venerdì 11 gennaio 2019

ALCUNI FATTI


 Accordo bilaterale per  la cessione di acque nazionali marittime, Fincantieri, Ponti infartuati, Lione Torino in Alta Velocità.

Rapporto costi benefici: pochi benefici e a noi i costi. Sveglia!

 
Dopo che  Renzi fu costretto per la vergogna a non firmare e accantonare  la cessione di acque nazionali liguri e sarde alla Francia, con l’avvento al potere di Macron, è iniziata per noi una  via crucis, interminabile. I governi di prima pensavano che l’acquisizione dei Cantieri dell’Atlantico di Saint Nazaire da parte di Fincantieri fosse andata a buon fine:  gara vinta e indiscutibile, ma Macron la  blocca e nazionalizza i cantieri per imporre una trattativa, come se l’esito di una gara potesse essere discusso. Fra mille ostacoli nasce il Governo Conte ma al di là delle Alpi nessuno depone le armi, anzi, ovunque e tutti a blaterare di “populismi, sovranismi, fascismi, identitarismi, razzismi”, “ vomitevoli, pietosi accattoni, pizza, donne, mandolini,  scialacquatori, e LO SPREAD, avanti tutta! La gara vinta da Fincantieri era stata subito impugnata, perché non ci stanno ad avere un piede italiano in casa: poteva, doveva essere una significativa avvisaglia.
Poi un fatto catastrofico: si sbriciola il ponte sul Polcevera.
Per carità: non diciamo sciocchezze anche se la maggior parte degli ingegneri italiani sta ancora domandandosi come il fatto sia stato possibile. Certo, il Procuratore di Genova sta esaminando tutto, e per carità non parliamo di complotti, di tritolo, di attentato, ogni riferimento è del tutto casuale, ci dissociamo fermamente: non è successo niente di anomalo, forse si è sentito male, eh! I collassi! Sarà un infarto, di sicuro era vecchio, malandato, concause, pioveva, lampi e tuoni, il cemento precompresso, gli stralli, oh gli stralli che bestie! Tutti abbiamo imparato un nome: gli stralli, nessuno sa bene cosa siano ma tutti lì a dire: gli stralli, il cedimento di uno, di due, la mancata manutenzione, e tutti con il dito puntato a denunciare una impresa italiana, leader mondiale nel suo campo, PRIMA ancora che si sia capito e PRIMA che sia resa pubblica LA CINEMATICA DEL CROLLO.
Prima che qualcuno abbia dimostrato  scientificamente qualcosa.
Poi: si sapeva che nel nuovo governo  c’erano nuovi ministri a cui la TAV Lione-Torino proprio non va  giù, come a tanti cittadini pensanti e riflessivi, e non va giù per alcuni motivi, anzitutto il rapporto costi benefici. A chi serve? A cosa serve? Ma è semplice: serve ai cugini d’oltralpe per collegarsi con l’est. Noi con l’est confiniamo, loro no,  loro devono passare da qui, dalla valle Padana.  A loro serve, per loro è strategica, per noi no, che ci importa di andare a Lione? Però dobbiamo sborsare miliardi  per loro e più di loro. Sintomatico il fatto che Macron chieda e ottenga l’appoggio della Germania in fatti che non la riguardano (TAV) e che chieda ed ottenga che la UE, con spinta tedesca,  blocchi l’acquisizione dei cantieri francesi “ perché nuoce alla concorrenza europea e mondiale”! Ma tutto si tiene, tutto è collegato.
Teoria keynesiana: qualcuno, anche in Italia, la ripropone e dice che bisogna far girare i soldi: opere pubbliche utili e anche opere inutili, fate e  fate, purché i soldi girino, così l’economia si riprende.
Questo può funzionare laddove lo Stato può stampare carta moneta, avere sovranità monetaria, qui ed ora non funziona perché noi non stampiamo carta moneta, la dobbiamo comprare, pagare. Per di più abbiamo mille coltelli alla gola, lo SPREAD, i MERCATI, il debito pubblico, il Pil, ci vuole RIGORE NELLA SPESA!!  Tirare la cinghia, tirare la cinghia, TUTTAVIA  dobbiamo fare opere che fanno comodo ad altri e accollarci la maggior parte delle spese, alla faccia del rigore.
Che logica c’è in tutto questo? Nessuna.
Le imprese si erano impegnate, bisogna rispettare i contratti, si perdono i posti di lavoro!!  Sì, ma tutto questo andrebbe benissimo nella logica dello “ stampo soldi e vado avanti, li faccio girare e rimetto in moto qualcosa ”, ma ora non è più così.
Un presentimento: e se SALTASSE la TAV?    Si sentirebbe male un altro ponte? Un altro svenimento? Forse allora capiremo, finalmente,  che tutto si tiene,  chi comanda e cosa vuole. O continueremo a leggere i giornali e a prendere  per oro colato tutto quello che esce dalla bocca dell’informazione a comando televisiva?

