venerdì 24 maggio 2019

ELEZIONI AMMINISTRATIVE a FIRENZE e LA TUTELA DEL PATRIMONIO STORICO CULTURALE


RICORRERE AI TRIBUNALI PER FARE VALERE LE LEGGI DELLO STATO E' UN ATTO DI CIVILTA'
di Giovanna Delbuono

UN SIGNIFICATIVO PASSO PER LA TUTELA DEL TESSUTO STORICO DI FIRENZE, GRAZIE AD UN RICORSO DI ITALIA NOSTRA: CAMBIO DI DESTINAZIONE D'USO, FRAZIONAMENTI IN PIU' UNITA EDILIZIE. Sentenza del Consiglio di Stato sulle varianti al regolamento Urbanistico introdotte dal Comune. Riporto di seguito uno stralcio:


(DIRE) Roma, 23 mag. - La Quarta Sezione del Consiglio di Stato, con l'ordinanza cautelare n. 2590, pronunciata oggi, ha accolto l'appello cautelare proposto dall'associazione Italia Nostra, avente a oggetto la variante al regolamento urbanistico del Comune di Firenze che consente, nel centro storico, la ristrutturazione edilizia di immobili (sia pur con limitazioni) e il mutamento di destinazione d'uso, in luogo del precedente restauro conservativo.
Secondo il Consiglio di Stato vanno approfonditi, alla lettera:

a) il rapporto tra la variante al vigente regolamento urbanistico comunale (che ha aggiornato e definito il limite dell’intervento da applicare al patrimonio edilizio esistente, classificato di interesse storico-architettonico), e la natura dell’intervento edilizio effettivamente consentito, sotto il profilo della persistenza e dell’entità dei limiti: al divieto di demolizione dell’edificio; al divieto di aumento del volume lordo complessivo; alla modificazione della sagoma; all’apporto delle modifiche funzionali alle coperture dell’edificio; al mantenimento degli apparati decorativi; alla modificazione della destinazione d’uso; al frazionamento dell’unità immobiliare in più unità;

b) il valore degli edifici che formano il tessuto urbano del centro storico, anche alla luce della disciplina protettiva e vincolistica di cui al D.lgs. n. 42 del 2004 (codice dei beni culturali) e di cui alla Convenzione UNESCO del 2005, considerata anche la peculiarità della città di Firenze; N. 03370/2019 REG.RIC.

Da notare perché importantissimo: la sentenza si riferisce,  ben distinguendo, sia al Codice dei Beni Culturali, sia alla convenzione Unesco, PERCHE' la Convenzione Unesco è limitata al Centro Storico "entro le antiche mura", mentre il Codice Beni Culturali estende l'interesse culturale a TUTTO IL TESSUTO STORICO DI FIRENZE COSI' COME APPARE NEL PRG DEL 1993 ! OVVERO A TUTTO IL TESSUTO '800/'900 DI FIRENZE! Ciò vuol dire che è FINALMENTE affermata l'evidenza di quanto avevo ESPOSTO il 1 febbraio  nel Rapporto al Ministro Bonisoli e nell'Integrazione successiva ( a cui non sono state date risposte, grazie Signor Ministro ), circa l'infedele rappresentazione dello stato dei luoghi in cui si sviluppa la tramvia, ovvero l'omissione del valore storico, e quindi culturale di quei luoghi, rappresentati solo come aventi  " interesse paesaggistico".
E' chiarissima l'importanza della sentenza, direttamente utile a fermare il cambio d'uso, da abitativo ad alberghiero/ricettivo degli immobili e gli indiscriminati frazionamenti, causa prima dell'abbandono del Centro di Firenze da parte dei cittadini residenti, calati al n° di 8000 mentre il carico urbanistico è alle stelle , della scomparsa del piccolo commercio utile alla residenza. Questa è stata la politica del Pd per " tutelare la cultura, tutelare il centro storico, la residenza", TUTTA FUFFA, TUTTE BALLE, LA REALTA' E' QUELLA CHE VEDIAMO: una popolazione fluttuante di milioni di persone che consumano la città, sulle spalle dei residenti a cui la città  è sfuggita di mano, una trasformazione catastrofica in gran parte già irreversibile. FERMIAMOLI  ANCHE  COL  VOTO.
NARDELLA & C: A CASA !                                   

Grazie a tutti,

Giovanna Delbuono candidata nelle liste di Fratelli 

d’ITALIA(GIORGIA MELONI) per il CONSIGLIO comunale 

di FIRENZE


giovedì 16 maggio 2019

ELEZIONI COMUNALI DI FIRENZE, CHI LA SALVERA'?

FINALMENTE QUALCUNO SI ACCORGE CHE IL GIGLIO E’ SFIORITO:  

QUESTO E' IL DEGRADO

Da più di dieci anni c’era la consegna del silenzio, anche se i dossier erano pieni zeppi nessuno pubblicava; in Consiglio Comunale opposizione fortemente minoritaria, a livello nazionale tutto taceva, come se qui non accadesse mai nulla, oppure ERA OMERTA’? Ora pare che il quadro sia cambiato e qualcosa si sia svegliato anche nella stampa. Quella che qui è opposizione di centro destra ha un candidato per Palazzo Vecchio e sembra voler puntare a sollevare gli argomenti forti, le contraddizioni più che evidenti: farà suoi gli argomenti che hanno suscitato vasto malcontento fra i cittadini? L’elenco è infinito, così come è infinito il numero di comitati cittadini che da più di dieci anni si sono organizzati contro la politica dell’amministrazione comunale; sorti, organizzati, ignorati, lasciati senza risposte, illusi, disciolti, riorganizzati e così via: questa è stata  però in tanti  anni la vera opposizione civica alla politica del Pd ma ancora non si sa se  troverà rappresentanza adeguata.



