lunedì 2 dicembre 2019

COL NUOVO MES L’UE VUOLE INSTAURARE LA TROIKA IN ITALIA


VOGLIONO RENDERE L’ ITALIA SOLO UN’ESPRESSIONE GEOGRAFICA


La riforma del Mes dovrebbe avvenire entro fine anno; queste sono le intenzioni dell’attuale governo Conte bis. Nel sistema economico italiano sale la preoccupazione per questa riforma. In quanto se verrà attuata, come prima risposta le banche italiane smetterebbero di acquistare titoli nazionali; questo è quanto afferma Il presidente dell’Associazione bancaria italiana (ABI) Patuelli. Il motivo principale è che con il nuovo-MES si avrà la “ristrutturazione del debito” nel caso che lo staff del MES non reputi il debito di quel Paese sostenibile. 

Ristrutturazione significa che i detentori dei titoli di Stato (attualmente la maggior parte del debito IN TITOLI DI STATO è detenuto dalle nostre banche) potrebbero vederne allungate le scadenze, o abbassato il rendimento, o infine addirittura vedere tagliato parte del loro credito e quindi la perdita è garantita .Perciò l’approvazione  del MES porterebbe conseguenze pesanti sull’economia nazionale.

Nel maggio2010 le banche tedesche e francesi che avevano prestato quattrini alla Grecia erano state già messe in sicurezza, soprattutto coi soldi dell’ITALIA, quindi al riparo da perdite. A causa del debito italiano, creato nel tempo ad hoc, con la separazione fra la banca d’ITALIA e Tesoro e con la perdita della sovranità monetaria, Ie banche italiane e straniere ci penserebbero due volte ad acquistare titoli di un Paese che potrebbe essere assoggettato a ristrutturazione del debito. Di qui i timori del governatore di Bankitalia Ignazio Visco, di Patuelli e di tanti altri. Infatti una ristrutturazione del debito colpirebbe duramente le banche e i risparmiatori. Questa è una strategia folle, serve solo ad affondare e strangolare una volta per tutte la nostra già traballante economia.


La riforma del MES in Italia se attuata può provocare la paralisi del nostro sistema bancario in quanto all’interno contiene alcuni articoli riguardanti la ristrutturazione “del così detto debito”a vantaggio delle banche tedesche, francesi ed olandesi in quanto queste banche sono indebitate ed a rischio di fallimento; questo è il motivo principale dell’approvazione voluta dall’attuale governo per favorire chi comanda in Europa. Tale approvazione avvenuta nel Giugno scorso non è stata mai discussa preventivamente nel nostro parlamento: anzi il precedente governo Conte sostenuto da una maggioranza parlamentare giallo-verde aveva avuto il mandato parlamentare vincolante di non approvare il MES cosa che il Presidente del Consiglio non aveva tenuto in considerazione dichiarando invece di approvare la riforma del MES in quella sede(adibita alla contrattazione) così come era . In effetti il primo Ministro Conte in quella riunione di Giugno non ha firmato niente perché non è previsto dalla procedura. Infatti il documento del Mes deve essere ratificato successivamente secondo le norme previste. L’approvazione verbale diviene pertanto vincolante e non più modificabile così come ha affermato l’attuale Ministro dell’Economia Gualtieri.

Pertanto l’attuale governo ha omesso di rendere noto al Parlamento quanto era stato deciso all’epoca dal Presidente del Consiglio e dal Ministro dell’Economia dal precedente Governo Conte 1°. Il fatto denota non solo la mancanza di trasparenza degli atti governativi ma anche di far passare approvazioni di documenti non discussi e votati prima in Parlamento.
Così come viene delineato dalla seguente legge di Stato: “ legge voluta da Mario Monti, la 234 del 24 dicembre del 2012, la quale all’articolo 5 prevede in maniera inequivocabile che il capo del governo debba riferire al Parlamento in merito ad ogni tipo di trattativa con i partner europei, laddove vi siano implicazioni di carattere finanziario e monetario. La stessa legge prevede che anche l’indirizzo POLITICO che il premier dovrà seguire nelle trattative deve essere indicato dalle Camere”. E’ evidente che tutto ciò non sia avvenuto. Questo fatto evidenzia il peggioramento degli organi istituzionali per il mancato rispetto delle leggi in vigore.

