martedì 25 aprile 2017

MACRON NUOVO ROTTAMATORE SPREGIUDICATO

Un” nuovo” personaggio si affaccia nel teatro della politica, Macron.


Emmanuel  Macron, giovane uomo freddo, calcolatore e ambizioso, spinto da forti pulsioni Interiori, ha sempre cercato persone adatte a  realizzare  la propria personale affermazione.  Non è un caso che  in giovane età si sia legato  con la propria insegnante di recitazione, Brigitte Trogneux, stabilendo una relazione con una donna già matura  contro il parere dei genitori e lo scandalo giudiziario che ne era seguito. Quello con la Trogneux è con tutta evidenza  un legame simbiotico anomalo. Da questo rapporto hanno trovato vantaggio reciproco. Lei matura e anonima insegnante di teatro in una scuola, ha trovato nell’adolescente Macron una nuova vitalità, diventando una specie di madre-Pigmalione, ma soprattutto  il mezzo per ascendere nella scala sociale passando per le pagine dei giornali prima, per accedere poi alle  più esclusive frequentazioni dell’alta società parigina: dal demi monde di provincia addirittura al salotto dei Rothschild. Dall’altra il “giovane” per  affermare la propria volontà contro ogni altra, per legarsi a questa donna scaltra ed  esperta, ha scatenato le proprie capacità  con estrema determinazione trovando con lei e per lei la possibilità di emergere, attuando un  progetto che nel tempo si è dimostrato realistico. In realtà è  Brigitte palesemente il suo consigliere,  la sua guida, il suo alter ego : un rapporto interdipendente perfetto.

 

Perfetto per la coppia, ma lo sarà anche  per il popolo francese ? La storia di quel paese d’altra parte conta numerosi ed illustri precedenti in fatto di consiglieri che contavano più del re; ma la Trogneux non è la sola a muoversi, dato che ben più insidiosi e determinanti sono e saranno gli stretti legami passati e presenti di Macron con il sistema di potere bancario dei Rothschild. Il nuovo rottamatore transalpino è già stato ministro  dell’innovazione nel governo di Hollande fino al 2016. Successivamente si è dimesso per partecipare alle elezioni presidenziali senza un partito formale ma a capo di un movimento formato dalle iniziali del suo nome e cognome: EM ,”EN MARCHE”.


 A seggi chiusi Macron è in vantaggio seguito a ruota da Marine Le Pen e dietro tutti gli altri per cui il ballotaggio se lo giocheranno in modo contrapposto le forze della globalizzazione e dei poteri finanziari che la gestiscono rappresentati dal glabro Macron contro le forze popolari escluse e private del proprio lavoro senza più diritti e con redditi sempre più risicati difesi da Marine Le Pen. 



Analizzando il voto espresso si nota subito che i grandi centri urbani hanno dato la maggioranza a Macron : questo voto è rappresentato da quella ricca borghesia ex nazionalista di speculatori che una volta si appoggiava allo Stato francese; uno Stato che cedendo la propria sovranità ai poteri dell’UNIONE EUROPEA ha perso forza , prestigio e attrazione per quella stessa borghesia che ora si arricchisce appoggiando le forze della globalizzazione. Durante la mutazione dello STATO sono stati eliminati i diritti legati alla dignità del lavoro e ridotti i salari: ciò ha generato solo miseria nella popolazione . Nei loro confronti è stato perpetrato il più grande crimine della storia umana: il tradimento della fiducia verso lo Stato e la conseguente distruzione del proprio futuro .La Francia è di fronte ad una decisione importante : continuare ad eseguire le politiche economiche e sociali dettate dagli  organi di comando europeo e in definitiva della finanza, o riprendere in mano il proprio destino di nazione sovrana guidata dalla RAGIONE e non dalle  oscillazioni pilotate dal cosiddetto libero mercato. Non a caso, solo per il piccolo margine di voti in più presi da Macron al primo turno rispetto all’altra candidata alla presidenza  Marine Le Pen, le borse quest’oggi sono volate ed il marco, pardon, l’euro è in rialzo rispetto al dollaro.

