I giovani ed il
lavoro
Ho più di 50 anni e lavoro da oltre 10 per una società
conosciuta che opera a livello globale, ma della quale non farò il nome.
Lavoriamo nel campo delle informazioni commerciali, ho una qualifica in azienda
che mi rende visibile e coordino persone in varie città italiane.
Da oltre tre anni mi guardo attorno e vedo colleghe
andare in pensione senza essere sostituite nel vero senso della parola ma il
turn-over avviene con assunzioni attraverso contratti a tempo determinato.
Sempre più spesso si fa inoltre ricorso alla forma di assunzione di stagisti.
La nuova formula capestro per i giovani italiani alle prime armi. Non è solo la
società per cui lavoro che ne fa uso ma ormai è la norma.
Si assumono giovani entro i 29 anni che stanno
studiando per laurearsi o si sono laureati da poco, con stipendio da fame, ci
si aggira sulle 600 euro mensili, per un periodo di circa 6 mesi, sfruttandoli
al massimo.
Ho fatto la conoscenza di tanti giovani che sono
passati da noi come stagisti (“almeno qui ci offrono un minimo” mi dicevano) e
mi hanno raccontato che in altre parti, ad esempio c/o banche del comprensorio,
non venivano neanche pagati i pochi euro che ho specificato sopra, ma tutto
quasi gratis. Del resto lavorano per il normale orario di ufficio, le otto ore
giornaliere, come un qualsiasi altro impiegato, con poche ferie, poiché non
abbiamo una chiusura estiva…
Ditemi quindi come fanno i giovani a crearsi un
futuro? Dall’inizio di quest’ anno su una media di 5 assunti : 3 sono a tempo
determinato, di cui una sostituita per maternità (e chissà quante chances hanno di rimanere mi
chiedo?!) e due sono stagisti. I dati parlano chiaro…..
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