lunedì 23 marzo 2020

PRESCRIZIONI DEL MINISTERO DELLA SALUTE


Proteggi te stesso e gli altri dal coronavirus

Ognuno di noi può fare la differenza nel contrastare la diffusione del nuovo Coronavirus. Ecco le principali raccomandazioni per proteggere la tua salute e quella degli altri.
#iorestoacasa
#iorestoacasa: persone anziane
  • è fatta espressa raccomandazione a tutte le persone anziane o affette da patologie croniche o con multimorbilità ovvero con stati di immunodepressione congenita o acquisita, di evitare di uscire dalla propria abitazione o dimora fuori dai casi di stretta necessità e di evitare comunque luoghi affollati nei quali non sia possibile mantenere la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro
#iorestoacasa: persone con febbre
  • ai soggetti con sintomatologia  da infezione respiratoria e febbre (maggiore di 37,5° C) è fortemente raccomandato di rimanere presso il proprio domicilio e di limitare al massimo i contatti sociali, contattando il proprio medico curante
All'arrivo in Italia
  • chiunque, a partire dal quattordicesimo giorno antecedente la data di pubblicazione del DPCM 8 marzo, abbia fatto ingresso in Italia dopo aver soggiornato in zone a rischio epidemiologico, come identificate dall'Organizzazione mondiale della sanità, deve comunicare tale circostanza al Dipartimento di prevenzione dell'azienda sanitaria competente per territorio nonché al proprio medico di medicina generale ovvero al pediatra di libera  scelta
Raccomandazioni per chi è sottoposto a sorveglianza sanitaria e isolamento
  • le persone per le quali il Dipartimento di prevenzione dellla Asl accerta la necessità di avviare la sorveglianza sanitaria e l'isolamento  fiduciario devono:
    1. mantenere lo stato di isolamento per quattordici  giorni dall'ultima esposizione
    2. divieto di contatti sociali
    3. divieto di spostamenti e viaggi
    4. obbligo  di  rimanere raggiungibile per le attività di sorveglianza.
  • in caso di comparsa di sintomi la persona in sorveglianza deve:
    1. avvertire immediatamente il medico di medicina generale o il pediatra di libera scelta e l'operatore di Sanità Pubblica;
    2. indossare la mascherina chirurgica fornita all'avvio della sorveglianza sanitaria
    3. e allontanarsi dagli altri conviventi;rimanere nella propria stanza con la porta chiusa  garantendo un'adeguata ventilazione naturale, in attesa del trasferimento in ospedale, ove necessario.
Raccomandazioni generali per igiene e prevenzione
  • restare informati sulla diffusione della pandemia da fonti ufficiali
  • lavarsi spesso le mani
  • evitare il contatto ravvicinato con persone che soffrono di infezioni respiratorie acute
  • evitare abbracci e strette di mano
  • mantenimento, nei contatti sociali, di una distanza interpersonale di almeno un metro
  • igiene respiratoria (starnutire e/o tossire in un fazzoletto o nella piega del gomito evitando il contatto delle mani con le secrezioni respiratorie)
  • evitare l’uso promiscuo di bottiglie e bicchieri
  • non toccarsi occhi, naso e bocca con le mani
  • coprirsi bocca e naso se si starnutisce o tossisce
  • non prendere farmaci antivirali e antibiotici, a meno che siano prescritti dal medico
  • pulire le superfici con disinfettanti a base di cloro o alcol /cellulare e accessori inclusi)
  • usare la mascherina solo se si sospetta di essere malati o se si presta assistenza a persone malate.
A chi rivolgersi
Se presenti febbre, tosse o difficoltà respiratorie e sospetti di essere stato in stretto contatto con una persona affetta da malattia respiratoria Covid-19, rimani in casa, non recarti al pronto soccorso o presso gli studi medici ma chiama al telefono il tuo medico di famiglia, il tuo pediatra o la guardia medica. Oppure chiama il numero verde regionale. Utilizza i numeri di emergenza 112/118 soltanto se strettamente necessario.
Leggi:








domenica 8 marzo 2020

DAL CORONAVIRUS AL MES RIFORMATO IN NUOVO FONDO SALVA STATI


GLI EFFETTI DEL MES SULL’ECONOMIA PRODUCONO USURA

NO AL MES

il covid-19 al tempo del MES

Il nord produttivo dell’Italia è paralizzato dal Coronavirus Covid-19; quale ghiotta occasione per strumentalizzare questa specie di pandemia viral-economica che aggrava, oltre al disastro dei ricoveri ospedalieri insufficienti per il taglio di ospedali e posti letto effettuato dai precedenti governi e dalle Regioni, anche una pesante crisi sociale, economica e finanziaria opportuna per coloro che hanno intenzione di cedere ulteriore sovranità nazionale. Quali sono i motivi per cui il MES cioè ”il fondo salva Stati” si innesta così pericolosamente in una grave crisi sanitaria? C’è forse solo una coincidenza di tempi. Il MES riformato è comunque negativo per l’economia italiana perché ne aggraverebbe la crisi economica senza ottenere alcun beneficio.


Il governo è obbligato in base all’articolo 5 della legge N° 234 del 2012 ad informare le camere del parlamento riguardo ai trattati riguardanti la materia finanziaria ed economica ed avere l’assenso delle camere atti a prendere impegni e decisioni in tale materia di fronte alla commissione europea.
Il MES (Meccanismo Europeo di Stabilità) è un fondo costruito nel 2012 il MES può essere immaginato come una cassetta di sicurezza, nella quale i paesi membri versano dei fondi di emergenza, che verranno utilizzati come base di prestiti per i paesi in difficoltà. Non si tratta di un’istituzione che fa parte dell’Unione europea, ma di un’organizzazione intergovernativa e internazionale, composta da 19. Così ci viene descritto ma la realtà è ben diversa: nel 2019 è stato riformato.  
 
Ma cosa c’è che non va bene nella riforma del nuovo MES? Semplice la trasformazione dello stesso in un “fondo salva Stati” ove ciascun paese dell’UE è tenuto a versare la somma in euro che gli spetta per legge. L’ITALIA aveva in passato già versato nel MES 60 miliardi di euro senza riceverne alcun beneficio perché quel denaro è servito a ripagare le banche tedesche e francesi che si erano esposte con la Grecia.
Con questo MES riformato l’Italia non potrà accedere al fondo salva Stati in caso di bisogno a causa del suo debito però è obbligata a versare la sua quota per solidarietà verso gli altri Stati dell’UE. Di fatto il nuovo MES esenta la BCE ad intervenire in caso di necessità ed immettere liquidità, prestando denaro a tassi bassi alle nostre banche private per superare eventuali crisi finanziarie. Ciò per l’ITALIA significa una cosa sola: per far fronte alla spesa pubblica dello STATO sarà obbligata ancora a fare tagli al welfare e soprattutto dovrà in modo forzoso accedere ai risparmi degli italiani depositati nelle banche (fatto già avvenuto in passato), privatizzare e svendere gli ultimi gioielli industriali(vedi Alitalia e Fincantieri) o inventarsi nuove tasse.
INOLTRE i BTP EMESSI DAL TESORO non potranno più essere acquistati dalle nostre banche in quanto la BCE con le regole del nuovo MES non immetterà più liquidità sul mercato bancario per cui i BTP italiani andranno nelle mani dei kolossi finanziari tipo BLACK ROCK FOUND ET SIMILIA a tassi di interesse più alti. Il tutto farà aumentare il nostro così detto debito ed esporrà ancor più i vari governi meno obbedienti al ricatto dello spread a comando.


Poi questa "pandemia da Coronavirus" in concomitanza alla approvazione del nuovo MES, ha bloccato moltissime attività imprenditoriali e turistiche ed entrando in sinergia con la crisi economica e finanziaria che si protrae fin dal 2008, ci avvia definitivamente alla deflazione.
In tali circostanze i governi che si succederanno saranno costretti volenti o nolenti  a chiedere di sforare i parametri di Maastricht; con la crisi pandemico-virale Covid-19 in corso sicuramente il governo ora in carica avrà questa concessione dalla Commissione europea ma in cambio dovrà cedere altra sovranità cioè sarà obbligato a sottostare all’intervento diretto o indiretto DELLA TROIKA EUROPEA CHE IMPORRA’ ALL’ITALIA QUELLO CHE HA GIA’ IMPOSTO ALLA GRECIA.
Nel frattempo che il Covid-19 si spande in Germania, Francia, Spagna, sbarcheranno in Europa oltre 40.000 militari USA con Carri armati e altro per partecipare alle manovre congiunte in seno alla NATO vicino ai confini della RUSSIA, alla faccia del Coronavirus.