G.D.B.

domenica 9 dicembre 2018

PERCHE' MORIRE IN DISCOTECA


CI SONO DEGLI ORDINI INGIUSTI CHE NASCONDONO I PEGGIORI DISORDINI ( Charles Peguy)





PER VEDERE QUESTO SOGGETTO SONO MORTI I RAGAZZI ITALIANI E UNA MAMMA. Sicuramente la tragedia avrà altre puntate, non sarà finita finché i nostri adolescenti, le nuove generazioni, non avranno altri modelli, altri valori, e non la smetteranno di distruggersi.


Valori e pensieri da tempo destrutturati e diventati poltiglia utile per tutti gli usi : senza radici, senza principi, senza ideali, lobotomizzati a tal punto da non sapere più come vivere . E- Basta un qualsiasi evento per rivendicare la propria esistenza per dire lì c’ero anch’io dunque esisto. Fino a quando questa deriva non cambierà rotta? Non ci è dato saperlo perché mancano modelli ed esempi di vita reali; non sono le parole che cambieranno gli animi di questa gioventù ma le azioni a cui essi si ispireranno e che metteranno in pratica per trasformare le loro esistenze in veri uomini e donne che decidono del loro futuro non più come consumatori di merci disposti a tutto pur di averle, per giunta anche adulterate ma come esseri umani guidati dal loro spirito e pensiero da tempo perduto e finalmente ritrovato.

 

Mentre in Francia ci sono ragazzi che si confrontano con una realtà divenuta mercato che li vuole espellere dalla vita come merce avariata.E’ una comunità che si ribella. I giovani citano Charles Péguy((Orléans, 7 gennaio 1873 – Villeroy, 5 settembre 1914   scrittore) ...  e portano per le strade le sue parole ,quelle di un popolo che vuole uscire dalla corruzione e riconquistare la propria dignità.


domenica 2 dicembre 2018

LA TRACOTANZA DEL POTERE SFIDA IL GIUDIZIO DEI BAMBINI


FIRENZE P.ZZA GIORGINI VENERDI 30 NOVEMBRE



Il bambino guarda lo scempio e la tracotanza ignorante al potere. Il bambino giudica, sta giudicando, e ne trae una lezione per sè, ma non sappiamo quale. O si adeguerà e si sottometterà, o prenderà altre risoluzioni . I semi piantati germogliano sempre, ma il seminatore sappia che se semina ortiche,  e le sta seminando negli occhi e nel cuore di un bambino , ortiche raccoglierà. Non potranno, domani, giudicare chi si ribella e spacca tutto, non si può sapere che cosa accade nel cuore stupefatto di un bambino che guarda il cuore di un albero. 

Ignoranza e tracotanza al potere.
Non hanno neppure paura, sono sicuri di sfangarla anche questa volta. Che siano puniti!





martedì 27 novembre 2018

GILETS JAUNES


Allons enfants....en marche!!!


L A FRANCIA è in marcia ma non la guida Macron, una rivolta spontanea invece è sorta auto-alimentata dai social network, da settimane ha occupato le strade di tutto il paese. La rivolta è in atto in tutti i dipartimenti, ha invaso piazze bloccato autostrade, una protesta che va ben aldilà di semplici rivendicazioni sindacali ma si è duramente lanciata contro le politiche ad indirizzo neo-liberista e antipopolari del governo voluto da Macron. Il giovanotto fa finta di non capire perché i manifestanti veramente inferociti siano scesi in piazza. Lui intanto resta chiuso all’Eliseo a discettare sul da farsi e a dialogare con la Merkel in dismissione.


