ABBIAMO IL NUOVO GOVERNO DI DRAGHI.
Ecco il governo Draghi: 23 ministri,
15 politici e 8 tecnici. Confermati Di Maio, Speranza, Lamorgese, Guerini,
Franceschini, D’Incà e Bonetti| 33% donne
Il Leviatano è stato chiamato e produrrà quello
che tutti in parlamento volevano: una cura definitiva, eccoci alla resa
completa all’oligarchia mondiale; un bel successo per le così dette opposizioni.
Questo è un governo per dare il via al Recovery Fund anticamera del MES
Nell’attesa della cerimonia di presentazione dei
ministri abbiamo visto per ore
I
due corazzieri immobili, rigidi con bocca e naso chiuso da mascherine. Un vero
spettacolo mediatico.
ECCO I MINISTRI PRESENTATI DA DRAGHI
Federico D'Incà ai Rapporti con il Parlamento Per l'esponente M5S riconfermato l'incarico già ottenuto nel
Conte 2
Vittorio Colao all'Innovazione tecnologica Il manager
bresciano ha guidato per 10 anni il colosso globale Vodafone
Renato Brunetta Pubblica amministrazione ministro della
Pubblica amministrazione la prima volta, nel 2008. Disciplinò in pratica le
assenze dei dipendenti pubblici con decurtazioni delle retribuzioni e visite
fiscali anche per un solo giorno di assenza.Berlusconiano.
Maria Stella Gelmini agli Affari regionali Torna al governo
dopo 10 anni. L'ultima volta era stata all'Istruzione, ora va in un ministero
senza portafoglio (come gli altri due forzisti della squadra) Tra il 2008 e il 2010 firma la riforma della scuola,con
tagli di ore di materie importanti come Diritto,storia dell’arte, lingua
italiana.
Mara Carfagna al Sud Gli esordi in tv, la laurea in
Legge, la partecipazione a Miss Italia nel 1997. Poi l'ingresso in Parlamento.
Dieci anni fa aveva guidato il dicastero alle Pari opportunità
Elena Bonetti alle Pari opportunità di Italia Viva dopo lo
strappo Matteo Renzi al Conte bis, torna al ministero per le Pari Opportunità e
la Famiglia.
Erika Stefani alle Disabilità Era già entrata nel governo
Conte 1, l'avvocato senatrice della Lega.
Fabiana Dadone alle Politiche giovanili In Parlamento
dal 2013 con il M5S, classe 1984, è originaria della Provincia di Cuneo. Si
occuperà di politiche giovanili
Massimo Graravaglia al Turismo Come Giorgetti, nella
Lega è sempre stato considerato l’uomo dei conti, si è laureato anche lui alla Bocconi,
Luigi Di Maio agli Esteri l'uomo-immagine
della transizione di 5S
Luciana Lamorgese all'Interno ha
annullato decreti Salvini sulla sicurezza
Marta Cartabia alla
Giustizia Docente di diritto, ha presieduto la Corte costituzionale fra il
dicembre 2019 e il settembre 2020
Daniele Franco all'Economia Il
nuovo titolare del Tesoro è stato il direttore generale di Bankitalia. È stato capo
del Servizio studi e poi Ragioniere generale dello Stato
Lorenzo Guerini alla Difesa 55
anni, lombardo di Lodi, legatissimo alla città di cui è stato anche sindaco,
figlio di un operaio comunista, ha un tratto che lo accomuna ad Arnaldo
Forlani: mediatore, è capace di dribblare agguati e polemiche politiche e di
risolvere grane.
Giancarlo Giorgetti allo Sviluppo
economico Già sottosegretario alla Presidenza del Consiglio nell'esecutivo
gialloverde, è il volto moderato del Carroccio per cui ha sempre tenuto le
relazioni con il mondo bancario, finanziario e industriale. E anche quelle
internazionali. E’ l’eminenza grigia della Lega.Bocconiano
Stefano Patuanelli all'Agricoltura È un 5 Stelle ma
potrebbe pure essere del Pd
Roberto Cingolani alla
Transizione ecologica ministro di un ministero mai esistito prima
Enrico Giovannini alle Infrastrutture ministro del Lavoro
del governo Letta dall'aprile del 2013 al febbraio del 2014
Andrea Orlando al Lavoro studi di Giurisprudenza a Pisa,
senza però conseguire la laurea, è il classico figlio dell'apparato
post-comunista
Patrizio Bianchi all'Istruzione Di
area prodiana
Cristina Messa all'Università laureata in Medicina e
chirurgia all'università di Milano nel 1986
Dario Franceschini alla Cultura attitudine a ritrovarsi sempre nella poltrona giusta
Roberto Speranza alla Sanità è
sempre stato per la linea dura, quando si è trattato di decidere su lockdown,
chiusure, riduzioni di attività.
