lunedì 29 agosto 2016

QUESTI POLITICI E IL NOSTRO FUTURO




CHI DEVE TRATTEGGIARE IL NOSTRO FUTURO?



Forse chi dalle poltrone del governo e delle amministrazioni delinea e tratteggia, senza avere  competenze nel merito tecnico e scientifico,   strutture e infrastrutture  pericolose e irreversibili in un territorio pericolante?

Chi non riesce neppure a rispettare le procedure stabilite come norma di legge?

Chi considera carta straccia i pareri negativi emessi da uffici competenti?

Chi non riesce a percepire che questo nostro povero paese è una ruga spinta fuori dalle acque dai movimenti tettonici, sismici?

Chi ,  dopo che il territorio del bel Paese  ex Giardino d’Europa  è stato furiosamente ricoperto di mostruosità architettoniche/ingegneristiche , ora guarda al sottosuolo e tratteggia un futuro di trivelle e frese e di consumo dei pochi lembi rimasti attorno alle città?

Chi ritiene più conveniente (!?) indirizzare le poche risorse in altre mostruosità anziché in doverosa cura di quanto esiste e delle nostre vite?
No, non ne ha il diritto;  questo diritto lo abbiamo NOI, i Cittadini hanno questo diritto.


Questo è un Paese di terremoti, di faglie che salgono e scendono, di false pianure  sismiche a loro volta, e chi sta sulle poltrone dei vari governi è colpevole e non ha alcun diritto sulle nostre vite, perché in un paese così" tratteggiato":
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     Gli ospedali continuano a crollare 
-         Le strade statali continuano a crollare
-         Le voragini continuano a crearsi
-         Gli argini continuano a cedere
-         I corsi d’acqua continuano a portar via persone e cose
-         I corsi d’acqua continuano ad essere tombati
-         Gli acquedotti continuano a franare con le colline
-         Il sottosuolo continua ad essere perforato e trapanato
-         Gli edifici continuano ad essere lesionati
-         I giunti dei ponti continuano a saltare
-         Gli italiani continuano a piangere i propri morti

    

     Noi abbiamo  sdegno per quel che succede nonostante il nostro impegno di opposizione civile:
i “comitati e comitatini”  che ricorrono ai Tribunali, ricorrono perché le Leggi non sono rispettate, e non si fanno una giustizia propria, ma ricorrono alla Giustizia; e nonostante  ciò NOI, i Cittadini dei   “ comitati e comitatini” , siamo colti da un senso di  rabbia e amarezza perché non possiamo, non riusciamo a fare di più di quel che facciamo perché ALMENO GLI OSPEDALI E LE SCUOLE NON CROLLINO PIU’ e le macerie non vengano scavate a mani nude.
Ma  LORO, QUELLI CHE STANNO SULLE POLTRONE NON SI VERGOGNANO e nessuno tema che in questo ex Giardino d’Europa non ci siano giornalisti  che  si vergognino  di vendere la propria faccia, il proprio nome e la propria dignità,  perché ce ne sono troppi.      
E nessuno tema che quelli che stanno sulle poltrone non abbiano a disposizione  stuoli di “tecnici competenti” disposti a firmare pareri sempre positivi ai progetti mal progettati,  criminali e criminogeni, vendendo faccia, nome e dignità;  troppi anche questi.
  GDB









domenica 5 giugno 2016

HOLLANDE HA FINITO IL PANE

Nessun  telegiornale di pubblica informazione delle nostre reti televisive ci racconta cosa sta accadendo a Parigi. I lavoratori francesi sono in sciopero da settimane ma nessuno ne parla.Il motivo scatenante lo sciopero duro è la riforma del lavoro proposta dal governo Valls e appoggiata  dal presidente Hollande. Questa  riforma è la versione francese del "Jobs Act" renziano.La  “Loi Travail“, chiamata anche  “Loi El Khomri“ dal nome del ministro del lavoro Myriam El Khomri di origine marocchina,che ha acceso la rivolta dei lavoratori,crea
 un nuovo modello di organizzazione del lavoro basato su regole del “libero mercato” e sulla concorrenza tra lavoratori: una lotta fra esseri umani per la sopravvivenza.

