martedì 18 luglio 2017

L'ITALIA COME GLI ULTIMI GIORNI DI COSTANTINOPOLI

PUBBLICHIAMO QUESTO ARTICOLO SIGNIFICATIVO COME MEZZO DI RIFLESSIONE SULLA SITUAZIONE ATTUALE DEL NOSTRO PAESE ......

Gli ultimi giorni di Costantinopoli
Di Luigi Pecchioli dal blog di Maurizio Blondet  12 luglio 2017  
Narrano le storie che i dotti teologi bizantini amassero discettare del sesso degli angeli. Tale attitudine non cessò, sembra, neppure durante l’assedio di Costantinopoli da parte di Maometto II, che pose fine al millenario impero romano d’Oriente nel 1453. Poi entrò il nemico, celebrò il suo trionfo, consumò le sue vendette e la superba Bisanzio cambiò pelle, ed è ora Istanbul, culla del mondo turco e antica capitale ottomana.



assedio di costantinopoli: i cannoni turchi provenivano dalla germania

Nulla di insolito, dopotutto: già Tito Livio commentò così la fine e la distruzione di Sagunto, storica alleata dei Romani accerchiata da Annibale: dum Romae consulitur, Saguntum expugnatur, mentre a Roma si discute, Sagunto è espugnata. Sono gli ultimi giorni di Costantinopoli, la situazione è grave, ma non seria, come direbbe Ennio Flaiano. 
L’Italia sta per esalare gli ultimi respiri, già rantola, ma tutto prosegue come prima: il governo regala 17 miliardi al sistema bancario, Renzi fa il finto gradasso con le istituzioni europee, Minniti e Gentiloni non sanno che fare dinanzi all’invasione africana. Con acuta intelligenza, anzi, un professorone liberal come Luca Ricolfi nega che si tratti di invasione: siamo noi stessi che li portiamo a riva e li accogliamo sul territorio nazionale, di che cosa stiamo parlando?

Frattanto, Renzi, dopo aver probabilmente accollato all’Italia l’ondata migratoria dalla quale siamo travolti in cambio di qualche indulgenza dei gerarchi europoidi sulle questioni di bilancio, deve per forza dire o fare “qualcosa di sinistra”.

A che servono, altrimenti, i film di Nanni Moretti? Ha scelto lo ius soli, ovvero l’offerta della cittadinanza a chiunque nasca in Italia. La nazionalità, come l’abbiamo conosciuta e vissuta da secoli, forse millenni, è finita. Caracalla insegna, la concessione generalizzata della cittadinanza romana determinò la fine dell’Impero Romano, una istituzione ben più seria, potente e strutturata del fragile Stato italiano, figlio gracile dell’Ottocento massonico e liberale.
Costantinopoli cede all’invasione, in tanti si affannano ad aprire le porte, agevolare gli assedianti. Lo ha detto Matteo Renzi: lo ius soli è un gesto di civiltà. Tutte le peggiori porcherie alle quali abbiamo assistito e che- ammettiamolo- non siamo riusciti a contrastare, vengono definite “civiltà”. Una magnifica inversione di significati, degna dei chierici bizantini impegnati a determinare il gender dell’epoca, ovvero il sesso di cherubini e serafini. Diritti e civiltà: paroline magiche credute per coazione a ripetere e svuotamento progressivo dei cervelli. Anche l’aborto fu “civiltà”. Può essere una triste necessità, un male da opporre a situazioni limite, ma uccidere non è mai un gesto di civiltà.