giovedì 27 febbraio 2020

LE CONTRADDIZIONI DEL CORONAVIRUS

ALTRE FONTI INFORMATIVE 



LINK PER UNA INFORMAZIONE PIU' COMPLETA












La diffusione di questa specie di virus costruito in laboratorio oltre a creare "alcuni morti"ha delle implicazioni geopolitiche ed economiche che faranno tornare il centro delle attività economiche in mano alle grandi multinazionali negli USA.Indebolendo così la parte avversa che poteva ostacolare la globalizzazione mondiale tornando in modo più completo sotto il comando della finanza internazionale.E'la mossa che può dare scacco matto a chi si oppone.



mercoledì 19 febbraio 2020

HANNO VOLUTO CANCELLARE LA STORIA DI PIAZZA DELLA VITTORIA


PER DARE FORMA AL MONDO DI DOMANI E' NECESSARIO RIPENSARE ALLE NOSTRE RADICI.COSA CHE IL POTERE NON VUOLE.

PINI SEGATI

Articolo 733 Codice penale: Piazza della Vittoria.

(R.D. 19 ottobre 1930, n. 1398 Aggiornato al 27/11/2019]
Danneggiamento al patrimonio archeologico, storico o artistico nazionale
Fonti → Codice penale → LIBRO TERZO - Delle contravvenzioni in particolare → Titolo II - Delle contravvenzioni concernenti l'attività sociale della pubblica amministrazione

Chiunque distrugge, deteriora o comunque danneggia un monumento o un'altra cosa propria di cui gli sia noto il rilevante pregio, è punito, se dal fatto deriva un nocumento al patrimonio archeologico, storico, o artistico nazionale, con l'arresto fino a un anno o con l'ammenda non inferiore a 2065 euro. Può essere ordinata la confisca della cosa deteriorata o comunque danneggiata.
I cittadini hanno titolo ad esercitare il controllo sulle attività della Pubblica Amministrazione e la tutela del patrimonio storico culturale pubblico (ma anche privato) proprio per l’interesse pubblico del bene in oggetto, perché residenti e perché soggetti ad esazione fiscale; però devono avere un minimo di cultura giuridica altrimenti possono manifestare in mille modi del tutto inefficaci ed andare incontro alla sconfitta. E’ purtroppo il caso di Piazza della Vittoria.
Duole leggere sulle cronache odierne che, mentre viene distrutto un pezzo di storia cittadina e italiana, e cancellato per sempre poiché sarà sostituito con uno sgorbio senza identità, ancora e ancora viene ripetuto che il Giardino di Piazza della Vittoria è sottoposto a tutela Paesaggistica! Questa è la mezza verità che fa comodo a chi taglia i Pini, a chi li sostituirà con alberelli e arbusti vari, insensati e del tutto arbitrari

                       
Progetto base 25 giugno 1924 (ASCF. 103/68)   



Rilievo planimetrico del 1997

Duole che proprio coloro che con merito e sacrificio personale hanno difeso strenuamente lo storico Giardino non sappiano capire le leggi a tutela e si concentrino su argomenti del tutto inefficaci.
La convinzione di chi scrive è che gli argomenti ambientali e salutistici, come quelli climatici oggi di moda, siano stati introdotti per sviare l’attenzione, la giusta critica e le azioni conseguenti, dall’esistenza di buone ed efficaci leggi già operanti che, se applicate con rigore, renderebbero inutili ore di chiacchiere e tonnellate di carte aggiuntive. L’Art. 733 del Codice Penale sanziona chi distrugge o danneggia il Patrimonio Culturale: appartiene al Corpus Giuridico italiano dal 1930, e riguarda il Titolo II - Delle contravvenzioni concernenti l'attività sociale della pubblica amministrazione, ovvero il caso nostro, perché è stato distrutto uno storico Giardino, attività congiunta di Comune di Firenze e di Soprintendenza, con l’aggravante della perdita totale del Bene.
E’ pur vero che la Piazza e il Giardino sono parte del Paesaggio urbano e quindi tutelati anche dalla Parte III del Codice dei Beni Culturali (ex 1497/1939), ma è ancor più vero che il Comune di Firenze ha riconosciuto nelle Norme Urbanistiche vigenti (Zona A) il valore storico del tessuto urbano nato dall’Ingrandimento di Firenze, o come dicono loro, del tessuto compatto di formazione otto-novecentesca. Il Giardino comunque è stato impiantato a Pineta circa cento anni fa e quindi ha valenza storica di per sé stesso.



