martedì 28 luglio 2015

Nuovo Esposto alla Procura per il BANDO FANTASMA del sottoattraversamento tramviario del Centro Storico di Firenze

Al Procuratore Generale della Repubblica Palazzo di Giustizia Viale Guidoni Firenze ------------------------------------------------------- Oggetto: Bando di evidenza pubblica per la progettazione dell’attraversamento del Centro Storico di Firenze tramite sistema tranviario sotterraneo. Le sottoscritte Giovanna Nicoletta Delbuono e Lucia Lepore espongono alla S.V. quanto segue: - il primo maggio u. s. venivano informate a mezzo stampa delle dichiarazioni rilasciate dall’assessore ai LL. PP. Stefano Giorgetti e dal Sindaco Dario Nardella relativamente all’avvenuta pubblicazione del bando di cui all’oggetto (v. allegato 1); - nella seduta consiliare del 18 maggio u s si accennava a tale bando con l’impegno di arricchirlo di nuove soluzioni (v. allegato 2); - nelle ricerche effettuate sui siti web del Comune di Firenze e sull’Albo Pretorio non risulta pubblicato alcun bando riconducibile al tema in oggetto; alle richieste rivolte personalmente all’Assessore Giorgetti e formalmente al Direttore Generale del Comune di Firenze, ing. Giacomo Parenti, sono state date risposte evasive o ad oggi alcuna risposta (v. allegato 3); L’irreperibilità dell’atto e la ridda di notizie incerte e contrastanti getta ombre sulla regolarità dell’espletamento della gara in oggetto, sussistendo fondati dubbi circa l’affidamento diretto dell’incarico da parte dell’Amministrazione Comunale di Firenze a Ditta o Società di fiducia, da tempo interessata e coinvolta. Infatti come riporta “la Repubblica” ( articolo allegato, dal rigo 9) si legge: “Cinquecentomila euro per un incarico esterno di realizzazione di uno studio preliminare dell’opera, impatto, analisi geologica, tempi, sostenibilità. Dovrebbe essere pronto entro agosto”. D’altra parte lo “STUDIO DI FATTIBILITA' AVENTE PER OGGETTO L’ESTENSIONE DELLA RETE TRAMVIARIA NEI COMUNI DI BAGNO A RIPOLI, CAMPI BISENZIO, FIRENZE E SESTO FIORENTINO” risalente al maggio 2015 e reperibile on-line (v. in estratto allegato 4), fornisce nuovi dati sul percorso sotterraneo della tramvia fra Piazza dell’Unità e Piazza S. Croce, e fa emergere le seguenti considerazioni: - tale percorso si svilupperebbe nel sottosuolo del centro monumentale della Città a soli 20 metri dal piano stradale - stando alle risposte rese a chi espone, ed a due testimoni, dall’Assessore ai LL.PP. il 13 luglio u.s. in occasione della conferenza a cui ha partecipato il Sen. Nencini alla S.M.S. di Rifredi, lo scavo del tunnel potrebbe essere operato a mezzo di una fresa attualmente in uso a Karlsruhe (D) e con simili modalità ( v. allegato 5 ); - tale tecnologia ha procurato danni, in atto, per cedimenti e sprofondamenti del suolo soprastante come documentato dalla stampa tedesca ( V. allegato 5); - gli eventuali danni e le perdite del patrimonio storico, artistico e culturale di Firenze non sarebbero paragonabili ai danni in atto nella città tedesca, non solo per cedimenti delle fondazioni ma anche solo per le vibrazioni del mezzo meccanico; le problematiche del suolo di Firenze non sono state minimamente considerate nel citato Studio di Fattibilità (sebbene siano contenute nella Relazione Geologica , Geotecnica e Idrogeologica allegata alla Relazione di V.I.A. del Tunnel AV redatto dai Proff. Poli e Pranzini, e in particolare nella stessa Relazione per la Linea 3.1 della Tramvia redatta da Studio Ecosphera di Palazzolo sull’Oglio allegata al Progetto Definitivo di detta opera); la quota a cui si scaverebbe e costruirebbe il tunnel è in parte archeologica, e in parte formata da un substrato di ghiaie acquifere su cui insistono le fondazioni della Città e dei principali monumenti della Città ( Duomo, Battistero, Chiese, Palazzi….) delle vie e delle piazze; tale substrato in tutte le Relazioni Idrogeologiche è definito come “orizzonte 2” e PRINCIPALE ACQUIFERO della Città e giace fino a circa 25 metri dal piano stradale; in tale substrato la costruzione del tunnel altererebbe irreversibilmente l’equilibrio idrogeologico poiché costituirebbe una diga permanente, con andamento pressoché parallelo al corso dell’Arno, provocando movimenti distruttivi nelle fondazioni degli edifici; - dette opere inoltre si congiungerebbero, sempre in sotterraneo, tramite il cosiddetto “Snodo B” da Piazza della Repubblica ( sfiorando le fondazioni di S.Maria del Fiore, del Battistero, della Basilica di S. Lorenzo) fino a Piazza della Libertà a Piazza delle Cure, sottopassando lo stesso Tunnel AV, andando ad intercettare insieme ad esso, la falda costituita dal paleoalveo del torrente Mugnone che costituisce apporto alle falde attive fino al sottosuolo del Centro Storico (V. Relazione Idrogeologica Studio Ecosphera. Linea 3.1 sopracitata); - per il tracciato sotterraneo della tramvia sussisterebbero le identiche criticità emerse e registrate per la realizzazione della Stazione Foster e relativo tunnel, anche per la parte inerente alla gestione delle TERRE DI SCAVO, di per se stesse inquinate da agenti chimici come trielina, idrocarburi, metalli, scarichi fognari etc, come si legge nella succitata Relazione dei Proff. Poli e Pranzini, per cui l’immissione di bentonite costituirebbe solo un ulteriore apporto di fattore inquinante; - relativamente al complessivo sistema di opere progettate e/o previste a Firenze (tunnel e parcheggi sotterranei) non è storicamente mai stato osservato né applicato il prescritto “principio di precauzione”; Trattandosi di un’opera che, ad avviso delle scriventi ma anche alla luce di specifici studi scientifici, contiene altissimi rischi per la città di Firenze, riteniamo sia dovere e diritto dei cittadini vigilare e controllare fin dalle prime battute il rispetto di ogni legge a garanzia e la regolarità delle procedure; perciò si chiede alla S.V. Ill.ma: - di accertare l’effettiva esistenza ed operatività del Bando di Gara Pubblica per l’affidamento del progetto al fine di renderne pubblico il merito e la regolarità; - di consentire ai Cittadini di conoscere IL MERITO di quanto l’Amministrazione sta proponendosi di realizzare, poiché allo stato si rilevano condizioni di reale carenza informativa; - di accertare se l’Amministrazione avesse di già proceduto a commettere il Progetto tramite affidamento diretto rilevandone la regolarità; - di rilevare infine l’esistenza di possibili fattispecie di reato. C h i e d o n o inoltre d i v o l e r c o m u n i c a r e l’ e s i t o d e l l e i n d a g i n i ad uno degli indirizzi forniti dagli estensori della presente. Giovanna Nicoletta Delbuono Architetto Lucia Lepore, Archeologa (già docente di Archeologia della Magna Grecia e di Metodologie della ricerca archeologica presso l’Università di Firenze) Firenze, li 28 luglio 2015

