venerdì 1 febbraio 2019

LA TRAMVIA DISTRUGGE FIRENZE


  RAPPORTO SULLA TRAMVIA AL MINISTRO DEI BENI CULTURALI

E’ in atto la realizzazione della rete tranviaria di Firenze a servizio della Città Metropolitana. Nel 2005, il Comune di Firenze ha stipulato con Tram di Firenze S.p.A. la concessione per la progettazione, la costruzione delle opere, l'ingegneria e la gestione dell’opera: ovvero tutto ciò che concerne l’opera è affidato ad un ente privato, salvo i finanziamenti. ( L’atto di concessione del 2005 non è più reperibile ma per quanto di esso era noto, il Comune di Firenze si era obbligato a ripianare i debiti di gestione , preventivati in anticipo, con delibere immediatamente esecutive).

TRAM BLOCCATO

IL PROGETTO

La tramvia ha in proiezione una scala metropolitana, fra comuni e provincie diverse che si protende in tre direzioni, Empoli, Prato-Pistoia, Valdarno superiore; manifesta l'interesse di andare a sostituire il servizio pubblico ferroviario alla pendolarità' con un servizio privato, a discapito di RFI, a tutto vantaggio degli utili di Gest spa, società di gestione in mano francese. La conseguenza ulteriore sarà che nel centro di Firenze passeranno vagoni “Sirio” a servizio semi regionale per Piazza San Marco, piazzale Donatello, piazza Beccaria etc. , nel centro di una delle più importanti Città d’Arte del mondo. Il principio di tutto il progetto ( affidato ad Architekna Engineering srl ) è il seguente: 4 linee convergono nel Centro Monumentale, al nodo di Santa Maria Novella, fra abside della Chiesa e Stazione di Michelucci. Le tre linee provengono da Comuni diversi, non hanno connessione se non in Piazza della Stazione S.M.N. che, da Patrimonio dell’Umanità, è stata trasformata in “Piattaforma di scambio intermodale” fra RFI, Tramvia spa, Busitalia-Sita Nord, Ataf Gestioni srl. La Piazza ha subito un danno irreversibile o reversibile a costi sociali elevatissimi. Le linee 1, 2, 3.1 bloccano il traffico veicolare fra Fortezza e Ponte alla Vittoria.
Nella legenda non è riportata la Linea 4 che tuttavia è in progetto.
Per l’infrastruttura non è stato predisposto un PRELIMINARE E SPECIFICO STUDIO DI VALUTAZIONE DI IMPATTO AMBIENTALE E VALUTAZIONE STRATEGICA, tuttavia è stato valutato come “Opera di Importanza Strategica Nazionale” e quindi ha usufruito delle relative procedure di agevolazione e di finanziamento.
L’IMPATTO SUL PATRIMONIO STORICO CULTURALE, SULL’IMMAGINE, SULLA STORIA.
“Firenze non è preziosa per l’Arte e la cultura che contiene, non è un “contenitore”, non è un insieme di musei, raccolte, biblioteche: è stratificazione di 2000 anni di Civiltà, pianificata, costruita e depositata nel tessuto urbano”.


Nella legenda non è riportata la Linea 4 che tuttavia è in progetto.


Linea 1.

Attraversato l’Arno invade il Parco Storico delle Cascine (vincolato ex L.1089/39 nella sua completa estensione ma considerato come “area a pubblici servizi”) e percorre il Viale degli Olmi assiale del Parco, ridotto a percorso ferroviario. Il Piazzale Vittorio Veneto di accesso del Parco ( Progetto Poggi) è parcheggio e rondò ferrato.
E’ stato alterato profondamente nell’aspetto e nell’uso storicamente affermato. Non è un caso che Le Cascine siano usate impropriamente per manifestazioni non compatibili con il valore storico culturale e divenute permanente luogo di degrado, spaccio e prostituzione. Il mezzo tramviario/ferroviario prosegue sui Viali urbani che, spogliati delle storiche alberature, della storica sistemazione, ridotti a mere corsie di traffico congestionato, costeggia con rotaie e i pali neri dell’alimentazione elettrica la Torre della Serpe e la Porta al Prato. Perviene alla Fortezza da Basso, opera di Antonio da Sangallo. Si sottolinea che la perimetrazione del Sito Patrimonio dell’Umanità è stata apposta sulla linea di mezzeria dei Viali e tutto ciò che è contiene coincide con la dizione “Centro Storico di Firenze” datata 1948. Un criterio inattuale e discutibile. La Fortezza da Basso ( Centro Storico Unesco) è isolata ormai dal contesto urbano, costellata di pali, recinta da tunnel veicolari e binari: era stata circondata da giardini e passeggi alberati in continuità con i Viali ( V. Ingrandimento di Firenze. Giuseppe Poggi 1864-1877 ed. Giunti/ Carte Poggi A.S.F.); era parte integrante della sistemazione urbanistica del grande ingegnere architetto che diede a Firenze Capitale i primi “Giardini e Passeggi” pubblici del Regno, ovvero il primo verde a disposizione di tutti i cittadini e primo PRG italiano.
Ora quei suoli, quegli spazi, sono divenuti sede di linee ferro-tramviarie. La trasformazione subita è un danno permanente ed irreversibile.