Tramvia: non è il suo vero nome. In verità si chiama “Sistema di trasporto integrato a guida vincolata”, ed è “un progetto complessivo che consiste nella realizzazione di una rete di linee tramviarie per il trasporto rapido di massa che colleghi direttamente fra loro le principali centralità urbane dei vari Comuni dell’area metropolitana (Firenze e la sua cintura) e stabilisce che l’estensione della rete tramviaria nell’ambito metropolitano costituisce interesse strategico regionale”. Cosa abbia a che vedere tutto ciò con un servizio di trasporto pubblico URBANO, PER LA CITTA’, nessuno finora lo ha spiegato, perché la cosiddetta tramvia di Firenze che invade il centro della Città NON E’ DESTINATA AL TRASPORTO URBANO, MA LO OSTACOLA, ne  deturpa e trasforma irreversibilmente il tessuto storico.
Trasporto ferroviario AV.AC. e tramvia: sono un unico progetto che solo la mala fede di alcuni personaggi in “liste civetta Pd” ha voluto considerare a pezzi. I treni AV per il trasporto veloce nazionale avrebbero dovuto transitare sotto alla Città in tunnel; la rete ferroviaria di superficie avrebbe dovuto essere destinata alla percorrenza regionale; la rete tramviaria ( attraversando la città di Firenze) sarebbe stata a servizio della pendolarità metropolitana e le tre reti, in teoria, sarebbero state interconnesse con opportune stazioni.





Teoria, tutta teoria, un progetto con tre livelli di scala che per funzionare necessariamente avrebbe dovuto essere organico e di fattibilità dimostrata. Chi si avventura a leggere le carte scopre invece tante parole, tanto fumo, e non trova nulla di dimostrato, trova invece OMISSIONI e infedele rappresentazione dello stato di fatto dei luoghi. infatti la Stazione Belfiore non è stata costruita, al suo posto il buco detto “Stazione Foster” che non galleggia sulla falda solo perché ancorato a 70 metri sulla roccia a “fondo lago”; doppio tunnel irrealizzato perché la fresa certamente non lavora nell’acqua; i binari di superficie che potrebbero essere aumentati  restano transitati da treni regionali e AV. L’unico progetto portato avanti è la tramvia per alcuni pendolari, gabellata come servizio urbano, e per fortuna che gli autobus girano ancora anche se alcuni sono stati soppressi e altri lo saranno.
Nel frattempo Firenze E’ CAMBIATA ! non più Firenze,  ma FIRENZEGRAD ! La città è stata danneggiata: vogliono proseguire nello scempio. Vanno fermati.
Centro Storico: < a destinazione turistica >. Scomparse le attività produttive, in genere manifatturiere, il turismo di massa è l’unica risorsa economica della Città e proprio per questo motivo la Città Antica e tutto ciò che esiste attorno al suo  nucleo è asservito alla soddisfazione di quell’ unica risorsa. I Beni Artistici accumulati negli edifici monumentali, civili e religiosi, museificati, non richiedono alcun investimento ( se non in occasione di restauri ) e rendono benissimo soprattutto a chi esercita attività connesse al soggiorno turistico: alberghi, affittacamere, B&B, affitti brevi, ristoranti, bar, tavole fredde, calde, panini, pizzerie, pizze a taglio, commercio di oggetti “tipici” prodotti altrove, tutti uguali e sempre quelli.
Residenza nel C.S. : scompare, con il piccolo commercio di quartiere e l’artigianato vero. L’affermarsi del turismo di massa come unica risorsa economica ha privato di vivibilità il nucleo storico ed ha spinto i residenti ad allontanarsi, a vivere altrove. Non si può vivere dove non si riesce a dormire, dove non si trovano più i calzolai, gli idraulici, gli imbianchini, le lavanderie, le cartolerie, le latterie, le ferramenta, un elettricista, un falegname, un sarto, dove abbondano ubriachi in vacanza, risse, spaccio e sudiciume appena voltato l’angolo. Come può vivere una famiglia, 
come si possono far crescere i bambini?





Perciò, via le famiglie, via gli anziani. Ad interi stabili ( NON SOLO AI PALAZZI) si può cambiare la destinazione d’uso: da abitativi a ricettivi;  aumenta il carico urbanistico? In teoria no, sono dichiarate residenze temporanee, ma in realtà sì,  perché sono  occupati tutto l’anno e avvengono anche in base a frazionamenti: da un appartamento si tirano fuori 2/3/4/…bilocali o tutte camere con bagno.  Sono trasformazioni compatibili con il contesto storico urbano? Il regolamento Urbanistico dice che sono compatibili, in verità sono trasformazioni irreversibili degli edifici: non saranno mai più CASE d’abitazione per residenti, mai più, possono anche essere sventrati, basta che rimanga la facciata: RISTRUTTURAZIONE = RESTAURO CONSERVATIVO. Tanto valga per il Patrimonio Pubblico di tipo monumentale messo in vendita all’estero: certamente i nuovi proprietari non smantelleranno gli immobili per portarli via, ma li modificheranno internamente e saranno sempre e solo alberghi, alberghi, alberghi. In termine tecnico si chiama “trasformazione irreversibile del patrimonio abitativo di una città”.
Firenze come una monocultura: al posto del giglio ormai sfiorito una distesa di alberghi di ogni dimensione e categoria, una popolazione dedita solo alle attività utili alla ricezione, alla somministrazione, al soggiorno breve. Anche i pregevoli quartieri attorno al Centro Antico sono ormai a servizio di quell’unica attività che produce ricchezza ( non per tutti! ): sia quelli residenziali, sia quelli popolari, possono essere spogliati dei propri alberi, dei propri giardini, possono essere transitati da treni, trasformati in parcheggi, transennati, scavati, omologati ad uso e consumo della piovra che si è installata al centro della Città che si nutre dei tesori artistici accumulati dagli avi, e si serve di tutto ciò che i suoi tentacoli riescono a raggiungere tutt’attorno. Una signora mi dice: “ Bisogna rifare le fognature! Nelle strade  c’è puzzo!”
Cara signora, dicevo appunto dell’aumento del carico urbanistico, un tempo non consentito. Le fognature di Firenze sono state dimensionate per i residenti, non per i bisogni di altri 14/16 milioni ( e oltre, non ufficializzati ) : oltre a ciò non è affatto detto che chi sta dotando di un bagno ogni camera metta in opera correttamente gli scarichi, si fa prima a mandare tutto nei pluviali, i pluviali portano acque nere anziché piovane, dai tombini lungo i marciapiedi esala il puzzo. Non è un problema di fognature, è sempre un problema di norme cambiate, alterate, non osservate, di una presenza esorbitante e non compatibile, e di chi se ne avvale, mentre le spese sono e saranno sempre a carico nostro, dei residenti,  CHI DA QUALCHE PARTE SI ARRICCHISCE   SUL NOSTRO PATRIMONIO ARTISTICO NON PAGA,  SE NON INEZIE! 
Turismo di massa, turismo di lusso o turismo culturale? C’è una bella differenza: quale dei tre è compatibile con la Città?