La”Loi Travail” introduce la flessibilità e nuove regole,sui i licenziamenti per motivi economici,sul lavoro straordinario e le visite mediche in caso di malattia. 
Ma è l’articolo 2 della “Loi” quello più grave perché elimina il primato
dei contratti nazionali a favore dei contratti aziendali territoriali.
Questo articolo distrugge la forza contrattuale del sindacato e soprattutto 
la certezza dei diritti normativi relativi alle condizioni di lavoro 
e la definizione del corrispettivo valore salariale.In tal modo 
le contrattazioni aziendali porteranno differenze salariali tendenti al ribasso.
 Per chi avesse la memoria corta è un ritorno alle "Gabbie Salariali"che
 esistevano in Italia nelle imprese private e pubbliche fra Nord e Sud 
nel dopo-guerra verranno abolite definitivamente dopo dure lotte 
operaie in tutta l'Italia dal 1 luglio 1972,  garantendo ai lavoratori
i minimi salariali uguali per tutti.

Il 3 maggio la legge viene presentata all’Assemblea Nazionale usando la Costituzione : il Premier Valls usa l’art.49 comma3 della Cost.francese che ne permette l’adozione in prima lettura senza il voto dei deputati ( qualcosa di simile è presente nella nostra Costituzione con l’approvazione delle leggi in “commissione deliberante”senza il passaggio alle camere ).Il Premier Valls trova l’opposizione ( Censura ) delle destre,ma viene respinta. Intanto nelle piazze le manifestazioni continuano. Molte attività e sevizi sono bloccati per lo sciopero,dalle pompe di benzina alle centrali nucleari.Il movimento dei giovani lancia la “Nuit Debout”-notte svegli-,manifestazione permanente in place de la République.La protesta si estende ad altre città della Francia. L'appuntamento per la discussione della legge è al senato per il 13 giugno.         


Intanto la Senna è in piena e le campagne sono allagate. Parigi brucia per la protesta e trema per il pericolo di esondazione .Il popolo francese si ribella anche col cattivo tempo-mala tempora currunt-,occorre solo che il Presidente Hollande dica ai cittadini di mangiare brioche.
  


mercoledì 1 giugno 2016

STATUTO ADDIO

Comunicato Stampa

Firenze: implode la stazione dello Statuto mentre passa un treno dell'Alta Velocità!
Il Sindaco, accorso sul luogo del disastro, chiede che siano individuati i responsabili e accusa le Ferrovie dello Stato Italiane SpA.

Non si è ancora verificato, ma potrebbe succedere!

Dal 4 giugno fino a tutto novembre infatti il sottopasso della stazione  dello Statuto verrà chiuso al transito veicolare per i lavori della linea tramviaria 3: sottoservizi, sede tramviaria, risanamento a cura di RFI. A lavori terminati il piano stradale sarà abbassato di 70 centimetri rispetto alla situazione attuale: nel sottopasso passeranno i due binari della tramvia, una corsia veicolare in direzione Careggi e i marciapiedi sui due lati. Il provvedimento comporterà ovviamente in sede di viabilità alcune notevoli modifiche, che andranno ad aggravare fino al collasso la situazione di via Del Romito, già oggi caratterizzata per molte ore della giornata da lunghe code in direzione Stazione S. Maria Novella.




L'odierna sistemazione dello scalo ferroviario dello Statuto, opera dell'architetto Cristiano Toraldo di Francia risale agli anni '80 del secolo scorso: esso doveva servire in un primo momento al transito di treni regionali a servizio del complesso ospedaliero di Careggi e del vicino polo espositivo della Fortezza da Basso.

Nel 1987 il progetto venne radicalmente modificato in seguito alla decisione da parte delle Ferrovie di destinare Firenze Statuto, data la sua ottima collocazione nella struttura urbana e la possibilità del rapido collegamento con il vicino centro storico, a fermata per i treni superveloci della tratta Roma-Milano.

Nel 1991, a pochi mesi dalla fine dei lavori, il Compartimento Ferroviario di Firenze decise lo spostamento della fermata dei convogli specializzati dell'Alta Velocità a Firenze Rifredi: comincia così per la stazione dello Statuto un lungo periodo di abbandono e di degrado, cui ora contribuiscono significativamente i lavori per la tramvia.



Così un'opera costruita con grande impiego di denaro per collegare il centro storico all'ospedale di Careggi muore lentamente guardando dall'alto i convogli e i binari della tramvia che con ancor più spreco di denaro e soprattutto grandi criticità collegherà il centro storico e l'Ospedale di Careggi.