mercoledì 15 luglio 2015

IL MODELLO KARLSRUHE VALE ANCHE PER IL CENTRO DI FIRENZE?



Badische Zeitung

Mittwoch, 15. Juli 2015

Karlsruhe: Tunnel boring machine è bloccato nella sabbia
Nel mese di novembre, la fresa di 80 metri di lunghezza del tunnel è stato avviata: l'obiettivo era quello di completare due chilometri del tunnel sotto il centro di Karlsruhe. Ora la fresa è bloccata . 

                                                                1. Cantiere a Karlsruhe. Foto: Jehle

Mentre per i primi 900 metri si è proceduto velocemente, da febbraio la fresa si è 
letteralmente arenata nella sabbia sul bordo est della piazza del mercato. Nessuno al momento si esprime su quando sarà in grado di ripartire.

La sosta obbligata di "Giulia" – così è stata battezzata la macchina di 1300 tonnellate di peso – "potrebbe trascinarsi ancora un po' ",spiega un portavoce della Società di Costruzioni Urbane (Kasig). Dopo 904 metri esatti la fresa, dal diametro di nove metri, è incappata in terra sabbiosa presso la Porta Durlacher. SI parla di una "piccola frana" della grandezza di circa dieci metri cubi. Per lo spazio stradale, quattro metri sopra, con binari per il traffico tramviario urbano “non ci sarebbe alcun pericolo”, secondo un portavoce della Kasig.
La fresa si trova a circa 15 metri di profondità su terreno solido, con sopra una “rigida copertura di calcestruzzo”. Continuare in sotterranea verso ovest comporterebbe grossi rischi, perché si potrebbero aprire crateri in superficie.
(traduzione in sintesi e commento successivo)