Elezioni presidenziali francesi - risultati del primo turno - 23 aprile 2017
Iscritti
46.891.594
% degli iscritti
% dei voti validi
Votanti
36.681.113
78,23

Voti validi
35.737.724
76,21

Emmanuel MACRON
8.528.585
18,19
23,86
Marine LE PEN (FN)
7.658.990
16,33
21,43
François FILLON (PR)
7.126.632
15,20
19,94
Jean-Luc MÉLENCHON
7.011.856
14,95
19,62
Benoît HAMON (PS)
2.268.838
4,84
6,35
Nicolas DUPONT-AIGNAN
1.689.686
3,60
4,73
Jean LASSALLE
433.996
0,93
1,21
Philippe POUTOU
392.454
0,84
1,10
François ASSELINEAU
329.951
0,70
0,92
Nathalie ARTHAUD
231.660
0,49
0,65
Jacques CHEMINADE
65.076
0,14
0,18



lunedì 13 marzo 2017

LINGOTTO e PD

IL PD di RENZI TENTA DI RINASCERE AL LINGOTTO.


COS’E’ IL LINGOTTO OGGI? SAPPIAMO COS’ERA IL LINGOTTO DIVERSI DECENNI FA,OGGI INVECE RAPPRESENTA LA DEINDUSTRIALIZZAZIONE DELL’ITALIA. IL PD VUOLE RITORNARE A PRIMEGGIARE MA SU QUALI BASI POGGIA IL PRIMATO DI QUESTO PARTITO? –SUL NIENTE-


L’ITALIA NON HA PIU’ LA FORZA ECONOMICA DI PRIMA,CI HANNO PENSATO POLITICI CONSUMATI IN POLITICHE ESTEROFILE A FAR CHIUDERE INTERI SETTORI DELL’INDUSTRIA ITALIANA.


IL LINGOTTO COME REALTA’ E SIMBOLO DELLA STORICA INDUSTRIA DELL’AUTO “FIAT”, GIA’ PASSATA DOPO L’ACCORDO CON “CHRISLER” A SEDI LEGALI E QUOTAZIONI DI BORSA PIU’ CONFACENTI, RAPPRESENTA VERAMENTE LA LINEA POLITICA ATTUATA DAI VARI GOVERNI "MONTI" IN POI: QUELLA DELLA DISGREGAZIONE ECONOMICA E SOCIALE DELLA POPOLAZIONE ITALIANA.

Il vuoto del Lingotto

COME POSSIAMO FIDARCI DI UN PARTITO CHE NON E’ STATO NEPPURE CAPACE DI TROVARE UNA SEDE MATERIALE E SIMBOLICA GIUSTA PER RINASCERE?





domenica 26 febbraio 2017

L' URBANISTICA CONTRATTATA DI ROMA E' NATA A FIRENZE

ROMA: QUALI NOVITA’! SIAMO ALLA SOLITA URBANISTICA CONTRATTATA



Nel giugno 1989, 60 fra i maggiori urbanisti  italiani,  scrissero un accorato appello ad Achille Occhetto perché intervenisse a bloccare quella che consideravano una sciagura, per Firenze e per il Paese, cioè che una  contrattazione, fra la giunta PCI-PSI-PSDI- PLI e gli interessi di Fiat e Fondiaria, portasse un vulnus alle leggi vigenti in fatto di urbanistica, e aprisse la porta ad operazioni simili ovunque.
Il progetto di Fondiaria collideva con il disposto del PRG vigente e contrastava con tutti gli indirizzi del nuovo PRG in fase di faticosissima ed ostacolata elaborazione, quindi non poteva che essere respinto, ma stava per essere approvato.
Questa è la premessa storica al nuovo stadio di Roma e alla rinuncia di un principio: chi ha il dovere ed ha il potere di amministrare, ha il dovere  di progettare l’urbanistica della città; se sceglie invece di contrattare con progetti privati non garantisce assolutamente il rispetto del pubblico interesse. Diceva il Prof. Campos Venuti ( non un pericoloso estremista) a proposito di quello che era avvenuto a Firenze:
  "Assieme ad Astengo avevo sempre detto che con i privati si può certo lavorare,  ma non li si può servire dallo stesso piatto se non si serve la collettività”, cioè prima viene il progetto urbanistico al servizio della collettività, poi vediamo.

