sabato 9 giugno 2018

IL GAY PRIDE IN ITALIA CHI LO FINANZIA?


UN GIOCO PERICOLOSO



L’evento è organizzato in varie date comprese tra il mese di giugno e di luglio, dalle Comunità LGBT delle rispettive città e regioni. In Italia, a partire dal 2013, anno in cui il Pride nazionale fu assegnato a Palermo, si sperimenta una nuova organizzazione delle manifestazioni creando una sinergia tra tutti i Pride del territorio nazionale, chiamata “Onda Pride”. Quest’anno vedrà protagoniste le città di: Brescia, Pavia, Varese, Palermo, Arezzo, Milano, Udine, Cosenza, Reggio Emilia, Siracusa, Bologna, Roma, Rimini, Sassari, Potenza, Catania, Genova, Napoli, Brescia, Latina, Bari, Siena, Gallipoli, Torino, Alba.

MA CHI LO FINANZIA?

Il Gay pride è finanziato da molte fondazioni, organizzazioni, che rendono possibile questa’ondata arcobaleno. A livello mondiale finanziano il Gay Pride nomi altisonanti come la Goldman Sachs,  George Soros, JPMorgan. Meritano un cenno anche il Goldman Fund di San Francisco (che nel 2000 ha devoluto ben due milioni di dollari alle organizzazioni gay), la Rockefeller Foundation (con circa 60.000 dollari annui), ma anche gruppi come Kodak, Hewlett-Packard, American Airlines, Apple, AT&T, BP, Chevron, Citigroup, Credit Suisse First Boston, Daimler Chrysler, Dell, Deutsche Bank, Ernst & Young, Estee Lauder, Intel, Ibm, J.P. Morgan Chase & Co, Johnson & Johnson, Levi Strauss & Co, Merril Lynch, MetLife, Microsoft, Nike, Pepsi, Toyota, Ubs, Xerox e, soprattutto, Motorola, oltre alla Fondazione Playboy (che da decenni finanzia le organizzazioni gay). Tutti sostegni finanziari a fondo perduto. Sono molto attive le raccolte fondi: per esempio, In Italia, Lush, la catena inglese di “cosmetici freschi fatti a mano” ha lanciato una campagna chiamata #GayIsOk, con un originale sapone ricoperto da brillantini d’oro chiamato “Amore”. L’azienda sperava di raccogliere 350.000 euro, da distribuire tra l’organizzazione internazionale AllOut ed ad altre associazioni LGBT nel mondo e la campagna ha avuto un successone. Il Gay Pride è quindi appoggiato economicamente da moltissimi finanziatori delle organizzazioni omosessuali. Quesst’anno il Roma Pride avrà molti sostenitori: sponsor ufficiali saranno Vitasnella e Taffo, un’azienda di pompe funebri, e i sostenitori principali saranno Vodafone, Joi+ condoms e Lovelab.

Fonte:

Queste multnazionali insieme alla finanza bancaria globale hanno un comportamento quantomeno schizofrenico tolgono diritti ai lavoratori e pagano salari infimi, da sopravvivenza gettando nella miseria milioni di esseri umani e nello stesso tempo superfinanziano il gay pride con lo scopo di gettare confusione nella società e nelle menti; un conto sono i diritti individuali inviolabili , altro obbligare tutta la società a credere come fosse una teologia universale in questi principi che hanno lo scopo di oscurare le trame del turbocapitalismo all’assalto di quel che resta dei reali diritti dell’umanità.


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