Oltretutto la neo-riforma del MES diviene essa stessa uno strumento che dà potere all’organismo MES per obbligare i governi a “prelevamenti forzosi “sui conti correnti dei risparmiatori. Se Governo e Parlamento approvano questo meccanismo, della così detta stabilità economica che avvantaggia una parte sola(vedi patto di Aquisgrana fra Parigi e Berlino)a svantaggio dell’altra parte, vanno direttamente contro l’articolo 47 della nostra Costituzione che protegge e difende il risparmio: “ La Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme; disciplina, coordina e controlla l’esercizio del credito. Favorisce l’accesso del risparmio popolare, alla proprietà dell’abitazione, alla proprietà diretta coltivatrice e al diretto ed indiretto investimento azionario nei grandi complessi produttivi del Paese.”

RIFERIMENTI:




 


martedì 26 novembre 2019

HO VISTO ANCHE SARDINE FELICI


LA FELICITA’ DI ESSERE CONCORDI CON L’ELITES DEI GLOBALISTI




E’ da oltre dieci anni che i nostri amici delle élites globaliste ci stanno regalando una serie di movimenti “spontanei,”in realtà costruiti da esperti in Istituti specializzati nel rovesciamento dei principi guida dei popoli per sostituirli con una molteplicità di punti di vista al fine di creare un relativismo applicabile in ogni campo del sapere per trarne così interessi politici ed economici riguardanti soprattutto la decrescita demografica, economica ed industriale.
Tanto per chiarire ecco alcuni esempi: il movimento arcobaleno pro-gender e la pace nel mondo, ha lasciato campo libero alle multi-nazionali di agire al meglio per realizzare i loro profitti.
Il popolo viola subito dopo “mani pulite” e l’eliminazione forzata di alcuni partiti storici della 1° Repubblica perchè si opponevano alla svendita dell'industria italiana.
Il super comico Grillo con i suoi V-Day e le piazze colme di grillini trasformati poi nel movimento 5Stelle con la conseguente presa del potere politico in Parlamento e nel Governo.


Le primavere arabe con i loro vari colori…con la distruzione di quei paesi emergenti attraverso guerre permanenti e la formazione di bande armate ( Al-quaeda,ISIS).
Le ONG al servizio di chi ha organizzato la più grande deportazione di massa dall’Africa facendola passare per una migrazione necessaria in realtà causata da corruzione e guerre locali scatenate dagli stessi globalizzatori e multinazionali per accaparrarsi le materie prime e nello stesso tempo destabilizzare gli STATI in Europa creando il caos per eliminare la loro sovranità.
Il risveglio dal sonno profondo delle femministe mutate in femen.


Il fenomeno Greta, sul problema del surriscaldamento globale ben studiato prima sul piano della comunicazione, che ha coinvolto migliaia di giovani minorenni preoccupati del loro futuro e di adulti in cerca del loro momento di ribalta sulle scene della nuova politica economica green mondiale.
Infine spuntano dal nulla le sardine, fino a ieri tenute ben chiuse in scatola; le quali propongono un mondo migliore, accogliente, pacifico, libero da condizionamenti contro le supremazie dei partiti. Non sapendo le poverelle che chi ha aperto le loro scatolette ben conservate proviene da gruppi elitari incistati nello Stato italiano al servizio dei globalisti. In tali modo questo movimento così detto spontaneo svolge per lor signori due compiti importanti.


