GLI EFFETTI DEL MES SULL’ECONOMIA PRODUCONO USURA
NO AL MES
il covid-19 al tempo del MES
Il nord produttivo dell’Italia è paralizzato dal
Coronavirus Covid-19; quale ghiotta occasione per strumentalizzare questa
specie di pandemia viral-economica che aggrava, oltre al disastro dei ricoveri
ospedalieri insufficienti per il taglio di ospedali e posti letto effettuato
dai precedenti governi e dalle Regioni, anche una pesante crisi sociale,
economica e finanziaria opportuna per coloro che hanno intenzione di cedere
ulteriore sovranità nazionale. Quali sono i motivi per cui il MES cioè ”il fondo
salva Stati” si innesta così pericolosamente in una grave crisi sanitaria? C’è
forse solo una coincidenza di tempi. Il MES riformato è comunque negativo per
l’economia italiana perché ne aggraverebbe la crisi economica senza ottenere
alcun beneficio.
Il governo è obbligato in base all’articolo 5
della legge N° 234 del 2012 ad informare le camere del parlamento riguardo ai
trattati riguardanti la materia finanziaria ed economica ed avere l’assenso
delle camere atti a prendere impegni e decisioni in tale materia di fronte alla
commissione europea.
Il MES (Meccanismo Europeo di Stabilità) è un
fondo costruito nel 2012 il MES può essere immaginato come una cassetta di
sicurezza, nella quale i paesi membri versano dei fondi di emergenza, che
verranno utilizzati come base di prestiti per i paesi in difficoltà. Non si
tratta di un’istituzione che fa parte dell’Unione europea, ma di un’organizzazione
intergovernativa e internazionale, composta da 19. Così ci viene
descritto ma la realtà è ben diversa: nel 2019 è stato riformato.
Ma cosa c’è che non va bene nella riforma del
nuovo MES? Semplice la trasformazione dello stesso in un “fondo salva Stati”
ove ciascun paese dell’UE è tenuto a versare la somma in euro che gli spetta
per legge. L’ITALIA aveva in passato già versato nel MES 60 miliardi di euro
senza riceverne alcun beneficio perché quel denaro è servito a ripagare le
banche tedesche e francesi che si erano esposte con la Grecia.
Con questo MES riformato l’Italia non potrà
accedere al fondo salva Stati in caso di bisogno a causa del suo debito però è
obbligata a versare la sua quota per solidarietà verso gli altri Stati dell’UE.
Di fatto il nuovo MES esenta la BCE ad intervenire in caso di necessità ed
immettere liquidità, prestando denaro a tassi bassi alle nostre banche private per
superare eventuali crisi finanziarie. Ciò per l’ITALIA significa una cosa sola:
per far fronte alla spesa pubblica dello STATO sarà obbligata ancora a fare
tagli al welfare e soprattutto dovrà in modo forzoso accedere ai risparmi degli
italiani depositati nelle banche (fatto già avvenuto in passato), privatizzare
e svendere gli ultimi gioielli industriali(vedi Alitalia e Fincantieri) o
inventarsi nuove tasse.
INOLTRE i BTP EMESSI DAL TESORO non potranno più
essere acquistati dalle nostre banche in quanto la BCE con le regole del nuovo
MES non immetterà più liquidità sul mercato bancario per cui i BTP italiani
andranno nelle mani dei kolossi finanziari tipo BLACK ROCK FOUND ET SIMILIA a
tassi di interesse più alti. Il tutto farà aumentare il nostro così detto
debito ed esporrà ancor più i vari governi meno obbedienti al ricatto dello
spread a comando.
Poi questa "pandemia da Coronavirus" in
concomitanza alla approvazione del nuovo MES, ha bloccato moltissime attività
imprenditoriali e turistiche ed entrando in sinergia con la crisi economica e
finanziaria che si protrae fin dal 2008, ci avvia definitivamente alla
deflazione.
In tali circostanze i governi che si succederanno
saranno costretti volenti o nolenti a
chiedere di sforare i parametri di Maastricht; con la crisi pandemico-virale
Covid-19 in corso sicuramente il governo ora in carica avrà questa concessione
dalla Commissione europea ma in cambio dovrà cedere altra sovranità cioè sarà
obbligato a sottostare all’intervento diretto o indiretto DELLA TROIKA EUROPEA
CHE IMPORRA’ ALL’ITALIA QUELLO CHE HA GIA’ IMPOSTO ALLA GRECIA.
Nel frattempo che il Covid-19 si spande in
Germania, Francia, Spagna, sbarcheranno in Europa oltre 40.000 militari USA con
Carri armati e altro per partecipare alle manovre congiunte in seno alla NATO
vicino ai confini della RUSSIA, alla faccia del Coronavirus.