I gilets jaunes come i sanculotti si asserragliano lungo gli incroci delle strade e occupano i caselli dell’autostrade proprio per indicare la ferma volontà di bloccare ogni iniziativa politica di Macron contro i bisogni primari della popolazione vedi aumenti dell’iva e soprattutto dei generi alimentari e servizi , comprese le tasse sui trasporti. 


Sugli stendardi dei gilets jaunes si leggono invettive contro le disposizioni di Macron:  tu denigri i valori fondanti della nostra costituzione" “liberté-legalité-fraternité”. La rivolta potrebbe estendersi ai paesi confinanti. Il presidente dell’Unione Repubblicana Popolare, F.Asselineau, durante un vivace ed acceso dibattito televisivo invoca la Costituzione francese e afferma che la democrazia appartiene al popolo e non alle oligarchie finanziarie, e chiede la destituzione di Macron in base al secondo articolo della Costituzione.


Le nostre TV e i giornali invece di dare un’informazione attenta su quel che accade in Francia  sostengono che le manifestazioni siano dovute all’aumento del carburante; non riescono o non vogliono capire quello che accade e per questo falsificano e continuano a criticare il nostro governo. Il movimento dei gilets jaunes ci permette di riscoprire le forze vitali della nazione e le alleanze in campo: un proletariato-operaio e contadino ed una classe media duramente impoverita (insieme ad una aristocrazia) che niente ha da guadagnare dalla linea economica intrapresa dall’UE. Contro hanno i nuovi arricchiti e le oligarchie finanziarie che con l’austerità imposta pensano ancora di lucrare con il denaro prestato ad usura.


Questo tipo di movimento è la versione francese di ciò che è accaduto pacificamente in Italia: un'alleanza popolare fra ceti diversi ma accomunati da medesimi obbiettivi, che impaurisce l’oligarchia finanziaria sovra nazionale ed i vari Quisling collaborazionisti posizionati nei singoli paesi. Sono terrorizzati, usano l’informazione per disinformare o non informare. Questo movimento è stato duramente insultato da tv , radio e giornali del political-correct,la rete internet ed i social invece lavorano a favore del movimento antiregime! Si può supporre che per ciò gli euroburocrati siano stati molto più disponibili con il nostro Capo del Governo nelle trattative in corso, e che Moskovici sia preoccupato per la piega che si delinea a causa di questi eventi.

 



venerdì 9 novembre 2018

MEO PATACCA E IL PRELIEVO FORZOSO


NEL ‘92’ IL SORCIO AVEVA GIA’ MESSO LE ZAMPE ADUNCHE NEI CONTI DEGLI ITALIANI 



Come in passato, alla più lunga nel 2013, il buon Bersani non si smentisce e propone (a Piazza Pulita La7 ieri sera) la sua ricetta: prelievo forzoso sui conti di " chi ha di più"; chi sono, quali sono, quando e quanto non lo dice.
Ora io vorrei capire che differenza c'è fra la sua ideuccia e il prelievo forzoso del 1992 di quel galantuomo di Amato/ Soros in termini pratici, e non si venga a dire che Bersani ha intenti di giustizia sociale, perché soperchierie di questo genere hanno solo lo scopo di accontentare chi vuole schiacciare l'Italia senza toccare altro.
Vorrei che qualcuno spiegasse al buon Bersani che il Governo, il Tesoro, può raccogliere denaro, tutto quello che vuole, emettendo Buoni Ordinari del Tesoro garantiti ed offrendoli in acquisto ai cittadini italiani, che renderebbero OLTRETUTTO qualcosa in interessi senza rubare nulla a nessuno, anziché rinnovare il furto sui conti correnti bancari dei risparmiatori stessi.
Si crede furbo, due piccioni con una fava, col prelievo forzoso, che lui chiama "di solidarietà", si raccoglie denaro e si ingenera risentimento e opposizione al governo. Bravo Patacca! Ma che furbo!....
 