I LORO ESPERTI CI RACCONTANO QUESTA BELLA “FAVOLA”:

Per la fresa verrà generata una sovrapressione, poi verrà pressata una massa di bentonite, che stabilizzerà la miscela di ghiaia e sabbia, finché le pareti interne del tunnel svuotato potranno essere rivestite da anelli di cemento. Al momento pero', non può essere approntata la necessaria sovrapressione, poiché l'inaspettata consistenza del sottosuolo la farebbe riemergere in superficie. Una possibilità tecnica potrebbe essere quello di consolidare e mettere in sicurezza il rivestimento del tunnel dall'alto. L'amministratore della Kasig Uwe Konrath prevede che si dovranno superare solamente circa 80 Metri a nord della piazza del mercato,il resto potrebbe essere compiuto con la fresa.

Simili frane sono avvenute nel viale a Berlino "Unter den Linden" (sotto i tigli) durante la costruzione della metropolitana U5 – la cosidetta "metro del Cancelliere" – che collegherà il distretto governativo con l'AlexanderPlatz.

Chiunque può rendersi conto, anche se non è un ingegnere, a quale impatto intendono sottoporre Firenze, a cui Karlsruhe non può certo essere paragonata.

Stando a dichiarazioni di Nardella e Giorgetti, risp. Sindaco e Assessore LL.PP. apparse su La Nazione, Repubblica, Dire giovani, Firenze Today ( 30 aprile- 1 maggio) il tunnel sotto al Centro storico,  un'opera pericolosa quanto inutile,  sarà condotta con le stesse splendide tecniche e tecnologie tedesche, CHE STANNO DEVASTANDO LA CITTADINA.



ARTICOLO-INTERVISTA DEL NOSTRO QUOTIDIANO PIU' VENDUTO
LA REPUBBLICA .IT  FIRENZE    04 settembre 2014  
Tram sotto il centro c’è l’ipotesi Karlsruhe: “Decideremo il tragitto in base a costi e tempi”
L'intervista al sindaco Nardella: niente ausiliari del traffico ma più vigili in strada. Avanti le donne: Biagiotti all’Anci, Barnini vice metropolitana
di ERNESTO FERRARA e MASSIMO VANNI


Sindaco Dario Nardella, sono appena scaduti i suoi primi 100 giorni di governo e il regalo del premier Matteo Renzi è stata una fregatura.

"Come sarebbe una fregatura?"

La tramvia sotto il centro storico e i 100 milioni di euro. Con la clausola di aprire i cantieri entro il 2015. Come pensa di cavarsela?
"Non mi pare una fregatura, è un vero regalo perché lo Sblocca-Italia parla di sistema tramviario. Con dentro anche l'ampliamento metropolitano e i nuovi bracci per Sesto e Campi. C'è anche il sottoattraversamento del centro. Ma per questo secondo ci sono due ipotesi percorribili".

Farlo o non farlo?
"No. Si può fare il tunnel sotto il centro, interrando la tramvia alla stazione Foster e facendola riemergere al lungarno della Zecca. Ma poi c'è anche il modello della città tedesca Karlsruhe: passare sotto i viali con un meccanismo di scavo molto meno impattante, senza chiudere al traffico".

La tramvia in tunnel sotto i viali?

"Basterebbe scavare a 7-10 metri sotto, partendo da piazza della Libertà e finendo comunque alla Zecca. Cantierando piccoli lotti alla volta senza mai bloccare i viali perché il passaggio delle auto sarebbe sempre garantito. Ma si tratta di due ipotesi che devono ancora essere studiate ed esaminate".

A fine 2015 però scade il bonus dei 100 milioni.
"Non mi pare un problema: possiamo far partire il braccio per Bagno o per Campi. Oppure si dirottano i soldi sulle linee 2 e 3, dicendo che sono l'anticipo dei due nuovi bracci. Su una cosa però il tempo è già scaduto".

Quale?
"Finché c'è Nardella piazza Duomo non si riapre al traffico".

Bene. Ma un tunnel sotto i viali salterebbe il centro e avrebbe meno viaggiatori.

"Risolverebbe però il problema di passare da un lato all'altro della città. E il modello Karlsruhe consentirebbe di evitare un'area delicata e di avere un impatto morbido. Abbasserebbe anche molto i costi perché non ci sarebbe bisogno di una talpa, gli scavi sarebbero a cielo aperto".

