Accordo bilaterale per la cessione di acque nazionali marittime,
Fincantieri, Ponti infartuati, Lione Torino in Alta Velocità.
Rapporto costi benefici: pochi benefici e a noi i costi. Sveglia!
Dopo che Renzi fu costretto per la vergogna a non
firmare e accantonare la cessione di acque
nazionali liguri e sarde alla Francia, con l’avvento al potere di Macron, è
iniziata per noi una via crucis,
interminabile. I governi di prima pensavano che
l’acquisizione dei Cantieri dell’Atlantico di Saint Nazaire da parte di
Fincantieri fosse andata a buon fine:
gara vinta e indiscutibile, ma Macron la blocca e nazionalizza i cantieri per imporre
una trattativa, come se l’esito di una gara potesse essere discusso. Fra
mille ostacoli nasce il Governo Conte ma al di là delle Alpi nessuno depone le
armi, anzi, ovunque e tutti a blaterare di “populismi, sovranismi, fascismi, identitarismi,
razzismi”, “ vomitevoli, pietosi accattoni, pizza, donne, mandolini, scialacquatori, e LO SPREAD, avanti tutta! La
gara vinta da Fincantieri era stata subito impugnata, perché non ci stanno ad
avere un piede italiano in casa: poteva, doveva essere una significativa
avvisaglia.
Poi un fatto
catastrofico: si sbriciola il ponte sul Polcevera.
Per carità:
non diciamo sciocchezze anche se la maggior parte degli ingegneri italiani sta
ancora domandandosi come il fatto sia stato possibile. Certo, il Procuratore di
Genova sta esaminando tutto, e per carità non parliamo di complotti, di
tritolo, di attentato, ogni riferimento è del tutto casuale, ci dissociamo
fermamente: non è successo niente di anomalo, forse si è sentito male, eh! I
collassi! Sarà un infarto, di sicuro era vecchio, malandato, concause, pioveva,
lampi e tuoni, il cemento precompresso, gli stralli, oh gli stralli che bestie!
Tutti abbiamo imparato un nome: gli stralli, nessuno sa bene cosa siano ma
tutti lì a dire: gli stralli, il cedimento di uno, di due, la mancata
manutenzione, e tutti con il dito puntato a denunciare una impresa italiana,
leader mondiale nel suo campo, PRIMA ancora che si sia capito e PRIMA che sia resa
pubblica LA CINEMATICA DEL CROLLO.
Prima che
qualcuno abbia dimostrato scientificamente qualcosa.
Poi: si
sapeva che nel nuovo governo c’erano
nuovi ministri a cui la TAV Lione-Torino proprio non va giù, come a tanti cittadini pensanti e
riflessivi, e non va giù per alcuni motivi, anzitutto il rapporto costi
benefici. A chi serve? A cosa serve? Ma è semplice: serve ai cugini d’oltralpe
per collegarsi con l’est. Noi con l’est confiniamo, loro no, loro devono passare da qui, dalla valle
Padana. A loro serve, per loro è
strategica, per noi no, che ci importa di andare a Lione? Però dobbiamo
sborsare miliardi per loro e più di loro.
Sintomatico il fatto che Macron chieda e ottenga l’appoggio della Germania in
fatti che non la riguardano (TAV) e che chieda ed ottenga che la UE, con spinta
tedesca, blocchi l’acquisizione dei
cantieri francesi “ perché nuoce alla concorrenza europea e mondiale”! Ma tutto
si tiene, tutto è collegato.
Teoria
keynesiana: qualcuno, anche in Italia, la ripropone e dice che bisogna far
girare i soldi: opere pubbliche utili e anche opere inutili, fate e fate, purché i soldi girino, così l’economia
si riprende.
Questo può
funzionare laddove lo Stato può stampare carta moneta, avere sovranità
monetaria, qui ed ora non funziona perché noi non stampiamo carta moneta, la
dobbiamo comprare, pagare. Per di più abbiamo mille coltelli alla gola, lo
SPREAD, i MERCATI, il debito pubblico, il Pil, ci vuole RIGORE NELLA
SPESA!! Tirare la cinghia, tirare la
cinghia, TUTTAVIA dobbiamo fare opere
che fanno comodo ad altri e accollarci la maggior parte delle spese, alla
faccia del rigore.
Che logica
c’è in tutto questo? Nessuna.
Le imprese
si erano impegnate, bisogna rispettare i contratti, si perdono i posti di
lavoro!! Sì, ma tutto questo andrebbe
benissimo nella logica dello “ stampo soldi e vado avanti, li faccio girare e
rimetto in moto qualcosa ”, ma ora non è più così.
Un
presentimento: e se SALTASSE la TAV? Si
sentirebbe male un altro ponte? Un altro svenimento? Forse allora capiremo,
finalmente, che tutto si tiene, chi comanda e cosa vuole. O continueremo a
leggere i giornali e a prendere per oro
colato tutto quello che esce dalla bocca dell’informazione a comando
televisiva?
G.D.B.