Due opere inutili per la stessa funzione: dobbiamo solo pregare e sperare che in questa parte della città  il sottosuolo sia meno fragile di quello dei Lungarni e che il Mugnone non decida di rompere gli argini! 


Coordinamento 20 gennaio  

sabato 28 maggio 2016

Mentre il Lungarno sprofonda, il Mugnone esonda!




Sabato 28 maggio p. v. i "gentili abitanti della zona Romito-Vittoria-Statuto" sono chiamati  ad una esercitazione di protezione civile, durante la quale verrà simulata un'emergenza legata al torrente Mugnone  " e non per caso perché proprio  questa zona ha vissuto nel 1992 un grave evento alluvionale che ha comportato seri danni a seminterrati, cantine, garage, esercizi commerciali" (Il virgolettato è tratto dai manifesti distribuiti dal Comune di Firenze/Protezione civile).

"Il Mugnone rappresenta una risorsa fondamentale del tessuto urbano fiorentino ( lo si può spostare, interrare, violentare ma non evidentemente eliminare del tutto) ma resta pur sempre un corso d'acqua soggetto a repentini innalzamenti di livello, a maggior ragione oggi che siamo alle prese con devastanti fenomeni meteo causati dal cambiamento climatico."

Ovviamente è sempre colpa del Tempo e del buon DIO, per questo un' Amministrazione accorta e preveggente invita i suoi cittadini a rispondere alle calamità naturali con ordine e pazienza, e soprattutto con la sicurezza di essere governata per la prima volta con competenza e senso civico !
Peccato che quei "gentili abitanti della zona Romito-Vittoria-Statuto" hanno fatto presente da tempo (con Convegni, esposti alla Procura della Repubblica, relazioni tecniche di studiosi e professionisti,  istanze e manifestazioni di Comitati e Associazioni,  che il rischio esondazione del torrente Mugnone può sì imputarsi anche ai fenomeni meteo causati dal cambiamento climatico, ma soprattutto all'incuria dell'uomo, alle scelte politiche dissennate, alle mancate opere di prevenzione, alla non Conoscenza (soprattutto storica)  di quella che solo a parole viene riconosciuta come risorsa fondamentale del tessuto urbano fiorentino.
E allora avanti con lo spettacolo: dalle ore 9.00 alle ore13.00 Posto Comando Avanzato (P.C.A.), e Campus informativo in Piazza Leopoldo (area sicura) ( sì avete capito bene, la piazza attraversata dalla linea n. 3 della tramvia e ulteriormente ristretta dal parcheggio auto alternato a smerlature di ghiaia rosa: essendo questa un'area sicura l'Amministrazione lungimirante ha pensato bene di restringerla opportunamente ) ; dalle ore 9.00 alle 12.00 Prove di soccorso in Piazza della Vittoria (certo, la stessa liberata lo scorso anno da numerosi pini, che si è sentito dire fossero malati, ma nessuno è riuscito ad avere uno straccio di relazione tecnica; ora serve per le prove di soccorso, ma se si lascia andare ulteriormente al degrado forse si potrà ripensare a quel parcheggio sotterraneo finora sconsigliato dalle relazioni idrogeologiche se non dalla sua funzione storica).
 prove di salvataggio in vasca                              
          la vasca allestita per la simulazione

Certamente per prevenire i rischi dell'esondazione del Mugnone  (ma dal 28 maggio in poi i cittadini della zona Romito-Statuto-Vittoria saranno ben addestrati e beatamente inconsapevoli)  è stato  costruito un ponte  "provvisorio" (quello che unisce all'altezza di via Leone X  Viale Milton con via XX Settembre) demolendo 20 metri di parapetto  non tenendo conto dei rischi in caso di piena.
Sempre per la stessa ragione si alterano irrimediabilmente le sponde e l'alveo del Mugnone scavando i tunnel veicolari che interessano le costruende tranvie e l'Alta Velocità (opere altamente impattanti e altamente costose, altrimenti risolvibili con delle corsie preferenziali e autobus ecologici, e con l'utilizzo di una stazione ferroviaria da scegliere tra le tante di cui Firenze è già abbondantemente  fornita).
La voragine apertasi mercoledì scorso sul Lungarno Torrigiani è un segnale ( molti altri ce ne sono stati!)  che va colto alla svelta e consiglia di fermarsi un attimo a riflettere seriamente sulla citazione con la quale si apre il principale strumento urbanistico del Centro Storico di Firenze (ma si adatta bene a tutta la città e al suo territorio):

“ La Città d’arte è di una fragilità estrema. La sua fragilità è enorme perché interventi e manomissioni possono alterare straordinari e delicati equilibri.”