 LAVORI IN CORSO PER TRAMVIE A FIRENZE.


Con quali mezzi e con quali strumenti? Con quelli di una pianificazione dello sviluppo urbano fatta dalla mano pubblica , senza guardare in faccia gli interessi di chi si è accaparrato terreni, di chi ha sfacciati interessi da promuovere,  ed ha in mente solo la rendita, quella dei propri investimenti. Invece, con il grimaldello delle Varianti al Piano, la garanzia che le Amministrazioni preposte al governo delle città  devono tutelare salta, viene annullata. Ma come? Semplicemente  accogliendo un progetto di urbanizzazione ed edificazione privato e dandogli dignità di Piano, inserendolo come norma di legge nel Piano stesso. E’ chiaro che in questo modo tutto si ribalta.


Tor di Valle non è un francobollo, è un’area vasta su cui le norme di Piano sono state contrattate, non è vero che l’ambiente è stato salvaguardato diminuendo l’impatto del costruito, non si fa così, doveva essere fatto diversamente. A parere di chi scrive e di “qualche” urbanista l’ambiente viene salvaguardato a prescindere dall’esame e dalla contrattazione di fronte ad  un progetto privato bell’e fatto e scodellato ancorché deliberato dalla giunta precedente: si prende la delibera e la si annulla. Hanno la maggioranza, potevano farlo, potevano e dovevano ripristinare le regole cardine che sono la base del buon governo.


La tutela dell’ambiente appare in tutta la sua vacuità, parole vuote come tutti  i cosiddetti “temi ambientali”; al contrario se in questo povero paese venisse ripristinata la regola del Pubblico interesse, con  scrupolosa osservanza del suo senso, non ci sarebbe bisogno di caterve di leggi e leggine e norme che vengono invariabilmente eluse. Se questo principio si stabilisse nelle teste dei pubblici amministratori, prima ancora che nelle carte, e che il territorio  è nel suo insieme indisponibile per la rendita ma serve a far vivere, bene, gli esseri  umani, non ci sarebbe bisogno d’altro.  Non ci sarebbe affatto bisogno di invocare città a misura di anziani, donne, bambini, cagnolini e altre categorie di utenti, di città che vogliamo, di progetti “partecipati”, inutili beffe alla credulità dei semplici.
Il M5S e la giunta romana hanno ampiamente dimostrato di non disporre ne’ del tipo di competenze  ne’ del tipo di maturità di pensiero  necessaria;  se voleva, il Prof. Berdini doveva dimettersi su questi punti.  


      OLTRE LO STADIO

GDB


                                                                                           


sabato 4 febbraio 2017

La faccia della Raggi e chi se la imbelletta.

Risultati immagini per raggi roma
In quel volto stirato e ora anche scavato sta tutto il fallimento di un' impresa tentata da sprovveduti, avventati, ingenui, facilitata da chi sapeva che se pure avessero vinto la mano, avrebbero perso la seconda e decisiva manche : facciamoli vincere a questo giro, intanto li aspettiamo al prossimo.
Se poi il prossimo sarebbe stato quello delle Olimpiadi negate, davanti a cui il branco predatorio ha sicuramente giurato vendette e stretto patti di sangue, o il giro sarebbe consistito in quell'attacco giornaliero a cui sicuramente era stato assegnato un pool di sicari e specialisti in trame e veleni , o sarebbe stata la quantità di scemenze che da apprendisti stregoni i neo amministratori di Roma avrebbero fatto o detto, non si sa e poco importa; comunque tutte le eventualità possibili si sono verificate insieme.
La plateale dimostrazione che di partiti se ne può forse  fare a meno, di quelli esistenti certamente si, MA NON  SI  PUÒ  FARE  A  MENO  DELLA POLITICA,  DI  CHI  SA  FARLA,  GESTIRLA,  DI  CHI  NE  CAPISCE QUALCOSA è davanti agli occhi di tutti, è nella faccia scavata del Sindaco di Roma, di una che non dorme e non mangia da un po'.
Lo slogan di Grillo secondo cui chiunque può farlo, chiunque è capace, basta studiare un po’,  sono ragazzi meravigliosi, studiano, imparano, si dimostra un feroce inganno.