 Il primo quello di mascherare, attirando l’attenzione su di loro, i veri problemi che attanagliano proprio in questo momento l’Italia: il rischio di chiudere gli ultimi residui della sua ex potenza industriale ed economica, come l’Ilva che comporta il ridimensionamento di tutta la filiera meccanica esistente legata a Fincantieri, Ansaldo e Leonardo che ha incorporato i motori “ gioiello” dell’Isotta Fraschini ed altre attività, come l’edilizia, le ferrovie che usufruiscono dell’acciaio prodotto dall’Ilva di Taranto già ridotta in quanto faceva parte della Finsider-Ilva all’interno dell’IRI. Per non parlare della compagnia di bandiera Alitalia ridotta a chiedere l’elemosina aspettando di essere acquisita da Delta o Lufthansa con la partecipazione di Atlantia e Ferrovie. Per non parlare della firma del MES da fare sotto silenzio.
Il secondo compito è quello di riportare il conflitto sociale fra una destra ed una sinistra, due concetti obsoleti non più corrispondenti alla realtà attuale ma che fanno comodo ai globalizzatori e multinazionali per deviare su un binario morto lo scontro sociale verso chi è artefice della flessibilità del lavoro e della crisi ecomico-finanziaria che attanaglia e strangola i popoli.
In questi ultimi giorni di “sardine” si parla molto e le fanno vedere nei loro raduni di piazza come “sardine felici” fuori dalle loro scatolette. Perché proprio questo pesce azzurro come simbolo? Un pesce che nutre i giganti del mare e i popoli più poveri in quanto al mercato costa poco. Un pesce abbondante nei mari, un simbolo antico “il pesce” che ricorda molto da vicino l’uso che ne facevano i primi cristiani per comunicare e riconoscersi fra loro ma in questo caso è un pesce in salamoia conservato sotto sale per imbalsamare la coscienza dei popoli e impedire ogni reazione contro chi vuole la distruzione di una Civiltà che ha più di duemila anni.
  


domenica 24 novembre 2019

ECCOLE, LE NUOVE SARDINE


Animalia.....

Di Grillo ed altre specie:

"Dobbiamo essere euforici! Andiamo a fare col Pd un altro 
programma di governo a gennaio! Faremo cose bellissime! 
Tutti insieme al Pd! Non possiamo essere sempre quelli di prima, 
dobbiamo trasformarci! ......"
Quando il Pd ha bisogno d'acqua, con grande gioia ed euforia 
il Grillo gliela porta perfino con le orecchie.

Di sardine:




La sardina prospera nei nostri mari, viene pescata 
in abbondanza, ma è tipicamente stagionale, 
infatti si dice : " stagione di sardine".
Piuttosto primitiva, ha qualcosa in comune col tonno.
Si raduna e si muove in grandi branchi, nuota in superficie, 
si fa vedere,così la pesca non è difficile per i pescatori: 
di solito sardine giovani,ma molto più nutrito nel banco 
è il numero delle vecchie sardine. Tuttavia è facile preda 
di pesci più grandi,che se le possono pappare tutte.
Quelle giovani e inesperte finiscono in bocca 
al famoso “squalo mutato:testa rossa e pinne gialle" 
ma qualche vecchia sardina si sfila in tempo.

GDB

giovedì 31 ottobre 2019

DEFORMARE LE OPERE FRUTTO DELL’INGEGNO UMANO SIGNIFICA DESTRUTTURARE LA MEMORIA STORICA DELLA CITTA’ DI FIRENZE


LO STADIO ARTEMIO FRANCHI OPERA DELL’ARCHITETTO PIER LUIGI NERVI


In merito al dibattito di queste settimane, riguardo al restyling dello Stadio Artemio Franchi, io grande amante dell'arte, e in particolare dell'architettura, (anche moderna di qualità), mi permetto di scrivere questo post, spiegando, a chi non ne è a conoscenza, del grande valore architettonico dello stadio Artemio Franchi di Firenze, e del suo grande architetto e ingegnere che lo progettò e lo costruì in quell' ormai lontani primi anni '30.
Lo stadio comunale di Firenze voluto dall'allora presidente, nonchè fondatore dell' A.C. FIORENTINA, il marchese Luigi Ridolfi Vay Da Verrazzano e voluto dall'allora giunta comunale di Firenze, per dotare la nostra città di Firenze e l'allora appena nata società di calcio FIORENTINA , di uno stadio adeguato ai tempi e alla grande tradizione architettonica della città. Cosi fu incaricato, l'architetto e ingegnere civile Pier Luigi Nervi, che era in quegli anni, poi passato alla storia, come il più innovativo e geniale architetto strutturalista moderno del cemento armato, riconosciuto poi anche a livello internazionale.


 L'architetto Pier Luigi Nervi, definito poi, il Michelangelo del cemento armato, con la costruzione dello stadio di Firenze perchè per la prima volta nella storia e al mondo, il suddetto architetto, usando  tecniche assolutamente innovative, ha creato delle strutture avveniristiche col cemento armato, quali, le rampe elicoidali,e la grande pensilina a sbalzo, che sono poi divenute, le più difficili e più importanti tecniche del cemento armato, ha potuto dare cosi, col suo grande coraggio e genialità, una svolta assolutamente nuova ed esemplare all'architettura, creando delle strutture, che avrebbero fatto scuola e che prima di allora erano irrealizzabili. Si può dire cosi, che lo stadio di Firenze, non solo è stato il primo stadio moderno della storia, ma è e rimarrà, il più grande capolavoro con il quale l'architettura moderna è nata. 