Aeroporto: ancora più grande, prego. Certamente le attuali presenze turistiche non sono sufficienti, gli attuali ed ufficiali 14/16 milioni all’anno non bastano ad una piovra  bulimica.  Certamente per un fiorentino è “disdicevole” salire su un aereo a Pisa, per carità, dal momento che i collegamenti un tempo esistenti con quell’aeroporto sono stati smantellati: bisogna avere l’aereo sotto casa, bisogna avere più voli, magari intercontinentali. E’ facilissimo, CHE CI VUOLE? E’ come far girare la tramvia in Piazza Dalmazia, come mettere il piede 45 in una scarpa 37, questa è proprio la logica ignorante di Renzi : “col cemento armato si fa tutto!”  E poi la pioggia di kerosene e altre sostanze fanno bene alla campagna, l’aria se ne giova,  i nostri polmoni se ne avvantaggiano.  Se si dice che la nuova pista sarà monodirezionale,  la direzione dei venti prevalenti  diventa  una roba sorpassata! Le manovre di decollo e atterraggio sono giochini da play station!  Già che ci siamo  mettiamo  sulla Cupola un radar tutto dorato a foglia, che ci sta proprio bene e servirà,  e diciamo che ancor più kerosene nell’aria ci farà stare meglio.
Basta andare a Montorsoli ( Via Bolognese) una sera d’inverno serena e senza vento e vedere cosa evidenzia l’inversione termica: Fiesole è nell’aria pulita e tersa; sotto Fiesole si stende una cappa marrone che sarebbe il cielo di Firenze, l’aria avvelenata che respiriamo. Ci pensi e ci rifletta bene chi proclama che l’aeroporto si deve fare, anche perché ne dovrebbe discutere con i cittadini dell’area metropolitana ! Lo direbbe anche a loro? O si troverebbe in difficoltà?
Nuovo Stadio: ai tifosi quello di Pierluigi Nervi non basta, il Calzaturiero benefattore ha bisogno di ampliare il giro d’affari, e Firenze ha, giusto giusto, l’ultimo scampolo di territorio per favorirlo. Si deve buttare via anche l’ultimo lembo ? Il Comune di Firenze deve continuare a farsi dettare la propria politica urbanistica, a farsi fare da qualcun altro i progetti urbanistici, varianti su varianti di favore, deve continuare ad anteporre l’interesse privato all’interesse pubblico? Quando finirà “  l’ Urbanistica contrattata” ?  

Queste le mie ragioni, questa la mia posizione che vorrò rappresentare.
Giovanna Nicoletta Delbuono candidata al consiglio comunale di Firenze nella lista Fratelli d’Italia.

martedì 7 maggio 2019

CAMPAGNA ELETTORALE COMUNE di FIRENZE 2019

NUOVE PROSPETTIVE SI APRONO:  RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO da Giovanna Nicoletta Delbuono

Come forse ricordate ho accettato di candidarmi al Consiglio Comunale di Firenze nella lista di Fratelli d’Italia,  e quanto vi sto scrivendo è tutta la mia “campagna elettorale”, anche se chi mi conosce bene  sa chi sono, cosa penso, cosa faccio. Preciso che ho accettato la proposta solo perché mi sarebbe dispiaciuto che potesse essere eletto qualcuno estraneo alla protesta civile in atto a Firenze da 15 anni, e quindi non conoscesse a fondo i problemi, o ne sapesse solo per sentito dire, mentre i problemi sono  tanti e gravi e sinceramente ne  abbiamo abbastanza. Firenze non ha bisogno di programmi generici, di slogan, di schieramenti d’opinione e voti preconcetti : è una città danneggiata, va detto chiaro, vanno nominati i danni inferti, e su questo, sì, va fatto un programma: come fermare il danneggiamento,  come rimediare ai danni, sono solo 2 punti ma pesanti.

Per parlare chiaro i progetti finora realizzati dalle amministrazioni in capo al Pd hanno inferto colpi durissimi alla Città, e a dire la verità non sono neppure stati ben studiati e capiti da chi vi si doveva opporre, salvo dai cittadini che ne avevano avvertito i rischi e li vedevano procedere in maniera prepotente, arrogante, ignorante; la cosiddetta Tramvia ha ufficialmente un altro nome: “ Sistema di trasporto integrato a guida vincolata dell’ambito metropolitano”, il che vuol dire che non è un mezzo per il trasporto urbano, che non risolve affatto le esigenze di trasporto pubblico dei cittadini di Firenze, e che ancora significa, come  documentato, che il “sistema” è un servizio alla pendolarità, una ferrovia  a sostituzione del servizio di RFI,  che è stata  insinuata nel cuore della Città  nella più totale indifferenza per i valori storici e culturali.