si discuteva e si discute ancora sul sesso degli angeli

Probabilmente, quest’affermazione verrà contestata da almeno un esponente della Pontificia Accademia per la Vita (sì, per la vita) fresco di nomina, per il quale l’aborto è lecito sino al quarto mese. Tuttavia, comunque la si pensi, gettare via la vita come un rifiuto da smaltire è segno di degrado, non di civiltà. La medesima civiltà da settembre, porterà nelle scuole la sessualità deviata che chiamiamo teoria del gender, un nuovo traguardo che fa impallidire l’egiziana Semiramide, colei che secondo Dante, un italiano del passato remoto, “libito fé lìcito in sua legge”. Nuova confusione, una bomba in più nel cuore di una tardo modernità giunta ai tempi supplementari. La ruota gira, basta sesso degli angeli, ora trattiamo quello dei bambini, e non osiamo immaginare chi salirà in cattedra. Qualcuno ha già istruito i ragazzini delle medie inferiori su come indossare, o calzare (i verbi sono certo imperfetti) un profilattico, con l’aiuto di una carota. Tombola.
Comunque, amiamo tanto i bambini che non mettiamo al mondo da imporre vaccinazioni a iosa, ben più di nazioni notoriamente arretrate ed insensibili all’infanzia come Germania ed Inghilterra. Un aiutino a Big Pharma insieme con l’attacco sempre più duro alla patria potestà, anzi alla potestà genitoriale, che è il nuovo sintagma politicamente corretto.
E Matteo Renzi, assediato da più parti, deve dire e fare compulsivamente qualcosa di sinistra. Per questo, mentre Costantinopoli soccombe sotto mille colpi, ecco pronta una legge che inasprirà le pene per la “propaganda fascista”. Sarà reato possedere gadget del deprecato ventennio, forse dovremo autodenunciarci e fare pubblica autocritica se possediamo un busto del Duce in salotto, e guai se, salutando un amico, alzeremo troppo il braccio destro. E’ in agguato la psicopolizia guidata dalla signora Boldrini. Anzi, per lei dovrebbero essere abbattuti monumenti e manufatti attribuiti al fosco regime del trapassato remoto. Addio camionale Genova Serravalle, ruspa sull’ altare della patria, su ponti, edifici pubblici ed intere città. Distruggiamo Fertilia e Torviscosa, Sabaudia e l’Eur. Aboliamo, incidentalmente, anche l’INPS ed espungiamo dai codici ogni legge promulgata dal 1922 al 1945. Ci salveranno, a differenza delle vecchie zie democristiane di Longanesi, i bagnini di Chioggia, nei cui stabilimenti verranno organizzate sacche di resistenza (ohibò!) alla legge in nome dell’ordine, della disciplina e dei produttori di zippi e portachiavi con l’effigie del defunto dittatore.
I BAGNINI
Magnifica e quasi commovente è stata una coraggiosa dichiarazione di uno dei fautori della nuova legge: il fascismo non è un’idea, è un crimine!Oplà, neppure Norberto Bobbio aveva osato tanto, ed è comunque tragico che le idee- anche le peggiori – vengano giudicate con tali criteri. Va da sé che l’islamismo più radicale ha diritto a valutazioni più serene e riflessive. Colpire chi è debole o non esiste è sempre più facile che opporsi a chi è forte ed arrogante. Una bella battaglia contro il fascismo che non c’è non è diversa dalle infinite discussioni del Senato romano su Sagunto. Intanto, Annibale avanzava e distruggeva la città sull’Ebro.
INTANTO L'ITALIA BRUCIA
Divisione più diversione, il tutto approfittando della calura estiva e della propensione di quel che resta del nostro popolo alla vita di spiaggia. Del tutto casualmente – il Fato è un visitatore molto frequente dello Stivale- gli incendi estivi che flagellano varie zone d’Italia potrebbero essere opera della criminalità organizzata, la quale, evidentemente, dell’educazione alla legalità e delle dispute romane se ne stropiccia. Per di più, a Palermo vengono sfregiate e distrutte statue ed immagini di uno degli ultimi eroi civili italiani, Giovanni Falcone. Non importa, le urgenze italiane sono due: lo ius soli e nuove leggi contro i simpatizzanti postumi, veri o presunti, di un governo caduto irrimediabilmente 72 anni fa. Madama Boldrini dice che i partigiani sono infastiditi dai monumenti di quell’epoca. Strano davvero che non se ne siano accorti quando erano giovani, vigorosi e numerosi: adesso i più giovani tra loro hanno almeno 90 anni e non crediamo che la loro priorità sia Piazza della Vittoria a Genova o la Stazione Centrale di Milano.
 Ogni tanto, fastidiosi segnali richiamerebbero alla realtà: la disoccupazione non scende, anzi c’è chi dice che sia ben più grave delle statistiche, le banche italiane sono quello che sappiamo, gli ergastolani evadono non dal carcere, ma dai permessi premio loro attribuiti, e tanto altro ancora. In questi giorni ad un conoscente, pensionato di 66 anni, ex impiegato di una banca il manager di turno gli ha sottratto il fondo di previdenza Per la propria salute il pensionato ha poi  effettuato la prenotazione per una colonscopia, che gli verrà praticata nel maggio 2018. La stessa persona, il cui reddito è di 1.500 euro mensili, è preoccupata per l’affitto di casa, pagare il quale lo rende praticamente povero, e sa che è del tutto vano fare domanda per un alloggio popolare. Non è straniero, non è abbastanza povero, non è neppure un ex detenuto in difficoltà o un tossicodipendente.
In compenso, potrà denunciare i possessori di calendari con il faccione di Mussolini e impedire che la suoneria di qualche telefonino diffonda canzonacce d’epoca. Quanto al merito, perseguitare le idee non è l’anticamera della dittatura, è già dittatura, per cui, usando il loro vocabolario, fascisti sono quelli del governo. Anche in questo ebbe ragione Longanesi in tempi non sospetti, quando affermò che esistevano due tipi di fascisti: quelli propriamente detti, e gli antifascisti. Il dramma è che il polemista romagnolo osservava l’Italia dei primi anni Cinquanta del secolo scorso. Il passato non passa, evidentemente. La querelle sul sesso degli angeli era in fondo più interessante, mentre i voucher adesso si chiameranno libretto famiglia e gli stranieri saranno concittadini.
Peggio per loro: non potranno beneficiare degli aiuti previsti da Confindustria, delle corsie preferenziali alle ASL, dovranno pagare per intero i trasporti pubblici e avranno l’opportunità di partecipare a concorsi per duecento posti di infermiere con decine di migliaia di partecipanti. L’alternativa è fare i portapizza con motorino proprio, i portalettere privati e, per i più fortunati, un posto da commesso o cassiere in qualche centro commerciale, con orari incredibili e paghe che la generazione precedente avrebbe rifiutato con tumulti di piazza. Chissà come fu la vita quotidiana nella Costantinopoli dei tempi ultimi. Probabilmente, non pochi avranno accolto con sollievo l’arrivo di un potere straniero e violento, ma almeno deciso a mettere ordine. Vedete, signori dello ius soli, dei regali miliardari alle banche, del favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, dell’incapacità di gestire l’ordine pubblico e di dare lavoro e giustizia alla propria gente: comunque vada, avete perduto