Un tempo ci si riferiva alla politica come ad un'Arte, a una Scienza, a cui dedicare  un corso di studi universitari, una laurea che per carità non basta neppure a farsi un’idea del problema, come ogni laurea, ma chi si candidava ad amministrare Roma non poteva pensare che fosse un po’come amministrare un condominio, e non lo si può pensare neppure per il più piccolo paese d’Italia . Non hanno, non avevano affatto chiaro  che non è solo questione del passo dopo passo, di buona amministrazione, di attività e passività, di correttezza e rispetto delle leggi, non lo hanno chiaro a Roma, non lo hanno chiaro altrove. Tutto ciò è necessario, ma non è sufficiente.
  


PERO’ ALMENO UNA COSA DOVEVA ESSERE CHIARA.
In una amministrazione al centro della corruzione, infiltrata in tutti i suoi gangli, assenteista e lassista,  adusa ad ogni compromesso, NON CI SI PUÒ FIDARE NEPPURE DEGLI AUTISTI.  Va svuotata, epurata, messa in condizione di non nuocere.
E invece la Raggi si fida , si è fidata e anche di se stessa. Misericordia………
Non si fa così, non si prendono in giro i cittadini che ti hanno votata! Quelli che ti hanno votata e non quei quattro  grulli della rete.
Non  avevi la preparazione, neppure la vocazione, la grinta, non hai mai avuto il coraggio di esporre uno straccio di linea politica per la tua città, se non il solito banale rosario di ovvietà. Ma si sa perché, perché non sai, tu e i tuoi amici e colleghi non sapete che cosa sia una linea politica, come si elabori, in cosa si concretizzi e come si esprima.
Ti sei giocata subito i due pezzi migliori (i migliori! preziosi e competenti! gli unici due!)  per tenerti dentro i loschi figuri e le mele marce, ma si può essere così stolidi? Così incapaci di giudicare!  
Ma almeno, visto che sei alle corde, abbi un sussulto di dignità e tira fuori un pezzo magistrale di denuncia, pubblica  tutto quello che sai, che hai visto! Vai all’attacco dei tuoi nemici se hai un minimo di capacità!
Ma sicuro! non hai visto niente, tutta compresa nel ruolo di maestrina al primo incarico, senza accorgerti che non ti trovavi  nella scuoletta di Heidi, come pensavi ma eri entrata  a Mordor.
Si è fidata di se stessa e si sono fidati di lei, ma per affrontare i compiti in maniera degna, non basta certo la selezione fra i quattro bischeri della rete per laurearsi in politica e saper fare il sindaco, non basta neppure essere onesti, questo è necessario ma non  sufficiente. Ci vuole ben altro, ci vuole la vecchia  scuola di partito, ci vuole ad esempio una serie di lezioni molto ben fatte e molto ben digerite di storia della politica urbanistica romana e italiana, tanto per cominciare a sapere di cosa si sarà responsabili. E ci vuole la selezione che nella vecchia scuola di partito si faceva, ma non solo sull’affidabilità, ma sulla dimostrazione delle capacità, selezione in base a riscontri e risultati. Se non porti risultati sei buono e volenteroso ma resti ad attaccare manifesti.
Non c’è niente da inventare, è stata già sperimentato e si sa come funziona, soprattutto il “partito” va a mettere radici fra la gente, nella società civile e dalla società civile trae i militanti. 

