Con 305 voti favorevoli, 276 contrari e 29
astensioni, il Parlamento europeo riunito in sessione plenaria a Strasburgo
ha adottato (il 22 novembre 2023) una proposta di risoluzione per chiedere
formalmente l’apertura di una Convenzione che porti a un processo di riforma
dei trattati su cui l’Unione europea si fonda. Un meccanismo rimesso in moto
dalla Conferenza sul futuro dell’Europa. Da tenere presente che nell'Unione
europea finora esistevano tre tipi di competenze: le competenze esclusive
dell’Unione, le competenze condivise e le competenze appartenenti ad ogni
singolo Stato. Oggi lo Stato europeo proposto abolisce proprio le competenze
suddivise, quindi l’Europa si sostituisce agli Stati che dovranno applicare le
sue decisioni in tutti i settori.
La maggioranza parlamentare ha votato una risoluzione
che chiede la creazione dello «Stato europeo» che sostituirà tutte le nazioni
esistenti. Gli Stati carichi di storia, di tradizioni, di lingue e culture
peculiari diventeranno province, al massimo regioni e non saranno più Stati
sovrani.
Il punto focale delle richieste della commissione affari costituzionali,
diventata proposta dell’Assemblea rivolta al Consiglio, è quello riassunto al
punto 4, dove si legge: «Il Parlamento europeo chiede che la capacità d’azione
dell’Unione sia rafforzata aumentando considerevolmente il numero dei settori
in cui le azioni sono decise a maggioranza qualificata e tramite la procedura
legislativa ordinaria».
Ciò significa che l’unanimità viene sostiuita con il voto a maggioranza semplice o qualificata e sarà
la regola corrente.
QUINDI vogliono azzerare il voto all’unanimità dei rappresentanti
gli Stati dell’UNIONE e sostituirlo con un voto a maggioranza per eliminare il veto di un
singolo Stato.Occorre precisare che il voto all'unanimità significa che le decisioni di ogni singolo Stato hanno valore in quanto mantengono ancora una certa autonomia. Con il voto a maggioranza invece viene annullata l'autonomia di ogni singolo Stato.
Cosa cambia:
L’attuale Presidente del Consiglio europeo diventerà
Presidente dell’UE e la Commissione diverrà L’esecutivo, il governo dell’Unione
che si sostituirà a tutti i poteri nazionali. Il Presidente così potrà
ingerirsi nei limiti della sovranità e dell’indipendenza nazionali di ogni
Paese i cui dirigenti diventeranno semplicemente gli esecutori delle decisioni
prese a Bruxelles.
Il progetto di «Stato europeo» diventa pericoloso quando prevede che l’Unione
possa ricorrere a mezzi civili e militari persino contro le campagne di
disinformazione. A questo punto resterebbe il problema di definire quale sia la
disinformazione. Apparentemente quella che contraddice il dogma seguito dall’UE
con la conseguenza logica che i delitti di opinione e i processi politici
diventeranno la regola e la democrazia un ricordo lontano.
Il nuovo trattato dell'UE prevede anche la difesa
collettiva dell'UE ed implica che se avvenisse un attacco contro uno Stato
membro esso diventi un attacco contro tutti e dal momento che ormai tutti gli
Stati membri fanno parte della NATO, l'intervento diretto diventerà una
posizione ufficiale ed obbligherà tutti gli Stati membri alla solidarietà sul
piano militare, ovviamente sotto il controllo e l’autorità degli Stati
Uniti. Pertanto la politica estera e di sicurezza comune verrà adottata a maggioranza
qualificata e verrà creata un’unione di difesa dotata di capacità militare,
sotto il comando operativo dell’Unione europea e della Nato.
Vi è poi la creazione di uno «Stato d’urgenza
europeo» deciso dal Parlamento dell’UE a maggioranza semplice e dal Consiglio europeo a
maggioranza qualificata per concedere poteri straordinari all’Esecutivo. Vale a
dire che se i popoli si ribellassero alle sue decisioni, l’Unione potrebbe
utilizzare la forza per convincerli. L’UE si è tolta la maschera sotto cui
operava dalle origini creando in maniera silenziosa un vero e proprio regime dittatoriale
per gestire i paesi aderenti, sistema che oggi l’UE intende applicare in
Occidente sotto le spoglie di democrazia
Detto questo, la questione è talmente importante
da sembrare impossibile che l’Europa possa tentare un atto di forza
autonomamente. La domanda da farsi è chi vuole accentrare così tutti i poteri
in mano al presidente e all' esecutivo dell’UE? La risposta è sotto gli occhi di tutti:
i poteri si accentrano quando si sta preparando una guerra. E quindi diventa di vitale importanza avere in
mano il comando dell’esercito, dell’economia e di tutti gli apparati
tecnologici(industria delle armi). Questo accentramento di potere è voluto dalle oligarchie globaliste che pensano di risolvere i loro problemi finanziari provocando conflitti in varie parti del mondo e vogliono trascinare l'Europa in guerre per i loro interessi legati ai profitti del capitalismo finanziario.
Tutto questo comunque è rinviato a dopo le
elezioni europee di giugno: c’è ancora molto scontro all’interno delle
oligarchie probabilmente una parte di esse teme di perdere i poteri attuali. Infatti in seno agli apparati dell’UE non c’è un
completo accordo e lo si nota dalle difficoltà che incontrano nel portare a conclusione
il NUOVO TRATTATO. Riporto sotto l’iter in attesa di completare l'opera.
Per aprire una Convenzione
che porti alla riforma dei trattati servono 14 Stati membri in seno al
Consiglio, una maggioranza semplice che non è facile da trovare. La risoluzione
consente all’attuale presidenza spagnola del Consiglio dell’Ue di chiedere
formalmente ai governi nel corso del Consiglio Affari Generali del 12 dicembre
se intendono trasmettere al Consiglio europeo la richiesta (sulla base
dell’articolo 48 TUE) di convocare, dopo le elezioni europee del giugno 2024,
una convenzione per riformare l’architettura istituzionale dell’Ue. Il tema
dovrebbe arrivare sul tavolo del Consiglio Affari Generali del 12
dicembre prossimo.