E' questa dunque la soluzione?"Alt. Stiamo parlando di ipotesi, che dovremo approfondire con verifiche più analitiche. Tenendo conto anche del rapporto costi-benefici. Per ora i 100 milioni di euro non li utilizziamo".

Si sente tremare i polsi all'idea di passare sotto il centro monumentale?
"Non ho timori di sorta dal punto di vista tecnico, si passa pure sotto il Colosseo. La mia unica preoccupazione sono i costi, i tempi e la complessità tecnica".

Quindi non si sente vincolato alla scelta di Renzi?
"No perché anche con Renzi ne abbiamo sempre parlato in termini di ipotesi. E, da sindaco, dico che voglio capire, prima di affezionarmi
all'una o all'altra. Anche se adesso la mia prima preoccupazione sono i cantieri delle linee 2 e 3".

Che sono già in ritardo.
"Solo una parte. E non certo per colpa nostra".

LEGGI L'INTERVISTA COMPLETA SUL QUOTIDIANO IN EDICOLA


SE A FIRENZE VOGLIONO FARE ATTRAVERSARE ILCENTRO STORICO CON UN TUNNEL, A QUOTA MENO 20 METRI, DALLA TRAMVIA PER APPLICARE IL MODELLO
 Karlsruhe ,SARA' NECESSARIA LA PROTEZIONE DEL PATRONO ......... 
E' INUTILE CHE CI VENGA FATTO CREDERE CHE CON LA TECNOLOGIA SI POSSA FARE TUTTO. CON IL SUO USO INDISCRIMINATO E' POSSIBILE ANCHE CREARE DANNI IRREVERSIBILI .IL CENTRO DI FIRENZE SI PUO' BENISSIMO GIRARLO A PIEDI OLTRE TUTTO E' PIU' VIVO E PIU' BELLO.
LA SPESA DI QUESTA OPERA INUTILE PESERA'PER LUNGO TEMPO SUI CITTADINI. 


2 GIULIA:LA FRESA








domenica 5 luglio 2015

LA LIBERTA’ E IL DIO EURO

TUTTA LA GRECIA OGGI SI TROVA NUOVAMENTE SOLA AL PASSO DELLE TERMOPILI AD AFFRONTARE UNA MINACCIA CHE
 NON SI PRESENTA CON UN ESERCITO SCHIERATO A BATTAGLIA
 E CHE NON VIENE PIU’ DA ORIENTE MA DALL’ EUROPA (LEGGI UE).
 IL POPOLO GRECO OGGI DEVE AFFRONTARE UN’ENTITA’ GIURIDICA
 SOVRA-NAZIONALE CHE VUOLE IMPORRE UNA NUOVA DIVINITA’:
 L’EURO.QUESTA MONETA-DIO HA NELLE SUE MANI
 LA VITA DI MILIONI DI PERSONE, 
IL SACRIFICIO E’ LA SUA LEGGE FINO ALLA “SOLUZIONE FINALE”.
LEONIDA SALVO’ L’EUROPA E LA LIBERTA' PER SECOLI,
CHI SALVERA’ LA LIBERTA’ OGGI?
IL POPOLO GRECO ANCORA UNA VOLTA CI METTE DI FRONTE
 ALLA REALTA’ DEI FATTI: SCEGLIERE LA LIBERTA’
 O LA DIPENDENZA DAL DIO-EURO DIVORATORE DI POPOLI.


venerdì 3 luglio 2015

L’UE NON VUOLE IL LIBERO MERCATO DELLA QUALITA’ ITALIANA

 Bruxelles, 29 giugno.Il governo italiano dovrà subire l’ennesimo diktat dalla Commissione Europea: 
revocare il divieto sulla produzione di formaggi senza latte per adeguarsi alle norme dei Paesi comunitari,
la diffida obbligherà le nostre aziende a produrre formaggi di scarsa qualità.
Secondo la Commissione europea l’attuale normativa italiana che disciplina
 la produzione di prodotti caseari è troppo restrittiva. Bruxelles ci rimprovera
 di ostacolare “la libera circolazione delle merci”, a causa del divieto
 di utilizzo di latte in polvere, concentrato e ricostituito, nella lavorazione di formaggi e yogurt.
 La prima reazione  è giunta da Coldiretti, attraverso una nota diramata nella giornata di ieri:
“Siamo di fronte all’ultimo diktat di un’Europa che tentenna su emergenze storiche
 come l’emigrazione, ma che è pronta ad assecondare le lobby che vogliono
 costringerci ad abbassare gli standard qualitativi dei nostri prodotti alimentari
 ha dichiarato Roberto Moncalvo, presidente della Coldiretti. 
Secondo il numero uno dell’associazione: 
“l’autenticità e la qualità delle materie prime adoperate” ha garantito alla filiera
 dell’industria casearia italiana primati internazionali, confermati 
dalla crescita del 9% delle esportazioni di formaggi e latticini
 nel primo trimestre del 2015.

