E’ in atto la realizzazione della rete tranviaria di Firenze a servizio della Città Metropolitana. Nel 2005, il Comune di Firenze ha stipulato con Tram di Firenze S.p.A. la concessione per la progettazione, la costruzione delle opere, l'ingegneria e la gestione dell’opera: ovvero tutto ciò che concerne l’opera è affidato ad un ente privato, salvo i finanziamenti. ( L’atto di concessione del 2005 non è più reperibile ma per quanto di esso era noto, il Comune di Firenze si era obbligato a ripianare i debiti di gestione , preventivati in anticipo, con delibere immediatamente esecutive).
TRAM BLOCCATO
IL PROGETTO
La tramvia ha in proiezione una scala
metropolitana, fra comuni e provincie diverse che si protende in tre direzioni,
Empoli, Prato-Pistoia, Valdarno superiore; manifesta l'interesse di andare a
sostituire il servizio pubblico ferroviario alla pendolarità' con un servizio
privato, a discapito di RFI, a tutto vantaggio degli utili di Gest spa, società
di gestione in mano francese. La conseguenza ulteriore sarà che nel centro di
Firenze passeranno vagoni “Sirio” a servizio semi regionale per Piazza San
Marco, piazzale Donatello, piazza Beccaria etc. , nel centro di una delle più
importanti Città d’Arte del mondo. Il principio di tutto il progetto ( affidato
ad Architekna Engineering srl ) è il seguente: 4 linee convergono nel Centro
Monumentale, al nodo di Santa Maria Novella, fra abside della Chiesa e Stazione
di Michelucci. Le tre linee provengono da Comuni diversi, non hanno connessione
se non in Piazza della Stazione S.M.N. che, da Patrimonio dell’Umanità, è stata
trasformata in “Piattaforma di scambio intermodale” fra RFI, Tramvia spa,
Busitalia-Sita Nord, Ataf Gestioni srl. La Piazza ha subito un danno
irreversibile o reversibile a costi sociali elevatissimi. Le linee 1, 2, 3.1
bloccano il traffico veicolare fra Fortezza e Ponte alla Vittoria.
Nella legenda non è riportata la Linea 4 che
tuttavia è in progetto.
Per l’infrastruttura non è stato predisposto un
PRELIMINARE E SPECIFICO STUDIO DI VALUTAZIONE DI IMPATTO AMBIENTALE E
VALUTAZIONE STRATEGICA, tuttavia è stato valutato come “Opera di Importanza
Strategica Nazionale” e quindi ha usufruito delle relative procedure di
agevolazione e di finanziamento.
L’IMPATTO SUL PATRIMONIO STORICO CULTURALE,
SULL’IMMAGINE, SULLA STORIA.
“Firenze non è preziosa per l’Arte e la cultura
che contiene, non è un “contenitore”, non è un insieme di musei, raccolte,
biblioteche: è stratificazione di 2000 anni di Civiltà, pianificata, costruita
e depositata nel tessuto urbano”.
Nella legenda non è riportata la Linea 4 che tuttavia è in progetto.
Linea 1.
Attraversato l’Arno invade il Parco Storico delle
Cascine (vincolato ex L.1089/39 nella sua completa estensione ma considerato
come “area a pubblici servizi”) e percorre il Viale degli Olmi assiale del
Parco, ridotto a percorso ferroviario. Il Piazzale Vittorio Veneto di accesso
del Parco ( Progetto Poggi) è parcheggio e rondò ferrato.
E’ stato alterato profondamente nell’aspetto e
nell’uso storicamente affermato. Non è un caso che Le Cascine siano usate
impropriamente per manifestazioni non compatibili con il valore storico
culturale e divenute permanente luogo di degrado, spaccio e prostituzione. Il
mezzo tramviario/ferroviario prosegue sui Viali urbani che, spogliati delle
storiche alberature, della storica sistemazione, ridotti a mere corsie di traffico
congestionato, costeggia con rotaie e i pali neri dell’alimentazione elettrica
la Torre della Serpe e la Porta al Prato. Perviene alla Fortezza da Basso,
opera di Antonio da Sangallo. Si sottolinea che la perimetrazione del Sito
Patrimonio dell’Umanità è stata apposta sulla linea di mezzeria dei Viali e
tutto ciò che è contiene coincide con la dizione “Centro Storico di Firenze”
datata 1948. Un criterio inattuale e discutibile. La Fortezza da Basso ( Centro
Storico Unesco) è isolata ormai dal contesto urbano, costellata di pali,
recinta da tunnel veicolari e binari: era stata circondata da giardini e
passeggi alberati in continuità con i Viali ( V. Ingrandimento di Firenze.