 La “rete”, gli attivisti, i portavoce, tutto questo frasario inventato inutilmente è UN CLAMOROSO FALLIMENTO.LA RETE, I GARANTI, I QUADRUMVIRI, I RESPONSABILI, E’ ROBA MENO DEMOCRATICA DEL POLITBURO e  senza dubbio meno funzionale e più ipocrita.  BASTA
Risultati immagini per raggi sindaco nella rete di sauron                                .
Risultati immagini per FIRENZE LAVORI TRAMVIA E DELLA TAVPerò SE QUALCUNO DI QUEI GIORNALI E GIORNALISTI CHE SI ESERCITANO SULL'ARGOMENTO Roma/Raggi volesse dar prova di coraggio e onestà, potrebbe venire a Firenze e, senza neppure alzare il proverbiale tappeto, trovare all’aria aperta e alla vista di tutti altrettanti monumenti all'incapacità, all'arroganza, allo sperpero del pubblico denaro, sfregi alla città e alla volontà a dei cittadini, oltraggi alla storia, al paesaggio, inchieste molto  faticose in Procura,  strade impercorribili, altro che le famose buche di Roma, ingorghi pazzeschi,  clamorosi errori urbanistici, razzìa di beni pubblici, ma soprattutto che il Sindaco  un giorno proclama che il Comune ha collaborato allo  spreco di  un miliardo e mezzo di euro in un progetto folle e irrealizzabile, l’ha detto lui, Nardella. Forse aveva mangiato troppo aglio e pepe con la fettunta alla Festa dell’Unità e si era sgorgogliato un mezzo fiasco, fatto sta che l’ha detto e l’ha fatto pubblicare, e poi quasi ogni giorno sugli stessi giornali gli stessi giornalisti hanno scritto ogni sorta di retromarcia, giravolta, avantindrè, i termini disponibili sono esauriti.
 Chi non si da pena è il Sindaco, per lui va bene tutto e il contrario di tutto, non impallidisce mai, tende naturalmente al bronzo, gli assessori hanno il beauty con i belletti.
Va tutto bene a Firenze? 


Risultati immagini per  FIRENZE LAVORI TRAMVIA E DELLA TAV


Se qualcuno vuole ancora scrivere di Roma e del suo Sindaco PRIMA venga a Firenze e abbia il coraggio di scrivere con inchiostro nero su carta, rendere conto  in cronaca nazionale   quali progetti infimi  siano stati approvati e gestiti da generazioni di sindaci di “ grande scuola e provate capacità”. Tutti di specchiata  onestà’!! Tutti formati a Cambridge, a Berkeley!!    Non si sa, ma  di sicuro devono essere stati tutti fans, tutti lettori appassionati di Tolkien, il loro mito;  il loro inconfessato proposito era  cancellare Firenze e  fare una copia di Gran Burrone, ecco non sarà più Firenze! sarà il mitico Gran Burrone!  Al lavoro! MA  i Nani hanno scavato tanto, troppo,  hanno scavato buche enormi in cui ora non si sa bene cosa infilare, treni o autobus o maledizioni, poi hanno  fatto un gran casino portando rotaie nei boschi sacri,  al che i vecchi alberi si sono, incazzatissimi,  allontanati, spariti uno dopo l'altro. Gli Assessori  dicono che presto Gran Burrone sarà realtà,  Viva Primicerio, Domenici, Renzi, Nardella, le conferenze di servizi, le Ferrovie, le tramvie,  i loro Architeknici, i loro Arkistar, i loro super consulenti,  i loro i Protocolli di Intesa,  viva le Valutazioni di Impatto Ambientale fatte alla rovescia, gli appalti dei subsubappalti del consorzio dei subappaltatori appaltanti, viva le gallerie nei monumenti , viva i  sostenitori della stampa e della TV. Grazie!
 Evviva Gran Burrone, finalmente lo avremo, fra poco, a gratis NO,   . .... però saremo:
 tutti dentro, al sicuro con elfi, lotti, nani, e ballerine. Fuori arriva l’Euro a due velocità e noi, solo per un progetto ferroviario in cui si sono impicciati osti, trattori, locandieri, vinattieri e lanaioli, mercatori e usurai, muratori e carrettieri, tutta gente che doveva essere tenuta ben fuori e ben lontana perché analfabeta in materia, abbiamo già sprecato un miliardo e mezzo  di pubblico denaro. L’ha detto Nardella che forse si era sgorgogliato un mezzo fiasco e per una volta è stato sincero. 


