IL NUOVO GUARDIANO DELL’EUROPA RICHIAMA L’AMBASCIATORE PER SQUALIFICARE L’ITALIA
L’Italia sarebbe direttamente
coinvolta nel progetto della nuova via della seta, offrendo i nostri porti
prima del transito delle merci verso il Nord Europa, sono i porti delle città
di Venezia, Trieste e
Genova. A livello aggregato, i porti del Mediterraneo
rappresenterebbero dei terminali importanti per il ramo marittimo della Nuova
Via della Seta, che la Cina si ripropone di tenere ben distinto dalla
piattaforma terrestre. È stato ricordato un altro aspetto poco noto. L'impegno
maggiore dal punto di vista logistico è stato sostenuto dal gruppo di
import/export della stato cinese, COSCO, il
quale ha già versato per l'uso del porto del Pireo
(Grecia), sul Mediterraneo,
1 miliardo di euro nel 2016 e ha
acquisito le società di gestione nel trasporto dei container per i porti
spagnoli di Bilbao
nell'oceano
Atlantico e di Valencia
sul mar
Mediterraneo nel 2017 e di Zeebrugge (in Belgio) nel 2018, situato sul Mare del Nord. E in Italia, per il momento la
COSCO controlla il 40% del porto di Vado
Ligure, utile terminale nel trasporto di container, e i cinesi
mostrano un notevole interesse anche per il porto di Trieste.(fonte
Wikipedia)
Il
corridoio 5, TAV LIONE-TORINO, riguarda direttamente le nuove vie commerciali
cinesi che si spostano da sud a nord-ovest al contrario delle linee TAV da
ovest a est e con punti di intersecazione con le nuove vie della seta . Ma per
gli interessi italiani la
prosecuzione del progetto Lione- Torino non ha alcuna utilità economica o
necessità giuridica e si spiega solo con gli interessi di gruppi finanziari
privati e con le esigenze di immagine di un ceto politico che sarebbe
definitivamente travolto dal suo abbandono.
INOLTRE le
grandi opere, infatti, sono «investimenti ad alta intensità di capitale e a
bassa intensità di mano d’opera (con pochi posti di lavoro in rapporto ad ogni
miliardo investito e per un tempo limitato).
Tecnicamente questa tunnel servirebbe
solo alla Francia perchè avrebbe così ulteriori possibilità d’inserisi in
questa nuova via commerciale; attravesare la pianura Padana per essa è vitale,
in quanto oltre ad avere già una nuova linea privilegiata Pechino-Lione
utilizerebbe a costo zero anche le nostre infrastrutture ferroviarie
direttamente verso l’EURASIA.
La Francia dalle linee del nord è già
servita dall’alta velocità, infatti il primo treno cinese(10/09/2018)
carico di merci, partito dalla Cina,ha raggiunto la sua destinazione Lione dopo
11.300 chilometri di viaggio percorsi attraverso Kazakistan, Russia,
Bielorussia, Polonia e Germania,. Ci sono voluti solo quindici giorni, La
compagnia «Wuhan Asia Europe Logistics», la prima ad aver inaugurato la rotta,
ha già annunciato l’intenzione di aprire un ufficio permanente a Lione. Per poi
organizzare un servizio di tre convogli al mese: andata e ritorno.
Il commercio italiano ha invece
bisogno di linee ferroviarie nuove per collegare i nostri porti con il nord
Europa; le nostre linee sono oramai obsolete o ad un solo binario .Occorre
rinnovare completamente le infrastrutture ferroviarie da sud a nord altrimenti
la soluzione è quella su gomma con sovraccarico di “ponti e autostrade”. Gli
investimenti vanno utilizzati in queste opere che sono davvero strategiche per
l’Italia allora sì che il cosidetto PIL crescrebbe e le polemiche finirebbero
in fumo.
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