Sottosegretario alla presidenza del Consiglio Roberto
Garofoli Giurista e capo di Gabinetto di due ministri dell'Economia, si
dimise dal governo gialloverde dopo gli attacchi del M5S
In questo governo ci sono delle conferme, Di
Maio, Speranza, Lamorgese, Franceschini, Guerini, D’Incà e Bonetti. Con Di Maio
agli esteri, abbiamo già visto di cosa è capace. In generale il ministero degli
esteri in mano ai pentastellati è un pessimo segnale. Speriamo almeno di non
riavere Manlio di Stefano sottosegretario. Speranza è stato un pessimo
ministro: non ha attivato nessuna organizzazione con cure mediche già
collaudate ed efficaci per evitare la seconda ondata. Agli Esteri ascolteranno
solo lui (il drago), non certo il ragazzino, e i ministri di contorno
faticheranno molto a mettersi di traverso. Ci sono 10-12 ministri che fanno il
governo. Gli altri sono per portare il caffè, accontentare la variegata
maggioranza, e aggiustare le quota rosa. Infatti cosa ci fanno due banchieri –
che da soli contano più di tutti gli altri ministri messi insieme – alla guida
dello STATO?
Grande risultato per il genio della Leopolda. Lui ha un solo ministro , ma ora è ancora più chiaro per conto di chi ha giocato la partita: 3 ministri a F.I. e altrettanti alla Lega. Il suo intento lo ha raggiunto, portare DRAGHI al governo e alla presidenza della Repubblica. Infatti Draghi ha manovrato i partiti accontentando un po’ tutti utilizzando il “decalogo” Cencelli mettendo così un'ipoteca sulla sua nomina al Quirinale.
Il presidente del Consiglio Mario Draghi giocherà all’attacco con due punte: Roberto Cingolani e Vittorio Colao, scelti per guidare i due ministeri a cui faranno capo gli obiettivi del Next Generation EU: transizione ecologica e innovazione tecnologica e transizione digitale.
Il Ministero della transizione ecologica, è stato voluto dai pentastellati per far passare il sì della base al governo a guida Mario Draghi, potrebbe trasformarsi in un’ennesima emorragia di fondi pubblici, questa volta di marca ecologista. A dirlo è Davide Tabarelli, presidente e fondatore di NE-Nomisma Energia e professore presso l’Università di Bologna. Per favorire la transizione ambientale il 37% delle risorse messe in campo dal Recovery Fund serviranno a finanziare azioni per il clima e la biodiversità. Quel che rimarrà ben poco andrà alla piccola impresa.
Il vero problema che ha l’Italia è la
disoccupazione generazionale, la mancanza di lavoro di un’intera generazione,
quella dei giovani (nati dopo il 1985) addestrati all’uso di nuove tecnologie
digitali. Per risolvere il problema è necessario che lo Stato entri in
partecipazione con le aziende private riattivando l’IRI (Istituto per la
Ricostruzione). Le formule giuste ci sono: “più pubblico(per la difesa dei
nostri asset economici fondamentali) e meno privato”, “più economia reale e
meno economia finanziaria”, “più Stato(ripulito e riformato) e meno interessi
speculativi gestiti dalle banche”. Non pensate che gli altri stati europei non
lo stiano facendo, infatti con l’utilizzo della pandemia, come copertura, la Germania ha potuto
finanziare direttamente con denaro pubblico molte delle sue imprese e banche da
tempo in difficoltà, così come hanno fatto altri Stati. Lo hanno fatto senza ricorrere al
Recovery Fund. Domandatevi perché il governo Conte bis non lo ha fatto la
risposta è facile : l’Italia deve rimanere ancora più sottomessa all’UE con il
finanziamento del Recovery Fund.
Comunque i ministeri che contano alla fine
Draghi se li è tenuti per i suoi uomini.
Il nuovo governo dovrà prestare giuramento al
Pres. Mattarella e poi dovrà presentarsi in parlamento per avere la fiducia sul
programma che presenterà.
Il Senato ha votato sì, come previsto, a larghissima maggioranza: 262 favorevoli, 40 contrari, due astenuti. Contrari i 19 senatori di Fratelli d’Italia, 15 grillini e 6 del Misto. Oggi tocca alla Camera, dove si prevede un risultato analogo.
Giovedì 18 Febbraio 2021
La Camera sulla Fiducia così ha votato: 535 Si 56 NO
Il nostro Parlamento non rappresenta più il popolo italiano. Alcuni partiti forse hanno profondamente errato nello scegliere di cavalcare i Draghi e Dragoni piovuti dal Cielo ed armati dell’Ariete dell’economia.
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