I NOSTRI PRODOTTI SONO IMBATTIBILI SUL MERCATO PER QUALITA’ E PREZZO, 
la commissione ha pensato di eliminare i produttori italiani fregandosene di tutti i dogmi del libero
 mercato e dell’economia liberista (principi attualmente adottati ed imposti fra i Paesi dell’UE) ,
primo fra tutti il divieto da parte di organi statali (in questo caso del sovra-stato europeo)
di interferire nella libera concorrenza fra imprese.Inoltre questo intervento impedisce al mercato
 di autoregolarsi nel rapporto fra domanda e offerta creando scompensi a vantaggio della scarsa
 qualità dei beni di produttori alimentari di altri Paesi che di fatto sono protetti da simili ingiunzioni .
Il tutto a danno dei cittadini così detti consumatori.Mantenere la qualità dei prodotti
significa proteggere la salute anche attraverso severi controlli.
Queste pressioni da parte degli organi decisionali europei sono paragonabili ad una forma nuova di
EMBARGO DEI BENI E DELLE MERCI PRODOTTE IN ITALIA.Ciò comporterà
 la permanenza della disposizione in quanto i produttori italiani saranno costretti ad osservarvarla
 ed avrà come conseguenza la perdita nel tempo delle conoscenze specifiche di produzione.
Inoltre i nuovi formaggi lavorati con latte in polvere perderanno il sapore di una volta
 ( ricordo che il gusto è uno dei cinque sensi e agisce sulla materia cerebrale )e non avranno 
più quegli elementi organolettici tanto necessari per la salute degli esseri umani.
I prodotti agroalimentari italiani sono molto variegati per storia e territorio
 ed hanno una lavorazione artigianale di alto livello che può anche trasformarsi
 sul piano industriale mantenendo la qualità :questa è la nostra forza e
 peculiarità.Il cibo come ha rilevato LEVI-STRAUSS è parte integrante della cultura di un popolo .
Intanto L’EXPO AGROALIMENTARE IN ITALIA PROSEGUE
 e mette in mostra la qualità dei prodotti italiani. Nessuna protesta ufficiale,all’interno dei padiglioni
 e tanto meno dal governo, si è levata; tutto fila come se il provvedimento di diffida 
non riguardasse la popolazione italiana.




venerdì 22 maggio 2015

PRIVATI DEL PATRIMONIO COMUNE

Riscontriamo che  l’opposizione al malgoverno  condotta partendo da  basi  ideologiche non
solo è  inefficace e divisiva ma è molto dura a morire;  parallelamente la percezione di cosa è 
veramente la difesa del Patrimonio Comune resta difficile da comprendere e praticare ed è altra 
cosa dall’interesse della nostra parte( la Ditta?) “contro gli altri”; poi non è ancora chiaro ai più 
che il malgoverno si combatte efficacemente solo partendo dai Principi fondanti del Bene 
Comune e Collettivo, da cui discende il Buon Governo che tutela, fra l’altro, il Patrimonio della Collettività.
Firenze, e non sola ma l’intero Paese, vengono deprivati anzitutto del proprio Patrimonio di coscienza civile, della propria memoria storica  ( sostituita da vuote formule retoriche), privati di  riferimenti 
virtuosi ( sostituiti da brandelli e simulacri ), in altre parole della propria identità e non da oggi, ma 
soprattutto negli ultimi  decenni. In seguito a ciò si è aperta la strada per il depauperamento degli altri patrimoni, di consistenza materiale ma anche culturale.
Firenze sta subendo una profondissima trasformazione urbanistica a cui manca del tutto un Principio fondante, una base etica ovvero la tutela del pubblico interesse; se gli amministratori degli ultimi 
decenni se ne fossero fatti portatori avremmo assistito ad un processo veramente virtuoso ad esempio in un 
 rapporto forte fra Amministrazione ed Ente ferroviario, le cui esistenti infrastrutture 
( ancora di matrice ottocentesca) hanno condizionato in maniera determinante e condizionano tuttora
 pesantemente l’urbanistica della città.