Solo così acquisterà  un senso l'esercitazione cui sono chiamati il 28 maggio gli abitanti della zona Romito-Vittoria-Statuto , che ad ogni buon conto hanno deciso di presentare all'Autorità Giudiziaria nella settimana che verrà una denuncia per danno temuto ai sensi degli arttt. 1172 cod. civ. e 688 cod. proc. civ.


Cittadini della zona RO. VI. STA
  

    abitanti del quartiere allertato assistono allo spettacolare salvataggio del personale rimasto intrappolato nel "liceo DANTE"(PROVE DI SIMULAZIONE)

giovedì 26 maggio 2016

Sprofonda il Lungarno Torrigiani

Alcune osservazioni sul disastro.
Basta recarsi sul Lungarno Diaz, di fronte al Lungarno Torrigiani, per notare subito la presenza della bocca dell'emissario artificiale che immette in Arno i fossi del versante sud , opere di canalizzazione di Giuseppe Poggi ( 1864/1877). Dette opere furono necessarie per preservareil nuovo quartiere di Ricorboli, nuovi lungarni e nuove piazze dalle esondazioni di fossi impetuosi, dal colle di Rusciano al Monte alle Croci a Costa dei Magnoli. ( Il fosso principale è il Fosso di Gamberaia).
Tre canalizzazioni artificiali quindi confluiscono nell'ultimo tratto emissario che sfocia in Arno; al di sotto del Lungarno Torrigiani quindi c'è un tunnel, e credo che i tubi dell'acquedotto corrano al di sopra di questo tunnel.
Le cose  da chiarire CON LA MASSIMA URGENZA sono due: 
primo lo stato della galleria, al fine di
-  verificare se la volta della galleria è crollata;
- se questo fosse avvenuto prima, come conseguenza i tubi dell'acqua hanno ceduto, e questo è importante per stabilire le cause del disastro;
- se la rottura del tubo ha provocato danni alla galleria, allora la causa del disastro è imputabile a Publiacqua, altrimenti la  responsabilità è di chi non ha prestato la dovuta manutenzione alle opere murarie della galleria;
- se la galleria fosse ostruita i fossi di cui sopra non potranno scaricare in Arno, e le acque torneranno indietro, ed è altamente probabile che ciò generi conseguenze disastrose "altrove", cioè rigurgiti, cedimenti, sprofondamenti.
E' interessante notare che oggi Nardella ha espresso preoccupazione circa i tempi di ricostruzione (prima dell'autunno.....!).
Occorre che le Autorità diano urgentemente notizie controllate sullo stato della volta che corre sotto al Lungarno; siccome dalle foto non è possibile capire la quota raggiunta in basso, per ora si possono solo fare ipotesi. Dalle foto di ieri non si percepiva l'esistenza di materiale costruttivo della volta .Nardella butta la responsabilità su Publiacqua, e si capisce perché.
Seconda cosa:   come fa Nardella a dire che la causa risiede nel tubo?  Lo ha potuto vedere? E quando?
Nessuno fin’ora lo ha visto e tutti si domandano perfino dove sia, perché nelle centinaia di foto del tubo non c’è traccia; dal tipo di lesioni/rotture/ deformazioni si potrebbe capire molto sull’origine e sulla sequenza dei fatti. E’ un fondamentale CORPO DI REATO che deve essere visionato anzitutto IN SITU e poi ispezionato e periziato(Per il momento giunge notizia che si sta scavando per cercare il tubo scomparso).
L'Amm. Del. di Publiacqua Paolo Carfì ha obiettato che sotto al Lungarno c'è un galleria e bisogna verificare se la rottura del tubo è stata provocata; Nardella parla

come al solito. Carfì pare sia un ingegnere e mi pare che stia ragionando. 
Anche lui si preoccupi che il tubo non venga rimosso.


