martedì 2 luglio 2019

LA GUERRA DIFFORME


L’ITALIA IN UN CONTINUO CONFLITTO MISCONOSCIUTO
LA FIRMA DELLA COSTITUZIONE DEL '48

Lo Stato italiano esiste ancora come lo conoscevamo? La nostra Costituzione è sempre quella entrata in vigore nel 1948, firmata da Enrico De Nicola e controfirmata da Umberto Terracini, Alcide De Gasperi e vistata dal guardasigilli Giuseppe Grassi? Oppure le variazioni apportate in questi ultimi decenni, vedi riforma del Titolo V del 2001 l’hanno profondamente deformata e messa in subordine nella scala della gerarchia delle fonti normative?
L’Italia dal crollo del muro di Berlino(1989) e di conseguenza dell’Unione Sovietica non è più uno Stato che gode di una certa autonomia: le sue leggi sono sempre in subordine alle norme internazionali ed europee (vedi I comma art. 117 Cost. variazione apportata con la riforma del titolo V)già perché i governi italiani hanno firmato diversi trattati: quello di Maastrct, di Lisbona, di Shengen, di Dublino, Basilea 1 e 2 ….Una sfilza infinita di trattati come se ci fosse stato un conflitto; una guerra durata parecchi decenni che va dalle stragi, della banca dell’Agricoltura, dell’Italicus, della stazione di Bologna, di Ustica e a vari omicidi di uomini politici ed imprenditori come Enrico Mattei presidente dell’ENI, Aldo Moro mente della politica italiana degli anni ’70 e perfino ad essere sottoposta all’attacco di una banda militarizzata che voleva colpire il cuore dello Stato. La Nazione ha resistito, ma con il crollo del muro di Berlino la guerra all’Italia prende un’altra via meno leggibile e più virulenta di prima: quella del problema “morale” contro la corruzione. Gli artefici di questo nuovo attacco volevano il crollo della prima repubblica e l’eliminazione di chi si opponeva alla svendita dell’industria italiana e alla sua privatizzazione.
Il gioco si compie con l’operazione di “mani pulite” , inizia così la seconda fase quella della disgregazione e lo smantellamento dello stato sociale, dei diritti sindacali, della previdenza sociale, del sistema pensionistico. Così il gioco è fatto. 

ENRICO MATTEI

L’Italia viene gettata come una prostituta alla mercè del mercato globale, smembrata e svenduta nei settori strategici della sua attività produttiva e industriale: ENI,IRI,ENEL,INA,TELECOM…….Ma tutto questo non era ancora sufficiente a gettare sul lastrico la quarta/quinta potenza industriale a livello mondiale: inventano lo spread-il differenziale fra il valore dei bond tedeschi e quelli italiani legati al debito e al rifinanziamento dello stesso. 

ALDO MORO
Già perché l’Italia non ha più la sua sovranità monetaria in quanto con il trattato di Maastrict dipende dalla BCE.


FEDERAZIONE DELLE REPUBBLICHE SOCIALISTE JUGOSLAVE

Negli stessi anni avviene la frantumazione della Jugoslavia iniziata nel ‘91 causata da movimenti separatisti creati ad arte in Slovenia e Croazia e sfociati poi in una vera e propria guerra: prima fra l’esercito federale e l’armata slovena ( armata da chi?)conclusasi in favore della Slovenia. Poi dal ’91 al ’95 inizia un altro conflitto fra Serbia e Croazia finita con la vittoria degli indipendentisti. UN conflitto infinito che mette in moto forze estranee quando il conflitto arriva in Kossovo nel 98/99. Così la dissoluzione della Jugoslavia giunge alla fine con il bombardamento di Belgrado a cui parteciparono, grazie al governo in carica all’epoca, anche gli aerei italiani.