In sintesi si sarebbe potuto avviare e portare a compimento:
dismissione dei parchi e fabbricati ferroviari inattivi e  parallela pianificazione  e progettazione delle nuove
 destinazioni in rapporto coerente con il disegno urbano esistente ed uno sviluppo stradale utile alla soluzione dei nodi fin’ora isoluti.Utilizzazione dei tracciati ferroviari esistenti ( e abbandonati o sottoutilizzati) per un sistema integrato di comunicazioni a scala metropolitana.

Abbandono  del progetto di  un tracciato AV in sottoattraversamento urbano, in ragione dei rischi a carico del suolo, del sottosuolo e degli edifici dell’intera città ( contrariamente a quanto è stato fatto, valutando il 
fattore di rischio e la irreversibilità delle opere in progetto ed i costi sociali dei danni previsti
 da modelli peraltro già dichiaratamente insufficienti); eventuale potenziamento delle linee esistenti
 per il traffico AV che di fatto è già in esercizio in superficie.

Ma elenchiamo gli errori, o meglio, gli orrori che si stanno verificando:

   IL PRIMO PROGETTO BLOCCATO DAI CITTADINI

un progetto di tramvie a schema radiale che accentra attorno alla Stazione di Santa Maria Novella un groviglio di rotaie, e non prevede rapporti di passaggio fra una linea e l’altra, quindi un progetto a dir poco sbagliato
 che comporta un anello di tunnel viari che circonderanno la Fortezza da Basso,
 rendendola simile ad una rotatoria, assediata in superficie dall’anello dei binari della tramvia;
effetti devastanti della Linea 1 della Tramvia sullo storico Parco della Cascine che sta diventando sede permanente di mercati e fiere, banchi e ombrelloni, luna park, parcheggio, sede di capannoni
 “espositivi”, ormai separato fisicamente dalla città e in tutti i sensi degradato;
alterazione permanente ed irreversibile del suolo, del sottosuolo, dei prospetti, delle vedute  e di tutte le
 alberature presenti in tutto il tessuto urbano storicizzato transitato dalle tramvie, segnatamente ed in particolare il Quartiere Statuto Vittoria col suo sistema di Piazze, a tutti gli effetti definito “Centro Storico” nel PRG
nel suo rapporto con i Viali e la Città antica; una insopportabile sciatteria, se non volgarità, 
di tutto l’arredo urbano.
 
 Cantiere tramvia linea 2


Quel che sta accadendo nel citato Quartiere  significa in pratica che tutte le amministrazioni preposte hanno calpestato non solo le tutele istituite dai Vincoli Paesaggistici del 25/5/1955, ma  l’immagine 
stessa della Città ampliata da Giuseppe Poggi fra il 1864/71, primo PRG dell’Unità Italiana, Patrimonio
 non già e non solo Paesaggistico, bensì Patrimonio Culturale e Storico, opera ingegneristica e urbanistica
 coerente che si sviluppava con continuità attorno all’intera Città fino alle colline, determinandone l’aspetto
 e consegnava ai posteri l’immagine, i caratteri e il  concetto di città civile e colta.
Purtroppo quest’operazione scellerata troverà continuità futura in altri quartieri e coinvolgerà anche
 il sottosuolo del Centro Storico per le linee del “Sistema di metro tramvia in sotterraneo”.





 
 G.Poggi:  Piano per l'ingrandimento di Firenze


 Se i Tunnel AV costituiranno una diga sotterranea che interferirà  con le falde acquifere poste a nord del
 Centro Storico inaridendo le falde su cui poggiano le fondamenta di tutto ciò che si estende fino all’Arno,
 i Tunnel del cosiddetto Metrotram, costituiranno il vulnus più temibile per il Centro antico 
ed i suoi monumenti; al momento si prospettano due soluzioni in rapporto ai livelli a cui saranno
 escavati i tunnel:
un’ipotesi prevede  scavi a quota circa 20 metri dal piano stradale, il che significa 
attraversare le quote archeologiche, condotti entro il  principale acquifero della città, interferendo con 
le acque delle falde nord e l’apporto della falda dell’Arno.
 Una seconda ipotesi è che i tunnel siano scavati a quota molto inferiore nelle rocce sedimentarie sottostanti: in questo caso lo scavo sarà praticato con una fresa e non è difficile immaginare gli effetti che saranno prodotti in superficie sul Patrimonio architettonico e artistico.
A ciò si aggiunga la progettata serie di 12 (13? 14?) parcheggi sotterranei da scavare nel Centro Storico
 a dotazione di importantissimi immobili oggetto di avviate compravendite e trasformazioni 
con cambi di destinazioni d’uso.