Risultati immagini per  FIRENZE  SCAVO DELLA FOSTERAlla faccia di chi piange su un mucchio di macerie e muore di freddo, perché non avremo speranze di tirare su un muro per quei fratelli nostri terremotati e abbandonati  se non col contagocce tedesco, col permesso tedesco, se a loro sta bene.  Questo è il risultato del cumulo di menzogne che ci hanno propinato in tanti anni, di tutti gli sprechi di denaro fatto da chi è sempre impunito;  ma da questo disastro  non ne usciamo col sistema/non sistema M5S.  Del mostro di Pontassieve per favore non diamo notizie, almeno quello stia lontano, segua gli affari del babbo, che di affari ne ha tanti, tanti, e tanti ancora.
 E PER CORTESIA  NON EVOCHIAMO SPETTRI.


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GDB.

martedì 13 dicembre 2016

Gli scatoloni sono a Pontassieve, ma a Roma ha lasciato il cappello.

Roma, Camera dei Deputati 3 gennaio 1925;       
Roma, Direzione del Partito democratico 5 dicembre 2016;

Sono passati novant’anni e il discorso è identico: “se certe cose sono successe il responsabile sono io!!”  E’ vero, tutto  uguale, anche a riguardo delle conseguenze, sempre tutti sull’ Aventino.  MA,  A CHE SERVE????
Cosa è successo qualche giorno fa? E’ successo che il popolo italiano, chiamato dopo tanto tempo ad esprimersi, ha detto chiaro e forte No al “capo”, al suo governo, alla sua politica, alla deforma,  ha fatto un bel pacchetto e glielo ha spedito. Qualcuno ha interpretato in maniera corretta ? ha analizzato con un minimo di intelligenza politica il dato? NO, nessuno, infatti nessuno ha capito la novità: un voto trasversale, non ideologico su una serie di problemi concreti; sono saltati i limiti della politica tradizionalmente intesa e nessuno lo capisce o lo vuole capire. Tutti i partiti compreso il M5S, che partito non è, ma da tale ora si comporta: si è imprigionato su posizioni massimaliste e sterili. Ma se non sei un partito, se sei un movimento, DEVI essere consapevole che il movimento è formato da cittadini che hanno superato ideologie e schemi partitici; l’ultima cosa che devi fare è assumere un comportamento da partito, chiuderti su una serie di  slogan, che non portano a nulla, non consentono di assumere L’INIZIATIVA POLITICA.
Stare a guardare non è una iniziativa politica, e fare una manifestazione non equivale a  iniziativa politica.
La vecchia scuola insegna che vince chi ha l’iniziativa politica in mano, se ne assume i compiti di fronte alle masse, diciamo al popolo, al paese che ha votato NO, e ne diventa il riferimento politico. Invece cosa succede? In questo momento chi ha l’iniziativa è sempre lo stesso soggetto che, non più da Palazzo Chigi ma da quel di Pontassieve, in piedi sugli scatoloni, continua a dirigere l’orchestra. 
In conclusione ben 20 milioni di cittadini che hanno votato NO continuano a mancare di riferimento politico e il M5S non riesce ad uscire dalla dimensione di “movimento di opinione”. Il riferimento politico è ben altro e la strada  da percorrere sarebbe stata completamente  diversa.
Domanda: cosa sarebbe successo se due o tre partiti d’opposizione, in un sussulto di coscienza e amor patrio, fossero andati dal Notaro Mattarella e avessero detto che a fronte della risposta chiara del paese ne raccoglievano il mandato e si impegnavano a:

- indicare una persona di chiara fede democratica e competenza per formare un governo di giuristi ed economisti indipendenti, di chiara fama e affermata capacità al fine di:
-  stendere una legge elettorale legale e rispettosa della Costituzione;
- fronteggiare ogni evenienza di governo e adempiere agli obblighi internazionali;
- andare alle elezioni.