lo scempio dell'arte e della bellezza

Come ci sono riusciti? Come è possibile che sia stato approvato un treno che percorre le Cascine, i Viali, le Piazze e i giardini realizzati da Giuseppe Poggi?  Che sconcia la Stazione di Michelucci, l’abside di Santa Maria Novella, i prospetti della Palazzina Reale, che ha tranciato il Giardino di Villa Vittoria, che ha prodotto la circonvallazione della Fortezza di San Giovanni? Come è possibile che sia approvato il percorso fino a Piazza San Marco, alla Torre della Zecca?
Nardella straparla quando proclama di voler sottopassare Piazza della Libertà  e Piazza Beccaria?  E’ un delirio di onnipotenza oppure ha delle carte in mano? Certo che se non lo fermiamo lui, il Pd partito padrone di Firenze, ci proveranno eccome, col solito sistema usato finora: sul percorso del treno esistono solo vincoli paesaggistici, quindi basta una autorizzazione paesaggistica fatta in casa e tutto va a posto. Questo è il mezzuccio che ha permesso che la Città fosse danneggiata, è la piccola, trascurabile inesattezza su cui è stato fondato il castello di carte chiamato Tramvia.
Io ci sto provando, chiedo al candidato Sindaco Bocci di farsi carico delle “ piccole trascurabili inesattezze”  e di tutto ciò che resta: rimediare ai danni  procurati con un programma di Restauro Urbanistico, promuovere un servizio di trasporto urbano ( per la Città ! ) con mezzi su gomma elettrici a ricarica rapida, interrompere con le misure opportune la sostituzione “turistica” della residenza nella Città ( Norme ), totale revisione dei programmi infrastrutturali. La città non è “un’opera d’arte” in pericolo, purtroppo il male è molto più serio e in fase avanzata, e gran parte del male è rappresentato dalla disapplicazione o dall’aggiramento delle Leggi vigenti. Perciò se concordate Vi chiedo sostegno.

Grazie.  Giovanna Del Buono 

 
 lo scempio degli alberi






venerdì 12 aprile 2019

FIRENZE IN CAMPAGNA ELETTORALE


FIRENZE CITTA’ APOLIDE

Da più di dieci anni c’era la consegna del silenzio, anche se i dossier erano pieni zeppi nessuno pubblicava; in Consiglio Comunale opposizione fortemente minoritaria, a livello nazionale di Firenze non si parlava, come se qui non accadesse mai nulla. Ora pare che il quadro sia cambiato e qualcosa si sia svegliato anche nella stampa. Quella che qui è opposizione di centro destra ha un candidato per Palazzo Vecchio e sembra voler puntare a sollevare gli argomenti forti, le contraddizioni più che evidenti: farà suoi gli argomenti che hanno suscitato vasto malcontento fra i cittadini? L’elenco è infinito, così come è infinito il numero di comitati cittadini che da più di dieci anni si sono organizzati contro la politica dell’amministrazione comunale; sorti, organizzati, ignorati, lasciati senza risposte, illusi, disciolti, riorganizzati e così via: questa è stata in tanti anni vera opposizione civica alla politica del Pd ma ancora non si sa se e dove potrà trovare rappresentanza adeguata.

Tramvia: non è il suo vero nome. In verità si chiama “Sistema di trasporto integrato a guida vincolata”, ed è “un progetto complessivo che consiste nella realizzazione di una rete di linee tramviarie per il trasporto rapido di massa che colleghi direttamente fra loro le principali centralità urbane dei vari Comuni dell’area metropolitana (Firenze e la sua cintura) e stabilisce che l’estensione della rete tramviaria nell’ambito metropolitano costituisce interesse strategico regionale”. Cosa abbia a che vedere tutto ciò con un servizio di trasporto pubblico URBANO, PER LA CITTA’, nessuno finora lo ha detto, perché la cosiddetta tramvia di Firenze che invade il centro della Città NON E’ DESTINATA AL TRASPORTO URBANO, MA LO OSTACOLA, e deturpa e trasforma irreversibilmente il tessuto storico della Città.

Trasporto ferroviario AV.AC. e tramvia: un unico progetto. I treni AV per il trasporto veloce nazionale avrebbero dovuto transitare sotto alla Città in tunnel; la rete ferroviaria di superficie avrebbe dovuto essere destinata alla percorrenza regionale; la rete tramviaria (attraversando la città di Firenze) sarebbe stata a servizio della pendolarità metropolitana e le tre reti, in teoria, sarebbero state interconnesse con opportune stazioni. Teoria, tutta teoria, un progetto con tre livelli di scala che per funzionare necessariamente avrebbe dovuto essere organico e di fattibilità dimostrata. Chi si avventura a leggere le carte scopre invece tante parole, tanto fumo, e non trova nulla di dimostrato, infatti la Stazione Belfiore non è stata costruita, al suo posto il buco detto “Stazione Foster” che non galleggia sulla falda solo perché ancorato a 70 metri sulla roccia a “fondo lago”; doppio tunnel irrealizzato perché la fresa certamente non lavora nell’acqua; i binari di superficie restano transitati da treni regionali e AV. L’unico progetto portato avanti è la tramvia per alcuni pendolari, gabellata come servizio urbano, e per fortuna che gli autobus girano ancora anche se alcuni sono stati soppressi e altri lo saranno.

Centro Storico: destinazione turismo. Scomparse le attività produttive, in genere manifatturiere, il turismo di massa è l’unica risorsa economica della Città e proprio per questo motivo tutto ciò che esiste attorno al nucleo storico antico è asservito alla soddisfazione dell’unica risorsa. I Beni Artistici accumulati negli edifici monumentali, civili e religiosi, museificati, non richiedono alcun investimento ( se non in occasione di restauri) e rendono benissimo soprattutto a chi esercita attività connesse al soggiorno turistico, alberghi, affittacamere, B&B, affitti brevi, ristoranti, bar, tavole fredde, calde, panini, pizzerie, pizze a taglio, commercio di oggetti “tipici” prodotti altrove, tutti uguali.
Residenza nel C.S. : tendente a scomparire con il piccolo commercio di quartiere e l’artigianato vero. L’affermarsi del turismo di massa come unica risorsa economica ha privato di vivibilità il nucleo storico ed ha spinto i residenti ad allontanarsi, a vivere altrove. Non si può vivere dove non si riesce a dormire, dove non si trovano più i calzolai, gli idraulici, gli imbianchini, le lavanderie, le cartolerie, le latterie, le ferramenta, un elettricista, un falegname, un sarto, dove abbondano ubriachi in vacanza, risse, spaccio e sudiciume appena voltato l’angolo. Come può vivere un famiglia, come si possono far crescere i bambini.
Perciò, via le famiglie, via gli anziani, ad interi stabili si può cambiare la destinazione d’uso: da abitativi a ricettivi; aumenta il carico urbanistico? In teoria no, sono dichiarate residenze temporanee, in realtà sì perché sono occupati tutto l’anno. Sono trasformazioni compatibili con il contesto storico urbano? Il regolamento Urbanistico dice che sono compatibili, in verità sono trasformazioni irreversibili degli edifici: non saranno mai più CASE d’abitazione per residenti, mai più, possono anche essere sventrati, basta che rimangano gli esterni. Tanto valga per il Patrimonio Pubblico di tipo monumentale messo in vendita a favore di speculatori venuti dall’estero: certamente i nuovi proprietari non smantelleranno gli immobili per portarli via, ma li modificheranno internamente e saranno sempre e solo alberghi, alberghi, alberghi.
Firenze come una monocultura: al posto del giglio ormai sfiorito una distesa di alberghi di ogni dimensione e categoria, una popolazione dedita solo a quelle attività utili alla ricezione, alla somministrazione, all’accompagnamento. I quartieri attorno al Centro Antico sono destinati a servizio di quell’unica attività che produce ricchezza ( non per tutti! ): sia quelli residenziali, sia quelli popolari, possono essere spogliati dei propri alberi, dei propri giardini, possono essere transitati da treni, trasformati in parcheggi, transennati, scavati, omologati ad uso e consumo della piovra che si è installata al centro della Città che si nutre dei tesori artistici accumulati dagli avi, e si serve di ciò che i suoi tentacoli riescono a raggiungere tutt’attorno.