Anzi, tre piccioni: si lascia anche mano libera ai signori “dei Mercati” e ai loro façonneurs, in francese, o faccendieri, in italiano.  Bravo Patacca!
Per di più è ricomparso, in contemporanea non a caso su una rete Mediaset, il Pittibimbo in grande spolvero:  deve aver cambiato il suo stratega, il regista, lo spin doctor. Qualcuno lo ha ascoltato, senza dubbio, noi abbiamo cambiato canale immediatamente: quello crede che i Patacca siamo noi……ma noi sappiamo bene che LUI è un grande pataccaro.

domenica 28 ottobre 2018

IL GESTO DELL’OMBRELLO


La Spesa pubblica terrorizza i Poteri Finanziari come la luce del sole terrorizza i vampiri


Karsten Wendorff, economista della Bundesbank, quindi semi-ufficiale:
Siccome gli italianisono più ricchi dei tedeschi”, hanno più risparmio privato, “Roma deve obbligare gli italiani alla solidarietà”: prelevare il 20 per cento dei loro risparmi (non è una tassa patrimoniale, dice, ma un prestito forzoso fruttifero) con cui garantire metà del vecchio debito pubblico pari a 130% del Pil.

                 
CON TUTTI I NOSTRI SENTIMENTI !!!!

Si noti che SCHULD IN TEDESCO VUOL DIRE SIA COLPA CHE DEBITO; questo può far seriamente riflettere sulla mentalità, sul fatto che se si associa la nozione, il concetto di debito a quello di colpa, di peccato, e quindi di risarcimento, si comincia a capire che quelle teste funzionano storicamente in maniera molto diversa dalla nostra. Sul perché funzionino in modo così diverso dalla mentalità di tanti popoli mediterranei, che associano la nozione di debito a quella di commercio, transazione, scambio, credito, assegno, cambiale, e da millenni  prosperano, non  sarebbe “ politicamente corretto”    indagare.                                                                                         
Ma essendo “politicamente scorretti”, ci pare di poter dire che mentre i popoli mediterranei hanno avuto nel commercio e nello scambio, con tutto ciò che implicano queste attività in fatto di debito e credito senza escludere anche attività belliche per accedere a linee e basi commerciali, nei popoli germanici le uniche attività ataviche erano belliche e a scopo predatorio; da ciò parrebbe logico far discendere la differenza atavica di mentalità. L’influenza che il mondo greco/romano e la millenaria civiltà cristiana ha esercitato su quei popoli, al netto di tutto, avrebbe l’apparenza di una lezione mal digerita; calza a pennello qui la teologia luterana: alla salvezza (dalla colpa/schuld) si perviene per Grazia e predestinazione, cioè a dire un mondo diviso in coloro che sono stati predestinati a salvarsi, e in coloro che sono stati privati di Grazia e colpevoli per predestinazione.  A ciò si aggiunga che in tal modo la ricchezza rappresenterebbe il giusto premio dell’uomo in grazia di Dio, giusto, probo, risparmiatore, oculato investitore, magari un po’ strozzino, mentre il povero parrebbe giustamente colpito dalla punizione: il Libro di Giobbe finisce così direttamente nella carta straccia e Gesù Cristo ….chissà….forse aveva esagerato.
Se mettiamo insieme le cose, propensioni ataviche e concetti teologici “moderni”, avremo il quadro completo della mentalità nordeuropea: greci e latini che sperperano in donne e vino i prestiti che i probi e oculati investitori ci hanno prestato (??), MENTRE I GIUSTI PROBI OCULATI INVESTITORI MAGARI UN PO’ STROZZINI GIUDICANO LE NOSTRE COLPE E I NOSTRI DEBITI COL DITO PUNTATO:  DOBBIAMO ESSERE OBBLIGATI  AD UN PRESTITO FORZOSO, PRELEVATO DAI NOSTRI RISPARMI.
Ecco rappresentata la mentalità predatoria e a questo punto anche punitiva.
Ecco cosa li rode e cosa non si spiegano: che i goderecci italiani siano i più grandi risparmiatori e possessori di immobili, che in Italia la ricchezza ci sia, che siamo ancora vivi, che nonostante tutto quello che ci hanno portato via siamo grandi esportatori, e che abbiamo deciso di fare un po’ di redistribuzione di reddito e di politica sociale senza chiedere il loro permesso.  E temono che possiamo ripartire per davvero e lasciarli nuovamente a domandarsi come abbiamo fatto, come sempre è successo.
Perché se tanti governanti sciagurati hanno permesso la svendita dell’industria pubblica e di interesse strategico (telecomunicazioni, alimentare, manifatturiero, elettronica, metallurgica, metalmeccanica, infrastrutture, distribuzione etc.) e ci hanno privato della potestà statale di battere moneta, di sviluppare in autonomia la nostra politica economica interna ed estera, al nord temono che con le nostre ataviche capacità e abilità possiamo ripartire per davvero. E questo per loro sarebbe una sciagura: altro che Unione Europea! Finirebbe la menzogna dei trattati forcaioli, finirebbero gli interessi tedeschi e francesi e dei loro banchieri strozzini, delle loro grandi famiglie predatorie, dei loro industriali capaci solo di truccare le carte.
In tali attese auspichiamo che il Governo decida finalmente l’emissione di Buoni Ordinari del Tesoro riservati ai risparmiatori italiani, per poterli acquistare e dirottare i nostri risparmi dagli schifosi Fondi d’Investimento (emessi proprio da chi ci giudica BBB) al TESORO ITALIANO, RICOMPRARCI IL NOSTRO DEBITO e andare in tasca a tutti lor signori, perché siamo in grado di farlo. Alla faccia loro: tiè!!



