COMPARE NUOVA ATTRAZIONE PER IL "GRAND-TOUR"
Nell’estate 2006
scompare la Succursale Fiat di Viale Belfiore.
Emanuele Masiello scrive: - patrimonio sos: in difesa dei beni culturali ...
www.patrimoniosos.it/rsol.php?op=getcomment&id=2052
Il prof. Masiello
scriveva: Addio succursale Fiat di Firenze ! L'ennesimo scempio giace in questi
giorni sotto gli occhi attoniti dei fiorentini al loro rientro dalle vacanze:
la scomparsa della succursale Fiat in viale Belfiore. La gravità dell'accaduto
merita la critica più dura e impietosa. Nessuno avrebbe potuto immaginare che
... (v. link sopra)
Non aggiungiamo
altro: basta leggere cosa scrisse il Prof. Masiello docente di Storia
dell’Architettura contemporanea; solo una cosa, che lo stabilimento avrebbe
potuto essere una sede espositiva e congressuale bell’e pronta, adiacente alla
Fortezza e al Palazzo dei Congressi, se un gruppo di imprenditori fiorentini,
passato alle cronache, non avesse proceduto all’acquisto e alla demolizione, con
l’autorizzazione di chi amministra, cura e tutela il Patrimonio della Città.
Lago FIAT- Belfiore finito
Poi poco a poco la
natura ha ristabilito l’equilibrio delle acque di falda. Piante, alghe, aironi,
garzette, rane e zanzare hanno fatto il resto; l’antico lago è rinato scalzando
il cemento e riparando la ferita. Ma
pare che fra poco si aprirà il cantiere, tutto sta a vuotare il lago………… dai
Charlie, mano alle pompe! Charlie McGregor costruttore di svariati Student
Hotel, che ha acquistato il “Palazzo del Sonno” dove ha collocato il primo
pezzo della serie fiorentina, è alla seconda tappa e vorrebbe partire entro
l’anno corrente ma comincia a pretendere varianti al progetto: piano in più,
camere in più, varie ed eventuali e comincia a sollecitare il Sindaco. Dice: “sarà possibile solo se saremo in grado di
aumentare il volume della superficie utilizzabile con un piano supplementare e
aggiungendo ulteriori servizi per renderlo un edificio multi-funzionale”.
Ma il problema dei
problemi è lo svuotamento, dove riversare l’acqua: nelle fognature? Nelle
fognature come pare si stia valutando? Forse nessuno ha pensato che le
condutture hanno una certa portata e al deflusso occorre un certo tempo : se si
supera il volume calcolato, l’acqua torna indietro esattamente come succede ai
fiumi quando alla foce trovano il mare grosso. L’acqua ritorna a monte e allaga:
potrebbe succedere che a monte saltino i tombini e che l’acqua fuoriesca nelle
strade. Oppure McGregor e i suoi consulenti avevano pensato alle autobotti? Si
prosciugano le falde con le pompe e i tubi?
Lago in fase di riempimento
Prima c’era un
bell’esempio di architettura industriale del ‘900, la Succursale Fiat
inaugurata il 20 gennaio 1954, progetto dell’ Ing. Vittorio Bonadé Bottino, di
cui non resta neppure una fotografia; il che dimostra, anche in questo caso,
che Firenze primeggia nella provincialissima attitudine a demolire
l’architettura del ‘900 di indiscutibile valore ( v. ex complesso G.I.L) e cercare lustro e lustrini in progetti e
autori à la page, di moda. Avremmo avuto
piacere di pubblicare una foto dello stabilimento ma le ricerche non hanno avuto
esito.
E ora si riparte.
Si riparte sentendo
ventilare di nuovo la paventata costruzione di un parcheggio nel sottosuolo di
Piazza Giorgini, vedi la storia dei parcheggi “pertinenziali” previsti dal
Regolamento Urbanistico. Si continua a perseverare nell’antico e sperimentato
vizio di cercare sottoterra le soluzioni ai problemi che si creano in
superficie, a cui non si dà soluzione, senza avvalersi delle esperienze fatte.
A pochi metri di profondità si trovano le acque di falda, soprattutto in Piazza
Giorgini. Lì, nel sottosuolo, convergono le acque delle colline soprastanti:
quelle superficiali furono tombate e condotte da Giuseppe Poggi allo
Stabilimento dei Macelli per usi igienici, ma quelle di falda sono ancora naturalmente
presenti e copiose. La lezione di Viale Belfiore e del Gran Buco “Foster” e la
Relazione sull’ingrandimento della città di Giuseppe Poggi non servono a
niente, sono fuori moda così come fare un sopralluogo sui luoghi oggetto di
trasformazione. Non serve a niente: con il cemento armato si fa tutto, si
risolve tutto; è la logica corrente di chi avrebbe la responsabilità di
verificare e valutare. No, oggi si può fare di tutto e di più. Se poi la
collina dei Cappuccini è già rigonfia d’acqua anche nella stagione secca è
ragione che non interessa, se smotta e scivola giù è un fatto trascurabile, se
i condomini in cima a Via Vittorio Emanuele sono già molto lesionati chi se
importa: per le falde si metterà mano alle pompe. Firenze: Città delle pompe
idrauliche, come alla Foster, come in Viale
Belfiore, come a Campo di Marte, come ovunque si scavi e si scaverà; e chi se
importa se cedono le fondazioni degli edifici circostanti, basta che gli
scatoloni di cemento armato galleggino. Ma l’acqua non si ferma con le pompe
idrauliche, prende solo altre strade.
Lago Fiat-Belfiore in formazione
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