Aeroporto: più grande, prego. Certamente le attuali presenze turistiche non sono sufficienti, la piovra è bulimica. Certamente per un fiorentino è disdicevole salire su un aereo a Pisa, certamente, dal momento che i collegamenti un tempo esistenti con quell’aeroporto sono stati smantellati: bisogna avere l’aereo sotto casa, bisogna avere più voli, magari intercontinentali. E’ facilissimo, come far girare la tramvia in Piazza Dalmazia, come mettere il piede 45 in una scarpa 37. Oltretutto la pioggia di kerosene e altre sostanze fanno bene alla campagna, l’aria se ne giova, e la monodirezionalità della pista è ottenuta per decreto. Perché non mettere un radiofaro sulla Cupola?  Un radar tutto dorato a foglia?

Nuovo Stadio: ai tifosi quello di Pierluigi Nervi non basta, il Calzaturiero benefattore ha bisogno di ampliare il giro d’affari, e Firenze ha, giusto giusto, l’ultimo scampolo di territorio per favorirlo. Perché no? 

Chi capirà, chi raccoglierà e vorrà rappresentare l’opposizione dei cittadini?
Altrimenti i politici che si presentano alla prossima tornata elettorale proseguiranno per la via già tracciata dai precedenti partiti politici che hanno portato al disfacimento del tessuto sociale e urbano fiorentino.

 

giovedì 28 marzo 2019

LETTERA AL MINISTRO GEN. SERGIO COSTA


 Illustrissimo Signor Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare                                                                                                                                          Gen. Sergio Costa
 ROMA

 Illustrissimo Signor Ministro,

a partire dalla seconda metà del 2015 l’attuale Amministrazione comunale di Firenze ha dato il via ad un vasto e consistente programma di interventi, eseguiti per lo più con procedure di urgenza, improntato all'abbattimento di importanti esemplari di alberature inserite nel tessuto urbano storico.
Gli interventi hanno portato, a partire dal 2015 e solo fino ad oggi, all’abbattimento di diverse migliaia di alberi adulti di pregio, spesso a carattere monumentale, che hanno inciso in misura considerevole sulla consistenza complessiva del patrimonio arboreo pubblico, con giustificazioni per la verità poco credibili, riportate negli atti amministrativi e progettuali, come segue: interventi di riqualificazione urbana”, “interventi di miglioramento urbano”, “sostituzione di alcuni tigli adulti ma in precario stato di conservazione”, “abbattimenti per procedere a nuova piantagione”, “abbattimenti di piante in filare accompagnati da sostituzione”, “completa ricostituzione della situazione preesistente, senza alterazioni dello stato dei luoghi e dell’aspetto esteriore dei beni”, “interventi necessari per rimuovere uno stato di pregiudizio per l’incolumità pubblica”, “piantagione di nuovi esemplari”, “alberi selezionati per la sostituzione in precario stato di conservazione o comunque senescenti”, “alberi con vigoria scarsa o solo sufficiente o malformati”, etc. etc..
Tali interventi riguardano spesso alberate in filari soggette, non solo a vincolo paesaggistico, ma anche a vincolo come beni culturali, soggetti a tutela ai sensi delle disposizioni di cui alla parte II del codice dei beni culturali e del paesaggio, sulla base del combinato disposto di cui all’art.10, co.1 e co.4 punto f) e g) ed all’art.12, co.1 del d.lgs. 42/2004.
A quanto ci risulta, la prevista autorizzazione preventiva del Soprintendente, necessaria ai sensi dell’art.21, co.4 del codice, viene spesso superata dall’invocazione dell’art.27del codice medesimo, applicabile ai casi di assoluta urgenza, riconosciuti e comprovati.
Esempio tipico di questo modo di procedere è quanto si sta verificando per i filari di alberature dei Viali di circonvallazione di Firenze, il cui disegno architettonico e urbanistico risale all’Arch. Poggi, nella seconda metà dell’ 800. Per le suddette alberature è già stato dato avvio, con delibera di giunta comunale n.2018/G/00652 del 18/12/2018[1],ad una serie di interventi urgenti che porteranno all’abbattimento di n.145 esemplari arborei, in gran parte a carattere monumentale, costituenti – appunto – i filari delle alberature dei Viali. Un vero e proprio scempio, con abbattimenti sistematici di alberature secolari privi – e qui veniamo al punto centrale della questione che desideriamo sottoporLe – di alcuna reale giustificazione connessa con lo stato vegetativo, fitosanitario e di stabilità delle piante ossia con la reale condizione di pericolosità e di sicurezza delle stesse.
Abbiamo fondatissime ragioni per temere che l’approccio dell’Amministrazione comunale di Firenze al tema della sicurezza delle alberature sia affetto da una forte distorsione interpretativa e da un vizio di fondo costituito da una divergenza fra l’effettivo grado di rischio connesso con la presenza delle alberate, il “rischio reale”, ed il “rischio percepito”, derivante invece da un atteggiamento meramente emotivo indotto dal fatto che le piante insistono in un contesto cittadino. E questa divergenza sta provocando danni ingentissimi ed irreparabili a carico del patrimonio arboreo, culturale, ambientale e paesaggistico della città, con effetti fortemente negativi, già chiaramente percepibili, indotti dalla perdita delle alberature sulla qualità dell’aria, sulla vivibilità e la salubrità ambientale, sugli equilibri ecosistemici, ecologici, faunistici, etc. etc..
Riteniamo di avere motivi concreti per affermare questa tesi e ci riferiamo ad una serie di indagini ed esperienze di cittadini ed, in particolare, ai risultati di una verifica agronomica specialistica a carattere privato commissionata dal sottoscritto e da altri cittadini che ha permesso di dimostrare come, in almeno alcuni casi campione sottoposti ad esame, le decretazioni di abbattimento in via di urgenza eseguite dall’amministrazione comunale siano state completamente fuori luogo[2].
Il vero motivo degli abbattimenti, in base a quanto si può rilevare dalla analisi comparata delle perizie agronomiche, risiede in sostanza in una applicazione distorta di un metodo di valutazione del rischio connesso con la presenza delle alberature; metodo che, seppur potenzialmente sofisticato ed evoluto, nella pratica tecnica attuativa adottata dal Comune di Firenze, porta a delle conclusioni affrettate approssimative e inadeguate, da cui derivano danni potenziali enormi all’intero patrimonio arboreo pubblico.
Avviandomi alla conclusione sono a chiederLe, a nome di numerosi cittadini di Firenze allarmati per la situazione, un Suo autorevole intervento sulla Amministrazione comunale di Firenze, teso a sensibilizzare sul tema altrettanto importante rispetto a quello della sicurezza, che è quello della corretta “conservazione e gestione del patrimonio arboreo”, al fine di evitare ulteriori danni irreversibili, quanto meno nell’arco di una vita umana.
Le perizie agronomiche e tutta la documentazione in nostro possesso è già disponibile presso il Comando dei Carabinieri Forestali di Firenze, oltre che presso il mio Studio ed è a Sua completa disposizione.