Se, come è assai probabile, Costantinopoli sarà conquistata, verrete spazzati via. Se invece i vostri mandanti, a Francoforte, Bruxelles, Washington o Vattelapesca, ne avranno abbastanza di voi- i segnali ci sono tutti- verrete sostituiti senza troppi complimenti. La terza eventualità è la più remota, e riguarda un soprassalto di orgoglio e dignità del popolo italiano. E’ assai improbabile, hanno lavorato bene alla distruzione i vostri padroni, e voi stessi siete stati abili a togliere carne, sangue e cervello alla nostra gente. Tuttavia, la storia, a differenza della natura, talora fa il salto e ribalta il tavolo.
A noi resta una sola via: cavalcare la tigre, lavorare affinché questa lunga decadenza giunta all’agonia termini il più presto possibile. Costantinopoli non può durare, non sappiamo se entrerà un nuovo Maometto II o qualcun altro, ma certamente qualcuno interromperà il dibattito sul sesso degli angeli, sui decimali del fiscal compact, sui saluti romani e sulle magnifiche sorti e progressive della società aperta, multiculturale, quella delle nozze invertite, dei genitori multipli, delle madri surrogate , delle igieniche iniezioni letali per i malati , la stessa che insegna ai bambini l’uso del preservativo e li mette in guardia dall’essere maschi o femmine. Magari qualcuno un giorno, probabilmente di pelle più scura degli antichi italiani, saprà anche fermare i barconi, gli scafisti e i loro armatori.
Che Dio ci perdoni, ma, ad occhio e croce, nell’anno di grazia 2017, sembra più seria e “nomale” Istanbul rispetto alle mille Costantinopoli del degrado ribattezzato società aperta, libertà, democrazia, diritti. E’ lunga la notte degli esperti del sesso degli angeli. Eppure, in un modo o nell’altro, avrà fine, tornerà un’alba: la civilizzazione della morte si spegnerà inevitabilmente, e come gli ultimi uomini di Nietzsche, anche i pazzi si avvieranno al manicomio spontaneamente.
ROBERTO PECCHIOLI
 

martedì 25 aprile 2017

MACRON NUOVO ROTTAMATORE SPREGIUDICATO

Un” nuovo” personaggio si affaccia nel teatro della politica, Macron.