Giuseppe Poggi 1864-1877 ed. Giunti/ Carte Poggi A.S.F.); era parte integrante
della sistemazione urbanistica del grande ingegnere architetto che diede a
Firenze Capitale i primi “Giardini e Passeggi” pubblici del Regno, ovvero il
primo verde a disposizione di tutti i cittadini e primo PRG italiano.
Ora quei suoli, quegli spazi, sono divenuti sede
di linee ferro-tramviarie. La trasformazione subita è un danno permanente ed
irreversibile.
Linea 2.
PALAZZO MAZZONI
Ha profondamente alterato l’uso e l’aspetto del
tratto del Viale Belfiore (progetto G. Poggi) e delle strade che conducono alla
Stazione S.M.N. ,all’Arno e alle Cascine; ha comportato l’abbattimento di tutte
le alberature esistenti e segnatamente i Pini di Viale Belfiore; ha utilizzato
il P.T. di un edificio progettato dall’Ing. Mazzoni , Vincolo diretto, come
tunnel ferrotranviario.
Linea 3.1
Il tracciato ha alterato profondamente il
quartiere Statuto – Vittoria il cui tracciato risale alle norme del Piano
Poggi, operativo fino al 1925, e del successivo Piano Bellincioni. Danni
parzialmente reversibili, a costi sociali molto elevati. Ha ulteriormente
degradato il quartiere di Rifredi, privandolo di ogni minima vivibilità, sono
state abbattute centinaia di Lecci, Cipressi e Bagolari adulti, compreso il
Viale Morgagni sorto come Parco della Rimembranza nel 1923 per onorare i Caduti
di Rifredi ( v. Archivio de La Nazione. Cronache 26 febbraio 1923/ Delibera di
Giunta del 1 marzo 1923 per la spesa di L. 25.400 “ Piantagione di Alberi della
Rimembranza “ in Archivio Storico Comune Firenze). Violazione Art. 50, c.2.
Legge n.42/2004.
Linea 3.2 Progetto ora in fase di Approvazione in
Conferenza di servizi.
Dalla Fortezza da Basso si snoderebbe su Viale
Lavagnini, Piazza della Libertà, Viale Matteotti, Piazzale Donatello, Viale
Gramsci, Piazza Beccaria fino all’Arno, su tutto il tracciato del Piano Poggi,
alterandone oltraggiosamente gli spazi, l’aspetto, la percorribilità, la
funzione, il valore Storico Culturale, in dispregio e violazione di ogni tutela
e salvaguardia vigente, anche stabilita per atti comunali.
Si segnala che una Variante al percorso transiterà
per Via Cavour, Piazza San Marco, Via Lamarmora. Si deve ricordare il
Patrimonio d’Arte conservato negli edifici civili e sacri a contorno e in
prossimità di Piazza San Marco e le memorie storiche connesse ai luoghi?
Si espone di seguito nel merito di strumenti
urbanistici e tutele vigenti: ( avvertendo che le osservazioni esposte hanno
valenza, avrebbero dovuto averla, sulle opere già realizzate)
Il Progetto è palese violazione del Codice B.C.
(Legge n°42/ 2004) e di quanto disposto nel Piano Strutturale del Comune di
Firenze. Da quel documento si evince la cura dell’ Amministrazione a non
valutare differentemente i tessuti urbani storici di diversa formazione
temporale. Infatti si veda in: http://pianostrutturale.comune.fi.it/documenti_del_piano/All_D_RU_TavoleDisciplina
Un unico colore bianco di fondo unifica i tessuti
del Centro Monumentale con i tessuti storici di formazione Ottocentesca ovvero
l’Ingrandimento di Firenze 1864-1877 realizzato da Giuseppe Poggi. Un’unica
traccia posta sulla mezzeria dei Viali e antiche mura, identifica formalmente
quanto Unesco ha definito Patrimonio dell’Umanità; ma dal punto di vista
grafico e quindi della normativa urbanistica nulla distingue il cosiddetto
Centro Storico Unesco dai “ Tessuti compatti di formazione ottocentesca”.
Infatti nell’ultimo PRG comunale, ricordato come “ Piano Vittorini”, il
perimetro che un tempo definiva il “ Centro Storico” era stato esteso fino a
comprendere le espansioni del Piano Bellincioni 1925 e i tessuti compatti
successivi. Certamente, nella stesura del Piano Strutturale, il Comune di
Firenze non poteva smentire sé stesso né quanto approvato e adottato nel 1993,
ne’ abrogarlo anche giuridicamente.