Con osservanza.
Firenze, 8 marzo 2019
 Ing. Nicola Andreozzi
                                                                                       
Dott. Ing. Nicola Andreozzi
Lungarno del Tempio n.34 – 50121  Firenze
tel./fax  055_665615 – cell. 339_1231413



[1] al momento irreperibile sul sito del Comune.
[2] Ci riferiamo ad una autorevole perizia agronomica commissionata su n.8 esemplari di tiglio ubicati lungo il filare di Lungarno del Tempio a Firenze, designati per l’abbattimento urgente da parte della Amministrazione comunale. Tale perizia indipendente ha avuto ad oggetto n.4 esemplari di tiglio designati per l’abbattimento urgente ed altri n.4 già abbattuti. Ebbene, le risultanze di tale esame tecnico hanno portato alla conclusione che per nessuno dei n.4 esemplari in abbattimento era in realtà giustificato questo tipo di intervento e che per gli altri n.4 esemplari già abbattuti, tale intervento è stato eseguito in maniera quanto meno discutibile (in base a valutazioni condotte sui soli documenti resi disponibili dalla Amministrazione comunale). 






mercoledì 6 marzo 2019

TRAMVIA E PRIMARIE DEL PD


Tramvia sì, tramvia no.


In molti a Firenze hanno una brutta sensazione, anzi peggio: qualcuno altrove può aver deciso a tavolino di abbandonare questa città “al suo destino”, decisione che equivale ad una resa incondizionata circa una sorte che probabilmente la maggioranza, o un numero altissimo di cittadini teme e non vuole accettare.
Sulla tramvia che ha già segnato e deturpato irrimediabilmente il volto della città e che nei disegni dell’attuale amministrazione invaderà il cuore monumentale, si giocano le prossime elezioni comunali; lo sanno tutti e per primi anche a Palazzo Vecchio e si preoccupano. E le opposizioni? Magari lo sanno pure loro, ma non gliene importa, hanno alzato le mani. Se a loro importasse veramente avrebbero intrapreso le giuste e necessarie e pressanti azioni verso i piani alti della politica, verso il governo.
Il governo: per loro Firenze pare essere una sinecura, città più città meno…..e ciò vale per il Presidente del Consiglio che proprio da Firenze era stato chiamato a Roma, e per tutti gli eletti che dai cittadini hanno ricevuto mandato di rappresentanza. Non parliamo ovviamente di chi ha ricevuto mandato dai fautori e favorevoli alla tramvia, ma di coloro che all’epoca rappresentavano l’opposizione e che ora sono nella maggioranza, al governo. Votati e incaricati proprio perché, all’epoca erano all’opposizione: numericamente non paragonabili   agli altri, tuttavia a loro era stato dato un mandato. Che fine ha fatto?

scavalco tramvia a Novoli

I cittadini si muovono come possono, in realtà da anni fanno moltissimo e con mezzi propri, per contrastare chi da Palazzo Vecchio ha fatto e si propone di continuare a fare cose che gridano vendetta, constatando però ogni giorno di più che tutte le loro attività cadono nel vuoto, nessuno le raccoglie, nessuno vede che c’è una opportunità rilevante, che dalla città viene una indicazione politica. Perciò quello che moltissimi cittadini pensano è che Firenze sia stata abbandonata se non venduta. La domanda è: in cambio di cosa? Deve essere qualcosa di peso; si stanno anche facendo ipotesi, ma nessuna è tale da giustificare chi ha girato la faccia e guarda altrove.
palazzo Mazzoni come sarà attraversato dalla tramvia

