sabato 10 febbraio 2024

La nuova PAC (Politica agricola comune) dal 2021 al 2027

I prodotti Italiani, sono i migliori del mondo e le politiche agrarie dell'UE ce li stanno togliendo e distruggendo per sostituirli con prodotti sintetici e farine di insetti.

 La nuova PAC (Politica agricola comune - quando parliamo di PAC parliamo di un terzo del bilancio Ue, che equivale a 387 miliardi di euro), fu approvata dal Parlamento Ue dopo anni di negoziazioni per gli anni dal 2021 al 2027, oggi ha finalmente mostrato il suo volto, scatenando la protesta delle piccole e medie imprese agricole che sono rimaste  schiacciate dall'attuazione di politiche che privilegiano la decrescita e lo smantellamento degli allevamenti per diminuire l'impatto di emissioni di CO2 invece di attuare una nuova riforma per favorire le imprese agricole piccole e medie. Se leggiamo il testo finale di quella riforma già s'intravede che è insufficiente a salvaguardare le piccole e medie imprese in quanto attualmente vengono super tassate. Raccoglie invece l’applauso delle grandi lobby e delle multinazionali dell’agroalimentare. Una impostazione che ha ampiamente dimostrato di poter distruggere piccoli agricoltori, biodiversità ed ecosistemi.

Questa situazione è la conseguenza diretta delle politiche agricole e commerciali ultraliberiste perseguite per decenni. Hanno continuato a rafforzare il controllo delle multinazionali dell’agroindustria e della grande distribuzione sul mondo agricolo e hanno portato all’impoverimento degli agricoltori. Perseguendo queste politiche ultraliberali e l’industrializzazione forzata i prodotti scadono di qualità perché il terreno viene sfruttato in maniera sbagliata portando un peggioramento nella produzione e un abbassamento della vitalità del terreno stesso e quindi in ultima analisi della nostra salute.

 Questo modello si basa sullo sfruttamento delle risorse e delle donne e degli uomini che lavorano per produrre sempre di più in condizioni di vita degradate e sottopagate. Oggi questo modello sta perdendo slancio e sta distruggendo gli ecosistemi necessari all’agricoltura di domani. Incoraggiando la produzione destinata solo all’esportazione, basata sulla competitività dei prezzi e sugli accordi di libero scambio, si promuove la dipendenza degli agricoltori dalle grandi industrie agroalimentari e dalle catene della distribuzione massificata.

Le prime vittime di un sistema agroindustriale distruttivo sono gli agricoltori che hanno espresso nelle ultime settimane una rabbia profondamente radicata dovuta all’impoverimento di una buona parte del mondo agricolo e alla dipendenza dalle industrie agroalimentari e ai costi della grande distribuzione, è urgente per questi motivi cambiare radicalmente il sistema agroalimentare. La sfida è triplice: consentire agli agricoltori di trarre un tenore di vita dignitoso dal proprio lavoro, proteggere gli ecosistemi e garantire cibo sano per tutti.
 

Fonti:

 La protesta dei contadini francesi e le associazioni ambientaliste. È il modello che non funziona - Greenreport: economia ecologica e sviluppo sostenibile

 Approvata la nuova Pac 2021-2027: ecco come sarà - Agrinotizie

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