QUINDI PER PARITA’ DI CONDIZIONI Il sig. Karsten Wendorff DEVE FARE LO STESSO “INVITO” ANCHE AI CITTADINI TEDESCHI a cui IL LORO GOVERNO DOVREBBE APPLICARE LO STESSO PRELIEVO FORZOSO. E COSI’ PURE PER LA FRANCIA CHE HA UN DEBITO PUBBLICO DI POCO INFERIORE AL NOSTRO.QUESTO PER LORO SAREBBE UN GRAVE PROBLEMA PERCHE' QUEI CITTADINI NON HANNO IL NOSTRO RISPARMIO, HANNO VISSUTO AL DI SOPRA DELLE LORO POSSIBILITA'

PER UNA CONOSCENZA PIU’ LEGATA A DATI REALI

Classifica del FMI dei paesi con il debito pubblico maggiore
La classifica seguente è stata redatta dal Fondo Monetario Internazionale che per un’analisi comparativa più efficace e veloce ha riportato tutte le cifre di ogni     singolo debito pubblico in dollari americani.



  1. Stati Uniti: 18.237 miliardi
  2. Giappone: 10.557 miliardi
  3. Italia: 2.407 miliardi
  4. Regno Unito: 2.345 miliardi
  5. Francia: 2.173 miliardi
  6. Cina: 1.684 miliardi
  7. Germania: 1.544 miliardi
  8. Olanda: 475 miliardi
  9. Belgio: 435 miliardi
  10. Austria: 305 miliardi
  11. Svezia: 221 miliardi
Vale la pena di notare, tuttavia, che i dati sul debito pubblico tedesco e cinese escludono i costi delle amministrazioni locali al contrario degli altri paesi  - si stima che calcolando anche queste ultime il debito pubblico della Germania risulti molto più alto.

ULTERIORE CHIARIMENTO:

Come già accennato il debito pubblico dell’Italia è pari a circa 2.300 miliardi di EURO, ma chi detiene il nostro indebitamento? Se volessimo stilare una classifica, al primo posto ci sarebbero gli investitori stranieri con il 30%. Il restante 70% è nelle nostre tasche perchè le banche hanno il 29% del debito, le assicurazioni italiane il 21% e la Banca d’Italia il 15%. e le famiglie il 5% .Questa percentuale bassa è dovuta ai seguenti motivi : NEL 1981 IL MINISTRO DEL TESORO IN ACCORDO CON IL GOVERNATORE DELLA BANCA D’ITALIA PER QUEST'ULTIMA ANNULLAVA L’OBBLIGO DI RIACQUISTARE I BOT INVENDUTI SUL MERCATO. CIO’ NEL TEMPO HA GENERATO UN FOLLE DEBITO PUBBLICO FAVORENDO IN TAL MODO LA SPECULAZIONE DEI MERCATI FINANZIARI. NEL FRATTEMPO LE BANCHE SI ADEGUAVANO AI MODELLI  INTERNAZIONALI  DIVENENDO SOPRATTUTTO BANCHE D'AFFARI.SU QUEL MODELLO HANNO INDIRIZZATO LE FAMIGLIE ITALIANE VERSO FONDI D'INVESTIMENTO CHE IN QUEL MOMENTO DAVANO INTERESSI CHE PORTAVANO A RADDOPPIARE IL CAPITALE INVESTITO. A LIVELLO MONDIALE E' VENUTA A CREARSI COSI' UNA BOLLA FINANZIARIA SPECULATIVA CHE HA GENERATO CRISI A CATENA IN MOLTI PAESI. L'ACQUISTO DI QUEI FONDI PROPOSTI DALLE BANCHE FACEVA PARTE DI UNA VERA E PROPRIA CATENA DI" SANT ANTONIO" INFATTI DOPO VARIE CRISI QUEI FONDI ORA NON RENDONO PIU'NIENTE. 