Linea 2.

PALAZZO MAZZONI

Ha profondamente alterato l’uso e l’aspetto del tratto del Viale Belfiore (progetto G. Poggi) e delle strade che conducono alla Stazione S.M.N. ,all’Arno e alle Cascine; ha comportato l’abbattimento di tutte le alberature esistenti e segnatamente i Pini di Viale Belfiore; ha utilizzato il P.T. di un edificio progettato dall’Ing. Mazzoni , Vincolo diretto, come tunnel ferrotranviario.

Linea 3.1

Il tracciato ha alterato profondamente il quartiere Statuto – Vittoria il cui tracciato risale alle norme del Piano Poggi, operativo fino al 1925, e del successivo Piano Bellincioni. Danni parzialmente reversibili, a costi sociali molto elevati. Ha ulteriormente degradato il quartiere di Rifredi, privandolo di ogni minima vivibilità, sono state abbattute centinaia di Lecci, Cipressi e Bagolari adulti, compreso il Viale Morgagni sorto come Parco della Rimembranza nel 1923 per onorare i Caduti di Rifredi ( v. Archivio de La Nazione. Cronache 26 febbraio 1923/ Delibera di Giunta del 1 marzo 1923 per la spesa di L. 25.400 “ Piantagione di Alberi della Rimembranza “ in Archivio Storico Comune Firenze). Violazione Art. 50, c.2. Legge n.42/2004.

Linea 3.2 Progetto ora in fase di Approvazione in Conferenza di servizi.
Dalla Fortezza da Basso si snoderebbe su Viale Lavagnini, Piazza della Libertà, Viale Matteotti, Piazzale Donatello, Viale Gramsci, Piazza Beccaria fino all’Arno, su tutto il tracciato del Piano Poggi, alterandone oltraggiosamente gli spazi, l’aspetto, la percorribilità, la funzione, il valore Storico Culturale, in dispregio e violazione di ogni tutela e salvaguardia vigente, anche stabilita per atti comunali.
Si segnala che una Variante al percorso transiterà per Via Cavour, Piazza San Marco, Via Lamarmora. Si deve ricordare il Patrimonio d’Arte conservato negli edifici civili e sacri a contorno e in prossimità di Piazza San Marco e le memorie storiche connesse ai luoghi?
Si espone di seguito nel merito di strumenti urbanistici e tutele vigenti: ( avvertendo che le osservazioni esposte hanno valenza, avrebbero dovuto averla, sulle opere già realizzate)
Il Progetto è palese violazione del Codice B.C. (Legge n°42/ 2004) e di quanto disposto nel Piano Strutturale del Comune di Firenze. Da quel documento si evince la cura dell’ Amministrazione a non valutare differentemente i tessuti urbani storici di diversa formazione temporale. Infatti si veda in: http://pianostrutturale.comune.fi.it/documenti_del_piano/All_D_RU_TavoleDisciplina