Emmanuel  Macron, giovane uomo freddo, calcolatore e ambizioso, spinto da forti pulsioni Interiori, ha sempre cercato persone adatte a  realizzare  la propria personale affermazione.  Non è un caso che  in giovane età si sia legato  con la propria insegnante di recitazione, Brigitte Trogneux, stabilendo una relazione con una donna già matura  contro il parere dei genitori e lo scandalo giudiziario che ne era seguito. Quello con la Trogneux è con tutta evidenza  un legame simbiotico anomalo. Da questo rapporto hanno trovato vantaggio reciproco. Lei matura e anonima insegnante di teatro in una scuola, ha trovato nell’adolescente Macron una nuova vitalità, diventando una specie di madre-Pigmalione, ma soprattutto  il mezzo per ascendere nella scala sociale passando per le pagine dei giornali prima, per accedere poi alle  più esclusive frequentazioni dell’alta società parigina: dal demi monde di provincia addirittura al salotto dei Rothschild. Dall’altra il “giovane” per  affermare la propria volontà contro ogni altra, per legarsi a questa donna scaltra ed  esperta, ha scatenato le proprie capacità  con estrema determinazione trovando con lei e per lei la possibilità di emergere, attuando un  progetto che nel tempo si è dimostrato realistico. In realtà è  Brigitte palesemente il suo consigliere,  la sua guida, il suo alter ego : un rapporto interdipendente perfetto.

 

Perfetto per la coppia, ma lo sarà anche  per il popolo francese ? La storia di quel paese d’altra parte conta numerosi ed illustri precedenti in fatto di consiglieri che contavano più del re; ma la Trogneux non è la sola a muoversi, dato che ben più insidiosi e determinanti sono e saranno gli stretti legami passati e presenti di Macron con il sistema di potere bancario dei Rothschild. Il nuovo rottamatore transalpino è già stato ministro  dell’innovazione nel governo di Hollande fino al 2016. Successivamente si è dimesso per partecipare alle elezioni presidenziali senza un partito formale ma a capo di un movimento formato dalle iniziali del suo nome e cognome: EM ,”EN MARCHE”.


 A seggi chiusi Macron è in vantaggio seguito a ruota da Marine Le Pen e dietro tutti gli altri per cui il ballotaggio se lo giocheranno in modo contrapposto le forze della globalizzazione e dei poteri finanziari che la gestiscono rappresentati dal glabro Macron contro le forze popolari escluse e private del proprio lavoro senza più diritti e con redditi sempre più risicati difesi da Marine Le Pen. 



Analizzando il voto espresso si nota subito che i grandi centri urbani hanno dato la maggioranza a Macron : questo voto è rappresentato da quella ricca borghesia ex nazionalista di speculatori che una volta si appoggiava allo Stato francese; uno Stato che cedendo la propria sovranità ai poteri dell’UNIONE EUROPEA ha perso forza , prestigio e attrazione per quella stessa borghesia che ora si arricchisce appoggiando le forze della globalizzazione. Durante la mutazione dello STATO sono stati eliminati i diritti legati alla dignità del lavoro e ridotti i salari: ciò ha generato solo miseria nella popolazione . Nei loro confronti è stato perpetrato il più grande crimine della storia umana: il tradimento della fiducia verso lo Stato e la conseguente distruzione del proprio futuro .La Francia è di fronte ad una decisione importante : continuare ad eseguire le politiche economiche e sociali dettate dagli  organi di comando europeo e in definitiva della finanza, o riprendere in mano il proprio destino di nazione sovrana guidata dalla RAGIONE e non dalle  oscillazioni pilotate dal cosiddetto libero mercato. Non a caso, solo per il piccolo margine di voti in più presi da Macron al primo turno rispetto all’altra candidata alla presidenza  Marine Le Pen, le borse quest’oggi sono volate ed il marco, pardon, l’euro è in rialzo rispetto al dollaro.