L’ex Sindaco, oggi Presidente del Consiglio, in una occasione ebbe a dire che il futuro di Firenze
 è nel sottosuolo; pensava evidentemente a tunnel, stazioni sotterranee dell’AV ( che ha comportato
 il delitto della demolizione degli ex Macelli e del relativo Parco secolare, un complesso architettonico 
della seconda metà ‘800 progettato dall’Arch. Felice Francolini su progetto urbanistico di Giuseppe Poggi). 
Ma sicuramente si riferiva anche alla percezione che lui ed altri hanno del fatto che solo scavando
 nel sottosuolo si può trovare lo spazio che in superficie non c’è più, e che in sotterraneo è possibile 
ancora costruire quel che fuori non ci sta più.












Valorizzare: un termine che ormai ha assunto un mero significato affaristico, temibile.
Ma è assodato che le terre  del sottosuolo a Firenze sono molto inquinate dagli scarichi industriali, 
per cui possono essere smaltite solo dopo costosissimi trattamenti: ma poco importa, o si gabellano 
per terre pulite ( v. vicende giudiziarie in atto) o cresceranno i costi, tanto l’opera è a carico 
del Pubblico. 
Per finire non resta che l’ingrandimento dell’Aeroporto e l’inceneritore.
Entrambe le opere ai margini della città sui residui lembi di terra non edificata accanto al mostruoso complesso di Ligresti, accanto all’intrico di una nuova viabilità a dir poco vergognosa per qualsiasi 
periferia da quarto mondo.
 L’inceneritore collide e contraddice le linee guida proclamate dal Ministro dell’Ambiente
 proprio qui a Firenze, così sintetizzate: “ l’economia lineare è finita! D’ora in poi tutto cambia! Inizia
 l’economia circolare”; ovvero inizia l’era del riuso, nulla si distrugge, tutto si ricrea a partire dai rifiuti.
Ma se i rifiuti si bruciano, Ministro, cosa circolerà? L’aria con le ceneri incombuste?
C’è una rilevante contraddizione, non le pare? 


 BINARI ATTRAVERSANO I QUARTIERI 

Veniamo all’ingrandimento dell’Aeroporto che comporterà una nuova pista parallela
 all’Autostrada, asse est - ovest.
Per poter portare a compimento questo disegno si inciderà ancora più profondamente sulla rete dei 
canali di bonifica, sugli Stagni ( super vincolati dalla UE), sul Fosso Reale, principale scolmatore 
della Piana fiorentina che dovrà aggirare ad U la nuova pista; ma con la “tecnologia oggi si fa tutto”,
 ipse dixit, ovviamente il Presidente.




 STORMI DI GRU NELLA PIANA DI SESTO-PERETOLA       

Tutto ciò per far decollare e atterrare aerei che attualmente decollano e atterrano senza alcun
 problema a Pisa, a meno di un’ora di treno; ricordiamo che una volta si andava in Stazione, si faceva il chek inn e poco dopo si arrivava direttamente in aeroporto a Pisa.
Ma ora si vuole che arrivino “clienti” direttamente a Firenze, nonostante l’Anac abbia prodotto una relazione negativa, nonostante le quote delle linee di atterraggio saranno a soli 280 metri dal suolo del
 centro di Firenze, nonostante proprio la zona dell’aeroporto si trovi sugli stagni dei principali 
migratori e le rotte degli aeromobili intersechino pericolosamente  quelle dei volatili ( gru, aironi, oche, 
Cavalieri d’Italia,germani, garzette etc).Quando gli intellettuali di Firenze, la Cultura fiorentina, i Cittadini
 riprenderanno coscienza del proprio ruolo e saranno meno proni, accondiscendenti, arrendevoli? 
Quando ci saranno architetti e urbanisti, storici, giornalisti, ingegneri, 
POLITICI in grado di alzarsi in piedi e dire NO? 


  

STAGNI NELLA PIANA DI SESTO-PERETOLA           

Abbiamo anche un Patrimonio civile da difendere e tramandare,
 un Patrimonio di dignità. Per ora tutti zitti e allineati. 










martedì 5 maggio 2015

Che cosa è l'economia circolare?



Il due maggio scorso a Firenze durante una conferenza stampa tenuta a Palazzo Medici Riccardi sul tema “Ecologia, biodiversità e ambiente”, il Ministro dell'Ambiente del Governo italiano Gianluca Galletti, ha lanciato la sua frase storica come un proclama, dicendo che d'ora in avanti tutto cambierà: “ l'economia lineare è finita, comincia l'era dell'economia circolare”.
Ha preannunciato a tutti noi sciuponi, che abbiamo sperperato le nostre risorse, la fine del modello di sviluppo lineare che trasformando le materie prime produce beni e merci, li usa, e dopo li getta in discarica.
Questo modello cambierà, ne occorre uno nuovo, circolare, ovvero uno in cui i materiali usati vengono riciclati e recuperati.