In fondo Renzi alle primarie è stato trombato anche e proprio qui, e andando a vedere bene quanti votanti ci sono stati, beh, 22.690 saranno lo zoccolo duro, ma rappresentano il 8,35 % circa degli aventi diritto al voto della popolazione, i restanti 248.756 sono una bella cifra. Sarà un conto molto approssimativo, ma nessuno può dire che non sia vero. Eppure pare che nessuno ci abbia fatto caso: come ai pali, come ai binari che presto arriveranno al Duomo, come ai tunnel, come alle cifre spese, come al fatto che la gestione delle linee sia passiva, che il Comune si sia obbligato per 35 anni a ripianare il buco, che fra 30 anni sarà restituito da RATP alla proprietà comunale un ferro vecchio. Stanno girando la faccia per non accorgersi che la città è stata sfregiata da un orribile mostruoso sgorbio, di cui i turisti non fanno alcun uso, che gli italiani, non solo fiorentini, hanno pagato e continueranno a pagare a peso d’oro. E a nessun politico al governo, di questo governo, viene in mente di occuparsi della cosa! Pazzesco! E ciò mentre emergono dai documenti di progetto gravissime omissioni che potrebbero rendere nulle tutte le autorizzazioni al progetto stesso: omissioni sottoposte all’attenzione di Ministri e Sottosegretari che non hanno avuto un solo cenno di riscontro, un cenno di risposta.
Le onorevoli S.V. Ill.me perdonino la domanda: i binari e i tunnel non sono sempre binari e tunnel? Quelli che sono stati posati a Firenze sono più belli? Anche quelli che sfioreranno il Battistero e il Duomo? E i tunnel della Fortezza vanno bene mentre quelli della Val di Susa no? Sarà perché il treno Sirio che cigola e sferraglia nel centro di Firenze procede lentamente mentre quell’altro va a 200 km/ora? Sarà per il rapporto costi benefici?  E’ stato fatto  questo conto per Firenze?    Mai,  di sicuro e a Nardella va bene così.
A noi no. Se alle amministrative  ci sarà una alta astensione gli analisti, i giornalisti, i commentatori  si domanderanno perché e diranno le solite sciocchezze. Le S.V. Ill.me sappiano già  il vero motivo. Saluti……

 
Gran Finale

martedì 19 febbraio 2019

TRAMVIA OMISSIONI NEL PROGETTO


NUOVO RAPPORTO AL MINISTRO DEI BENI CULTURALI


 
Viale Lavagnini progettato dal Poggi.


On. Ministro dei Beni Culturali Dott. Alberto Bonisoli
On. Sottosegretario Dott. Lucia Borgonzoni                                                                                                
      Via del Collegio Romano 27  00186 Roma
                                 
  Dott. Andrea Pessina Soprintendente ai Beni Culturali di Firenze
                                  Piazza Pitti 1   50121 Firenze                                                                                                                                                                                                                                   
 Oggetto: Integrazione al Rapporto inviato il 1 febbraio 2019 concernente Costruzione linee Tramvia di Firenze. Richiesta di sospensione iter autorizzativo  con procedimento in Autotutela.

Come risulta dalla consultazione del documento di cui si dà indirizzo:
e come risulta da consultazioni dell’imponente documentazione a corredo del Progetto Tramvia di Firenze, si riscontra che per tutto ciò che concerne l’impatto con la Città Storica, detto Progetto è stato relazionato   SOLO E LIMITATAMENTE  PER GLI ASPETTI  PAESAGGISTICI ( Parte III Codice Beni Culturali)  e ciò corrisponde a una  verità PARZIALE E RIDUTTIVA che non rappresenta la reale importanza Storica e Culturale dei luoghi ( Capo II Codice Beni Culturali).

Lascia stupefatti che la competente Soprintendenza fin dall’inizio non abbia rilevato che i Progetti e le Relazioni fossero gravemente omissivi, che quanto dichiarato fosse parziale fino ad essere fuorviante; altrettanto si dica per il Comune di Firenze, come per  il Ministero B.C. in quanto Ente di competenza superiore, così come per il MIT a cui è stata sottoposta la maggior parte della documentazione.
Stupisce e lascia a dir poco perplessi che Norme contenute nel Codice dei Contratti siano state tralasciate per ciò che concerne i poteri riconosciuti agli Enti superiori o periferici preposti alla vigilanza:

Sono conservate le specifiche competenze del Ministero B.C. in materia di VIA, delle stesse Regioni, sentiti i Comuni riportate in Art. 4 L.109/1995,….l’ Autorità per la vigilanza sui Contratti Pubblici;  Art 7.d) accerta che dall’esecuzione dei contratti non derivi pregiudizio per il Pubblico Erario; Art. 9.b) ..disporre ispezioni avvalendosi della collaborazione di altri organi dello Stato; Art. 9. c) disporre perizie, consultare esperti in ordine a qualsiasi elemento rilevante AI FINI DELL’ISTRUTTORIA;
 Capo II Art. 93 comma 1)
< La progettazione in materia di LL.PP. si articola nel rispetto dei vincoli esistenti preventivamente ACCERTATI FIN DAL DOCUMENTO PRELIMINARE, in tre livelli…per assicurare (b) LA CONFORMITA’ ALLE NORME URBANISTICHE.>
                                  
  Per questi motivi si  espone quanto segue.
In verità  tutta la fascia dei  “Viali di Circonvallazione” e l’intera edificazione fra ‘800 e ‘900, nei vigenti Strumenti Urbanistici Comunali è classificata come “Zona A” cioè Zona Storica, , ed è stata coinvolta dal Progetto dell’infrastruttura: ciò non è stato preliminarmente dichiarato   E NON HA AVUTO ALCUNA CONSEGUENZA A PARTIRE DALL’ISTRUTTORIA, come se la presenza dell’infrastruttura non andasse a modificare in maniera permanente e irreversibile detta Zona, disattendendo i principi di conservazione  contenuti nelle norme urbanistiche emanate dal Comune stesso e ben note all’Ente preposto alla Tutela.

viale Matteotti ancora con gli alberi

Di conseguenza la Valutazione circa l’impatto sul Tessuto Storico di Firenze di grande Importanza Culturale NON E’ STATA SVOLTA  O IN MANIERA PARZIALE E RIDUTTIVA, FATTO GRAVISSIMO TRATTANDOSI DI ACCERTARE L’INCIDENZA  NEL TESSUTO STORICO DI FIRENZE DI OPERE PERMANENTI/IRREVERSIBILI.
Infatti a tal proposito si considerino le opere di gravissima modificazione permesse ed attuate in totale aderenza alla Fortezza da Basso opera del Sangallo, particolarmente nel sottosuolo, ai Giardini di Giuseppe Poggi, al Parco delle Cascine, ai Viali, ai prospetti, alle visuali, alla fruibilità dei beni. MA CIO’ NON E’ UN RILEVANTE SOLO PER GLI ASPETTI PAESAGGISTICI,  BENSI’ PER MANCATA OSSERVANZA DELLE NORME DI TUTELA EX ART.10 , TUTELA, PREVISTA ALLA PARTE II, COMBINATA ALLE DISPOSIZIONI DELLE Norme di Piano Strutturale del Comune di Firenze.