Elezioni presidenziali francesi - risultati del primo turno - 23 aprile 2017
Iscritti
46.891.594
% degli iscritti
% dei voti validi
Votanti
36.681.113
78,23

Voti validi
35.737.724
76,21

Emmanuel MACRON
8.528.585
18,19
23,86
Marine LE PEN (FN)
7.658.990
16,33
21,43
François FILLON (PR)
7.126.632
15,20
19,94
Jean-Luc MÉLENCHON
7.011.856
14,95
19,62
Benoît HAMON (PS)
2.268.838
4,84
6,35
Nicolas DUPONT-AIGNAN
1.689.686
3,60
4,73
Jean LASSALLE
433.996
0,93
1,21
Philippe POUTOU
392.454
0,84
1,10
François ASSELINEAU
329.951
0,70
0,92
Nathalie ARTHAUD
231.660
0,49
0,65
Jacques CHEMINADE
65.076
0,14
0,18



lunedì 13 marzo 2017

LINGOTTO e PD

IL PD di RENZI TENTA DI RINASCERE AL LINGOTTO.


COS’E’ IL LINGOTTO OGGI? SAPPIAMO COS’ERA IL LINGOTTO DIVERSI DECENNI FA,OGGI INVECE RAPPRESENTA LA DEINDUSTRIALIZZAZIONE DELL’ITALIA. IL PD VUOLE RITORNARE A PRIMEGGIARE MA SU QUALI BASI POGGIA IL PRIMATO DI QUESTO PARTITO? –SUL NIENTE-


L’ITALIA NON HA PIU’ LA FORZA ECONOMICA DI PRIMA,CI HANNO PENSATO POLITICI CONSUMATI IN POLITICHE ESTEROFILE A FAR CHIUDERE INTERI SETTORI DELL’INDUSTRIA ITALIANA.


IL LINGOTTO COME REALTA’ E SIMBOLO DELLA STORICA INDUSTRIA DELL’AUTO “FIAT”, GIA’ PASSATA DOPO L’ACCORDO CON “CHRISLER” A SEDI LEGALI E QUOTAZIONI DI BORSA PIU’ CONFACENTI, RAPPRESENTA VERAMENTE LA LINEA POLITICA ATTUATA DAI VARI GOVERNI "MONTI" IN POI: QUELLA DELLA DISGREGAZIONE ECONOMICA E SOCIALE DELLA POPOLAZIONE ITALIANA.

Il vuoto del Lingotto

COME POSSIAMO FIDARCI DI UN PARTITO CHE NON E’ STATO NEPPURE CAPACE DI TROVARE UNA SEDE MATERIALE E SIMBOLICA GIUSTA PER RINASCERE?





domenica 26 febbraio 2017

L' URBANISTICA CONTRATTATA DI ROMA E' NATA A FIRENZE

ROMA: QUALI NOVITA’! SIAMO ALLA SOLITA URBANISTICA CONTRATTATA



Nel giugno 1989, 60 fra i maggiori urbanisti  italiani,  scrissero un accorato appello ad Achille Occhetto perché intervenisse a bloccare quella che consideravano una sciagura, per Firenze e per il Paese, cioè che una  contrattazione, fra la giunta PCI-PSI-PSDI- PLI e gli interessi di Fiat e Fondiaria, portasse un vulnus alle leggi vigenti in fatto di urbanistica, e aprisse la porta ad operazioni simili ovunque.
Il progetto di Fondiaria collideva con il disposto del PRG vigente e contrastava con tutti gli indirizzi del nuovo PRG in fase di faticosissima ed ostacolata elaborazione, quindi non poteva che essere respinto, ma stava per essere approvato.
Questa è la premessa storica al nuovo stadio di Roma e alla rinuncia di un principio: chi ha il dovere ed ha il potere di amministrare, ha il dovere  di progettare l’urbanistica della città; se sceglie invece di contrattare con progetti privati non garantisce assolutamente il rispetto del pubblico interesse. Diceva il Prof. Campos Venuti ( non un pericoloso estremista) a proposito di quello che era avvenuto a Firenze:
  "Assieme ad Astengo avevo sempre detto che con i privati si può certo lavorare,  ma non li si può servire dallo stesso piatto se non si serve la collettività”, cioè prima viene il progetto urbanistico al servizio della collettività, poi vediamo.

