giovedì 28 marzo 2019

LETTERA AL MINISTRO GEN. SERGIO COSTA


 Illustrissimo Signor Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare                                                                                                                                          Gen. Sergio Costa
 ROMA

 Illustrissimo Signor Ministro,

a partire dalla seconda metà del 2015 l’attuale Amministrazione comunale di Firenze ha dato il via ad un vasto e consistente programma di interventi, eseguiti per lo più con procedure di urgenza, improntato all'abbattimento di importanti esemplari di alberature inserite nel tessuto urbano storico.
Gli interventi hanno portato, a partire dal 2015 e solo fino ad oggi, all’abbattimento di diverse migliaia di alberi adulti di pregio, spesso a carattere monumentale, che hanno inciso in misura considerevole sulla consistenza complessiva del patrimonio arboreo pubblico, con giustificazioni per la verità poco credibili, riportate negli atti amministrativi e progettuali, come segue: interventi di riqualificazione urbana”, “interventi di miglioramento urbano”, “sostituzione di alcuni tigli adulti ma in precario stato di conservazione”, “abbattimenti per procedere a nuova piantagione”, “abbattimenti di piante in filare accompagnati da sostituzione”, “completa ricostituzione della situazione preesistente, senza alterazioni dello stato dei luoghi e dell’aspetto esteriore dei beni”, “interventi necessari per rimuovere uno stato di pregiudizio per l’incolumità pubblica”, “piantagione di nuovi esemplari”, “alberi selezionati per la sostituzione in precario stato di conservazione o comunque senescenti”, “alberi con vigoria scarsa o solo sufficiente o malformati”, etc. etc..
Tali interventi riguardano spesso alberate in filari soggette, non solo a vincolo paesaggistico, ma anche a vincolo come beni culturali, soggetti a tutela ai sensi delle disposizioni di cui alla parte II del codice dei beni culturali e del paesaggio, sulla base del combinato disposto di cui all’art.10, co.1 e co.4 punto f) e g) ed all’art.12, co.1 del d.lgs. 42/2004.
A quanto ci risulta, la prevista autorizzazione preventiva del Soprintendente, necessaria ai sensi dell’art.21, co.4 del codice, viene spesso superata dall’invocazione dell’art.27del codice medesimo, applicabile ai casi di assoluta urgenza, riconosciuti e comprovati.
Esempio tipico di questo modo di procedere è quanto si sta verificando per i filari di alberature dei Viali di circonvallazione di Firenze, il cui disegno architettonico e urbanistico risale all’Arch. Poggi, nella seconda metà dell’ 800. Per le suddette alberature è già stato dato avvio, con delibera di giunta comunale n.2018/G/00652 del 18/12/2018[1],ad una serie di interventi urgenti che porteranno all’abbattimento di n.145 esemplari arborei, in gran parte a carattere monumentale, costituenti – appunto – i filari delle alberature dei Viali. Un vero e proprio scempio, con abbattimenti sistematici di alberature secolari privi – e qui veniamo al punto centrale della questione che desideriamo sottoporLe – di alcuna reale giustificazione connessa con lo stato vegetativo, fitosanitario e di stabilità delle piante ossia con la reale condizione di pericolosità e di sicurezza delle stesse.
Abbiamo fondatissime ragioni per temere che l’approccio dell’Amministrazione comunale di Firenze al tema della sicurezza delle alberature sia affetto da una forte distorsione interpretativa e da un vizio di fondo costituito da una divergenza fra l’effettivo grado di rischio connesso con la presenza delle alberate, il “rischio reale”, ed il “rischio percepito”, derivante invece da un atteggiamento meramente emotivo indotto dal fatto che le piante insistono in un contesto cittadino. E questa divergenza sta provocando danni ingentissimi ed irreparabili a carico del patrimonio arboreo, culturale, ambientale e paesaggistico della città, con effetti fortemente negativi, già chiaramente percepibili, indotti dalla perdita delle alberature sulla qualità dell’aria, sulla vivibilità e la salubrità ambientale, sugli equilibri ecosistemici, ecologici, faunistici, etc. etc..
Riteniamo di avere motivi concreti per affermare questa tesi e ci riferiamo ad una serie di indagini ed esperienze di cittadini ed, in particolare, ai risultati di una verifica agronomica specialistica a carattere privato commissionata dal sottoscritto e da altri cittadini che ha permesso di dimostrare come, in almeno alcuni casi campione sottoposti ad esame, le decretazioni di abbattimento in via di urgenza eseguite dall’amministrazione comunale siano state completamente fuori luogo[2].
Il vero motivo degli abbattimenti, in base a quanto si può rilevare dalla analisi comparata delle perizie agronomiche, risiede in sostanza in una applicazione distorta di un metodo di valutazione del rischio connesso con la presenza delle alberature; metodo che, seppur potenzialmente sofisticato ed evoluto, nella pratica tecnica attuativa adottata dal Comune di Firenze, porta a delle conclusioni affrettate approssimative e inadeguate, da cui derivano danni potenziali enormi all’intero patrimonio arboreo pubblico.
Avviandomi alla conclusione sono a chiederLe, a nome di numerosi cittadini di Firenze allarmati per la situazione, un Suo autorevole intervento sulla Amministrazione comunale di Firenze, teso a sensibilizzare sul tema altrettanto importante rispetto a quello della sicurezza, che è quello della corretta “conservazione e gestione del patrimonio arboreo”, al fine di evitare ulteriori danni irreversibili, quanto meno nell’arco di una vita umana.
Le perizie agronomiche e tutta la documentazione in nostro possesso è già disponibile presso il Comando dei Carabinieri Forestali di Firenze, oltre che presso il mio Studio ed è a Sua completa disposizione.

Con osservanza.
Firenze, 8 marzo 2019
 Ing. Nicola Andreozzi
                                                                                       
Dott. Ing. Nicola Andreozzi
Lungarno del Tempio n.34 – 50121  Firenze
tel./fax  055_665615 – cell. 339_1231413



[1] al momento irreperibile sul sito del Comune.
[2] Ci riferiamo ad una autorevole perizia agronomica commissionata su n.8 esemplari di tiglio ubicati lungo il filare di Lungarno del Tempio a Firenze, designati per l’abbattimento urgente da parte della Amministrazione comunale. Tale perizia indipendente ha avuto ad oggetto n.4 esemplari di tiglio designati per l’abbattimento urgente ed altri n.4 già abbattuti. Ebbene, le risultanze di tale esame tecnico hanno portato alla conclusione che per nessuno dei n.4 esemplari in abbattimento era in realtà giustificato questo tipo di intervento e che per gli altri n.4 esemplari già abbattuti, tale intervento è stato eseguito in maniera quanto meno discutibile (in base a valutazioni condotte sui soli documenti resi disponibili dalla Amministrazione comunale). 






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