Dalla pagina dello stadio fiorentino su Wikipedia riporto quanto dice sulla struttura delle rampe elicoidali: " Le tre scale elicoidali esterne che permettono tuttora l'accesso del pubblico, si trovano alle estremità del rettifilo della gradinate scoperte. La loro rampa sporge come una mensola da una trave avvolta a spirale, che si incrocia in mezzeria con una trave simmetrica; questa soluzione oltre a rendere bilanciata l'opera, riduce l'azione torcente che la rampa genera sulla rampa elicoidale. Su una delle due travi elicoidali è incastrata, a sbalzo, la rampa vera e propria delle scale, che sono larghe 3 metri, rampa che porta gli spettatori, alla sommità delle gradinata, da cui cui si ridiscende grazie alle scalinate di distribuzione; il deflusso invece avviene dal basso, tramite dei camminatoi, che conducono all'esterno dello stadio. Una delle loro caratteristiche è l'eleganza, che si affida a una struttura intelaiata spaziale ottenuta con l'incrocio di due travi elicoidali, incastrate entrambe alle estremità, della strutture." 
Il Nervi nelle sue costruzioni, realizza con le nuove tecniche del cemento armato, strutture che siano esteticamente belle, e funzionali, riprendendo l'estetica dei modelli classici e realizzandola con le nuove tecniche costruttive. Infatti, la grande pensilina a sbalzo, lunga 110 metri e larga 22,5, sorretta da 24 mensole portanti è stata la prima tettoia al mondo, senza colonne di sostegno che il Nervi d'accordo con il presidente di allora Luigi Ridolfi, realizzò per evitare che le colonne di sostegno, che fino ad allora, in architettura, dovevano essere usate per qualsiasi tettoia, non ostruissero la visuale degli spettatori. A riguardo riporto quanto scritto da Piero Bargellini nel 4° volume della sua bellissima opera " La splendida storia di Firenze":

" A Firenze il progetto dello stadio, venne affidato, dall' amministrazione, presieduta dal conte Giuseppe della Gherardesca, al più geniale strutturalista di cemento armato; l' ingegnere Pier Luigi Nervi, che costruì, sul vasto prato del Campo di Marte, il più moderno, il più razionale e il più ardito stadio che mai si fosse veduto; tutto in cemento armato, con scale aeree di largo movimento e con una pensilina che sembrava sorretta dal vento. Forse soltanto la cosidetta torre di Maratona appariva troppo esile e cava nel largo giro del panorama collinare. Le strutture ideate più che calcolate dall' Ingegnere Nervi, sembravano talmente spericolate da infondere il timore che non avrebbero resistito. Specialmente la pensilina destava, non all' autore, ma a certi critici, il sospetto che non reggesse il suo librato volo nello spazio. 


Accadde cosi che nel giorno in cui doveva essere disarmata, le maestranze disertarono il cantiere, lasciando il Nervi solo, con i suoi assistenti. E fu lui, fiducioso della propria opera, a far saltare coi mazzuoli i cunei dell'armatura, disposto a morire sotto la soletta di cemento. Parve ed era realmente, un miracolo di staticità e di eleganza" Era cosi nata, l'architettura moderna. Per questo motivo, io Giovanni Setti, sono favorevole ad un Restyling del Franchi ,"non invasivo" dove nessuna struttura esistente venga demolita, ma solo, come dal progetto dell' architetto Camilla Ammannati, venga coperta la struttura con materiali e strutture non invasive. Altrimenti, come detto dal pregiato professor Gurrieri vengano ristrutturate le bellissime strutture del Nervi .Ricordo alle autorità competenti, a proposito dell' idea che circola sulla demolizione delle curve, che lo stadio di Firenze come all' epoca altri stadi, era nato con le curve leggermente ovali e un pò più distanti dal campo, perchè era uno stadio, come tanti altri, nato con la pista di atletica, e quindi è naturale che avesse quella forma, come tutti gli stadi che avevano la pista di atletica leggera. Quindi mi sembra assolutamente assurdo che si vogliano demolire le due curve per avvicinarle, di 10 o 15 metri, snaturando l'opera e deturpando per sempre un monumento nazionale. Ricordo inoltre agli architetti che ad ogni curva, la Fiesole e la Ferrovia, dal lato Maratona, esternamente si trovano le due rampe elicoidali, che sono appunto due di quegli elementi architettonici di grande rilievo. Volete demolire anche quelle? Del nostro secolo passato cosi non lasceremo niente che testimoni l'architettura contemporanea. Infine ricordo che se non ci fosse stato l'architetto Nervi che con lo stadio di Firenze ha inventato queste eccezionali tecniche col cemento armato, ora non ci potrebbero essere nemmeno gli altri stadi moderni, che comunque sono il frutto e l'evoluzione degli esperimenti e dell'architettura del '900 come il suddetto stadio. Voglio inoltre aggiungere, a mio modesto parere, che per i motivi sopra citati, lo stadio di Firenze per la sua architettura moderna è un capolavoro che si potrebbe paragonare ad un opera dell'architettura classica, come la cupola del Brunelleschi che è un capolavoro dell'architettura rinascimentale, perchè tutti e due le opere sono state ugualmente innovative.

