detenuto in difficoltà
o un tossicodipendente.
In compenso, potrà
denunciare i possessori di calendari con il faccione di Mussolini e impedire
che la suoneria di qualche telefonino diffonda canzonacce d’epoca. Quanto al
merito, perseguitare le idee non è l’anticamera della dittatura, è già
dittatura, per cui, usando il loro vocabolario, fascisti sono quelli del
governo. Anche in questo ebbe ragione Longanesi in tempi non sospetti, quando
affermò che esistevano due tipi di fascisti: quelli propriamente detti, e gli
antifascisti. Il dramma è che il polemista romagnolo osservava l’Italia dei
primi anni Cinquanta del secolo scorso. Il passato non passa, evidentemente.
La querelle sul sesso degli angeli era in fondo più
interessante, mentre i voucher adesso si chiameranno libretto
famiglia e gli stranieri saranno concittadini.
Peggio per loro: non potranno beneficiare degli aiuti previsti da
Confindustria, delle corsie preferenziali alle ASL, dovranno pagare per intero
i trasporti pubblici e avranno l’opportunità di partecipare a concorsi per
duecento posti di infermiere con decine di migliaia di partecipanti.
L’alternativa è fare i portapizza con motorino proprio, i portalettere privati
e, per i più fortunati, un posto da commesso o cassiere in qualche centro
commerciale, con orari incredibili e paghe che la generazione precedente
avrebbe rifiutato con tumulti di piazza. Chissà come fu la vita quotidiana
nella Costantinopoli dei tempi ultimi. Probabilmente, non pochi avranno accolto
con sollievo l’arrivo di un potere straniero e violento, ma almeno deciso a
mettere ordine. Vedete, signori dello ius soli, dei regali
miliardari alle banche, del favoreggiamento dell’immigrazione clandestina,
dell’incapacità di gestire l’ordine pubblico e di dare lavoro e giustizia alla
propria gente: comunque vada, avete perduto
Se, come è assai probabile, Costantinopoli sarà conquistata, verrete spazzati
via. Se invece i vostri mandanti, a Francoforte, Bruxelles, Washington o
Vattelapesca, ne avranno abbastanza di voi- i segnali ci sono tutti- verrete
sostituiti senza troppi complimenti. La terza eventualità è la più remota, e
riguarda un soprassalto di orgoglio e dignità del popolo italiano. E’ assai
improbabile, hanno lavorato bene alla distruzione i vostri padroni, e voi stessi
siete stati abili a togliere carne, sangue e cervello alla nostra gente.
Tuttavia, la storia, a differenza della natura, talora fa il salto e ribalta il
tavolo.
A noi resta una sola via: cavalcare la tigre, lavorare
affinché questa lunga decadenza giunta all’agonia termini il più presto
possibile. Costantinopoli non può durare, non sappiamo se entrerà un nuovo
Maometto II o qualcun altro, ma certamente qualcuno interromperà il dibattito
sul sesso degli angeli, sui decimali del fiscal compact, sui saluti
romani e sulle magnifiche sorti e progressive della società aperta,
multiculturale, quella delle nozze invertite, dei genitori multipli, delle
madri surrogate , delle igieniche iniezioni letali per i malati , la stessa che
insegna ai bambini l’uso del preservativo e li mette in guardia dall’essere
maschi o femmine. Magari qualcuno un giorno, probabilmente di pelle più scura
degli antichi italiani, saprà anche fermare i barconi, gli scafisti e i loro
armatori.
Che Dio ci perdoni, ma, ad occhio e croce, nell’anno
di grazia 2017, sembra più seria e “nomale” Istanbul rispetto alle mille
Costantinopoli del degrado ribattezzato società aperta, libertà, democrazia,
diritti. E’ lunga la notte degli esperti del sesso degli angeli. Eppure, in un
modo o nell’altro, avrà fine, tornerà un’alba: la civilizzazione della morte si
spegnerà inevitabilmente, e come gli ultimi uomini di Nietzsche, anche i pazzi
si avvieranno al manicomio spontaneamente.
ROBERTO PECCHIOLI
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