La scienza afferma che un virus ad alta
contagiosità non si ferma chiudendo la gente in casa ma lasciandola libera di
circolare e di sviluppare gli anticorpi necessari e proteggendo nel contempo le
fasce più deboli. È stato fatto esattamente il contrario. La scienza afferma
che in presenza di un virus sconosciuto è essenziale effettuare autopsie. Le
autopsie furono vietate. La scienza afferma che un virus che provoca una malattia
infiammatoria progressiva va fermato nei primissimi giorni per ottenere una
completa remissione dei sintomi altrimenti ci si aggrava e si può morire. Le
cure domiciliari precoci furono vietate.
La scienza riconosce numerosi farmaci in grado di
bloccare la replicazione virale. Questi farmaci sono stati ignorati,
demonizzati, osteggiati e anche vietati. La scienza afferma che i tamponi non
hanno alcun valore diagnostico e forniscono risultati fortemente falsati. Gli
stessi tamponi sono alla base del terrorismo mediatico e delle decisioni
politiche circa la limitazione delle libertà individuali.
La scienza afferma che un qualunque farmaco prima
di essere messo in commercio debba superare le fasi di sperimentazione e
rispettare i criteri di farmacovigilanza. Gli pseudo vaccini circolanti oggi,
non sono stati sperimentati neppure sui ratti. La scienza afferma che una
vaccinazione effettuata su un soggetto che ha già sviluppato gli anticorpi lo
potrebbe esporre alla cosiddetta ADE (Antibody-dependent Enhancement) che
provoca un aggravamento marcato del quadro clinico in caso di re-infezione.
Tuttavia nessun test anticorpale viene effettuato prima di sottoporre un
individuo alla vaccinazione.
La politica si vanta di prendere decisioni in nome
della scienza ma in realtà in tutta questa tragica farsa la scienza non c'entra
nulla. Semmai si tratta di un misto tra superstizione, scientismo e inganno spacciato
come “unica soluzione”. È tutto senza senso e senza logica. Interi popoli
trattati alla stregua di cavie chiuse in gabbia in attesa di una
sperimentazione con l’inoculazione di un medicinale che andrà ad interferire
con il patrimonio genetico di ognuno di noi.
I lockdowns sono già stato decisi da
tempo. Tutte le decisioni prese in queste settimane di colorare l’Italia di
rosso, arancione o giallo sono soltanto una tattica per imporre i loro progetti
gradualmente, testando volta a volta le reazioni della popolazione e quindi
proseguire seminando paura e paternalismo per confondere le loro vere
intenzioni. Il progetto è chiaro: Non ha niente a che vedere con la situazione
sanitaria, che è sotto controllo (salvo le solite inefficienze di certe
regioni) e che vede una pressione sugli ospedali inferiore a quella che si
verifica abitualmente ogni anno per le epidemie stagionali di influenza. Ma
chiaramente di questo a chi governa non importa nulla. Il progetto già
pianificato dalla primavera è un altro, e tutto politico: un esperimento di
ri-disciplinamento autoritario delle società funzionale ad un modello economico
ben preciso. L'obiettivo di queste classi politiche è enfatizzare a dismisura
il virus per distruggere quel che resta della piccola e media impresa, del
terziario autonomo, degli spazi di formazione, socialità e cultura
"fisici", e sostituirli con consumi, intrattenimento, didattica,
socialità integralmente digitalizzati, completamente inglobati dalle grandi
corporations hi-tech globali.
E’ giunta l’ora di dire basta e di riprenderci in
mano la nostra vita.