 LAVORI IN CORSO PER TRAMVIE A FIRENZE.


Con quali mezzi e con quali strumenti? Con quelli di una pianificazione dello sviluppo urbano fatta dalla mano pubblica , senza guardare in faccia gli interessi di chi si è accaparrato terreni, di chi ha sfacciati interessi da promuovere,  ed ha in mente solo la rendita, quella dei propri investimenti. Invece, con il grimaldello delle Varianti al Piano, la garanzia che le Amministrazioni preposte al governo delle città  devono tutelare salta, viene annullata. Ma come? Semplicemente  accogliendo un progetto di urbanizzazione ed edificazione privato e dandogli dignità di Piano, inserendolo come norma di legge nel Piano stesso. E’ chiaro che in questo modo tutto si ribalta.


Tor di Valle non è un francobollo, è un’area vasta su cui le norme di Piano sono state contrattate, non è vero che l’ambiente è stato salvaguardato diminuendo l’impatto del costruito, non si fa così, doveva essere fatto diversamente. A parere di chi scrive e di “qualche” urbanista l’ambiente viene salvaguardato a prescindere dall’esame e dalla contrattazione di fronte ad  un progetto privato bell’e fatto e scodellato ancorché deliberato dalla giunta precedente: si prende la delibera e la si annulla. Hanno la maggioranza, potevano farlo, potevano e dovevano ripristinare le regole cardine che sono la base del buon governo.


La tutela dell’ambiente appare in tutta la sua vacuità, parole vuote come tutti  i cosiddetti “temi ambientali”; al contrario se in questo povero paese venisse ripristinata la regola del Pubblico interesse, con  scrupolosa osservanza del suo senso, non ci sarebbe bisogno di caterve di leggi e leggine e norme che vengono invariabilmente eluse. Se questo principio si stabilisse nelle teste dei pubblici amministratori, prima ancora che nelle carte, e che il territorio  è nel suo insieme indisponibile per la rendita ma serve a far vivere, bene, gli esseri  umani, non ci sarebbe bisogno d’altro.  Non ci sarebbe affatto bisogno di invocare città a misura di anziani, donne, bambini, cagnolini e altre categorie di utenti, di città che vogliamo, di progetti “partecipati”, inutili beffe alla credulità dei semplici.
Il M5S e la giunta romana hanno ampiamente dimostrato di non disporre ne’ del tipo di competenze  ne’ del tipo di maturità di pensiero  necessaria;  se voleva, il Prof. Berdini doveva dimettersi su questi punti.  


      OLTRE LO STADIO

GDB


                                                                                           


sabato 4 febbraio 2017

La faccia della Raggi e chi se la imbelletta.

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In quel volto stirato e ora anche scavato sta tutto il fallimento di un' impresa tentata da sprovveduti, avventati, ingenui, facilitata da chi sapeva che se pure avessero vinto la mano, avrebbero perso la seconda e decisiva manche : facciamoli vincere a questo giro, intanto li aspettiamo al prossimo.
Se poi il prossimo sarebbe stato quello delle Olimpiadi negate, davanti a cui il branco predatorio ha sicuramente giurato vendette e stretto patti di sangue, o il giro sarebbe consistito in quell'attacco giornaliero a cui sicuramente era stato assegnato un pool di sicari e specialisti in trame e veleni , o sarebbe stata la quantità di scemenze che da apprendisti stregoni i neo amministratori di Roma avrebbero fatto o detto, non si sa e poco importa; comunque tutte le eventualità possibili si sono verificate insieme.
La plateale dimostrazione che di partiti se ne può forse  fare a meno, di quelli esistenti certamente si, MA NON  SI  PUÒ  FARE  A  MENO  DELLA POLITICA,  DI  CHI  SA  FARLA,  GESTIRLA,  DI  CHI  NE  CAPISCE QUALCOSA è davanti agli occhi di tutti, è nella faccia scavata del Sindaco di Roma, di una che non dorme e non mangia da un po'.
Lo slogan di Grillo secondo cui chiunque può farlo, chiunque è capace, basta studiare un po’,  sono ragazzi meravigliosi, studiano, imparano, si dimostra un feroce inganno.