La piazza prima del recente taglio dei pini

Detto ciò, dal 2004  (entrata in vigore del Codice B.C.) vige un combinato disposto  fra dette norme e la parte II (Articolo 10) del Codice B.C. per cui i Beni Pubblici di Valore storico ( lo dice il Comune) assumono importanza Culturale ( lo dice la Legge dello Stato): per questa semplice ragione la Soprintendenza non poteva accettare un progetto di Riqualificazione del Giardino già qualificato culturalmente, poiché i Beni Culturali si restaurano o se ne ripristina lo stato storico. Vale la pena segnalare che le Riqualificazioni riguardano Beni Naturalistici degradati o progetti su aree prive di qualificazione; quindi dato che ad oggi la Parte II del Codice B.C. non è abolita e non è possibile ritenere valida solo la Parte III <Beni Paesaggistici>,  qualcuno dovrà rispondere del degrado del Giardino scomparso, applicando integralmente la Legge e di conseguenza la sanzione prevista dall’Art. 733 del Codice Penale,  il ripristino dell’assetto storico del Giardino, comminando sanzioni per la perdita totale del Bene e per il danno erariale.
Molte volte chi scrive, e non da sola, ha segnalato alla competente Soprintendenza quanto sopra, oltre ad aver collaborato a segnalazioni inviate alla Magistratura in merito al deprecato progetto improvvidamente approvato ed in via di attuazione, ma senza esisto alcuno.
Concludendo si vuole descrivere brevemente i motivi del valore culturale dei Pini di Piazza della Vittoria: “perché rappresentativi della cultura italiana del primo novecento che attribuiva a quella particolare specie arborea i valori identitari tipici del paesaggio urbano e naturalistico italiano, riconosciuti dai maggiori pittori, musicisti, architetti, paesaggisti e scrittori europei ed italiani dal XVII secolo in poi”.
Certamente parole come “identità” oggi danno molto fastidio, come può dare fastidio che si ricordi nel Codice Penale e nel Codice di Procedura Penale l’impianto di Arturo e Alfredo Rocco: fate di meglio, se ne siete capaci, e sostituite <identità> con un’altra parola che sia più gradita, politicamente corretta, riformate anche il vocabolario della lingua italiana.




LA FINE DELL'ULTIMO PINO



Dott. Architetto Giovanna Nicoletta Delbuono Firenze

lunedì 17 febbraio 2020

LO SCEMPIO DI PIAZZA DELLA VITTORIA OVVERO LA PROTERVIA DEL POTERE



 "FACCIAMO QUELLO CHE CI PARE VOI CONTINUATE A VOTARCI !"

QUESTA E' LA DIMOSTRAZIONE......
















Dopo quest’ultimo misfatto di piazza della Vittoria ,c'è una domanda che aleggia su detta piazza ,sui Viali e Giardini Storici di Firenze di pubblica proprietà che nel giro di un decennio sono stati " sfoltiti" delle loro alberature senza prevederne la sostituzione nella medesima tipologia secondo le regole di un restauro conservativo del bene pubblico. E’ una domanda che i cittadini si sono sempre fatti : ma chi gli ha dato il permesso?
Già, chi ha consentito che tante alberature storiche siano state cancellate, in così gran numero, nella maggior parte alberi sani?Trattandosi di beni di interesse pubblico e addirittura storici, sotto tutela, che delineavano il volto di una città, la ornavano secondo principi di valenza storica,la domanda è più che lecita, legittima.Oltretutto gli alberi rappresentano valori economici valutabili in moneta sonante, farne fuori uno è come accendere il fuoco con molti biglietti da 500 euro.


