venerdì 8 febbraio 2019

MACRON, TAV E LE NUOVE VIE DELLA SETA


IL NUOVO GUARDIANO DELL’EUROPA RICHIAMA L’AMBASCIATORE PER SQUALIFICARE L’ITALIA



L’Italia sarebbe direttamente coinvolta nel progetto della nuova via della seta, offrendo i nostri porti prima del transito delle merci verso il Nord Europa, sono i porti delle città di Venezia, Trieste e Genova. A livello aggregato, i porti del Mediterraneo rappresenterebbero dei terminali importanti per il ramo marittimo della Nuova Via della Seta, che la Cina si ripropone di tenere ben distinto dalla piattaforma terrestre. È stato ricordato un altro aspetto poco noto. L'impegno maggiore dal punto di vista logistico è stato sostenuto dal gruppo di import/export della stato cinese, COSCO, il quale ha già versato per l'uso del porto del Pireo (Grecia), sul Mediterraneo, 1 miliardo di euro nel 2016 e ha acquisito le società di gestione nel trasporto dei container per i porti spagnoli di Bilbao nell'oceano Atlantico e di Valencia sul mar Mediterraneo nel 2017 e di Zeebrugge (in Belgio) nel 2018, situato sul Mare del Nord. E in Italia, per il momento la COSCO controlla il 40% del porto di Vado Ligure, utile terminale nel trasporto di container, e i cinesi mostrano un notevole interesse anche per il porto di Trieste.(fonte Wikipedia)          




Il corridoio 5, TAV LIONE-TORINO, riguarda direttamente le nuove vie commerciali cinesi che si spostano da sud a nord-ovest al contrario delle linee TAV da ovest a est e con punti di intersecazione con le nuove vie della seta . Ma per gli interessi italiani la prosecuzione del progetto Lione- Torino non ha alcuna utilità economica o necessità giuridica e si spiega solo con gli interessi di gruppi finanziari privati e con le esigenze di immagine di un ceto politico che sarebbe definitivamente travolto dal suo abbandono. INOLTRE le grandi opere, infatti, sono «investimenti ad alta intensità di capitale e a bassa intensità di mano d’opera (con pochi posti di lavoro in rapporto ad ogni miliardo investito e per un tempo limitato).
Tecnicamente questa tunnel servirebbe solo alla Francia perchè avrebbe così ulteriori possibilità d’inserisi in questa nuova via commerciale; attravesare la pianura Padana per essa è vitale, in quanto oltre ad avere già una nuova linea privilegiata Pechino-Lione utilizerebbe a costo zero anche le nostre infrastrutture ferroviarie direttamente verso l’EURASIA.


La Francia dalle linee del nord è già servita dall’alta velocità, infatti il primo treno cinese(10/09/2018) carico di merci, partito dalla Cina,ha raggiunto la sua destinazione Lione dopo 11.300 chilometri di viaggio percorsi attraverso Kazakistan, Russia, Bielorussia, Polonia e Germania,. Ci sono voluti solo quindici giorni, La compagnia «Wuhan Asia Europe Logistics», la prima ad aver inaugurato la rotta, ha già annunciato l’intenzione di aprire un ufficio permanente a Lione. Per poi organizzare un servizio di tre convogli al mese: andata e ritorno.
Il commercio italiano ha invece bisogno di linee ferroviarie nuove per collegare i nostri porti con il nord Europa; le nostre linee sono oramai obsolete o ad un solo binario .Occorre rinnovare completamente le infrastrutture ferroviarie da sud a nord altrimenti la soluzione è quella su gomma con sovraccarico di “ponti e autostrade”. Gli investimenti vanno utilizzati in queste opere che sono davvero strategiche per l’Italia allora sì che il cosidetto PIL crescrebbe e le polemiche finirebbero in fumo.



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