In conseguenza di quanto sopra rappresentato, le
opere frutto dell’ingegno e della cultura di Giuseppe Poggi, pienamente
realizzate con i Viali, i Giardini, le Piazze ricadono DE JURE sotto gli
effetti del Codice dei Beni Culturali Art. 10: sono Beni Storici Pubblici e
quindi sono Beni Culturali. Sono pure vincolati D.M. 25/5/1955 per valore
Paesaggistico. (V. Allegato)
Non è mai stata condotta una Verifica
dell’interesse Culturale dei beni succitati ai sensi Art. 12 che ne decretasse
la “non importanza”.
Non è mai stato adottato nel progetto il Principio
di Precauzione, come da Normativa adottata e vigente (norme VAS: Valutazione
Ambientale Strategica recepita da Direttiva 2001/42/CE3, Dichiarazione di Rio
1992) per tutelare e salvaguardare in particolare il grado di reversibilità
dell’opera: la Tramvia di Firenze è un’opera in molti tratti non reversibile e
laddove lo fosse avrebbe costi sociali elevatissimi.
LE ALBERATURE DI FIRENZE E LA POLITICA
DELL’ABBATTIMENTO
ZONA FORTEZZA
Come accaduto in tutti gli altri viali, con
delibera di Giunta n° 2018/G/00652 del 18/12/2018 è stato calendarizzato
l’abbattimento di 195 esemplari arborei secolari, a carattere monumentale,
costituenti i filari dei Viali di Firenze, oltre a quelli già perpetrati nel
medesimo contesto ( Tessuti compatti di origine ‘800/’900, quindi storici). La
motivazione di “rinnovo delle alberature”, “sostituzione”, “pericolosità” , in
realtà prelude sempre alla realizzazione dell’infrastruttura in progetto, prima
ancora che abbia avuto approvazione. E’ palese violazione delle normative in
materia di procedure autorizzative, e scriteriata alterazione dello stato di
fatto, in zona tutelata anche Paesaggisticamente, che produrrà i suoi effetti
per i
prossimi trenta anni.
https://www.comune.fi.it/sites/www.comune.fi.it/.../44_Regolamento_Alberi-
1_0.pdf E’ un documento in cui si dice che ogni abbattimento di pubbliche
alberature coinvolte da progetti pubblici deve essere preventivamente
autorizzato dalla Soprintendenza, indipendentemente dall’autorizzazione al
progetto. Ma ciò non avviene, pur in assenza di formale Verifica ex Art. 12.
Sul succitato Ufficio si vuole attirare
l’attenzione del Ministro competente, su ruolo inesistente, funzioni esercitate
in modo meramente formale : questo non vuole e non può essere il mezzo per
esporre nel merito; si possono però attestare permanenti e pesanti rilievi da
parte dei cittadini nel corso degli ultimi dieci anni, la costante perdita di
prestigio, a livello di “ente squalificato” e inutile.
I COSTI DELL’OPERA
Fonte ARPAT febbraio 2107. Linea 1: 30 milioni
E./km linee 2 e3: 35,416 E./km, ma come si vede il dato non è aggiornato ed il
costo al km è senza dubbio intorno ai 40 milioni. E’ la più costosa d’Europa.
Perciò si chiede: per questi motivi che i problemi suesposti vadano affrontati
con la dovuta urgenza e risolti al livello politico più alto, poiché si tratta
di intervenire sull’operato di Giunte Comunali espressione di una forza
politica che ha dimostrato nei fatti di guardare all’ammontare delle opere più
che al buon fine, più che alla Città di cui è tuttora responsabile.
Auspichiamo che l’ On. Ministro consideri
positivamente l’opportunità di avviare una procedura di < sospensione
dell’autorizzazione in Autotutela >, dal momento che i progetti possono
essere rivalutati, approfonditi, cambiati radicalmente, che le tutele non sono
state esercitate compiutamente. Chiediamo che i fondi governativi e/o statali
siano sospesi con indagine rigorosa sui costi.
Si chiede con urgenza il blocco di ogni
finanziamento utile al proseguimento dell’opera e l’annullamento delle
Conferenze di Servizi già calendarizzate, dovendo registrare che l’attuale
Amministrazione comunale non intende accettare alcuna alternativa alle scelte
maturate ed è risoluta ad attuarle.
Le preoccupazioni sono condivisibili. La cintura tranviaria ha isolato la stazione di Santa Maria Novella. Ci sono quasi più binari fuori che dentro la stazione. Fermateli prima che sia troppo tardi!
RispondiEliminaUna tranvia inutile che ha decretato la rovina finale di Firenze!
RispondiEliminaNon toccate gli alberi dei viali. Ci incateneremo a loro se osaste farlo
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