Gli storici pini sono stati abbattuti per realizzare un PROGETTO DI RIQUALIFICAZIONE del giardino che la Soprintendenza ha approvato, questa è la risposta alla domanda che i cittadini si fanno.
Il punto è che il Codice dei Beni Culturali non ammette RIQUALIFICAZIONI su siti di importanza storico culturale, per la semplice ragione che hanno già una qualifica: a nulla valgono le eventuali prescrizioni impartite al Progetto dalla Soprintendenza, perché la realizzazione, era lampante,avrebbe comportato comunque l'abbattimento di pini adulti, sani,sottoposti ope legis a tutela. Ciò che è storico, ciò che è culturale si restaura o se colpevolmente degradato, è questo il caso di Piazza della Vittoria, si opera per ricondurlo allo stato originario con i criteri del Restauro Conservativo.
Ma il Comune chiede e la Soprintendenza firma.


giovedì 9 gennaio 2020

RIFLESSIONI SU TEATRI DI GUERRA E GEOPOLITICA


LA STRATEGIA POLITICA E’ SPECULARE ALLE STRATEGIE BELLICHE.


Che cosa ha spinto Trump ad eliminare il generale Sulaymani e il suo seguito?
Ecco riassunti i due aspetti principali :
     1)     Bloccare chiunque si opponga ( anche con la morte )al progetto egemonico e globalizzatore degli USA.
2  
     2)Mantenere attivo il principio, stabilito dal deep State Usa, di guerra permanente( dopo l’11 Settembre 2001) e gettare nel caos i paesi che non vogliono la globalizzazione o che si presentano come alleati al multipolarismo di Cina e Russia


L’azione USA con l’uccisione del generale Sulaymani ha ottenuto l’effetto contrario cioè quello di rinsaldare l’alleanza dell’Iran con Cina e Russia.
Tant’è che questo paese(l’Iran), minacciato più volte dagli USA come paese “canaglia” perché, secondo loro, costituisce una minaccia per l’equilibrio e l’incolumità di Israele, aveva costruito una cintura di sicurezza marittima iniziando esercitazioni navali congiunte con Cina e Russia. Non solo, per aggirare le sanzioni USA, l’Iran ha aperto alla Cina per la costruzione di una ferrovia Pechino-Teheran che rientra nel progetto cinese delle “nuove vie della seta”. Quindi l’uccisione del generale è stato un avvertimento: gli interessi geostrategici ed economici USA legati al valore del petrodollaro, come moneta di scambio globale, non possono essere cambiati. Pertanto le ripercussioni, causate da quest’intervento degli USA, negli Emirati arabi e nell’Arabia Saudita e in tutta l’area mediterranea con la Libia ancora nel caos sono da interpretare in questo senso:

Il conflitto libico, dopo l’eliminazione cruenta di Gheddafi, fra la coalizione di Al Serraj, sostenuta da UE e USA, e quella di Haftar, appoggiata dall’Egitto ed ora anche dall’Arabia Saudita e dagli Emirati arabi (cioè dai più importanti produttori di petrolio del territorio), si è riacceso più violento.
L’Italia è il primo paese che è stato attaccato nei suoi interessi (vedi Eni) da questa crisi bellica creata dall’impero USA e company. Per questo motivo diventa necessario per l’attuale governo italiano interloquire con chi in questo momento in Libia ha raggiunto un certo potere strategico territoriale accaparrandosi con le ultime battaglie la Sirte. Pertanto chi ha criticato attraverso i mass-media con varie epiteti l’incontro fra Conte ed Haftar non tiene conto della mutata situazione. Per questo diviene importante ricordarsi della linea geostrategica sull’energia tracciata dal geniale E. Mattei presidente dell’Eni e continuata dai politici della prima Repubblica.
L’intervento turco in Libia con jadisti dell’Isis prelevati dalla Siria e fatti sbarcare a Tripoli per sostenere Al Serraj apre nuovi e inquietanti scenari. Dunque l’uccisione del generale Sulaymani, divenuto martire per gli Sciti, rientra in questo assestamento strategico USA. Per adesso le ritorsioni iraniane sono state molto limitate e le contro reazioni USA si sono momentaneamente fermate in quanto deve essere riformulata la sua strategia del “caos infinto”. Questo perché le guerre non sono più di occupazione territoriale ma servono per lasciare i paesi in guerre fra bande jadiste da cui il caos e per accaparrarsi le risorse energetiche.
I Paesi amici e nemici di Washington devono prendere atto di questa realtà e attuare le contromisure per impedire lo scontro finale fatale per tutta l’umanità.