venerdì 26 ottobre 2018

ANCHE “STANDARD AND POOR” SI ESPRIMERA’ SULLA POLITICA ECONOMICA ITALIANA.


 Chi sono? Cosa fanno?


Chi controlla le agenzie di rating?

Estratto da : Marcello Pamio – 28/11/2011


Il 24 settembre 2002 un elicottero è atterrato sul prato di Waddedson Manor nella proprietà nel Buckinghamshire, in Inghilterra. Dall'elicottero sono scesi Warren Buffet (a sinistra), ufficialmente il secondo uomo più ricco del mondo, in realtà un giocatore di basso rango e Arnold Schwarzenegger, a quel tempo candidato Governatore della California.Il patron di casa era nientepopodimeno che Nataniel Charles Jacob Rothschild (a destra), erede della dinastia europea di fantamiliardari e uno degli uomini più influenti e potenti del mondo. Warren Buffet è infatti uno dei tanti agenti Rothschild.
 Standard & Poor’s
Fondata nel 1860 è presente in 23 paesi e impiega circa 10.000 persone. Rappresenta il 39% della quota di mercato del settore rating. La sua sede principale si trova a New York. La proprietà è di McGraw-Hill Companies Inc., il colosso delle comunicazioni, dell’editoria e costruzioni, presente in quasi tutti i settori economici. Il presidente di McGraw-Hill è Harold McGraw III, membro del Board of Directors della United Technologies (multinazionale statunitense dell’aviazione e armamenti) e membro del Committee on Directors Affairs della Conoco Phillips (colosso del petrolio ed energia).

Gli azionisti della McGraw-Hill sono[3]:
- Capital World Investors (10,26%),
- The Vanguard Group Inc. (4,58%),
- BlackRock Fund Advisors (4,47%),
- State Street Global Advisors (4,25%),
- Oppenheimer Funds Inc. (4,04%),
- JANA Partners LLC (3,48%),
- e decine di altri investitori.

Al primo posto tra gli azionisti di McGraw-Hill, figura il Capital World Investors: una delle più grandi società di gestione del risparmio U.S.A.[4]. Oggi Capital è il primo azionista di McGraw Hill (il gruppo che controlla Standard & Poor's) e nello stesso tempo è anche il primo socio della concorrente Moody's.[5] Un altro affezionato alle agenzie di rating è il fondo americano: State Street Corp . State Street infatti è il secondo azionista di McGraw Hill/Standard & Poor’s e il settimo di Moody's.

Gli azionisti di State Street Corporation sono:
- Barlays Plc,
- Citigroup Inc.,
- General Electric Co.,
- Invesco International Ltd.,
- Northern Trust Corp.,
- Putnam LLC,
- Vanguard Group,

Lo stesso dicasi per l’altro fondo USA, BlackRock: è l'undicesimo socio di Moody's e il sesto della concorrente.
Gli azionisti attuali di BlackRock Financial Management Inc. sono:
Merrill Lynch & Co. (49,8%) e P.N.C. Financial Services Group Inc. La banca d’investimento Merrill Lynch nel settembre 2008, dopo la crisi finanziaria e un periodo di forti perdite è stata acquistata dalla Bank of America, i cui azionisti sono: Barclays Plc., FMR Corporation, State Street Corporation, Axa, Putnam LLC, Vanguard Group, Capital Research & Management Inc., e pochi altri.

Fitch Ratings
Fondata nel 1913 è presente in 51 paesi e occupa circa 2000 persone. Rappresenta il 16% della quota di mercato del settore rating Le sedi principali si trovano a New York e Londra. E’ di proprietà di Fitch Group, i cui azionisti sono:     la francese Fimalac (60%) e la Hearst Corporation (40%).