L'IRAK  DURANTE IL CONFLITTO

Nel’91 inizia anche la prima guerra del golfo contro l’Irak di Saddam Hussein e si configura come anomala rispetto alle altre in realtà essa rientra nella ricollocazione geopolitica nell’area controllata dalle forze della NATO in quanto non era consentito a nessun paese di quelle zone avere una politica autonoma. Durante il conflitto vengono abbattuti due aerei italiani e i piloti sono fatti prigionieri. E’ una guerra senza storia ed ad un certo punto le forze della coalizione cessano lo stato di belligeranza lasciandosi dietro una scia di morti e uno Stato semi paralizzato. La guerra verrà ripresa dagli USA e coalizione nel 2003 distruggendo il paese e lasciandolo in una guerra civile fra bande armate che hanno come obiettivo la creazione dello Stato islamico. La destabilizzazione di questa regione (Irak) viene a formare il perno di una gigantesca tenaglia la cui morsa si dirama da una parte nei Balcani e dall’altra nel Magreb, per l’Italia costituisce un ulteriore problema  in quanto si trova nel mezzo di questa morsa che alimenta il caos nei paesi che si affacciano sul Mediterraneo.



La destabilizzazione dei Balcani e la fine della federazione jugoslavia comportò di fatto anche la destabilizzazione dell’area mediterranea magrebina con le “primavere arabe”a vantaggio di quelle forze che si erano adoperate per distruggere i potenziali mercati naturali dell’italia e nello stesso tempo creare il caos nel magreb ostacolato guarda caso dalla Libia di Gheddafi è da questa situazione che parte il dictat : necare( uccidere a tutti i costi)  Gheddafi necesse est. Detto fatto. Da questi fatti prende corpo in maniera invasiva lo spostamento forzato di centinaia di migliaia di nativi africani sospinti in Italia dalla forza preponderante delle multinazionali insediate in quei luoghi per lo sfruttamento delle materie prime e dai governi africani “fantoccio” legati a doppio filo all’uso della moneta africana ( CFA) stabilita al valore dell’EURO e gestita dalle banche francesi che ne traggono lauti profitti e attraverso leggi capestro tutta l’economia dell’Africa finisce a vantaggio della Francia . Altra causa è data dalla potenza emergente della Cina che si appropria d’interi territori ove costruiscono città modello per il momento disabitate, facendo sloggiare da quei territori le popolazioni native.
Dopo aver gettato nel caos i paesi africani del mediterraneo con guerre “umanitarie” gestite dalle potenze del petrolio e da interessi che miravano all’eliminazione fisica di Gheddafi, le forze del caos costruite ad hoc, partendo dalla Libia passando dall’Egitto per arrivare alla Siria, hanno infiammato il bacino del Mediterraneo in una guerra permanente. Permettendo cosi l’intervento di ONG che si autodefiniscono umanitarie; queste non aspettavano altro per intervenire e favorire lo smistamento di grandi masse di esseri umani con lo scopo di attuare un esperimento d’ingegneria sociale da tempo progettato.


Questi benefattori hanno utilizzato mezzi messi a punto in decenni di studio fatti dalla Scuola di Francoforte e messi in pratica dall’ISTITUTO TAVISTOCK. La parte interessante di questi studi riguarda l’ingegneria sociale: la scomposizione e la ricomposizione di una società umana secondo la volontà del suo demiurgo.
La trasformazione della storia di un popolo è attuabile riproponendo e attuando meccanismi legislativi , economici, finanziari, sociologici , antropologici, urbanistici, psicologici, medico sanitari ,culturali…ecc  indirizzati per attuare volontà che non provengono da organismi democratici ma da organizzazioni  estranee alla volontà espressa da cittadini attraverso i loro organi legislativi.
Come funziona l’ingegneria sociale: essa si avvale di forze dialettiche contrapposte controllate dalla stessa elite ,ove nessuna delle due prevale sull’altra ma sono in eterno conflitto. Ed è a questo punto che viene messa in campo la soluzione, quella voluta e progettata dall’ elite mondiale.
In breve prima si crea il problema che può essere di varia natura poi si propone ovvero s’impone la soluzione voluta da questi benefattori e filantropi dell’umanità.
Le Ong e altre società umanitarie in tutto questo giocano un ruolo fondamentale, quello di spostare il caos da un paese  ad un altro affinchè venga prospettata la soluzione voluta dalle varie congreghe elitarie come il club di Roma, il Bilderberg, la Trilateral ed altre associazioni simili che sono i portavoce al servizio di chi comanda sopra di loro.
 Il conflitto in cui siamo non è di carattere giuridico o filosofico ma BELLICO: Siamo in una guerra anomala. Questa non è una guerra classica è senza forma ma è sempre una guerra e le guerre non si vincono perchè hai ragione ma attraverso la strategia , l'astuzia e il coraggio.





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