Quanto ai Vincoli e Tutele Paesaggistiche operanti , si rammenta che si trovano  alla Parte III Art. 136 della  Legge 42/2004 dove  vengono esattamente elencati,  dove si dice che da questo tipo di tutela è escluso quanto  GIA’ SOGGETTO ALLE DISPOSIZIONI DEL CAPO II. Si elencano  i Beni Paesaggistici come segue:

“bellezze naturali, singolarità geologiche, valori dal caratteristico aspetto, valori estetici tradizionali, bellezze panoramiche”: di conseguenza ciò significa che QUANTO E’ CLASSIFICATO COME STORICO E CULTURALE NON NECESSITA DI TUTELA PAESAGGISTICA, MA DI BEN ALTRA VALUTAZIONE E  BEN ALTRO PERCORSO atto a valutare la compatibilità delle opere in progetto con  il Bene Storico Culturale, e poi con il Paesaggio qualora questa esigenza sussista. La Tutela dei Beni Culturali attiene alla Parte II, mentre La tutela dei Beni Paesaggistici attiene alla Parte III.


Stanno distruggendo tutto questo, sostengono che non è Patrimonio Culturale. Cos’è allora la cultura?


Anche a proposito delle Tutele Paesaggistiche preme dire che nel contesto della Città di Firenze, in particolare in zone di Interesse Storico Culturale a cui si SOVRAPPONE il Vincolo Paesaggistico, azioni denominate di “rinnovo e sostituzione” delle alberature, per lo più in Viali, Giardini e Piazze, non possono essere liquidate in sede di Commissione Paesaggistica presso il Comune, e spezzettate in più interventi urgenti, motivati comunemente da motivi di  senescenza e pericolosità, ma devono essere condotte nel quadro di un complessivo specifico e AUTORIZZATO Progetto di Conservazione, attuato gradualmente, conservando le specie arboree tradizionali. Ciò vale anche a proposito di interventi in zone a esclusiva tutela Paesaggistica, in cui laddove è necessario abbattere un albero, questo deve essere sostituito con esemplare della stessa specie al fine di non alterare quel Paesaggio che per Decreto Ministeriale, recepito in sede di Regione e di MIBACT, si intendeva tutelare e preservare. E non è ammissibile che sotto le spoglie di un semplice “rinnovo e sostituzione” di alberature si possano attuare interventi in realtà  prodromici e funzionali all’attuazione di ben altro Progetto, quello della Tramvia, mistificandone la natura e la portata.
        
 Erano gli Enti a conoscenza dell’Interesse Storico Culturale  dei luoghi?
                                              
Si espone quanto segue:
in data 11 ottobre 2011, pochi mesi dopo l’Autorizzazione Paesaggistica riportata in capo  era stato stipulato un Protocollo d’intesa fra Comune di Firenze e Soprintendenza, nel quale la Soprintendente Arch. Marino ed il Vicesindaco Dario Nardella dichiaravano quanto segue:
Premesso che:
• il Centro Storico di Firenze è stato iscritto nella Lista del Patrimonio Mondiale nel 1982 durante la sesta sessione del comitato Patrimonio Mondiale UNESCO;
• ai sensi dell’art. 12 c.1, e dell’art 10 c.4 lett.g del D.Lgs 42/2004 e ss.mm.ii. le pubbliche piazze, vie, strade e altri spazi aperti urbani di interesse artistico o storico di proprietà del Comune, costituiscono beni culturali oggetto di tutela;
…………………OMISSIS………..
TUTTO CIÒ PREMESSO E CONSIDERATO
si conviene e si sottoscrive, fra le Amministrazioni interessate, il seguente Protocollo d’ Intesa.
…………………………..omissis
In attesa della verifica di interesse culturale di cui all’art. 12 del D.Lgs 42/04 e ss.mm.ii., le pubbliche piazze, vie, strade e altri spazi aperti urbani di interesse artistico o storico del Comune sono sottoposte alla tutela ai sensi della Parte Seconda del Codice”.
+Comune+di+Firenze+press.comune.fi.it%2Ftemplates%2Fpress.comune...%2Fcm_obj_26221.

viale con alberi fino a quando?

Pur riguardando diverso argomento (dehors di pubblici esercizi), le pubbliche piazze, vie strade e altri spazi aperti ( attraversati dalla Tramvia) in tale Atto erano rappresentati perfettamente. Si noti, particolare non secondario, che la Soprintendente non dimenticava neppure di dichiarare che la Verifica dell’interesse Culturale ( Art. 12 D. Lgs 42/04) non era stata né richiesta né eseguita, ovvero che l’Interesse Storico Culturale non era stato ESCLUSO, come NON E’ a tutt’oggi.
Ciò prova al di là di ogni dubbio che la Soprintendente in carica ed il Comune di Firenze erano perfettamente informati sullo speciale valore delle aree in questione e, se vi è stata omissione, come si riscontra negli atti concernenti la Tramvia di Firenze, non la si può giustificare per carenza di informazione o per qualsiasi altro motivo.
Pertanto si chiede alle SS.LL. la verifica di quanto rappresentato, in particolare :
1)Se sussistano sia nei Progetti che nelle Autorizzazioni vizi che  determinano NULLITA’ degli atti;
2)Quali provvedimenti intendano prendere in merito alle eventuali responsabilità;
3)Se intendano agire in Autotutela, come già richiesto, per sospendere le Autorizzazioni ed i progetti  all’esame delle Conferenze di Servizi.
4)Se convocare una Commissione Valutativa di esperti Storici dell’Architettura e dell’ Arte, assolutamente terzi, a cui sottoporre le trasformazioni operate nel tessuto Storico di Firenze onde poterle ricondurre ad uno stato di compatibilità.
Firenze 19 febbraio 2019

Viale Belfiore com’era: già non esiste più.