Continuando a spulciare, si ritrovano sempre  gli stessi nomi, gli stessi azionisti che da una parte e dall’altra controllano i gruppi bancari o i fondi d’investimento che a loro volta controllano le agenzie di rating.
Non è strano quindi che a Lisbona la Procura ha aperto un'inchiesta dopo aver ricevuto una denuncia da alcuni professori che puntano il dito proprio sul fatto che i principali azionisti di Moody's e Standard & Poor's siano gli stessi grandi fondi americani. In pratica i grandi fondi USA sono da un lato gli investitori che utilizzano i rating per decidere quali obbligazioni comprare, e dall'altro sono anche i "padroni" delle agenzie che stilano le pagelle.[6]Non male come conflitto d’interesse.Ma tale conflitto è ancora più occulto e gravoso se pensiamo che oggi pochissime famiglie, come per esempio i Rothschild, sono in grado di controllare tutto quanto attraverso agenzie, società e agenti. Banchieri/filantropi/agenti come Warren Buffet e George Soros, tanto per citare i più famosi, che servono la causa speculando a destra e a manca con i loro fondi miliardari.

questa potrebbe essere la soluzione!

La strategia è sempre la stessa: Problema-Reazione-Soluzione. Accendono la miccia e scatenano le guerre nei vari paesi, per distruggere tutto quello che si può distruggere, per poi ricostruire, guadagnandoci sopra. Declassano i debiti nazionali, per poi specularci sopra e alla fine comprare le aziende e società importanti con gli spiccioli.



Ecco quello che è successo in Italia. Nel mese di agosto 1992, Standard & Poor’s declassa il debito italiano e casualmente a settembre, il “filantropo” di origine ungherese George Soros, specula sterlina contro lira. Risultato? Svalutazione del 30% della lira, uscita dallo S.M.E. (mercato europeo). In questa maniera i capitali anglo-statunitensi che sono arrivati nel nostro paese per comprare a prezzi stracciati, aziende e società importanti per l’intera Italia: Iri, Enel, Ina, Eni, Cirio, ecc. Il declassamento del debito italiano da parte di Standard & Poor’s, è stata la testa di ariete che ha permesso la speculazione spietata e criminale.
Questo è il modo in cui vengono usate le Agenzie di Rating, tutte controllate dai soliti noti.
INFINE ECCO LE CILIEGINE SULLA TORTA:



La Goldman Sachs? Una banca d’affari che in Europa ha «tessuto una rete d’influenza unica sedimentata nel corso dei lustri grazie a una fitta trama sia pubblica, sia sotterranea». A dirlo non sono i soliti quattro gatti appassionati di trame e complotti internazionali, ma quelli di Le Monde. La bibbia dei “gauche caviar” d’Oltralpe parte da Mario Monti e Mario Draghi per accusare la banca d’affari statunitense di gestire un occulto direttorio europeo capace di manovrare, in base ai propri interessi, gli uomini chiamati prima a generare e poi governare la crisi dell’euro. Non a caso Peter Denis Sutherland presidente non esecutivo della Goldman Sachs International, membro del Bilderberg Group e presidente onorario della Trilaterale, è stato chiamato a dirigere le operazioni per il salvataggio dell’economia irlandese. Peccato che la Commissione Trilaterale, ideata nel 1973 da David Rockfeller, venga spesso accusata di non essere non soltanto un “think tank” dedito al coordinamento delle politiche di Asia, Europa e Stati Uniti, ma” un centro di potere occulto creato - scriveva il senatore repubblicano Barry Goldwater - per sviluppare «un potere economico mondiale superiore ai governi politici delle nazioni coinvolte». Ben peggiori sono però, ricorda Le Monde, i sospetti che circondano Mario Draghi l’attuale governatore della Bce, titolare tra il 2002 e il 2005 della carica di vice presidente della Goldman Sachs International. In quel fatale 2005 la Goldman Sachs rifila alla Grecia gli strumenti finanziari indispensabili per nascondere i debiti e metter piede nell’euro.


[1] “La cricca del Rating”, Elio Lannutti tratto da “La Voce” ottobre 2011
[2] Idem
[4] “Tutti gli intrecci tra gli azionisti delle Agenzie”,    http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2011-05-15/tutti-intrecci-azionisti-agenzie-      081225_PRN.shtml
[5] Idem
[6] “Tutti gli intrecci tra gli azionisti delle Agenzie”, “Il Sole24Ore”