Giovanni Setti

domenica 27 ottobre 2019

INGOVERNABILITA’ DI UNO STATO


Quanti “Stati “esistono nello Stato italiano? Proviamo ad elencarli:

Due sono legali, il Vaticano(con la sua diffusione attraverso propri immobili nel territorio del comune di Roma,le sue banche e ricchezza finanziaria internazionale) e le logge massoniche nazionali previo deposito dei loro iscritti nelle prefetture locali dello Stato. Poi esistono anche le massonerie internazionali che si intromettono nelle decisioni dello Stato pur non avendone titolo per farlo. Inoltre sono dislocate nel territorio italiano varie etnie che non vogliono integrarsi; oltre alle mafie nazionali ( mafia – ndrangheta – camorra )e mafie internazionali ( triadi cinesi – mafia nigeriana – cartello sudamericano ).Infine agisce la finanza apolide con i vari addentellati nelle nostre istituzioni. In tutto abbiamo molte “Associazioni” che perseguono i loro interessi privati a danno dello Stato italiano infatti ognuna di esse svolge un compito ben definito: che va dall’esautorazione dei poteri dello Stato all’eliminazione del cristianesimo che potrebbe far rinascere la spiritualità in Europa . Con tutte queste commistioni domandiamoci come può funzionare uno Stato? Inoltre c’è da aggiungere anche la presenza di alcuni Enti religiosi che non hanno giurato e non vogliono giurare sulla Costituzione italiana. Accanto a tutto questo occorre considerare l’obbedienza indiscussa dei nostri governi ai dictat della Commissione dell’Unione Europea che c’impone i parametri di Maastricht come dogmi che impediscono di fatto la crescita economica. Infatti questi parametri sono stati creati per impedire lo sviluppo economico e vengono usati a discrezione dai commissari europei e diventano meno rigidi verso quei paesi che ritengono più adatti a mantenere il loro potere. Per tutti gli altri esiste l’obbligo a rispettare i suddetti parametri soprattutto per i paesi del Sud-Europa. Non a caso è stato firmato il patto di Aquisgrana creando l’asse Berlino-Parigi. Questo patto ha sancito la supremazia della Germania e della Francia sugli altri paesi della UE. Nessuno si è reso conto oppure ha fatto come lo “struzzo” facendo finta di niente; la conseguenza è stata la creazione di paesi vassalli di Berlino e di Parigi. Infatti il patto è denominato anche neo-carolingio.






lunedì 7 ottobre 2019

LA FINE DELLA SOVRANITA’ DEL PARLAMENTO



LA DEMOCRAZIA ITALIANA E’ IN PERICOLO


da così

Questo taglio dei parlamentari, ridotti a metà, è una vera e propria riforma costituzionale: TOGLIE LA SOVRANITA’ AL PARLAMENTO:

1) Perché in tal modo le due camere dimezzate riducono il rapporto di rappresentatività con gli elettori.

2) Perché così si riduce la loro funzione costituzionale di controllo e di indirizzo politico sull’operato del governo.