Per ora non ne sappiamo di più: Le Autorità preposte - data la gravità palese dell'evento - diano informazioni esatte ed autorevoli, perché sono in ponte progetti fortemente invasivi del sottosuolo fiorentino (TAV, Stazione Foster, attraversamento in sotterranea del Centro Storico per far   passare una linea tramviaria) e "la città trema" con tutti i suoi Cittadini.

martedì 24 maggio 2016

VICENZA E FIRENZE: DUE PESI E DUE MISURE

Il 23 maggio Rai News 24 ha dato ampia informazione sul rischio che la Città di Vicenza rischia di perdere il Titolo di Patrimonio dell’Umanità ed attende il sopralluogo di Ispettori  UNESCO per la verifica dei danni procurati dalla costruzione del nuovo Palazzo di Giustizia e da tutti i possibili abusi connessi.
Rai News 24  ha attribuito il merito dell’azione  alle denunce che Italia Nostra e Legambiente hanno inviato ad UNESCO ed alla Magistratura, che sta già procedendo.
La notizia ci lascia stupefatti:
a Vicenza per un ingombrante palazzo ( che confrontato a quello di Firenze è quasi bello) Italia Nostra e Legambiente si mobilitano e smuovono UNESCO e Giustizia;  per Firenze niente di tutto ciò.
La nostra Città da anni subisce l’assalto di opere MOSTRUOSE  a cui solo i cittadini si oppongono, DA SOLI.
PERCHE’?? Vien da pensare che Vicenza abbia un valore storico, artistico e culturale MAGGIORE di Firenze o che abbia un santo Patrono e protettore della città più ascoltato del nostro SAN GIOVANNI. - Signori miei- Forse c'è dell'altro che non si vuole e non si può proprio dire e proprio fare! 
Se Italia Nostra e Legambiente riuscissero ad uscire dall’inerzia e ad avere quanto meno il coraggio di sostenere le iniziative promosse dai cittadini fiorentini, SAREBBE UNA GRAN COSA.

Se poi riuscissero a FARE QUALCOSA IN PROPRIO SAREBBE UN VERO MIRACOLO. 


venerdì 20 maggio 2016

PANNELLA HA TERMINATO IL SUO GIOCO A SCACCHI

PANNELLA GIACINTO,DETTO MARCO,CI HA LASCIATO OGGI.
E' MORTO SERENO FRA LE CURE AMOREVOLI DELLE SUORE.
ABILE POLITICO NEL GIOCARE LA CARTA DEI DIRITTI, COSTRUITI PIU' PER ABBATTERE IL SISTEMA DI POTERE  CHE PER GARANTIRE DIRITTI  ATTI A COSTRUIRE UNA NUOVA SOCIETA'. CIOE' UNA CIVITAS PER GLI UOMINI E NON UN INSIEME DI FALSE LIBERTA' DIPENDENTI DA DESIDERI E PASSIONI INDIVIDUALI SENZA NESSUNA RESPONSABILITA' NEI CONFRONTI DEGLI ALTRI:SOLO DIRTTI E NESSUN DOVERE.
DI FRONTE AL GRAVE MALE ORMAI IRREVERSIBILE HA PREFERITO NON AVVALERSI DI UNA CLINICA SVIZZERA OVE CI SI AFFIDA ALLE CAREZZE DELLA "DOLCE MORTE"(COME IL SUO PARTITO TRANSNAZIONALE PROPONE),HA INVECE PREFERITO VIVERE FINO IN FONDO LA SUA MALATTIA.
TUTTO CIO' CHE PANNELLA HA PREDICATO A FAVORE DELL'EUTANASIA,CONTRO LA FEDE CATTOLICA E LA CHIESA E' STATO SMENTITO DALLA SUA ULTIMA SCELTA:QUELLA DI MORIRE IN MODO NATURALE NELLA CLINICA ROMANA "NOSTRA SIGNORA DELLA MERCEDE" ASSISTITO AMOREVOLMENTE SINO ALLA FINE DALLE SUORE DELLA CONGREGAZIONE.
COME DIRIGENTE DEL SUO PARTITO,PER GLI ALTRI ABITANTI DI QUESTA TERRA, HA SEMPRE VOLUTO PROPINARE COME DIRITTI INALIENABILI DROGA LIBERA, EUTANASIA, MATERNITA' SURROGATA E SESSO LIBERO DA OGNI VINCOLO NATURALE.
VA COMUNQUE RICORDATO PER LE BATTAGLIE A FAVORE DEL DIVORZIO E DELL'ABORTO CHE MUTARONO IN MODO IRREVESIBILE I COSTUMI DEGLI ITALIANI;E SOPRATTUTTO PER L'ABORTO DIVENUTO IN BREVE TEMPO UNA PRATICA CONTRACCETTIVA E NON TERAPEUTICA.

 UN REQUIEM.