Un unico colore bianco di fondo unifica i tessuti del Centro Monumentale con i tessuti storici di formazione Ottocentesca ovvero l’Ingrandimento di Firenze 1864-1877 realizzato da Giuseppe Poggi. Un’unica traccia posta sulla mezzeria dei Viali e antiche mura, identifica formalmente quanto Unesco ha definito Patrimonio dell’Umanità; ma dal punto di vista grafico e quindi della normativa urbanistica nulla distingue il cosiddetto Centro Storico Unesco dai “ Tessuti compatti di formazione ottocentesca”. Infatti nell’ultimo PRG comunale, ricordato come “ Piano Vittorini”, il perimetro che un tempo definiva il “ Centro Storico” era stato esteso fino a comprendere le espansioni del Piano Bellincioni 1925 e i tessuti compatti successivi. Certamente, nella stesura del Piano Strutturale, il Comune di Firenze non poteva smentire sé stesso né quanto approvato e adottato nel 1993, ne’ abrogarlo anche giuridicamente.
In conseguenza di quanto sopra rappresentato, le opere frutto dell’ingegno e della cultura di Giuseppe Poggi, pienamente realizzate con i Viali, i Giardini, le Piazze ricadono DE JURE sotto gli effetti del Codice dei Beni Culturali Art. 10: sono Beni Storici Pubblici e quindi sono Beni Culturali. Sono pure vincolati D.M. 25/5/1955 per valore Paesaggistico. (V. Allegato)
Non è mai stata condotta una Verifica dell’interesse Culturale dei beni succitati ai sensi Art. 12 che ne decretasse la “non importanza”.
Non è mai stato adottato nel progetto il Principio di Precauzione, come da Normativa adottata e vigente (norme VAS: Valutazione Ambientale Strategica recepita da Direttiva 2001/42/CE3, Dichiarazione di Rio 1992) per tutelare e salvaguardare in particolare il grado di reversibilità dell’opera: la Tramvia di Firenze è un’opera in molti tratti non reversibile e laddove lo fosse avrebbe costi sociali elevatissimi.

LE ALBERATURE DI FIRENZE E LA POLITICA DELL’ABBATTIMENTO


ZONA FORTEZZA

Come accaduto in tutti gli altri viali, con delibera di Giunta n° 2018/G/00652 del 18/12/2018 è stato calendarizzato l’abbattimento di 195 esemplari arborei secolari, a carattere monumentale, costituenti i filari dei Viali di Firenze, oltre a quelli già perpetrati nel medesimo contesto ( Tessuti compatti di origine ‘800/’900, quindi storici). La motivazione di “rinnovo delle alberature”, “sostituzione”, “pericolosità” , in realtà prelude sempre alla realizzazione dell’infrastruttura in progetto, prima ancora che abbia avuto approvazione. E’ palese violazione delle normative in materia di procedure autorizzative, e scriteriata alterazione dello stato di fatto, in zona tutelata anche Paesaggisticamente, che produrrà i suoi effetti per i
prossimi trenta anni. https://www.comune.fi.it/sites/www.comune.fi.it/.../44_Regolamento_Alberi- 1_0.pdf E’ un documento in cui si dice che ogni abbattimento di pubbliche alberature coinvolte da progetti pubblici deve essere preventivamente autorizzato dalla Soprintendenza, indipendentemente dall’autorizzazione al progetto. Ma ciò non avviene, pur in assenza di formale Verifica ex Art. 12.
Sul succitato Ufficio si vuole attirare l’attenzione del Ministro competente, su ruolo inesistente, funzioni esercitate in modo meramente formale : questo non vuole e non può essere il mezzo per esporre nel merito; si possono però attestare permanenti e pesanti rilievi da parte dei cittadini nel corso degli ultimi dieci anni, la costante perdita di prestigio, a livello di “ente squalificato” e inutile.

I COSTI DELL’OPERA

Fonte ARPAT febbraio 2107. Linea 1: 30 milioni E./km linee 2 e3: 35,416 E./km, ma come si vede il dato non è aggiornato ed il costo al km è senza dubbio intorno ai 40 milioni. E’ la più costosa d’Europa. Perciò si chiede: per questi motivi che i problemi suesposti vadano affrontati con la dovuta urgenza e risolti al livello politico più alto, poiché si tratta di intervenire sull’operato di Giunte Comunali espressione di una forza politica che ha dimostrato nei fatti di guardare all’ammontare delle opere più che al buon fine, più che alla Città di cui è tuttora responsabile.
Auspichiamo che l’ On. Ministro consideri positivamente l’opportunità di avviare una procedura di < sospensione dell’autorizzazione in Autotutela >, dal momento che i progetti possono essere rivalutati, approfonditi, cambiati radicalmente, che le tutele non sono state esercitate compiutamente. Chiediamo che i fondi governativi e/o statali siano sospesi con indagine rigorosa sui costi.
Si chiede con urgenza il blocco di ogni finanziamento utile al proseguimento dell’opera e l’annullamento delle Conferenze di Servizi già calendarizzate, dovendo registrare che l’attuale Amministrazione comunale non intende accettare alcuna alternativa alle scelte maturate ed è risoluta ad attuarle.

3 commenti:

  1. Le preoccupazioni sono condivisibili. La cintura tranviaria ha isolato la stazione di Santa Maria Novella. Ci sono quasi più binari fuori che dentro la stazione. Fermateli prima che sia troppo tardi!

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  2. Una tranvia inutile che ha decretato la rovina finale di Firenze!

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  3. Non toccate gli alberi dei viali. Ci incateneremo a loro se osaste farlo

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