LA CHIESA VA
VERSO L’ USCITA
Nonostante tutto il generale dell’Ordine Domenicano,
Padre Cadoré, ha deciso che i quattro Padri attualmente residenti ed officianti
nella Chiesa di San Marco a Firenze si dovranno trasferire a Santa Maria
Novella e la Chiesa sarà chiusa a settembre. Tutto il Complesso di San Marco è
demaniale, quindi tutte le spese non dovrebbero essere a carico dei Domenicani
che, anzi, dispongono a Firenze di qualche rendita, ma nulla è dato sapere. Il
Domenicano non è il primo Ordine a lasciare Firenze in questi anni: così hanno
fatto i Gesuiti che hanno sconsacrato la Chiesa, sloggiando nostro Signore, trasferito
Padri e Beni Mobili a Roma, e comunicato di essere in trattativa col
Politecnico di Shangai, non si sa se a buon fine.
Così nostro Signore sloggerà anche da San Marco, ( Pax tibi Marce…….) e pace a tutti i Buoni
Spiriti che lo hanno seguito nel tempo.
Sarà questa la Chiesa in uscita?
A noi poveri peccatori, cattolici della domenica, o
delle feste comandate, o cattolici non praticanti, o pecore sperdute in cerca
di Pastore, questa pare una Chiesa che va verso l’uscita, che alza le mani, si disfa del bagaglio troppo pesante,
che siamo noi.
E’ più facile, molto più facile, rivolgersi ad altri
campi, pieni di pecore meno esigenti: che gliene importa all’immigrato ( di
qualsiasi provenienza e religione) DELLO STATO DI GRAZIA in cui si trova Santa Madre Chiesa, in cui si
trovano tanti ( tanti) sacerdoti e prelati, in cui si trovano le VERITA’ DELLA
FEDE, la FEDELTA’ AL MANDATO, la corrispondenza ai VOTI, la pulizia delle mani,
dello spirito, del corpo, insomma agli immigrati che ricevono assistenza, a loro basta quella, del resto non importa
proprio nulla e giustamente: non ne sanno niente.
Un tempo dove non arrivava Santa Madre Chiesa
arrivavano i Santi e gli Ordini a
rinnovare e provvedere, e aprivano Case, formavano Comunità, istruivano,
difendevano, predicavano, beneficavano, erano specchi in cui chiunque poteva
guardare e rispecchiarsi
intravvedendo una bella Luce.
Provvedere, come Provvidenza. La Divina Provvidenza: non ci credono più, Quella l’hanno già
fatta uscire dalla porta di servizio. Se ci sono buchi di bilancio non pregano la Divina Provvidenza tanto
Quella evidentemente non interviene per certi scopi, ma sa scegliere
infallibilmente: se tu fai il contabile, fai i bilanci e ci credi, vai in banca
e credi a quello che dice la banca, compri e vendi, chiudi, traslochi, metti
sul mercato i luoghi sacri, evidentemente
SEI DEL MONDO, ti affidi al mondo, ai suoi strumenti e metodi. Però dovresti sapere che non si può servire a
2 padroni…….Questione di Fede, al solito,
non di bilanci.
La Casa dei Gesuiti di Via Silvio Spaventa, e la
Chiesa con il bellissimo organo pare che tutto venga venduto per investire il
ricavato in una Casa d’Accoglienza a Roma: ma ci scusino i Padri generali che
in questi anni si succedono senza
cambiare linea, perché? Casa per casa, quella di Firenze faceva normalmente
accoglienza, per qualche ragazzo, per qualche famiglia e per la Comunità di
Sant’Ignazio; forse perché il valore di un investimento immobiliare a Roma è
superiore ? Ma povero Sant’Ignazio!! E poveri noi…….
Infine San Marco: ha mai provato Padre Cadoré ad
entrare in Santa Maria Novella? Uno stuolo di arroganti guardiani in divisa
alla porta: “BIGLIETTO”.“ Scusi ma vorrei pregare”.“ No, ora ci sono i turisti,
si prega quando c’è la Messa”. “Allora
quando entrerò?”. “ 5 minuti prima” . “ bene………”
Fine della Messa, tempo del ringraziamento: “ toc toc,
scusi signora, deve uscire”. “ Ma sto pregando”. “La Messa è finita, si
accomodi all’uscita”.“ Ma è appena finita!” .
“ Per restare ci vuole il biglietto, poi ho visto che lei stava
guardando gli affreschi, quindi non sta pregando! Prego si accomodi
all’uscita!”
Arriva un secondo usciere in divisa e mi alzo
dall’inginocchiatoio: “ E se volessi confessarmi?”
“ Esca, qui non c’è nessun confessore”. “ Lo credo
bene, anche il Signore deve essere uscito da un pezzo!”
P.S: Apprendiamo da fonte certa che il complesso di San Marco non è interamente di proprietà demaniale: il Convento e la Farmacia sono proprietà dell'Ordine Domenicano. Nulla di più facile che il disegno sia quello di trasformare il Convento quattrocentesco in residenza turistica e la Farmacia in shopping center. Solo il tempo dirà se ci abbiamo azzeccato.
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