3) Modifica alterando in maniera irreversibile la formazione numerica delle attuali 14 commissioni parlamentari-il numero ridotto dei senatori e deputati inficia i lavori delle commissioni, in quanto il parlamento espleta gran parte del suo mandato elaborando le attività all’interno delle commissioni-Fatto gravissimo in quanto sarà causa di esami poco approfonditi di testi di legge e di altro materiale.

4) Inficia il rapporto numerico di rappresentanza fra cittadini elettori e l’istituzione parlamentare degli eletti. Così il rapporto fra l’elettorato passivo e attivo subirà un colpo decisivo a favore dell’astensionismo.

5) Il Parlamento,non è più l’organo centrale su cui è basato tutto l’impianto costituzionale, diverrà così più confacente al dictat delle lobby è sarà maggiormente esposto alla volontà delle segreterie dei partiti e non più indipendente nell’attuare ciò che è meglio per il popolo italiano.

6) Il numero ridotto inoltre non porterà alcun risparmio in quanto le commissioni parlamentari per il disbrigo dei lavori più urgenti saranno costrette ad affidarsi a tecnici esterni super-pagati come già avviene nelle Regioni e Comuni.



a così

7) Questo è un vero e proprio colpo di mano per chi vuole ridurre L’efficienza dello Stato e sostituirlo con il regionalismo e i suoi interessi particolari legati al clientelismo che è stato la rovina della I° Repubblica e lo sarà a maggior ragione dell’attuale.

8) Inoltre il cambiamento apportato sarà una vera e propria “mutazione costituzionale” poiché influirà anche sulla prima parte della Costituzione,quella che riguarda i principi fondamentali,i diritti e i doveri dei cittadini,i rapporti civili,i rapporti etico-sociali,i rapporti economici e i rapporti politici,in quanto il parlamento, così dimezzato e ridotto a pedina, non sarà più in grado di difendere quegli articoli costituzionali che ancora fanno da barriera allo strapotere oligarchico è finanziario.

Non si capisce perché al senatore Renzi e alla sua riforma costituzionale hanno fatto un’opposizione acerrima tutti quanti in maniera indistinta. Questa volta invece hanno taciuto? Perché, sono favorevoli ? Sembra proprio di sì.   





sabato 21 settembre 2019

IL CETRIOLO FRANCESE (è l'ora del mal di stomaco) - #TgByoblu


Il ponte Morandi prima dell’implosione

BREVE ESTRATTO SCRITTO:


I l Governo gialloverde voleva revocare le concessioni ai Benetton e non si poteva fare. Ma adesso che è al governo il Partito Democratico, il tema è definitivamente stato sdoganato ed è entrato nell’agenda dei media ora. Siccome i Benetton sono sempre gli stessi, è evidente che nell’equazione dev’essere entrata una variabile nuova. Anzi, forse non propriamente una variabile, ma un cetriolo. Tutti con le spalle al muro!

Autostrade: revoca sì, ma a favore di chi?
Le vittime del ponte Morandi attendono ancora giustizia, ma il caso Atlantia dal giorno del crollo è diventato un caso politico e persino ideologico: il Movimento 5 Stelle, col ministro Toninelli, si è battuto per la nazionalizzazione della rete autostradale; la Lega ha invece fatto resistenza, forse contro un concetto poco “liberista” o forse per tutelare Atlantia. Tutto ciò mentre i media esitavano persino a pronunciare la parola “Benetton”. Fatto sta però che ora il governo è cambiato, e improvvisamente è cambiata l’intera narrazione: si parla ormai ogni giorno di “revoca” della concessione, e nelle prime pagine escono rivelazioni sconcertanti su pastette e falsi report relativi alla manutenzione. Insomma un quadro rovesciato: cosa è successo? Eppure nessuno menziona più la nazionalizzazione delle autostrade: d’altronde, si sa, non è una cosa facile né dal punto di vista legale, né economico. E anche l’Unione Europea non gradisce queste soluzioni “pubbliche”, preferendo magari una gara europea tra imprese. Tra le quali, ad esempio, c’è la francese Vinci, il più grande gestore autostradale d’Europa, che anche La Voce un paio di mesi fa menzionava come soggetto potenziale di “un assorbimento completo” della nostra rete autostradale. Tutto è ancora in alto mare, insomma, ma chissà che non ci tocchi di nuovo cedere ai “cugini francesi” un altro pezzettino d’Italia…

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