Un tempo ci si riferiva alla politica come ad un'Arte, a una Scienza, a cui dedicare  un corso di studi universitari, una laurea che per carità non basta neppure a farsi un’idea del problema, come ogni laurea, ma chi si candidava ad amministrare Roma non poteva pensare che fosse un po’come amministrare un condominio, e non lo si può pensare neppure per il più piccolo paese d’Italia . Non hanno, non avevano affatto chiaro  che non è solo questione del passo dopo passo, di buona amministrazione, di attività e passività, di correttezza e rispetto delle leggi, non lo hanno chiaro a Roma, non lo hanno chiaro altrove. Tutto ciò è necessario, ma non è sufficiente.
  


PERO’ ALMENO UNA COSA DOVEVA ESSERE CHIARA.
In una amministrazione al centro della corruzione, infiltrata in tutti i suoi gangli, assenteista e lassista,  adusa ad ogni compromesso, NON CI SI PUÒ FIDARE NEPPURE DEGLI AUTISTI.  Va svuotata, epurata, messa in condizione di non nuocere.
E invece la Raggi si fida , si è fidata e anche di se stessa. Misericordia………
Non si fa così, non si prendono in giro i cittadini che ti hanno votata! Quelli che ti hanno votata e non quei quattro  grulli della rete.
Non  avevi la preparazione, neppure la vocazione, la grinta, non hai mai avuto il coraggio di esporre uno straccio di linea politica per la tua città, se non il solito banale rosario di ovvietà. Ma si sa perché, perché non sai, tu e i tuoi amici e colleghi non sapete che cosa sia una linea politica, come si elabori, in cosa si concretizzi e come si esprima.
Ti sei giocata subito i due pezzi migliori (i migliori! preziosi e competenti! gli unici due!)  per tenerti dentro i loschi figuri e le mele marce, ma si può essere così stolidi? Così incapaci di giudicare!  
Ma almeno, visto che sei alle corde, abbi un sussulto di dignità e tira fuori un pezzo magistrale di denuncia, pubblica  tutto quello che sai, che hai visto! Vai all’attacco dei tuoi nemici se hai un minimo di capacità!
Ma sicuro! non hai visto niente, tutta compresa nel ruolo di maestrina al primo incarico, senza accorgerti che non ti trovavi  nella scuoletta di Heidi, come pensavi ma eri entrata  a Mordor.
Si è fidata di se stessa e si sono fidati di lei, ma per affrontare i compiti in maniera degna, non basta certo la selezione fra i quattro bischeri della rete per laurearsi in politica e saper fare il sindaco, non basta neppure essere onesti, questo è necessario ma non  sufficiente. Ci vuole ben altro, ci vuole la vecchia  scuola di partito, ci vuole ad esempio una serie di lezioni molto ben fatte e molto ben digerite di storia della politica urbanistica romana e italiana, tanto per cominciare a sapere di cosa si sarà responsabili. E ci vuole la selezione che nella vecchia scuola di partito si faceva, ma non solo sull’affidabilità, ma sulla dimostrazione delle capacità, selezione in base a riscontri e risultati. Se non porti risultati sei buono e volenteroso ma resti ad attaccare manifesti.
Non c’è niente da inventare, è stata già sperimentato e si sa come funziona, soprattutto il “partito” va a mettere radici fra la gente, nella società civile e dalla società civile trae i militanti. 