Sarebbe stato impossibile? Sarebbe successo il finimondo?
Certo sarebbe successo al Quirinale, nel Pd, a Pontassieve, nelle tane verdiniane, nelle logge sovranazionali dell'aristocrazia finanziaria ( e basta col chiamarle lobby!!!!), nelle conventicole JPM e di ogni specie, in qualche emirato che si sta comprando il nostro patrimonio pubblico, in Cina, a Davos, a Taormina, a Bruxelles, a Berlino, a Strasburgo……….ma chi se ne frega!!!!!!!!! Ma che bel mal di pancia si sarebbero presi!

           

L’altra sera un Paolo Mieli, in un rigurgito di saggezza, mandava a dire: “ Renzi si ritiri, se vuole fare ancora politica, ricominci pure, se vuole faccia il candidato di Pontassieve……” Ovazioni nelle case davanti alla tv!  Brindisi e gesti di ombrelli appesi al gomito! Tièèèèèè! A Pontassieveeee!! Va a fare il candidato!!!!!
E invece no, il Renzi aveva un Piano B in tasca, maturato nel tempo, sugli infausti sondaggi. Ora da Pontassieve dirige il Conte Gentiloni Silveri tramite la Boschi, e piazza Lotti con un incarico formale allo Sport, ma sostanziale al CIPE ( veicolo di finanziamenti) e all’ Editoria ( controllo dell’informazione).
Si lui lo aveva:le opposizioni avevano il Piano B??Non proprio, sono tutti   imparpagliati.E noi che si fa? Aspettiamo D’Alema? Bersani? A proposito….Avevamo ripreso ad apprezzarlo a mano a mano che usciva dai suoi ermetismi e dai suoi tentennamenti: sentiva odore di vittoria e di rivalsa nei confronti del giudino che si era allevato in seno, apprezzavamo il suo buonsenso padano,  il rispetto per i principi democratici, ci faceva respirare bene, un’aria di normalità, non più l’aria fetente che per tre anni ci ha disgustato.
Ma evidentemente al Piano B del giudino  non ci aveva pensato; e ora come farà a sbaraccarlo? ad avere la maggioranza al Congresso,CON LA CORSA CHE C'E' AI TESSERAMENTI ? Dobbiamo rimpiangere tempi definitivamente andati? Delle sue interviste si ricordano due cose, la prima di non avere la minima contezza del dato della trasversalità esistente  e della fine delle ideologie in Italia e in tutta Europa, che si accompagna alla crisi irreversibile dei “partiti operai”, e la seconda, che sembra una contraddizione, del bisogno di identità e di sovranità.
Bersani si convinca di una cosa: l’identitarismo e il sovranismo, come li chiama lui, non sono il Male, anzi……. Sono incastrati nell’indicazione uscita dal NO e sono il dato politico eminente, espresso dalla saggezza italiana: Identità che porta a far fronte al di sopra delle vecchie ideologie che hanno disturbato per 70 anni il paese, che però andando a ben vedere non erano reali: Peppone e Don Camillo, insieme hanno ricostruito l’Italia bombardata. Chi parla di “instabilità italiana” straparla: ma quale?? La Dc al governo nazionale e il PCI nei governi locali andavano diritti sulla stessa strada, prodotta dalla nostra identità di fondo. Poi vi sono tanti altri piani identitari, a cominciare dalla cultura millenaria, dalle radici ben piantate nel diritto romano (che deve essere preservato), dalla mentalità formatasi nel corso dei secoli, dalla laboriosità, dalla tendenza al risparmio, dal coraggio rimbocchiamoci le maniche, dalla fraterna solidarietà, dall’umanità, e non ultima dalla religiosità.
E la sovranità: caro Bersani, anche tu sei attaccato alla “ditta”, no? Figurati se gli italiani non sono attaccati a ciò che è loro, da sempre, da ciò che è costato sangue e lacrime, vite e fatica dei nostri padri, di tutte le generazioni!! E nessuno venga a dire “avanti c’è posto”, perché qui non c’è più posto, men che meno qualche posto di lavoro. Quando l’Italia era semi spopolata e dalle steppe migravano decine di migliaia di persone ( la maggior parte di loro armate), quando dal mare arrivavano le “nere navi di altri migranti”, e l’ex Impero Romano era alla mercé di chiunque, sì,  ci siamo mescolati, sì forse chissà ( ma è tutto da dimostrare) ci siamo arricchiti, ma domandiamo: a quale prezzo? In quanto tempo?
Secoli e secoli e secoli, fiumi di sangue,  di dolore infinito,  di miserie spaventose. E leggetevi un po’ i libri di storia!! Ma la sovranità non è solo questo, perché possiamo anche essere accoglienti ( c’è un limite a tutto) però la sovranità sulla nostra politica, sull’economia, sul quel poco che resta delle nostre industrie, sulla nostra moneta che a stamparla alla Zecca di Stato non ci costava niente, quanto la carta e l’inchiostro, (ricordi Aldo Moro e le 500 lire di carta?) è cosa reale, umana, non si può sostituire con cose artificiali e fasulle, con principi astratti e infondati e infondanti.
Il nostro comune sentire, il nostro comune linguaggio, la nostra comune cultura, le nostre innate attitudini.
Ogni popolo è libero di autodeterminarsi e avere una casa, e a casa propria scegliere, se stampare soldi, CCT, Bot, e fare debito IN CASA, non con le banche di chissà chi, che poi pretendono di decidere per noi, se possiamo respirare, se possiamo aprire un’attività, se possiamo avere credito, se possiamo ancora vivere.
Siamo molto più preoccupati ora che alla vigilia del Referendum perché i giochi si svolgono sempre più fuori controllo e a nulla valgono. Il Notaro Mattarella e i rituali consulti. Dalla “ridotta di Pontassieve” il ducetto guida i giochi e schiera le truppe a presidiare i valichi, le strade e i ponti. Torneremo! c’era scritto sui muri.  Questi manco sono partiti:Verdini aveva dichiarato: il 4 saremo al governo.Per ora no,Renzi continua a servirsi di lui con un ruolo che ben gli si attaglia,come spada di Damocle sulla testa di Gentiloni.
Abbiamo esultato solo per una notte. 