Il Ministro pare abbia trovato la soluzione ad un annoso problema già sondato e analizzato nei rapporti del Club di Roma “Terzo Rapporto: Progetto R.I.O. – per la rifondazione dell' Ordine Internazionale 1977” e “ Quarto rapporto: Oltre l'età dello spreco. 1976”
Nessuno di questi rapporti e tanto meno il Ministro ci dicono però come stanno realmente le cose; infatti siamo passati da un'economia produttiva durata fino agli inizi degli anni '60 ove i beni prodotti erano nel tempo durevoli e di buona qualità, quindi riparabili, ad una economia in cui i beni prodotti NON DEVONO durare nel tempo, la loro riparazione DEVE essere antieconomica e successivamente proprio IMPOSSIBILE.
In seguito col boom economico inizia l'era del consumo e si creano i consumatori perché in gran parte vengono indotte fittizie necessità dal mercato, dalla pubblicità, dagli studi approntati da sociologi, da psicologi che inventano il “marketing”; questo nuovo sistema così congegnato ha fatto sorgere il problema del consumismo che prima non c'era, ha creato i rifiuti e la necessità di disporre di discariche con tutto il malaffare che ne è venuto.

Gli stessi che hanno prodotto il consumismo con un'offerta folle di prodotti e beni di consumo di qualsiasi tipo, detengono anche i fili invisibili del mercato ed hanno ora anche la soluzione da proporre: decrescita e recupero e riciclo di materiali da reimmettere nel ciclo produttivo.
Sembrerebbe una cosa buona, in realtà non va minimamente a toccare il nocciolo del problema e cioè il consumismo, il cumulo di rifiuti e la scadente qualità dei prodotti dei beni e delle merci.

Perché le case produttrici (multinazionali….) non vogliono creare beni durevoli, di qualità e soprattutto riparabili, permettendo a tecnici ed artigiani autonomi di riformarsi e tornare a dar vita ad attività in proprio e autonome? In questo modo gran parte dei rifiuti sarebbe eliminata, non ci sarebbe proprio, ma tornerebbe ad esserci un diffuso benessere.
Non vogliono farci uscire da questo circolo vizioso per continuare il giochino del consumismo, utilizzando questa volta materiali di scarto riutilizzati e rigenerati, la cui qualità sarebbe ancora più scadente ma ci verrebbe gabellata come ottima, ma non solo: le merci così prodotte sarebbero la soluzione per diminuire e riutilizzare i rifiuti, per risparmiare le materie prime, e costituirebbero titolo di merito “civile” per il sensibile acquirente.
Per questi motivi si può dire che l'economia circolare serve ad aumentare il riciclaggio dei materiali di scarto al fine di mantenere alto il consumismo con una enorme, folle offerta di beni e merci prodotte e di bassa qualità.
L'immondizia, come già aveva intuito Pierpaolo Pasolini, viene ad assumere un valore essenziale come materia prima, e tende ad acquisire una valenza superiore al lavoratore che, per contro, è sempre più precario, rifiutabile, marginabile, variabile dipendente dalla MONNEZZA.
Essa è diventata il nuovo oro che il Re Mida del Nuovo Ordine ha avuto l'idea di toccare mentre era scoria da eliminare, nello stesso tempo l'essere umano è divenuto il nuovo rifiuto del ciclo produttivo.


MENTRE SCRIVEVAMO DI MONNEZZA ABBIAMO SENTITO IN STRADA UN RUMORE DI CINGOLI: DEVE ESSERE PASSATO L'ITALICUM……...




domenica 3 maggio 2015

PRIMO POPOLO DI FLORENTIA CONSEGNA APPELLO A SEGOLENE ROYAL




Ieri 2 maggio, prima della Conferenza sul tema dell'ambiente e della biodiversità,a palazzo Medici- Riccardi alle ore 11 abbiamo consegnato nelle mani del Ministro Francese dell'Ecologia e Ambiente 
Ségolène Royal IL NOSTRO APPELLO PER FIRENZE IN PERICOLO, già inviato sotto forma di esposto all'Unesco e pubblicato sul presente blog.Il Ministro ha mostrato particolare sensiblità e ci ha assicurato  attenzione e interessamento.