sabato 24 febbraio 2024

CUI PRODEST IL NUOVO TRATTATO DELL' UNIONE EUROPEA?


 

Con 305 voti favorevoli, 276 contrari e 29 astensioni, il Parlamento europeo riunito in sessione plenaria a Strasburgo ha adottato (il 22 novembre 2023) una proposta di risoluzione per chiedere formalmente l’apertura di una Convenzione che porti a un processo di riforma dei trattati su cui l’Unione europea si fonda. Un meccanismo rimesso in moto dalla Conferenza sul futuro dell’Europa. Da tenere presente che nell'Unione europea finora esistevano tre tipi di competenze: le competenze esclusive dell’Unione, le competenze condivise e le competenze appartenenti ad ogni singolo Stato. Oggi lo Stato europeo proposto abolisce proprio le competenze suddivise, quindi l’Europa si sostituisce agli Stati che dovranno applicare le sue decisioni in tutti i settori.

La maggioranza parlamentare ha votato una risoluzione che chiede la creazione dello «Stato europeo» che sostituirà tutte le nazioni esistenti. Gli Stati carichi di storia, di tradizioni, di lingue e culture peculiari diventeranno province, al massimo regioni e non saranno più Stati sovrani.
Il punto focale delle richieste della commissione affari costituzionali, diventata proposta dell’Assemblea rivolta al Consiglio, è quello riassunto al punto 4, dove si legge: «Il Parlamento europeo chiede che la capacità d’azione dell’Unione sia rafforzata aumentando considerevolmente il numero dei settori in cui le azioni sono decise a maggioranza qualificata e tramite la procedura legislativa ordinaria».  

Ciò significa che l’unanimità viene sostiuita con il voto a maggioranza semplice o qualificata e sarà la regola corrente.
QUINDI vogliono azzerare il voto all’unanimità dei rappresentanti gli Stati dell’UNIONE e sostituirlo con un voto a maggioranza per eliminare il veto di un singolo Stato.Occorre precisare che il voto all'unanimità significa che le decisioni di ogni singolo Stato hanno valore in quanto mantengono ancora una certa autonomia. Con il voto a maggioranza invece viene annullata l'autonomia di ogni singolo Stato.
 

Cosa cambia:

L’attuale Presidente del Consiglio europeo diventerà Presidente dell’UE e la Commissione diverrà L’esecutivo, il governo dell’Unione che si sostituirà a tutti i poteri nazionali. Il Presidente così potrà ingerirsi nei limiti della sovranità e dell’indipendenza nazionali di ogni Paese i cui dirigenti diventeranno semplicemente gli esecutori delle decisioni prese a Bruxelles.
Il progetto di «Stato europeo» diventa pericoloso quando prevede che l’Unione possa ricorrere a mezzi civili e militari persino contro le campagne di disinformazione. A questo punto resterebbe il problema di definire quale sia la disinformazione. Apparentemente quella che contraddice il dogma seguito dall’UE con la conseguenza logica che i delitti di opinione e i processi politici diventeranno la regola e la democrazia un ricordo lontano. 

Il nuovo trattato dell'UE prevede anche la difesa collettiva dell'UE ed implica che se avvenisse un attacco contro uno Stato membro esso diventi un attacco contro tutti e dal momento che ormai tutti gli Stati membri fanno parte della NATO, l'intervento diretto diventerà una posizione ufficiale ed obbligherà tutti gli Stati membri alla solidarietà sul piano militare, ovviamente sotto il controllo e l’autorità degli Stati Uniti. Pertanto la politica estera e di sicurezza comune verrà adottata a maggioranza qualificata e verrà creata un’unione di difesa dotata di capacità militare, sotto il comando operativo dell’Unione europea e della Nato.

Vi è poi la creazione di uno «Stato d’urgenza europeo» deciso dal Parlamento dell’UE a maggioranza semplice e dal Consiglio europeo a maggioranza qualificata per concedere poteri straordinari all’Esecutivo. Vale a dire che se i popoli si ribellassero alle sue decisioni, l’Unione potrebbe utilizzare la forza per convincerli. L’UE si è tolta la maschera sotto cui operava dalle origini creando in maniera silenziosa un vero e proprio regime dittatoriale per gestire i paesi aderenti, sistema che oggi l’UE intende applicare in Occidente sotto le spoglie di democrazia

Detto questo, la questione è talmente importante da sembrare impossibile che l’Europa possa tentare un atto di forza autonomamente. La domanda da farsi è chi vuole accentrare così tutti i poteri in mano al presidente e all' esecutivo dell’UE? La risposta è sotto gli occhi di tutti: i poteri si accentrano quando si sta preparando una guerra. E quindi diventa di vitale importanza avere in mano il comando dell’esercito, dell’economia e di tutti gli apparati tecnologici(industria delle armi). Questo accentramento di potere è voluto dalle oligarchie globaliste che pensano di risolvere i loro problemi finanziari provocando conflitti in varie parti del mondo e vogliono trascinare l'Europa in guerre per i loro interessi legati ai profitti del capitalismo finanziario.

Tutto questo comunque è rinviato a dopo le elezioni europee di giugno: c’è ancora molto scontro all’interno delle oligarchie probabilmente una parte di esse teme di perdere i poteri attuali. Infatti in seno agli apparati dell’UE non c’è un completo accordo e lo si nota dalle difficoltà che incontrano nel portare a conclusione il NUOVO TRATTATO. Riporto sotto l’iter in attesa di completare l'opera.

Per aprire una Convenzione che porti alla riforma dei trattati servono 14 Stati membri in seno al Consiglio, una maggioranza semplice che non è facile da trovare. La risoluzione consente all’attuale presidenza spagnola del Consiglio dell’Ue di chiedere formalmente ai governi nel corso del Consiglio Affari Generali del 12 dicembre se intendono trasmettere al Consiglio europeo la richiesta (sulla base dell’articolo 48 TUE) di convocare, dopo le elezioni europee del giugno 2024, una convenzione per riformare l’architettura istituzionale dell’Ue. Il tema dovrebbe arrivare sul tavolo del Consiglio Affari Generali del 12 dicembre prossimo.

 

 

 

 

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