 P.S. La Radio più ascoltata in Italia stamani diffonde una “battuta” dell’Onorevole Ministro Marianna Madia, esternata a ridosso del Giuramento e riportata da autorevoli quotidiani: “ CHISSA’ COSA PENSANO GLI ITALIANI…..” Le si potrebbe rispondere così: non sono pensieri, Onorevole Ministro, sono un catalogo di fiorite espressioni  gergali, dialettali e gestuali tipicamente italiane, le immagini tutte……… e non sbaglierà.
Il conduttore della Radio più ascoltata in Italia, invece si è espresso così:

“TE LO DIRANNO QUANDO VOTERANNO, VEDRAI”.  

Detto fatto il voto dei cittadini non c'è stato e OGGI 13 dicembre 2016 abbiamo lo stesso il nuovo governo:    



La creazione del ministero allo sport è un capolavoro..
la Boschi a controllare Gentiloni una meraviglia..la Fedeli alla scuola… indescrivibile

Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni
Sottosegretario alla presidenza: Maria Elena Boschi

Ministri senza portafoglio
Anna Finocchiaro: Rapporti con il Parlamento
Marianna Madia: Pubblica Amministrazione
Enrico Costa: Affari Regionali
Claudio De Vincenti: Coesione Territoriale e Mezzogiorno
Luca Lotti: Sport con deleghe su editoria e Cipe

Ministri con portafoglio
Angelino Alfano: Esteri
Marco Minniti: Interno
Andrea Orlando: Giustizia
Roberta Pinotti: Difesa
Pier Carlo Padoan: Economia
Carlo Calenda: Sviluppo Economico
Maurizio Martina: Agricoltura
Gianluca Galletti: Ambiente
Graziano Delrio: Infrastrutture
Beatrice Lorenzin: Salute
Dario Franceschini: Cultura
Valeria Fedeli: Istruzione
Giuliano Poletti: Lavoro.


COSA E’ CAMBIATO ? SOLO QUALCHE NOME . IL CAPPELLAIO MATTO DA PONTASSIEVE SI PREPARA ALLA RISCOSSA INTANTO I SUOI FEDELISSIMI  SONO AL GOVERNO.