 La “rete”, gli attivisti, i portavoce, tutto questo frasario inventato inutilmente è UN CLAMOROSO FALLIMENTO.LA RETE, I GARANTI, I QUADRUMVIRI, I RESPONSABILI, E’ ROBA MENO DEMOCRATICA DEL POLITBURO e  senza dubbio meno funzionale e più ipocrita.  BASTA
Risultati immagini per raggi sindaco nella rete di sauron                                .
Risultati immagini per FIRENZE LAVORI TRAMVIA E DELLA TAVPerò SE QUALCUNO DI QUEI GIORNALI E GIORNALISTI CHE SI ESERCITANO SULL'ARGOMENTO Roma/Raggi volesse dar prova di coraggio e onestà, potrebbe venire a Firenze e, senza neppure alzare il proverbiale tappeto, trovare all’aria aperta e alla vista di tutti altrettanti monumenti all'incapacità, all'arroganza, allo sperpero del pubblico denaro, sfregi alla città e alla volontà a dei cittadini, oltraggi alla storia, al paesaggio, inchieste molto  faticose in Procura,  strade impercorribili, altro che le famose buche di Roma, ingorghi pazzeschi,  clamorosi errori urbanistici, razzìa di beni pubblici, ma soprattutto che il Sindaco  un giorno proclama che il Comune ha collaborato allo  spreco di  un miliardo e mezzo di euro in un progetto folle e irrealizzabile, l’ha detto lui, Nardella. Forse aveva mangiato troppo aglio e pepe con la fettunta alla Festa dell’Unità e si era sgorgogliato un mezzo fiasco, fatto sta che l’ha detto e l’ha fatto pubblicare, e poi quasi ogni giorno sugli stessi giornali gli stessi giornalisti hanno scritto ogni sorta di retromarcia, giravolta, avantindrè, i termini disponibili sono esauriti.
 Chi non si da pena è il Sindaco, per lui va bene tutto e il contrario di tutto, non impallidisce mai, tende naturalmente al bronzo, gli assessori hanno il beauty con i belletti.
Va tutto bene a Firenze? 


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Se qualcuno vuole ancora scrivere di Roma e del suo Sindaco PRIMA venga a Firenze e abbia il coraggio di scrivere con inchiostro nero su carta, rendere conto  in cronaca nazionale   quali progetti infimi  siano stati approvati e gestiti da generazioni di sindaci di “ grande scuola e provate capacità”. Tutti di specchiata  onestà’!! Tutti formati a Cambridge, a Berkeley!!    Non si sa, ma  di sicuro devono essere stati tutti fans, tutti lettori appassionati di Tolkien, il loro mito;  il loro inconfessato proposito era  cancellare Firenze e  fare una copia di Gran Burrone, ecco non sarà più Firenze! sarà il mitico Gran Burrone!  Al lavoro! MA  i Nani hanno scavato tanto, troppo,  hanno scavato buche enormi in cui ora non si sa bene cosa infilare, treni o autobus o maledizioni, poi hanno  fatto un gran casino portando rotaie nei boschi sacri,  al che i vecchi alberi si sono, incazzatissimi,  allontanati, spariti uno dopo l'altro. Gli Assessori  dicono che presto Gran Burrone sarà realtà,  Viva Primicerio, Domenici, Renzi, Nardella, le conferenze di servizi, le Ferrovie, le tramvie,  i loro Architeknici, i loro Arkistar, i loro super consulenti,  i loro i Protocolli di Intesa,  viva le Valutazioni di Impatto Ambientale fatte alla rovescia, gli appalti dei subsubappalti del consorzio dei subappaltatori appaltanti, viva le gallerie nei monumenti , viva i  sostenitori della stampa e della TV. Grazie!
 Evviva Gran Burrone, finalmente lo avremo, fra poco, a gratis NO,   . .... però saremo:
 tutti dentro, al sicuro con elfi, lotti, nani, e ballerine. Fuori arriva l’Euro a due velocità e noi, solo per un progetto ferroviario in cui si sono impicciati osti, trattori, locandieri, vinattieri e lanaioli, mercatori e usurai, muratori e carrettieri, tutta gente che doveva essere tenuta ben fuori e ben lontana perché analfabeta in materia, abbiamo già sprecato un miliardo e mezzo  di pubblico denaro. L’ha detto Nardella che forse si era sgorgogliato un mezzo fiasco e per una volta è stato sincero. 


Risultati immagini per  FIRENZE  SCAVO DELLA FOSTERAlla faccia di chi piange su un mucchio di macerie e muore di freddo, perché non avremo speranze di tirare su un muro per quei fratelli nostri terremotati e abbandonati  se non col contagocce tedesco, col permesso tedesco, se a loro sta bene.  Questo è il risultato del cumulo di menzogne che ci hanno propinato in tanti anni, di tutti gli sprechi di denaro fatto da chi è sempre impunito;  ma da questo disastro  non ne usciamo col sistema/non sistema M5S.  Del mostro di Pontassieve per favore non diamo notizie, almeno quello stia lontano, segua gli affari del babbo, che di affari ne ha tanti, tanti, e tanti ancora.
 E PER CORTESIA  NON EVOCHIAMO SPETTRI.


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